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Autore: booloveshaz    23/10/2014    0 recensioni
Come avrete già capito dal titolo, questa non è una storia come le altre, infatti è ambientata nel 2172. E' una fan fiction larry e vi racconteremo la loro storia in una nostra versione futuristica, ci inseriremo anche gli ziam, perchè si.
Recensite se vi piace e dateci le vostre opinioni :).
Genere: Comico, Fantasy, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Nota dell'autore:      Grazie a tutti coloro che stanno leggendo questa nota e che leggeranno questa fanfiction. Ci occupiamo della scrittura e della revisione in due e, tanto per rendere le cose ufficiali, ci chiamiamo Silvia e Valeria. Come vi accorgerete, in questa storia sono presenti idee che avrete probabilmente già visto in Futurama, in Pagine della nostra vita e nell'account Twitter dell'uomo del futuro, nel caso di questo capitolo. Speriamo tuttavia che troviate piacevole il modo in cui le abbiamo utilizzate e inserite in un nuovo contesto. Non vi preoccupate la figura di Harry emergerà di più già dal prossimo capitolo ;). Detto questo, vi auguriamo una buona lettura e vi chiederemmo di aiutarci con qualche recensione, anche critica, secondo la vostra opinione, in modo che potremo migliorarci. Ci potete trovare qui  https://twitter.com/BooLovesHazz .

Ormai sono passati 64 anni da quando io, Louis Tomlinson e Harry, il mio fidanzato, ci siamo conosciuti. La nostra è una storia molto complicata da raccontare, tuttavia io penso che meriti di essere condivisa. Purtroppo però, devo annunciarvi a malincuore che il mio amato Harry è andato in coma a causa di un attacco di cuore qualche settimana fa. Ormai dato che vado a trovarlo ogni giorno all’ospedale e non vedo nessun miglioramento spero che oltre ad essere un passatempo per me e per voi, raccontare la nostra storia possa avere un qualche effetto su Harry. 
Avevo diciotto anni allora, nel tardo pomeriggio di un  mercoledì me ne stavo stravaccato sulle lenzuola stropicciate di quel letto come sempre non fatto. Ricordo che la mia stanza era piena di cianfrusaglie, fra cui spiccavano dei grandi poster di serie tv come Breaking bad. Lo so che era una serie piuttosto antiquata per i teenager di quegl’anni ma ehi, mi è sempre piaciuto il vintaje, che posso farci. Ah, in effetti mi sono dimenticato di dirvi che era un mercoledì del 2108.
Inoltre mi piaceva molto ascoltare la musica a volume sparato nelle orecchie, ormai poco funzionanti. Di questo, fino a poco tempo fa ringraziavo il cielo, poiché mi permetteva di non sentire quel coglione  di Harry russare (detto ovviamente con tutto l’amore possibile). La maggior parte delle pareti era tappezzata non solo da poster di serie televisive e gruppi musicali ma anche da poster che dichiaravano tutto il mio odio verso l’omofobia. Come avrete capito dal fatto che sto con Harry, sono GAY. Adesso vi chiederete, perché tappezzare la mia stanza di poster contro l’omofobia se a vederli ero solo io? (E mia madre nelle rare occasioni in cui tentava di mettere a posto quella discarica). Se devo essere sincero non lo so neanche io ma allora ero solo un teenager, non giudicatemi. Non so se anche nella vostra epoca sia così, ma dalla mia finestra erano visibili macchine volanti e un complesso sistema di trasporto che tutt’ora consiste in dei grossi tubi che ehm…. vabbè sentite non sono mai stato bravo con la tecnologia. In effetti sono davvero nato nell'epoca sbagliata, qui non ci si preoccupa d'altro che di computer, cavi, sistemi operativi e così via. Che roba.
Dio, quanto parlo. Torniamo al motivo per cui ho cominciato a parlare di questo mercoledì (ebbene si, nonostante i miei 70 anni appena compiuti ricordo ancora perfettamente i minimi dettagli di quel giorno). Era una giornata importante perché mi era stato dato il compito da parte di Niall, di collaudare il nuovo programma che aveva creato. Niall era l’unica persona che riuscivo a sopportare durante il periodo della mia adolescenza, infatti nutrivo un profondo disgusto per tutti coloro che appartenevano alla mia stessa generazione. Lui è sempre stato molto riservato proprio come me e quindi grazie ai nostri silenzi comuni apprezzavamo l’uno la compagnia dell’altro senza bisogno di troppe parole. Eravamo uniti anche dalla passione per i computer, l’unica differenza era che io vagavo sul web con poca consapevolezza di quel che facevo, dato che come già ho citato prima non sono ferrato con la tecnologia, mentre Niall era, ed è tutt'ora, amante della programmistica, dei software e di quella roba là. Il programma doveva servire, o per lo meno così diceva lui, a poter comunicare con persone degl’anni passati. Decisi così di creare un profilo su quel famoso social network usato da buona parte del mondo poco più di un secolo fa, twitter e mi diedi il nome di Uomo del futuro. Onestamente però credevo poco nel funzionamento di quell'affare così scrissi un primo tweet di saluto, scrissi una bio poco dettagliata e personalizzai il profilo. Dopodiché spensi il computer senza prestare troppa importanza a ciò che avevo fatto. Rimasi ancora qualche minuto seduto sul letto quando vidi la foto del faccione di Niall comparire sul muro e al di sotto di essa le opzioni "Accetta" e "Rifiuta". Tramite il comando vocale accettai la chiamata. 
«Hey Loueeeeh» sentii gridare dal biondo mentre saltellava per la stanza nel tentativo di infilarsi un paio di pantaloni.
«Ciao Niall, possibile che non ci sia mai una volta in cui la tua stanza non assomigli a quella di uno scienziato pazzo?». Ma che diavolo, c'erano sempre cavi, dischi, hardware, microchip e varie cianfrusaglie da nerd mischiate a calzini sporchi e mucchi di vestiti appallottolati che coprivano ogni centimetro della stanza. Giuro, e dico, giuro che non ricordavo più di che colore fosse il pavimento.
«Senti chi parla, la tua sembra un covo di animali! Comunque, ti avevo chiamato per chiederti se ti va di andare  a mangiare qualcosa». 
«Ma si, perché no, tanto i miei sono fuori. Dammi cinque minuti»
«Bene, a dopo».
Mi stavo infilando la maglietta quando voltandomi mi accorsi che Niall si era dimenticato di chiudere e che, inconsapevole di essere guardato, faceva delle strane smorfie davanti allo specchio riempiendosi di profumo. Scossi la testa davanti alla stranezza del mio migliore amico e terminai la chiamata.
Dopo circa un quarto d'ora io e Niall eravamo seduti al tavolo del nostro locale preferito aspettando con impazienza il cibo che avevamo appena ordinato. Per distrarmi dall'attesa premetti il punto del polso in cui si trovava il mio microchip e una schermata si proiettò dalla mia mano. Aprii Twitter, inserii il nick e la password ed entrai sul profilo. Rimasi a bocca aperta nel vedere che mi seguiva già qualche centinaio di persone e che molti curiosi già si erano interessato al mio profilo. Avevo già ricevuto persino alcune domande. Come spiegato nella bio infatti provenivo dal 2108 ed ero disponibile a rispondere a chiunque avesse curiosità sul futuro, a patto che non fossero domande assurde. In diversi mi chiesero di pubblicare una foto del paesaggio per loro futuristico ma decisi che per il primo periodo non avrei svelato troppe informazioni. Mi salto però all'occhio il profilo di un certo Harry Styles che mi aveva letteralmente tartassato di domande. Ero un ragazzo riccio, poco più piccolo di me a quanto sembrava dalla foto e piuttosto carino. Pensai subito che potesse essere del mio stesso partito, se capite che intendo, perché come intestazione aveva un unicorno che svolazzava su uno sfondo arcobaleno. Direi che certamente non volesse nemmeno provarci a sembrare etero.
Tornai al mondo reale non appena sentii il profumo di hamburger e di patine sotto il mio naso. Sollevando lo sguardo mi accorsi anche che Niall mi guardava con aria confusa. Al che gli spiegai del profilo che avevo creato qualche ora prima tramite il suo programma e del successo che aveva da subito riscontrato. Con mia grande sorpresa però lui si mostrò parecchio preoccupato.  
«Mh, non so Lou, non mi sembra molto prudente rivelare alle persone ciò che accadrà nel futuro. Potrebbe essere pericoloso sia per loro che per te»
«Come potrebbe mai essere un pericolo per me, scusa?»
«Ma che ne so, magari lo viene a sapere la CIA, o il presidente degli Stati Uniti, o la regina!» gridò sputacchiando il suo panino sulla mia faccia.
«Idiota» gli dissi ridendo. Mi pulii la faccia e continuai mangiare. Cercai poi di cambiare argomento senza dare troppo nell'occhio. Sapevo infatti che Niall, fifone com'è, avrebbe cercato di convincermi a lasciar perdere tutto quanto e io non ne avevo alcuna intenzione. Così continuammo a chiacchierare del più e del meno e, una volta terminata la cena, ci salutammo e tornammo a casa. 






 

   
 
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