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Autore: unicornbitchx    24/10/2014    0 recensioni
Cado in avanti vedendo in un secondo, quello che mi separa dal schiantarmi a terra, tutta la mia vita.
Infanzia, elementari, medie, campo estivo, primo pugno in faccia alla mia compagna. Finchè non raggiungo l'episodio della pasta gettata accidentalmente sulle tette di Harriet.
Cavolo, che vita squallida che ho avuto.
Genere: Comico, Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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toilette.
già, fico eh?









E di punto in bianco le luci si spengono lasciandomi al buio completo.
«Ehi!» grido «Harriet! Riaccendi le luci!»
Sento poco lontano la sua risata «Te la sei cercata, Peaky.»
«Oh, andiamo!» la porta degli spogliatoi si chiude di colpo, l'unico rumore dopo è l'acqua del getto della doccia sopra di me. «Non ci posso credere! Brutte… Ah!» allungo la mano e giro la manopola chiudendo l'acqua.
«Oh… bene. Ora raggiungere lo spogliatoio sarà difficile.» tendo il braccio verso l'esterno sperando di raggiungere l'asciugamano ma non trovo nulla «Perfetto. Mi hanno fregato anche quello.» cammino in direzione del corridoio delle docce, ovviamente andando ad intuito considerando che non vedo niente.
Okkey Charlie, piano. Piano. Con calma, eh?
«Ma chissà dove lo hanno messo quelle grandissime… Ah!» neanche a dirlo calpesto qualcosa scivolando e cadendo di sedere. Alzo lo sguardo con una smorfia di dolore tentando di non urlare «Ohi.»
Credo di essermi rotta qualcosa, magari mi sono spaccata a metà il bacino! Non sarebbe affatto bello, anche perché qualche anno fa la mia pro zia Ellie è caduta al mio stesso modo per poi finire in pronto soccorso!
Non vi dico la faccia che aveva quando ha dovuto raccontarmi, anche perchè è stato tutto più veloce e doloroso considerando la posizione della doccia nel bagno, troppo vicina al…
«C'è qualcuno?»
Oh! Una voce! Non è Dio e io sono morta, vero?
«Ehi?»
No, forse è Superman che è finalmente venuto a prendermi e salvarmi!
«Mi sembrava di aver sentito qualcuno… vabbeh.» sento dei passi allontanasi e, allora, mi alzo in piedi di scatto e afferro l'asciugamano legandomelo al petto.
«No! Aspetta!» saltello fino alla soglia delle docce cercando di non cadere e corro verso l'uscita. Cioè, si fa per dire. Più che altro sbatto in ogni dove sperando di raggiungere velocemente l'uscita. «Chiunque tu sia! Amico! Superman! Allah! Aspetta! Ti prego aspet--!» mi butto sulla porta (credendola chiusa) che si rivela solo appoggiata e cado in avanti vedendo in un secondo, quello che mi separa dal schiantarmi a terra, tutta la mia vita.
Infanzia, elementari, medie, campo estivo, primo pugno in faccia alla mia compagna. Finchè non raggiungo l'episodio della pasta sulle tette di Harriet.
Cavolo, che vita squallida che ho avuto.
Tornando a noi: sono caduta.
Apro gli occhi terrorizzata di trovarmi in un posto grigiognolo o giallino (stessa cosa, insomma) e cosparso di nuvolette con angeli, mini-superman volanti e elefanti a pois.
Guardo dritto davanti a me e vedo la parete, bene.
Sono ancora viva, sono solo caduta. Non credevo che fosse così morbido il pavimento.
Abbasso lo sguardo trovandomi faccia a faccia con… non ho idea di chi sia.
Gridiamo, in maniera terribilmente acuta, all'unisono per poi allontanarci, ritrovandoci uno da una parte e l'altro dall'altra del corridoio.
«Oddio, e tu chi sei? Che ci fai qui? Perché eri nel bagno delle ragazze? Perché eri attaccato alla porta?»
Si siede a sua volta massaggiandosi la testa con gli occhi sgranati «Oh, cavolo.» mi guarda spaventato «Ma tu parli sempre?»
«Emh… sì, cioè no. Dipende dai casi. A volte non tanto ma a volte posso essere un'abominevole chiacchierona. Non abominevole nel senso della voce o feroce eh. Oh, ma ho fatto la rima! Comunque il fatto è che parlo tanto. A volte.» rispondo tutto d'un fiato per poi arrossire «Ops.»
Lui mi osserva a lungo con la bocca socchiusa e poi scuote la testa «Emh. Certo. Ovvio.» fa per alzarsi e mi tende la mano «Qualsiasi cosa tu abbia detto mi dispiace. Insomma per lo spavento nelle docce, quello dopo e…» sospira «Per quanto è successo da quel momento.»
Gli rivolgo un sorriso, che si rivela più una smorfia «Oh ma tranquillo. Se fossi andato addosso a Leslie o Harriet sarebbe stato il finimondo perché… beh, sai. E' così di solito. Si cade si urla e ci si prende a calci. Non sempre, eh ma spesso può succedere che la gente fraintenda il fatto di stare uno sopra l'altro…» mi blocco arrossendo fino alla punta del naso «Sto parlando troppo io… scusa. Mi dispiace. Ora vado, sì.» annuisco completamente scarlatta «E' meglio. Io… beh, addio…?»
Richiudo la porta prima che possa rispondere e mi ci appoggio mordendomi il labbro: «Charlie? Sei una grandissima idiota.» bene, ora che me lo sono ripetuto posso trasferirmi in Giappone per mai più tornare. 














Charlie go round
ringrazio chiunque si sia fermato a leggere questo breve sketch ^^

 
   
 
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