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Autore: Love Girl    23/10/2014    1 recensioni
Il padre di Kagome si è indebitato con la Yakuza e, mentre Kagome e Sota erano a casa della cugina Sango, tutta la famiglia muore "accidentalmente" e loro si ritrovano in orfanotrofio.
Pochi mesi dopo la Yakuza scopre che loro sono ancora vivi ma non gli danno peso perché sono solo dei bambini e non sanno nulla sugli imbrogli fatti contro il padre.
Intanto lo zio, il padre di Sango, cerca di adottarle ma fa una brutta fine, mentre la madre di Sango muore di depressione.
Così i 4 bambini si ritrovano soli ed abbandonati, dove, per non farsi separare, fanno dispetti a chiunque cerchi di adottarli.
Intanto Kagome nutre un forte desiderio di famiglia, che pian piano diventerà una vera e propria fissa.
Un giorno, all'età di 14 anni, Kagome e Sango, insieme ai due fratellini di 12 anni ciascuno, tornando da scuola, incontrano due teppistelli, InuYasha e Miroku.
Cosa succederà? E se la Yakuza si intromettesse ancora? E se ci fosse un mistero che avvolge i quattro orfani? E se la chiave la avesse Kagome? Vi ho incuriosito? Bene allora leggete e recensite in tanti mi raccomando, un bacione!
Baci
Love Girl
P.S. grazie choppy_choppy
Genere: Malinconico, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Miroku, Sango, Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome, Miroku/Sango, Rin/Sesshoumaru
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Cacciatore di stelle

Ci Sarà Mai Un Posto Per Me Nel Tuo Cuore?

Mi sveglio ansimando, sconvolta, spaventata. Sono le cinque del mattino. Mi passo una mano sulla fronte, sudata. Apro il mio diario, sono 7 mesi che non vi scrivo su una riga…
“Caro Diario,
Quanto ho dormito questa notte, oh! Ma in fondo è un periodo che non succede nulla se non tensione. Si, solo tensione. Perché? Beh… Da che è arrivata Rin c’è un gran casino a casa… Kohaku e Sota sono di nuovo tesi e sempre pronti a bisticciare come quando eravamo all’orfanotrofio… Sesshomaru è più teso di loro, sempre scontroso, sempre più buio e glaciale… Miroku ultimamente esce troppo con Sango… non vorrei che la molestasse… o che la convincesse a… oh Kami, meglio non pensarci! Poi Koga ci prova sempre con me, ma nel frattempo se la spassa con Ayame, il che mi fa piacere, ma allora perché non la smette di rompermi? Giuro che prima o poi lo castro, quel lupastro! OH NO! PARLO COME INUYASHA! Vabbè poco male, almeno nei pensieri… e a proposito di InuYasha… che dire… lui è il mio caso disperato… è passato un anno, quasi, da che sono qui... 7 mesi che io e InuYasha non parliamo… strano eh? Lo so… non ti ho scritto tutto questo tempo, ma che dirti? Ogni giorno avrei scritto le medesime parole, giacchè succedevano le stesse cose allo stesso tempo… e sai perché ti ho scritto solo oggi? Bè… non so se ti ho detto quando, quella volta, prima di svegliarmi ho udito una voce che diceva “tu hai la chiave per incastrarli…. Kaggy-chan”, ma comunque, ho appena fatto un sogno… o forse un incubo… non saprei come definirlo… fatto sta che mi sembra di aver già vissuto alcuni momenti, ma quei momenti, nel sogno, li vedevo da altri occhino i miei perché altrimenti io non mi sarei vista da piccola… e poi vi erano altri momenti che io non ho mai vissuto… allora… il mio sogno era… strano! Praticamente [ero davanti a un tizio… un uomo con una maschera sul volto e con solo un occhio scoperto… litigavamo… e poi sono tornato a casa, una grande casa! Enorme! Una donna molto bella aveva in braccio una bambina carinissima, io la chiamo Kaggy-chan. Poi si fa vedere che torno, ma l’uomo mi licenzia, vengo pignorato tutto: casa, abiti… tutto e che per avere un tetto torno dal tipo che mi ha licenziato e mi metto in debito con lui… la mia bambina ha 3 anni e ho un figlio di 2 anni che si chiama Sota (il che mi fa pensare che vivo il ‘sogno’ da parte di papà…)… poi vedo il momento in cui ‘Kaggy’ chiede un carillon che ha visto in una vetrina, chiedo a mia cognata, cui la mamma ha il negozio in cui vi era il carillon, se lo può far fare con la nostra famiglia e con uno speciale meccanismo che se si da uno scatto a sinistra inizi la musica Soutanshi e a destra Futari No Kimochi, ricordo che quando lavoravo avevo un pianoforte e una pianola elettrica e le suonavo spesso alla mia piccolina, e poi faccio avere un ripostiglio segreto vuoto. Ma non vedo dov’è (il sogno non me lo fa vedere) poi vedo che una mattina notte di 7 luglio mentre sto con la mia famiglia in terrazzo e stiamo tornando a ‘casa’ ho una chiamata da quell’uomo che dice che se non pago tutto il debito entro il giorno dopo ucciderà me e la mia famiglia. Così do a kaggy (a me) il carillon e durante la notte lo riprendo e dentro metto dette lettere e delle foto.] ora… che mi vuol significare questo sogno? Dov’è questo scompartimento segreto? Cosa c’è nelle lettere e nelle foto? E chi è quell’uomo con un occhio? E perché ho il timore che andando avanti perderò tutto e metterò nei guai tutti? E perché piango, soprattutto?” mi chiamano... “ora devo andare, caro diario… alla prossima… tua Kagome…” ripongo il diario e guardo l’orologio… le 8… non mi sono neppure resa conto che si sono tutti svegliati e che mi hanno visto scrivere… “AHHHHH!!! BASTA!!! MAMMA MIA CHE STRESS!”
Vado in cucina, ma sfortunatamente lacrimo, silenziosa come mai nel piangere. Maledette copiose lacrime mi rigano il volto. InuYasha mi guarda, dopo mesi che ci dicevamo poco e nulla, si avvicina e mi accarezza una guancia asciugandomi con il pollice le lacrime –che è successo, piccola?- non lo guardo negli occhi, semplicemente, zitta, mi avvicino, lo abbraccio forte poggiando la testa sulla sua spalla e piangendo. Tremo, lo so che anche lui lo sente –oh, dai, non piangere, ti prego. Se piangi io… ci sto male…-- dice quasi in un sussurro inudibile –e poi a giorni sarà il tuo 15° compleanno, insomma! Ho un idea, ti va di andare in discoteca? Magari che so… forse ti rallegri un po’, no? ma ora non piangere su…- dice carezzandomi i capelli affettuosamente. Annuisco –grazie… InuYasha… ma il tuo compleanno… quand’è?- abbassa lo sguardo –un giorno, forse mai- dice sorridendo ironico –sappi solo che ho la tua stessa identica età.- così dicendo mi da un bacio sulla fronte e va via, a chiedere a Sesshomaru il consenso per la serata e lasciandomi ancora mezza lacrimante e con un viso vivacemente rosso.
XXXX
Una settimana dopo…
Abbiamo appena smesso di mangiare, da una settimana ogni giorno tocco ovunque il carillon in cerca dello scompartimento segreto… ma nulla … oggi è il mio 15° compleanno… vado in camera mia, frugando nel mio armadio in cerca di qualcosa di decente da mettermi, c’è, lo so che c’è, l’ho messo stesso io nello zaino quando lasciai l’orfanotrofio! Trovato! Metto silenziosa gli shorts di jeans, una camicia beige stile country, allacciata su tre bottoni e poi con un nodo che lascia scoperto gran parte del ventre, scollata ma non troppo, delle ballerine nere con un tacco basso e degli scalda muscoli marroni. Lego i capelli in una coda alta nella prima metà della nuca e lasciando gli altri sciolti sotto, metto un po’ di mascara, un ombretto marrone con varie sfumature e un rossetto rosso. Guardo poi Sango: minigonna rosa a metà coscia, la sua maglia verde stile costa, le sue ballerine come le mie. Alzo lo sguardo al trucco, non c’è che dire… è perfetta anche solo con l’eyeliner nero, il mascara e il rossetto…. IL MIO rossetto, precisamente! Ha i capelli lasciati sciolti, di lato, mossi naturali come i miei. Sorrido, ricordando ogni momento trascorso assieme a questi abiti: quando impacciate entrammo nel negozio e ci guardavamo attorno rosse e indecise; quando usciva con i nostri abiti monacali e andavamo nei bagni dei bar a cambiarci e facevamo lo stesso al ritorno… o quando mettemmo la matita la prima volta, con le mani tremanti e urlando ogni secondo perché ci facevano senso gli occhi, che poi io la misi come ombretto facendo il contorno dell’occhio e tutti ci guardavano come alieni, o quando ci mettemmo l’eyeliner e facemmo la coda tanto lunga da arrivare alle tempie e quel maledetto inchiostro che non andava via con nulla! Ahahah quanti ricordi!
Usciamo e chi ci ritroviamo d’avanti? Ayame! Ma… MA COME SI È CONCIATA?!?!?! Descrivo brevemente il suo ‘look’: Eccessivamente troppo! Scarpe bianche con un tacco vertiginoso che a occhio e croce sarà di 15 centimetri e più; abitino rosso che copre appena il sedere, lungo 3 centimetri sotto la fine del perizoma (che forse neppure esiste del tutto e so che ha il perizoma perché è così attillato che vedo persino i pori della pelle!!!) con una ‘dolce’ scollatura a cuore che fa intravedere troppo l’intimo nero, i lunghi capelli rossi lasciati sciolti, il rossetto fucsia acceso, l’ombretto blu elettrico e l’iris viola tra i capelli. La guarda stranita. Alle sue spalle ci sono Miroku, inuYasha e Koga. Guardo Koga, ha il viso diviso in tre parti: disgustata che sembra urlare “cosa cazzo credi di fare, sei orribile, sei peggio di una puttana!”, maliziosa che invece strilla “eheheh, vedi se stanotte non passi nel mio amato letto, baby!” e la terza che sembra di un padre premuroso che vorrebbe quasi aggredirla con un “che credi di fare?? Tu così non esci, chiaro?? E se ti stuprassero??? Muoviti ad andarti a cambiare!!!”. Si avvicina e le sussurra un –vatti a cambiare, non voglio che qualcuno ti scambi per un hostess di turno, chiaro? Tu sei mia! Chiaro?- la vedo arrossire tanto che non capisco più quali siano i capelli, quale ‘l’abito’ e quale il volto. Koga ha una maglia smanicata verde e dei jeans chiari strappati che gli fanno tanto la figura da Bad Boy, con quella faccia da furbacchione che ha, poi! Poi guardo Miroku, fissa Sango ammaliato e anche lei lo guarda allo stesso modo. Miroku ha dei jeans neri, una camicia lilla metà dentro i jeans e metà fuori in un pittoresco e studiato disordine, aperta fino al petto e le maniche arrotolate ai gomiti. InuYasha ha lo stesso vestiario, ma con la camicia bianca, si saranno messi d’accordo? È affascinante. Mi sta sorridendo beffardo, si sarà accorto che gli sto letteralmente sbavando. Odio il suo atteggiamento da ‘sono sexy? Infinitamente! Lo so? Ovviamente! Me ne vanto? Certo che si!!’! È uguale a Sesshomaru! Si avvicina –sei bellissima… cioè… carina!- sussurra -tu sei appena passabile!- dico piccata –su via, scherzavo!- dice divertito –ah-ah-ah! Divertente!- faccio offesa mentre tutti ridono. Sota e Kohaku scendono assieme ma non si guardano minimamente in faccia, uno guarda a destra e l’altro a sinistra. Indossano gli stessi abiti: felpa gialla e blue jeans. Sesshomaru scende, vestito con una camicia azzurra e i jeans bianchi. MA INSOMMA, POSSIBILE CHE PER ANDARE IN DISCOTECA BISOGNA METTERE SOLO CAMICIE???. E infine arriva lei, la diva: Rin! Bella, nei suoi jeans corti con la piega piena di strass, una maglia con le spalle scoperte di un vivace arancione, come lei. Ha solo un ombretto rosato e un lucidalabbra, ma è bellissima anche così, semplice. Ayame è appena tornata, con un abitino blu elettrico, più lungo di circa dieci centimetri, poco attillato, senza l’intimo di prima, le scarpe bianche, un po’ più sobria e anche il trucco è più adolescenziale, nonostante sia bianco-grigio-nero con varie sfumature e un rossetto rosso ma meno vivace di prima.
-allora, abbiamo prenotato ben 5 taxi. Andremo in coppie. Io con Sango.- dice Miroku porgendo galantemente il braccio alla mia migliore amica. Koga fissa me e Ayame, gli occhi di quest’ultima sono quasi invasi dalle lacrime, io lo guardo severa e InuYasha lo guarda malissimo. –Koga…- prega in un sussurro Ayame, lui si gira, le sorride, le fa una carezza e con tono dolce le dice –allora? Stai con me, bimba?- poi in un secondo lei lo aveva baciato buttandogli le braccia al collo. Ci sono poi avanti a noi Kohaku e Sota che contemporaneamente chiedono a Rin (che è di spalle a noi) di stare in coppia con uno di loro. Sesshomaru è dietro e la fissa silenzioso. Un momento… ma non fissa lei!!! LE STA FISSENDO IL SEDERE!!! COME SI PERMETTE QUEL BRUTTO CAFONE DEPRAVATO!!! ORA GLI FACCIO VEDERE IO!!! LO SPELLO VIVO!!! Ma InuYasha sembra essersi accorto di ciò che succede e così interviene prontamente–Sesshomaru, che ne dici di accompagnare Rin? Sono certo che a lei farebbe piacere, no?- e Rin arrossisce all’inverosimile, segno che è stata colta in flagrante! Bene! Almeno standole accanto non potrà fissarle il sedere, altrimenti con la mano pesante che le abbiamo insegnato ad avere io e Sango, gli passerebbero tutte le voglie. Sorride. Si mettono vicini e vanno, anche loro, a prendere il taxi. Sota e Kohaku vanno nello stesso taxi. Lo guardo –siamo rimasti solo noi, Kagome, si va?- annuisco e gli prendo involontariamente la mano.
“oh, InuYasha…. Ci sarà mai un posto per me nel tuo cuore?”
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Non so cosa sia successo oggi a Kagome, quando si è alzata piangeva, l’ho vista piangere, così dopo mesi che avevo deciso di non parlarle più del necessario, mi avvicino , le carezzo la guancia e con il pollice le asciugo gli occhi –che è successo, piccola?- non risponde, non mi guarda neppure negli occhi, semplicemente, zitta, si avvicina, mi abbraccia forte poggiando la testa sulla mia spalla e piangendo. "addio sogni di starle lontano! Beh, almeno giuro che starò attento a stare con le gambe belle chiuse" penso. Trema, lo sento –oh, dai, non piangere, ti prego. Se piangi io… ci sto male…-- sussurro –e poi a giorni sarà il tuo 15° compleanno, insomma! Ho un idea, ti va di andare in discoteca? Magari che so… forse ti rallegri un po’, no? ma ora non piangere su…- dico carezzandole i capelli. Annuisce –grazie… InuYasha… ma il tuo compleanno… quand’è?- abbasso lo sguardo –un giorno, forse mai- dico sorridendo ironico, non voglio sappia che sono nato il suo stesso giorno e che non lo voglio festeggiare perché… AHHH BASTA! HO DETTO CHE NON CI AVREI PIÙ PENSATO! –sappi solo che ho la tua stessa identica età.- così dicendo le do’ un bacio sulla fronte e vado via, ma sento che è rimasta li immobile e rossa.
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Abbiamo appena smesso di mangiare, da una settimana Kagome è strana, ogni giorno tocca ovunque il carillon… oggi è il mio… suo… cioè nostro 15° compleanno… vado in camera mia, frugando nel mio armadio vedendo cosa mettere, non so bene come ci si veste per andare in discoteca. Anche Miroku ha la stessa mia espressione sul viso, cosa ci dovremmo mettere??? Così cerchiamo gli abiti più simili che abbiamo e decidiamo di usare dei jeans neri e delle camicie, lui lilla e io bianca. Ma dentro i jeans non ci piace fuori neppure, così la mettiamo un po’ dentro e un po’ fuori, e per farci vedere la sbottoniamo un po’ sul petto. Ma decisamente fa caldo, così arrotoliamo le maniche ai gomiti. Decisamente non male. Il lupastro invece ha una maglia smanicata verde e dei jeans chiari strappati, proprio da mascalzone, non c’è che dire. Vestito un po’ banalmente. Meglio noi! Scendiamo e chi vediamo? Le tre girls una più bella e sexy dell’altra! O meglio tre sono sexy, due sono belle e una è bellissima: le due belle sono Sango e Kagome e la bellissima è lei, la mia Kagome. Un momento… da quanto non penso a Kikyo? Da… moltissimo… che l’abbia dimenticata? Meglio! Guardiamo un po’ l’abbigliamento delle tre dive. Iniziamo con… Ayame! Ma… MA COME SI È CONCIATA?!?!?! Descrivo brevemente il suo ‘look’: Eccessivamente troppo! Scarpe bianche con un tacco vertiginoso che a occhio e croce sarà di 15 centimetri e più; abitino rosso che copre appena il sedere, lungo 3 centimetri sotto la fine del perizoma (che forse neppure esiste del tutto e so che ha il perizoma perché è così attillato che vedo persino i pori della pelle!!!) con una ‘dolce’ scollatura a cuore che fa intravedere troppo l’intimo nero, i lunghi capelli rossi lasciati sciolti, il rossetto fucsia acceso, l’ombretto blu elettrico e l’iris viola tra i capelli. La guarda stranito. Sorrido, anche Kagome ha la stessa espressione. Guardo Koga, ha il viso diviso in tre parti: disgustata che sembra urlare “cosa cazzo credi di fare, sei orribile, sei peggio di una puttana!”, maliziosa che invece strilla “eheheh, vedi se stanotte non passi nel mio amato letto, baby!” e la terza che sembra di un padre premuroso che vorrebbe quasi aggredirla con un “che credi di fare?? Tu così non esci, chiaro?? E se ti stuprassero??? Muoviti ad andarti a cambiare!!!”. Si avvicina e le sussurra un –vatti a cambiare, non voglio che qualcuno ti scambi per un hostess di turno, chiaro? Tu sei mia! Chiaro?- la vedo arrossire tanto che non capisco più quali siano i capelli, quale ‘l’abito’ e quale il volto. Guardo poi Sango: minigonna rosa a metà coscia, maglia verde senza spalline, ballerine con un tacco molto basso. Alzo lo sguardo al trucco, non c’è che dire… è perfetta anche solo con l’eyeliner nero, il mascara e il rossetto. Ha i capelli lasciati sciolti, di lato, mossi naturali come quelli di Kagome. Miroku e lei si scambiano occhiate ammaliate. E ora… Lei, l’oggetto di quasi tutti i miei pensieri, Kagome: shorts di jeans, una camicia beige stile country, allacciata su tre bottoni e poi con un nodo che lascia scoperto gran parte del ventre, scollata ma non troppo, delle ballerine nere con un tacco basso e degli scalda muscoli marroni. Ha i capelli legati in una coda alta nella prima metà della nuca e lasciando gli altri sciolti sotto ed ha messo un po’ di mascara, un ombretto marrone con varie sfumature e un rossetto rosso. È bellissima, è riuscita ad essere sexy senza esagerare “addio progetti di tenere la patta dei jeans chiusa facilmente, dovrò cucirla per trattenermi, ora!” penso. È affascinante, e da come mi guarda si direbbe che apprezza la mia vista, mi sta praticamente sbavando dietro, anzi avanti. Le sorridendo beffardo. Amo il fatto che lei odia quando sfoggio il mio atteggiamento de sbruffoncello che lei chiama ‘’atteggiamento da ‘sono sexy? Infinitamente! Lo so? Ovviamente! Me ne vanto? Certo che si!!’ ‘’! Dice che sono uguale a Sesshomaru! Mi avvicino –sei bellissima… cioè… carina!- sussurro -tu sei appena passabile!- dice piccata –su via, scherzavo!- dico divertito, tanto che per poco non le rido in faccia –ah-ah-ah! Divertente!- fa l’offesa mentre tutti ridono. Sota e Kohaku scendono assieme ma non si guardano minimamente in faccia, uno guarda a destra e l’altro a sinistra. Indossano gli stessi abiti: felpa gialla e blue jeans. Sesshomaru scende, vestito con una camicia azzurra e i jeans bianchi. E infine arriva lei, la diva per cui ultimamente c’è tensione: Rin! Bella, nei suoi jeans corti con la piega piena di strass che le fanno un sedere niente male, ma poi dico io, a 13 anni già con i jeans push-up? Non c’è più religione!, una maglia con le spalle scoperte di un vivace arancione, come lei. Ha solo un ombretto rosato e un lucidalabbra, ma è bellissima anche così, semplice. Ayame è appena tornata, con un abitino blu elettrico, più lungo di circa dieci centimetri, poco attillato, senza l’intimo di prima, le scarpe bianche, un po’ più sobria e anche il trucco è più adolescenziale, nonostante sia bianco-grigio-nero con varie sfumature e un rossetto rosso ma meno vivace di prima. Se non la conoscessi avrei detto ‘meno battona’.
-allora, abbiamo prenotato ben 5 taxi. Andremo in coppie. Io con Sango.- dice Miroku porgendo galantemente il braccio alla ragazza. Koga fissa Kagome e Ayame, gli occhi di quest’ultima sono quasi invasi dalle lacrime, Kagome lo guarda severa e io lo fisso con manie killer. –Koga…- prega in un sussurro Ayame, lui si gira, le sorride, le fa una carezza e con tono dolce le dice –allora? Stai con me, bimba?- poi in un secondo lei lo aveva baciato buttandogli le braccia al collo. Ci sono poi avanti a noi Kohaku e Sota che contemporaneamente chiedono a Rin (che è di spalle a noi) di stare in coppia con uno di loro. Sesshomaru è dietro e la fissa silenzioso. Un momento… ma non fissa lei!!!le fissa il sedere... hai capito il ghiacciolo! Beh, in fondo come dargli torto, con quei jeans soprattutto… Ma Kagome sembra non essere d’accordo e anzi ha degli sguardi assassini contro Sesshomaru, così intervengo, aiutando anche Sesshomaru e Rin a conoscersi dato che si vede benissimo che la scintilla è scattata –Sesshomaru, che ne dici di accompagnare Rin? Sono certo che a lei farebbe piacere, no?- e Rin arrossisce all’inverosimile, segno che è stata colta in flagrante perfetto! Sorrido. Si mettono vicini e vanno, anche loro, a prendere il taxi. Sota e Kohaku vanno nello stesso taxi. Kagome mi guarda –siamo rimasti solo noi, Kagome, si va?- annuisce e mi prendo la mano.
“oh, Kagome…. Ci sarà mai un posto per me nel tuo cuore?”
   
 
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