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Autore: __avatar__    23/10/2014    1 recensioni
In questa storia i nostri cari Vendicatori più Loki sono umani e devo affrontare i casini, le difficoltà e tutte le cose pazze che la vita dell'università ti dona. Anche l'amore. Contiene Thorki, quindi se non gradite non passate
Genere: Comico, Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Loki, Thor, Tony Stark/Iron Man, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Appena il medico li lasciò Bruce avvertì immediatamente Clint, che si premurò di chiamare le ragazze e raggiungerli poco dopo, ignorando l’amico che gli disse di non raggiungerli.

“Perché siete qui? È inutile che ci stiamo tutti, tanto se non trovano un altro rene non ci sarà più niente da fare!” sbottò Tony, appoggiandosi al muro della sala d’attesa.

“Invece no” disse Natasha, seduta accanto a Pepper con in mano una tazza di caffè fumante

“Che intendi?”

“Che uno di noi può donarglielo. Si può vivere senza un rene, si deve stare più attenti del solito.” spiegò la rossa
Il gruppo si guardò, poi Tony andò a chiamare il medico e gli disse cosa avevano deciso. Il dottor Lane ci pensò su, poi disse che avrebbe fatto loro degli esami del sangue, per vedere il grado compatibilità di ognuno con Loki.

“Prima di cominciare, vi avverto che la vostra vita cambierà. Per chi di voi facesse uno sport agonistico, non è consigliabile continuarlo perché richiederebbe troppi sforzi che un rene solo non può sopportare.“

“Se servirà a salvare il nostro amico, mi farò amputare un braccio se necessario.” Lo interruppe Tony, seduto su una poltrona con una flebo infilata nel braccio sinistro.
Lane fece un gesto con la testa, poi prese tutte le fiale e disse loro che si sarebbero rivisti dopo un’ora. Attesero accanto alla stanza del moro, e in effetti attesero solo un’ora.

“Allora, ho una buona notizia. Uno di voi è compatibile al 98% con Loki. Sono molto felice di questo risultato, accorcia le tempistiche per le operazioni.”

“Chi di noi?” chiese Natasha, prendendo la mano di Pepper

“Bruce. Spero tu sia ancora favorevole alla donazione. Non devi sentirti obbligato.” Lo rassicurò Lane.
Il ragazzo era leggermente sbiancato, poi si ricordò che quello nel letto che stava per morire era il suo amico. Tony e Clint lo affiancarono solidali. Piano acconsentì, e nel giro di mezz’ora era pronto per l’operazione.

“Ci vediamo più tardi. Almeno tu torna sano.” Tony gli diede una pacca sulla spalla mentre Bruce veniva portato via in barella, superando le porte che lo separavano dagli amici.

Nella sala operatoria faceva abbastanza freddo, forse perché aveva addosso solo quella sottospecie di camicia da notte striminzita. Venne adagiato sul tavolo, in posizione prona. Gli misero un sacco di teli azzurri così da coprirlo tutto tranne la parte interessata.
“Bruce, quello che stai facendo è molto bello. Adesso voglio che conti indietro da dieci fino a zero.” Un infermiera iniziò a parlargli, vedendo che era un po’ in ansia. Non fece in tempo ad arrivare all’otto che si era addormentato.
Un bip ricorrente lo svegliò, seguito poi da un dolore al fianco destro. Aprì gli occhi e vide Tony e Clint seduti al suo fianco. Cercò di sedersi, ma il dolore lo fermò

“Vacci piano amico.” Clint prese il telecomando del letto e alzò lo schienale, aiutando l’amico.

“Com’è andata?” Bruce prese a sistemarsi un po’.

“Tutto bene. Dovrai restare a letto per un paio di giorni.”

“E Loki? È servito tutto questo?”

“Sembrerebbe di si. Gli hanno fatto subito il trapianto, così hanno potuto aspettare ventiquattro ore per vedere che il corpo accettasse il nuovo organo. Poi lo hanno operato alla testa. Il primo stent aveva ceduto e ne hanno messo un altro.” Spiegò Tony, vivamente stanco

“Starà in osservazione per tre giorni. Poi hanno intenzione di farlo uscire dal come farmacologico. Ora dovrà lottare di più.”

Passò una settimana, Bruce aveva ripreso la sua solita vita anche se era ancora sotto controllo. Un venerdì pomeriggio di fine marzo, mentre Bruce veniva visitato dal dottor Lane, nella stanza del moro iniziò a sentirsi un bip prolungato. Tony, Clint e Thor si alzarono dalle sedie e presero a chiamare le infermiere sia a voce che con il pulsante sul muro.
Nel tempo che queste arrivarono in stanza, seguite dal medico di turno, il moro aveva iniziato a muovere una mano e aprire gli occhi. Cercò di parlare, e non riuscendoci provò a strapparsi il tubo che aveva in gola, ma Tony fu più veloce e gli bloccò il braccio.

“No fermo. Hai un tubo in gola che ti ha permesso di respirare tutto questo tempo. So che sei spaventato, ma aspetta che i medici ti sistemino un attimo. Noi aspettiamo fuori.” Infatti il medico fece segno loro di uscire. Tony guardò ancora l’amico, che in silenzio gli chiedeva di non lasciarlo e una lacrima gli solcò il viso.
I tre uscirono in corridoio e si poggiarono al muro, nel frattempo arrivarono anche Bruce e Lane. Il medico entrò nella stanza mentre Bruce affiancò gli amici. Tony e Clint dissero che avrebbero chiamato le ragazze, avvertendole della situazione e sparirono. Poco dopo la porta si aprì nuovamente e ne uscirono tutti, Lane si fermò davanti ai due amici.

“Siamo felici della sua ripresa. Non ci aspettavamo che avvenisse così in fretta. Per ora i suoi parametri sono stabili, ma voglio tenerlo sotto osservazione per i prossimi due giorni. Potete tornare dentro, state anche dopo l’orario lo dirò io alle infermiere.” E si dileguò nel corridoio.
Nel frattempo erano arrivate anche Pepper e Natasha, seguite dai ragazzi. I quattro si infilarono subito nella stanza, Bruce li seguì poi si girò verso Thor con lo sguardo interrogativo

“Andate voi. Io resto qui, altrimenti facciamo una folla e lui non deve affaticarsi.”
Quando anche Bruce entrò, Loki stava parlando, o almeno ci provava, e chiese piano

“Come state? È bello vedervi!”

“Tu sei messo così, ti sei appena svegliato, e chiedi a noi come stiamo?” parlò Clint sorridendo

“Sentite, sono stato in questo letto per tre mesi a giudicare da quel calendario, le macchine dicono come sto, e anche la cartelletta ai piedi del mio letto. Quindi, come state?”

Ridendo i ragazzi gli raccontarono dei tre mesi passati, ognuno diceva una parte facendo ridere Loki per i racconti su Tony e il professor Stain, oppure a Bruce che aveva conosciuto una certa Betty.Tutti stavano parlando e ridendo, tranne Tony che non aveva ancora aperto bocca da quando era entrato. Loki se ne era accorto, e ogni tanto gli lanciava delle occhiate.

“Bé ragazzi, non so voi ma io ho una fame pazzesca.” Intervenne Clint alzandosi dalla sedia

“Potremmo andare a comprare da mangiare al bar e tornare qui. L’abbiamo sempre fatto in questi mesi.” Propose Natasha
Gli altri acconsentirono, ma mentre si dirigevano verso la porta Loki parlò di nuovo

“Tony puoi aspettare un momento?” l’altro si fermò, disse una cosa a Pepper poi si voltò vero l’amico, mentre la porta alle sue spalle si richiudeva.

“Che cosa ti prende? Sembra che ti è morto il gatto…si scusa, battute sulla morte da parte mia non sono il massimo in questo momento.” Tony si sedette sulla sedia vicino al letto, restò ancora un po’ in silenzio poi parlò

“Era come se tu fossi morto. Ogni giorno venivo qui nella speranza di vederti sveglio non appena aprivo quella dannata porta. Quando ci hanno detto che forse non ce l’avresti fatta volevo prenderti a pugni. Sei il mio migliore amico; so che non te l’ho mai dimostrato apertamente, però è così. Hai sopportato tutto di me, e io non sopportavo l’idea di non vederti più” Tony non lo guardò per tutto il tempo, poi una debole risata dell’altro gli fece alzare il viso

“Questa è una vera e propria dichiarazione d’amore. Pepper dovrà stare attenta ora che ha un avversario” disse con un sorriso sulle labbra. Tony gli diede un leggero pugno sulla spalla, poi si diresse verso la porta, si girò e disse aprendola

“La mia non era una dichiarazione, anche se so che tutti mi amano, anche Stain in fondo. Ma c’è qualcuno che potrebbe fartela. E ti supplico, per il bene di tutti ma soprattutto il tuo, mettici una pietra sopra. Altrimenti la metto io a te.” Poi uscì dalla stanza, e subito comparve sulla soglia Thor.
Il biondo non sapeva se entrare o no, ma dopo un cenno di Loki entrò. Si sedette sulla stessa sedia di Tony, che avvicinò leggermente al letto dell’altro. Restarono un po’ zitti a fissarsi, poi il moro disse sorridendo

“Non pensavo di vederti, o comunque lo stesso giorno in cui c’era Tony. Ero convinto che ti avesse preso a calci appena messo piede in ospedale.” Il biondo sorrise

“Diciamo che tre mesi fa ci ha provato. Ma la grazia degli altri e la mia faccia da cucciolo addolorato lo hanno fermato.”

“La tua faccia da cucciolo addolorato? Non credo di averla mai vista. Ma se è sexy come quella normale non avrò scampo in futuro, potrei perdonarti per tutto.” Parlò non curante il moro. Poi si girò verso il biondo, che sembrava affranto.
“Cosa ti turba?”

“So che è una cosa assurda. Ma ho una sensazione che è anche colpa mia quello che ti è capitato.”

“Come scusa?” Loki cercò di alzarsi, ma non riuscendoci prese il telecomando del letto e lo azionò per sistemarsi meglio.

“Che eri distratto da tutta la situazione, il casino che avevi creato da non prestare attenzione alla strada e….”

“Adesso smettila. Non è stata colpa tua, semmai dell’idiota che mi ha investito e poi che Mark mi ha mandato a casa prima. Tu non hai colpe. Anzi se dobbiamo vedere sono anche io lo scemo che non ha accettato la situazione. Se ti può consolare ho passato un Capodanno infernale.”

“La settimana dell’incidente continuavo a cercarti per dirti che li ho mollati. Avevano scoperto tutto perché uno aveva raccontato, decisero di chiudere un occhio se io non venivo a trovarti in ospedale. Ormai per loro voi eravate la mia vecchia vita, e con loro dovevo iniziarne una nuova. Tutte cavolate.”
Loki sapeva che voleva dire tanto per lui, e poi begli stronzi. Non sapeva cosa dire così gli porse una mano. Il biondo la prese, poi di slancio prese a baciarlo, proprio mentre tornavano gli altri, mentre entravano Tony stava litigando con Clint.

“Mi hai rubato tutta la pizza. Sei un ingordo.”gli diede una spinta

“Che ha che non va la tua Caeser Salad?”e Clint rispose con una gomitata deviata appena.

“Che è un’insalata. Mi hai lasciato tutte cose sane.”

“Bé non ti farà certo male perdere un po’ di pancia, omino michelin.”
Poi si fermarono appena videro i due che si erano appena staccati, leggermente rossi per l’imbarazzo. Pepper porse due panini a Thor e poi gli si sedette accanto tuta felice.

“Il medico ha detto di non affaticarlo. Quello è tutto il contrario.” Lo rimproverò Clint

Poi come negli ultimi mesi si sedettero tutti attorno al letto. Tony proprio sopra il letto, e presero a mangiare. Stark stuzzicava Clint con dei pezzetti di insalata, mentre l’altro lo faceva incazzare mentre si gustava bellamente la sua cena. Tony non la smetteva più di essere felice, anche se li detestava visto che loro mangiavano bellamente cibo solido, mentre a lui toccava quello liquido via endovena. Ma era finalmente tornato, ed era la cosa che più gli importava.




Angolo autrice
E dopo un mese abbondante riesco ad aggiornare!!!!
Questo capitolo doveva essere completamente diverso, ma alcuni fatti non tanto felici in casa mi hanno convinta a modificarlo.
Ci sarà comunque un epilogo, e le scene delle operazioni e cose simili le ho scritte perché alcune le ho provate e altre grazie agli episodi di Grey's Anatomy xD
A presto

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