Libri > The Maze Runner
Ricorda la storia  |      
Autore: Stay away_00    24/10/2014    2 recensioni
Dal testo:
Non voleva un altro motivo per essere arrabbiato con il mondo intero, con quelle persone, con se stesso che aveva partecipato a tutto quello. Non voleva altri motivi per provare maggiore rabbia.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Thomas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Rabbia.
La sua mente non era dominata da altro che la rabbia, la sentiva in ogni parte del suo corpo, scorrere e pulsare nelle sue vene come sangue. Mai aveva pensato che quel sentimento potesse essere tanto forte, tanto vivo. Lo sentiva come se fosse una parte del suo corpo, lo sentiva come poteva avvertire una mano o una gamba. E forse era proprio la rabbia ad averlo fatto andare avanti in quel momenti, proprio la rabbia ad avergli dato la forza necessaria per affrontare tutto quello che stava succedendo. Tutto quello che la C.A.T.T.I.V.O gli stava facendo.
Era la rabbia a dargli la forza di allentarsi per ore, a permettergli di aprire gli occhi ogni volta dopo che si era addormentato, e non faceva altro che crescere, quel sentimento pulsante non faceva altro che crescere ed insinuarsi nella sua mente, provocargli i pensieri più violenti. Tanto che qualche volta aveva persino temuto di essere impazzito completamente, di essersi completamente lasciato andare all’Eruzione.
Quella malattia che lo terrorizzava tanto, sapeva che prima o poi sarebbe accaduto, sapeva che aveva contratto il virus e che mancava poco prima che la sua mente cedesse. Forse era già successo, forse quello che avevano detto a Teresa era la verità e quella stanza bianca non era altro che la sua immaginazione, quella stanza bianca non si trovava in nessun luogo se non nella sua mente. Era bloccato in se stesso e non poteva far nulla per uscirne.
Altre volte invece era fermamente convinto che fosse completamente lucido, che quella malattia non avesse fatto ancora il suo corso su di lui.
Ed era in quel momenti che la sete di vendetta si faceva sentire, prepotente e spaventosa come un dio della guerra. Ecco da cosa era animato il suo spirto da rabbia e sete di sangue, il sangue delle persone che gli stavano facendo tutto quello.
Thomas prese un respiro profondo chiudendo gli occhi e immaginando di non essere in quella stanza bianca, di essere in un posto migliore, più bello. Ma tutti i luoghi che aveva conosciuto non era stati altro che prove della C.AT.T.I.V.O., non erano stati altro che posti orribili in cui non sarebbe voluto tornare. Anche se poteva dire che in essi aveva avuto qualche attimo di speranza, qualche attimo di illusione e pace. Quando era stato nel camion con Brenda, per esempio, quando lei gli aveva raccontato di quello che avevano fatto al suo papà.
In quel momento il ragazzo fu grato di non ricordare la sua famiglia, di non ricordare le cose orribili che – probabilmente – il virus gli aveva fatto. Non voleva un altro motivo per essere arrabbiato con il mondo intero, con quelle persone, con se stesso che aveva partecipato a tutto quello. Non voleva altri motivi per provare maggiore rabbia.
Tutto quello che voleva in quel momento era tornare  a casa, una casa che però non era mai esistita, una casa che non sapeva dove fosse ne se gli piacesse. Tutto quello che aveva in quel momento era una manciata di vestiti sporchi e del cibo che ormai aveva cominciato a dargli il voltastomaco.

 […]

 Finalmente arrivò il ventiseiesimo giorno in quell’inferno, finalmente la porta stava per aprirsi.
Thomas non sapeva tutto quello che sarebbe arrivato dopo, non sapeva quanto ancora avrebbe sofferto e in quel momento neanche ggli importava. La porta stava per aprirsi e lui non sentiva niente, non provava niente.
Tutto quello che gli avevano fatto era ancora radicato nella sua mente, tenuto a freno in un angolo nascosto e oscuro del suo cuore ma in quel momento nessuno dei sentimenti che aveva provato durante la sua prigionia venne a galla. Tutto quello che lo dominava era vuoto, il nulla assoluto.
In quel momento niente aveva più importanza, ne le parole dell’Uomo Ratto, ne se stesso.
O almeno così pensava.
Quando incrociò gli occhietti scuri dell’uomo la sua mente vagava ancora nell’oblio, nelle sue fantasticherie, ma quando esso cominciò a parlare, fu un quel momento che tutto tornò a galla e gli venne voglia di urlare, gli venne voglia di buttar fuori tutto quel rancore che aveva accoumulato.
E urlò, quando fu solo, nelle docce, urlò fino  a quando non ebbe più fiato, ne forze.

   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > The Maze Runner / Vai alla pagina dell'autore: Stay away_00