Storie originali > Introspettivo
Ricorda la storia  |      
Autore: ThereseMalaussene    23/10/2014    0 recensioni
"Non era semplice bellezza, quel quotidiano sfoggio di eleganza e vanità che passa sotto gli occhi e si dimentica poco dopo. Era qualcosa in più: era una certezza inamovibile, plasmata attraverso i secoli, che non lasciava spazio a dubbi."
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ero sul pullman per andare in università, intenta a leggere il mio libro, quando alzando lo sguardo, notai che si era seduta davanti a me una ragazza bellissima. Chioma di un rosso tiziano, lentiggini, profondissimi occhi scuri, un grazioso naso che sembrava quasi fatto su misura. Una di quelle ragazze che quando passa per strada attira inevitabilmente gli occhi di tutti i presenti.
La guardai per pochi secondi, ma mi bastarono per capire che non aveva un singolo difetto. Era perfetta: vestita di tutto punto, con un elegante abito grigio e delle lunghe calze di lana fin sopra il ginocchio, abbinate anch'esse col vestito. I capelli carmini erano perfettamente intrecciati, non si muovevano neanche quando venivano importunati dai movimenti dell'autobus. Sembravano quasi obbedire a dei precisi ordini della ragazza di non spostarsi assolutamente, per nessun motivo al mondo, neanche se fosse scoppiata la terza guerra mondiale. Guai a loro!
Non aveva nulla che non fosse al posto giusto.
Non era semplice bellezza, quel quotidiano sfoggio di eleganza e vanità che passa sotto gli occhi e si dimentica poco dopo. Era qualcosa in più: era una certezza inamovibile, plasmata attraverso i secoli, che non lasciava spazio a dubbi.
E la cosa che mi sconvolse più di tutte, fu che questo suo atteggiamento, questo suo modo di essere, le calzava a pennello. Era completamente spontanea nella sua impeccabile perfezione, tanto che fece percepire a me di essere completamente fuori posto nella mia incompostezza.
Voglio assolutamente spiegarmi. Non mi sono mai ritenuta una brutta ragazza, anzi, tutto il contrario. Nella mia semplicità, io mi piacevo, mi bastavo. Ero carina, non avrei saputo trovare un altro termine per definirmi. Carina come i cuccioli di labrador, carina come chi inciampa anche quando non c'è nulla in cui si possa inciampare, carina come chi puntualmente si rovescia il caffè bollente addosso.
Ma il mio particolare tipo di bellezza era estremamente casuale, permeato da quella goffaggine che è sempre stata parte del mio carattere. Niente a che vedere con la sua precisione millimetrica, con il suo studiato fascino. La mia era diciamo, una bellezza con l'eterno limite della mia universale insicurezza.
Ebbi la conferma di quei miei intimi pensieri, quando alla successiva fermata del pullman, scese da quel mezzo di trasporto senza dubitare neanche per un secondo della strada che avrebbe preso.
Diede una veloce occhiata a destra e a sinistra, e attraversò l’incrocio. Guardava fisso davanti a sé, come se marciasse verso un obiettivo, come se anche l'attraversare la strada fosse un'importantissima missione che non poteva assolutamente permettersi di non portare a termine. La sua camminata era tranquilla, decisa, ogni passo sembrava infinitamente misurato, come se il suo piede fosse destinato da sempre a posarsi esattamente in quel punto.
Poi, girò a sinistra e fu nello spazio di un battito di ciglia che la vidi prendere tra le mani il viso di un ragazzo. Senza un minimo di esitazione, lo prese e lo baciò come fosse stato quello lo scopo ultimo della sua vita.
Capii, in quei pochi istanti di tempo, che quella sicurezza che permeava ogni sua azione, era radicata interiormente dentro di lei. E' una di quelle cose in cui o ci nasci, o sei fregato. Gli altri comuni mortali avrebbero dovuto fare sforzi immensi solo per avere metà di quella grazia, e non sarebbe stato altro che una finzione, sempre e comunque. Sarebbe stato la brutta copia di chi era semplicemente così, senza fatica, di chi era naturale come un respiro...
Tutto questo era successo in pochi minuti, io ero ancora seduta con il mio libro in mano e nessuno aveva notato il mio impercettibile cambio di stato d'animo, il mio immotivato turbamento interiore.
Intanto il pullman era già ripartito.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: ThereseMalaussene