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Autore: AlexiaLil    24/10/2014    7 recensioni
N.B. AL QUARTO TENTATIVO SONO RIUSCITA A METTERE I DIALOGHI! VIVA MEE! *saltella in giro, pugni in aria, tipo pazza*
Un'ultima battaglia per Natsu e Lucy.
Perchè anche su una collina devastata dal fuoco, può nascere una stella.
L'addio alla gilda, alla famiglia, col sorriso sulle labbra.
Sono nuova del fandom, una vecchissima conoscenza di Efp, nuovissima al completare le storie (a quanto pare solo le one shot riesco a completare).
Il mio cervello, durante il sonno, a prodotto questo.
Io spero d'aver scritto altrettanto bene come alcune di voi, di cui ho letto fanfiction davvero belle.
Genere: Drammatico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gray, Fullbuster, Lucy, Heartphilia, Natsu
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Pieces of ... Fairy Tail'
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L’aria nella pianura puzzava di fumo, cenere e morte. La battaglia aveva devastato ogni metro quadro di quel luogo, fino a qualche giorno fa rigoglioso e profumato di vita. Il cielo plumbeo annunciava pioggia a frotta, con tanto di tuoni e fulmini. Proprio un bel quadretto, a incorniciare la distruzione che gli occhi di Gray “ammiravano”.
Era ferito, sanguinante, stanco, pestato a dovere, ma vivo. Avevano combattuto contro Zeref, vincendo questa volta. Tutta la gilda aveva partecipato, anche chi avrebbe dovuto riposarsi o evitare quel massacro; ma non si può fermare un mago di Fairy Tail quando si tratta di combattere e difendere i compagni, quando in gioco c’è la vita di chi si ama. Gray volgeva lo sguardo alla ricerca di Natsu, trovandolo steso supino, circondato da qualche piccola colonna di fumo e fuoco.
Lo vedeva respirare affannosamente, il viso a guardare il cielo. Era certamente messo male. Aveva combattuto contro Zeref per tutto il tempo, dando sfogo alla sua rabbia e pretendendo tanto dal suo corpo e dal suo potere magico, quando sembrava ormai sfinito. Gray si avvicinò lentamente al suo compagno, per poi sbiancare nel costatare le sue reali condizioni: il suo corpo era distrutto. Una profonda ferita, da cui ancora sgorgava sangue, si stagliava sull’addome, faticava a respirare e incominciava a impallidire.
<< Natsu ... >> sussurrò Gray.
<< Dov- dov’è? >> chiese invece il Dragon Slayer, volgendo lo sguardo al mago del ghiaccio.
<< Chi? >>
<< Lei, Gray … anf … Lucy, dov’è ?>>
A Natsu sembrava stupida come domanda; di chi altri avrebbe dovuto chiedere? Sapeva che Lucy si trovava nelle vicinanze, sentiva il suo odore fra la puzza di cenere e sudore; l’avrebbe scovato ovunque, era inconfondibile. Dannazione a lei! Doveva rimanere ad aspettarlo alla gilda, riposare e stare al sicuro, ma lei testarda e a sua insaputa li aveva raggiunti, e le avevano permesso di restare. PAZZI!
<< N-non so dove sia, Natsu. Chiamo Wendy per curarti e la cerch- >>
<< Aiutami ad alzarmi. We-Wendy … anf… potrà fare … anf… ben poco per me >> gli sorrise stanco, col quel suo solito ghigno allegro.
<< Voglio … anf… vederle >>.
Gray lo fissò ancora qualche secondo, con una smorfia di dolore a deturparli le labbra, gli occhi lucidi.
<< Vederle Natsu? >>
<< Si >>
Gray aveva capito al volo.
<< Ok >>
A fatica, aiutò Natsu ad alzarsi (le smorfie e sangue non si lesinavano in quel momento) e gli passò un braccio intorno alle spalle, mentre l’altra mano comprimeva la ferita sull’addome. Zoppicando e seguendo le istruzioni a naso di Natsu, trovarono gli altri pochi metri più in là. Gray non sarebbe mai riuscito a trovarli, in mezzo a quelle macerie e a quel fumo denso.
Erza e Wendy erano inginocchiate ai lati di Lucy, di cui vedeva solo la parte superiore del corpo, seduta con la schiena appoggiata a una roccia, Wendy piangeva e, aveva notato Gray, cercava di curarla, a quanto pare invano. Happy piangeva senza ritegno abbracciato a Charla e Lily teneva lo sguardo basso. Gajeel stringeva Levy, che si teneva una mano davanti alla bocca, singhiozzando. Mira e il Master, a dargli le spalle, gli coprivano la visuale sul resto del corpo di Lucy, che guardava la cosa che teneva fra le mani.
I due maghi si avvicinarono ancora e Natsu fissava Lucy, sorridendo leggermente, al cui fine udito arrivò il suono più bello del mondo: un leggero sospiro di Lucy e il verso assonnato di sua figlia appena nata.
Arrivarono alle spalle di Mira, che si girò, in lacrime, a guardarli sgranando gli occhi per le condizioni in cui versavano, soprattutto il Dragon Slayer; si spostò di lato, permettendo al ragazzo di avvicinarsi alla maga degli spiriti stellare. Mise una mano sulla spalla di Erza, facendole intendere di spostarsi per occupare il suo posto. Gray lo aiutò a sedersi affianco alla neo-mamma e mise un braccio attorno alle spalle nude di Lucy, guardando il viso della piccina.
Ormai nessuno tratteneva le lacrime; Gajeel aveva nascosto il viso fra i capelli di Levy, Happy si era avvicinato alle gambe dell’amico, Wendy era allo stremo e il Master le aveva detto di fermarsi, Erza si era affiancata a Gray, rigida, per poi annunciare che sarebbe andata alla ricerca degli altri membri della gilda che mancavano all’appello. Se ne andò in un fiume di lacrime. La grande Titania non poteva reggere ancora quella vista.
<< Yo, Lucy >>
Lucy era bianca, sudata, ferita e affaticata, ma gli occhi le brillavano più delle stelle.
<< Guarda Natsu, non è bellissima? >>
<< Si >> le rispose, mettendo una mano sulla testa della figlia, accarezzandola appena, sentendo al tatto la leggera peluria, già chiaramente rosata.
<< Ti assomiglia, però vorrei vederle gli occhi >> continuò lui.
Come richiamata dalla voce del padre, la bimba sbadigliò e aprì piano gli occhietti, rivelando un bel colore castano scuro e luminoso, tali e quali a quelli della mamma.
<< Ciao Nashi >> la salutò lui, poi si rivolse alla sua ragazza: << Dovevi stare alla gilda >>.
<< Volevo dare una mano, non pensavo che sarebbe nata qui, in mezzo a questo macello >> si scusò Lucy.
Poi si girò verso Wendy e la ringraziò per le cure, si voltò di nuovo verso Natsu per baciarlo leggermente sulle labbra e posare il capo sulla sua spalla, e lui appoggiò una guancia sul suo capo.
<< Natsu… >>
<< Mh? >>
<< Sono così stanca, ho usato … troppo potere magico >> e le lacrime cominciarono bagnarle le guance.
<< Anch’io Luce >>
<< Non dire stronzate Salamander >> si sentì appena il ringhio di rabbia di Gajeel, attutito dai capelli di Levy. Non aveva nemmeno alzato la testa per parlare.
Erano tutti a pezzi, martoriati dalla battaglia e non voleva sentire certe inutili e stupide frasi uscire dalla bocca di nessuno di loro, tanto meno da uno coriaceo come il fiammifero ambulante.
<< Master? >>
Makarov si asciugò le lacrime, avanzando di qualche passo verso i due giovani maghi.
<< Dimmi figliolo >>
<< Non ce la faremo, Master … la affidiamo a Fairy Tail >> continuò Lucy per lui. Natsu aveva chiuso gli occhi, ma muoveva sempre più piano la mano sulla testolina della figlia.
<< Non dire così, Lu-chan >> frignò Levy, i singhiozzi a scuoterle sempre più forte le spalle. Wendy si era rifugiata fra le braccia di Gray.
Happy pianse ancora più forte, ripetendo il nome dei due amici. La bambina fissava i genitori, muovendo le mani ad acchiappare i capelli della mamma.
Lucy sorrise verso la piccina, la avvicinò al viso per regalarle un bacio sulla fronte e Natsu spostò la mano dalla testa ad accarezzare una sua manina paffuta. La piccola gorgogliò allegra e strinse forte l’indice del padre.
<< Sarà una Dragon Slayer bella tosta >>.
Lucy smise di respirare appena pochi secondi prima di Natsu. Entrambi con un leggero sorriso ad incorniciare i volti.
 
 
 
La gilda ci mise mesi a riprendere il solito ritmo. Non sarebbe mai tornata quella di un tempo, comunque.
Le ragazze si davano il cambio per occuparsi della piccina, considerando che sia Mira sia Levy avevano scoperto di essere in dolce attesa e il Master aveva loro intimato di non affaticarsi ulteriormente.
Gray e Gajeel si litigavano la piccina, ad Asuka sembrava di avere una sorellina da usare come bambola e raggiungeva chiunque l’avesse in braccio per accarezzarle i piedini e le mani.
Romeo non sorrideva più come un tempo, come durante i sette anni passati credendo che il gruppo di Tenrou fosse scomparso, ma regalava quei rari sorrisi malinconici solo a Wendy e Nashi.
Tutti si erano proclamati “tutori” della bambina, come da ultimo desiderio di Natsu e Lucy. Ogni membro della gilda era parte della sua famiglia.
Mavis, seduta sul cornicione del balcone al piano superiore, guardava malinconica la bambina passare dalle braccia di Gray e Gajeel, manco ci fossi una partita di tennis in atto. Erza arrivò scaraventandoli contro un tavolo e rapendo la bimba, che non faceva altro che ridere, se la portò appresso fino al bancone, per iniziarla alla nobile arte della degustazione in pace di torte con panna e fragole.
Sorrise all’indirizzo della neonata, che agitava le mani nella sua direzione e ridendo di quel sorriso sdentato che ammaliava persino Laxus.
Il primo Master le rispose agitando un mano in segno di saluto, per poi sparire.
   
 
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