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Autore: RadioPotter    23/10/2014    0 recensioni
Com'è che Remus è arrivato a raccontare dei suoi segreti a Lily? Robin ha voluto mostrarcelo in questa One shot.
Genere: Angst, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Lily Evans, Remus Lupin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Il dolore dell'autunno
Robin

L’autunno ha sempre avuto uno strano potere su di me: mi rende triste e felice al tempo stesso.

Autunno un tempo significava tornare a scuola, incontrare di nuovo i miei cari vecchi amici e ricominciare con loro nuovissime avventure.

Ma autunno era anche il primo freddo, le piogge incessanti, la tristezza inconcepibile che ogni tanto nasceva nel mio cuore. O almeno era così che la vedevano i miei amici; io, in fondo, sapevo bene da cosa essa nascesse. La mia diversità, il mio essere lupo mannaro, aveva avuto inizio nell’autunno di diversi anni prima e il colore rosso-arancione delle foglie mi ricordavano quel dolore e quelle sensazioni che avevo provato.

Un pomeriggio, mentre vagavo tranquillamente vicino alla sponda del lago una voce alle mie spalle mi raggiunse.

«Remus, che ci fai qui tutto solo e triste?» chiese Lily dolcemente, «James e Sirius ti hanno fatto qualche scherzo?»

Lui sorrise appena. «Figurati, non lo farebbero mai, non a me. E poi questo è il nostro ultimo anno e loro stanno mirando a bersagli ben più alti» risposi facendo finta di guardare in alto e notando il suo sguardo di disappunto.

«Speravo volesse smetterla con i giochetti, insomma, ora che..»

«Ora che te lo ha promesso?» la interruppi, «Mi spiace deluderti mia cara, ma James è fatto così: ama gli scherzi e non smetterà mai di farne»

Camminammo per qualche istante in assoluto silenzio.

«Non mi hai ancora detto perché sei così giù di corda» insistette la ragazza.

Io tirai un lungo sospiro e mi sedetti sotto la fronda di un grande albero.

«Non è niente, Lily, veramente, solo un po’ di tristezza inspiegabile, tutto qui..» cercai di tergiversare.

Lei mi guardò più attentamente e io non potei che abbassare lo sguardo.

«Non me la dai a bere così facilmente Rem, c’è sotto qualcosa. Ma se preferisci non dirmela non è un problema, rispetto il tuo silenzio» disse lei sorridendomi dolcemente.

La guardai mentre si scostava i capelli rossi dal viso. Lily era sempre stata un’amica fidata e gentile e inoltre avevo bisogno di parlare con qualcuno.

Le raccontai tutto, stando attento ai particolari, le raccontai di come Grayback mi aveva cercato, di come si era vendicato su mio padre e di come ero diventato quello che ero.

Lei scoppio in un fiume di lacrime.

«Oh Rem, quanto vorrei poter alleviare le tue sofferenze. Come può un ragazzo così dolce e gentile essere colpito da tale sciagura? E’ ingiusto…» mi si gettò con le braccia al collo e mi strinse più forte ce poteva.

Le raccontai inoltre di come James, Sirius e Peter erano diventati animagus solo per me e di come cercassero continuamente di farmi sentire come tutti gli altri, la cosa la fece ricredere su molti aspetti di quei due bricconi che aveva avuto difficoltà a sopportare in passato.

«James e Sirius sono i migliori amici che potessi chiedere» le dissi tranquillamente e lei, annuendo, mi sorrise.

Come se li avessimo chiamati, i due ragazzi apparvero alle nostre spalle.

«Finalmente ti abbiamo trovato, Lunastorta» esclamò Sirius felice

«Ci chiedevamo dove fossi finito» continuò James, «E noto che sei in buona compagnia» aggiunse strizzando l’occhiolino alla ragazza.

Lei, di tutta risposta, abbracciò entrambi, i quali rimasero perplessi, Sirius per lo più.

Passammo il resto del pomeriggio in riva al lago scherzando e ridendo su tutto quello di cui ci capitava di parlare finendo anche per lavare interamente un inerte Sirius con l’acqua gelata del lago.

Era uno dei ricordi più preziosi che avevo: io insieme alle persone a me più care.

Quanto tempo è ormai passato da quel giorno.

La tristezza ora mi divora. Non ho più James, né Lily, né Sirius che mi ha abbandonato solo l’estate scorsa, ma sembra essere passata un’eternità.

Il dolore per le loro morti ha il sopravvento su di me e la voglia di alzarmi la mattina viene sempre meno.

Se non fosse per Tonks credo che avrei già rinunciato da tempo, ma quella ragazza riesce a farmi tornare la voglia di vivere e mi ricorda costantemente che il motivo per cui sono morti è quello di costruire un mondo migliore, cosa che anch’io mi ero impegnato a fare e a cui ora devo mantenere fede.

Note: 
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