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Autore: Drosophila Melanogaster    23/10/2014    11 recensioni
Quando tutto è buio mi sveglio, sudato, con segni di morsi sulle braccia e sui fianchi. E i polpastrelli neri, e i polsi marci.
L'evoluzione è cominciata.
Genere: Malinconico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E v o l u t i o

 
Mi rincorre. Sento il cuore battere nelle orecchie e fuggo, fuggo dal suono martellante che scandisce il mio tempo. Gli alberi piovono ceneri scure, il cielo fa pascolare sulla mia testa nuvole nere, la luna mi guida.

Corro.
Un passo dopo l'altro.
Corro.
Il fiato mi manca e il petto brucia. Fa terribilmente male. Non posso respirare e lui è così vicino.
Più vicino.
Ancora più vicino.
Mi ha quasi preso.
È qui.

Il ritorno a me stesso mi lacera ogni volta. Sudo, le mani mi tremano, i polpastrelli si colorano di scuro. Per la terza notte gli incubi non mi lasciano pace. Mi guardo i polsi, la macchia nera sulla mia pelle d'ambra si è estesa fino agli avambracci. Tiro giù le maniche per nasconderla e vengo colto da brividi di terrore. Il mio tempo sta finendo. Lo sento scivolare tra le dita.

Guardo mio fratello rannicchiato in fondo alla tenda, striscio verso di lui sul terrendo ghiacciato. Improvvisamente tremo di freddo. Il pretto mi si stringe in una morsa di gelo. Sento il sangue correre liquido sotto la sua pelle, passo le dita sull'arco della sua mascella e mi accorgo che dentro di me la bestia si muove, scalpita. Ho solo pochi minuti, questione di istanti e non esisteremo più.
Lo ucciderà. Lo uccideremo.
Ti amo, fratello. Ricordalo quando mi nutrirò di te, quando il tuo sangue vergine bagnerà le mie labbra mostruose. Conosci il nome del demonio che mi possiede? Sussurralo, ora che la tua voce è ancora familiare, ora che ancora mi scalda il petto. Ora che posso sentirti, toccarti, respirare la tua aria, senza essere affamato di te.
Il battito del mio cuore rallenta e lui è sveglio, mi guarda, fa un passo indietro contro la pelle che ci protegge dal freddo.
Ha visto nei miei occhi l'inizio della nostra fine.

L'ha vista quando sono tornato coperto di morsi, con le suole consumate e le mani coperte di fetido ghiaccio. Gli ho detto che è quasi riuscito a prendermi, che sono scappato, che la natura della bestia mi cresce ormai nelle ossa, che non ho via di scampo.
Gli stringo la mano e la bacio. Il mio volto muta in carne putrida, incancrenisce sotto il suo sguardo castano, le mie labbra sulla sua mano sono nere, sottili, lasciano scie di sangue troppo scuro sul suo dorso.
Con l'ultimo velo di voce umana gli chiedo di scappare.
Scappa. Sussurro. Dico. Grido.
Continua a guardarmi negli occhi ridotti a pozzi neri.
-Fratello!- lo chiamo mentre la ragione mi lascia. La sua immagine perde i colori dietro il mio sguardo.
Preda.

Nel mio ultimo barlume di lucidità capisco che non sono più io.
 


Lo vedo contorcersi, il suo grido mi strazia mentre la sua pelle si fa nera, le sue ossa sporgenti, il suo viso mostruoso. Ha zanne bianchissime a pendergli dalla bocca, artigli che potrebbero recidermi il collo.
-*Matchitehew...- chiamo il suo nome, non mi risponde e sento la paura montare.
Quando mi metterà a fuoco dovrò scappare, ma i miei piedi sono come piantati prepotentemente sul terreno. La paura mi ha gelato i muscoli, mi sento inerme. Il coniglio nella tana della volpe.
Mi vede e io sono qui. Io respiro caldo contro la sua pelle fredda. Io gemo di terrore mentre annusa l'aria che profuma del mio fiato.
Matchitehew.
Matchitehew.
Fratello.
Fa un passo verso di me ed io scappo. Sono lento, le gambe tremano e fanno troppo male. Scappo lontano dalla tenda ma lui è già qui.
Il respiro mi si mozza, mi muovo più veloce, il cuore raddoppia i battiti. Mi guardo dietro e lui è qui.
Non ho scelta. Non ho possibilità. Mi fermo e lascio che mi investa. Sento i suoi denti nel mio collo, la sua lingua fredda sul mio braccio.
Aspetto la fine. Aspetto pregando.
Aspetto la fine. Aspetto pregando.
Quando tutto è buio mi sveglio, sudato, con segni di morsi sulle braccia e sui fianchi. E i polpastrelli neri, e i polsi marci.
L'evoluzione è cominciata.


* Matchitehew: Nome Indo-Americano, significa “Ha un cuore malvagio”


 

   
 
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