Questa storia partecipa al contest ''Dimmi il tuo nome... E ti dirò che pacchetto avrai!'' indetto da Winstar.love sul forum di EFP






La guerra era ormai finita, la morte aveva travolto tutto, persona o cosa, che avesse ostacolato il suo incedere tremendo, impietoso, imparziale.
Anche l'aria era pregna di morte, così come il cielo, la natura e il castello, ridotto in macerie.
Harry ed Hermione si trovavano nella Foresta Proibita, al limite col parco.
Avevano deciso di allontanarsi, lasciando Ron e i Weasley ad assimilare la morte di Fred. 
Quello che Harry aveva capito era che la morte non faceva distinzione, colpiva tutti, in qualsiasi momento. Anche le persone a cui teniamo di più e che ci sembra non debbano mai sparire ci lasciano, anche se non ci lasciano mai del tutto.
Ma chiaramente, Harry avrebbe preferito mille volte poter abbracciare Sirius e Remus, piuttosto che consolarsi con il loro ricordo. 
Mentre passeggiavano nella Foresta tra gli alti alberi, resi ancora più inquietanti del solito a causa della guerra, decise di rompere il silenzio fra lui e l'amica.
-Come pensi la supereranno la cosa? La morte di Fred, intendo.
Hermione sollevò lo sguardo, sempre vivo e attento, ma comunque segnato.
-I Weasley sono forti... e uniti. E' difficile, ma ce la faranno- rispose, cercando di essere il più convincente possibile.
Harry annuì debolmente, sperando che la ragazza avesse ragione.
Restava il fatto che non riusciva a togliersi dalla testa l'immagine di Fred esanime sul pavimento, la bacchetta magica ancora nella mano destra bianca, fredda e priva di forza e il corpo della madre, scosso da violenti fremiti e singulti, accasciato su quello morto del figlio.
-Non è giusto- disse Harry con voce rotta.
-Harry, so che è difficile, ma dobbiamo farci forza, dobbiamo andare avanti- disse Hermione, col tono rassicurante di sempre. 
-Perchè loro?! Sirius, Fred e tutti gli altri. Perchè?- chiese Harry, mentre le lacrime calde e cariche di dolore gli rigavano le guance.
-Harry, non devi colpevolizzarti per questo.
-Non sarebbero morti. Tutto ciò è causa di un MIO problema con Voldemort, IO li ho trascinati in questa guerra!
-Ma allora non vuoi proprio capire? -disse Hermione con tono imperituro, ma sempre materno. Loro non sono morti per colpa tua. Hanno scelto di combattere il male al tuo fianco, accettando le conseguenze. Tutti noi teniamo a te Harry e sono sicura che loro penserebbero la stessa cosa- concluse l'amica con un sorriso.
Harry rimase molto colpito da quelle parole, così vere ma che lui, comunque, non aveva preso in considerazione, magari a causa dei sensi di colpa o di quello spirito Grifondoro che lo spingeva a voler salvare sempre tutti.
Hermione si avvicinò all'amico e gli prese il volto fra le mani, sorridendo.
-Ciò che devi capire è che ora è giunto il momento di pensare al futuro. Hai sempre pensato a come Voldemort tentasse di rovinarti l'esistenza, ma ora è tutto finito. Hai una vita da vivere e questo è l'importante.
Harry sorrise e abbracciò l'insostituibile amica e poichè il buio stava per avvolgere la Foresta e il parco, decisero di tornare al castello, con un peso in meno sul cuore e un motivo in più per andare avanti e iniziare finalmente a vivere.