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Autore: scbiebersloveg    25/10/2014    3 recensioni
Lui era tornato dopo avermi lasciato lì da sola, dopo aver rotto il mio cuore in mille pezzi, era andato via senza pensarci due volte.
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Era sempre più bello, i capelli biondo cenere alzati in una cresta impeccabile, indossava dei jeans a cavallo basso e una maglietta bianca che metteva in evidenza i suoi muscoli più evidenti dall’ultima volta, era più alto ed era perfetto, come sempre.
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Sapevano solo che lui era partito e che per tutti questi mesi eravamo rimasti in contatto.
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“Spiegami perché ti sei scopato quella puttana! Spiegami perché sei partito! Spiegami perché sei tornato e spiegami chi è quella stronza che ti porti sempre dietro!”
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"Io ti amo, non ho mai amato nessuno, fino a che ho incontrato te, la mia bambolina, amore mio perdonami”
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Chaz, Justin Bieber, Ryan Butler, Selena Gomez
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Justin

“Che ne dici?” domandai a Jeremy.

“Non lo so Justin, come mai questa idea?”

“Ellen me lo dice sempre” alzai le spalle.

“Beh, da piccolo eri davvero bravo, lo sei sempre stato, provaci, non costa niente” mi sorrise dandomi una pacca sulla spalla.
 
****


Mi appoggiai alla mia macchina aspettando Ellen, ero impaziente di vederla, dovevo darle una bella notizia e di sicuro avrebbe fatto i salti di gioia.
Presi una sigaretta ma mi fermai prima di accenderla, Ellen odiava il fumo, e anche l’odore che sarebbe rimasto nella mia bocca, ciò significa che non mi avrebbe baciato, sbuffai e riposai la sigaretta nel pacchetto.
Il parcheggio della scuola era ancora vuoto e se Ellen non sarebbe arrivata tardi come suo solito, sarebbe arrivata a momenti, e infatti, la vidi oltrepassare il cancello della scuola.
Mi presi un minuto per ammirarla prima di andare da lei, indossava dei jeans che le fasciavano perfettamente le gambe mettendo in risalto il suo sedere, i lunghi capelli le ricadevano davanti al viso, era così bella, aveva le cuffie e il cellulare tra le mani, era così concentrata che non guardava nemmeno dove andava.
Mi avvicinai a lei e le misi le mani sul viso coprendole gli occhi, posò le sue mani sulle mie e sorrise.

“Fay?” provò a indovinare.

“Mike?” sbagliò di nuovo.

“Justin?!” esclamò girandosi “Ho indovinato!” sorrise e mi si buttò addosso avvolgendomi le braccia attorno al collo, mi abbracciò nascondendo la testa contro il mio collo “Mi sei mancato” rialzò la testa guardandomi negli occhi, non mi diede il tempo di aprire bocca che mi ritrovai le sue labbra sulle mie, avvolsi i suoi fianchi con le braccia approfondendo il bacio.

“Ellen” bacio “Devo” bacio “Dirti una” bacio “Cosa” lasciai in pace le sue labbra guardandola negli occhi.

“Cosa devi dirmi?”

“Ti ricordi che mi dici sempre che ho una voce meravigliosa?” annuì

“Bene, ho fatto quei famosi provini che mi consigliavi da tempo”

“Davvero?” mi guardò incredula annuii per confermarlo “Oddio Justin è fantastico” mi saltò addosso cogliendomi di sorpresa.

“Quando hai fatto il provino?” mi domandò entusiasta.

“Ieri, mi chiameranno tra un paio di giorni per farmi sapere com’è andata” batté le mani come una bimba di tre anni facendomi ridere “Sei più felice di me” mi diede uno schiaffo sul petto facendo la linguaccia.

ELLEN

“Sabato ci sarà una festa a casa di Grace Bennett e dobbiamo esserci” mi puntò un dito contro assottigliando gli occhi.


“Non lo so Fay” spalancò gli occhi dandomi un leggero schiaffo sul braccio.

“Scherzi vero? Tu devi esserci, ha una villa enorme e ci sarà metà scuola, sarai l’unica sfigata a non venire” sbuffai, l’ultima cosa che mi interessava era passare per una sfigata o quella stupida festa.

“Ci penserò” cercai di zittirla ma come al solito non ci riuscii.

“Ci penserai si, ma ti trascinerò lo stesso a quella festa, che tu lo voglia o no” roteai gli occhi per la millesima volta quel giorno, Fay era così testarda.

“Okay okay, adesso andiamo che sta per suonare”

“A dopo El” mi salutò scuotendo la mano, mi incamminai anch’io verso la mia prossima lezione.

“Principessa!” roteai gli occhi, ci mancava solo lui.

“Cosa vuoi?” mi girai verso di lui.

“Ho sentito che andrai alla festa di Grace sabato”

“David, non hai sentito, hai origliato, è diverso” sventolò una mano in aria con noncuranza.

“E’ uguale, comunque, ho la macchina libera, ti passo a prendere alle 8?”

“No”

“Alle 9 va bene?” sbuffai

“David, no, non verrò con te, e poi quante altre volte devo ricordarti che ho un ragazzo?”

“Si forse mi hai accennato qualcosa” idiota.

“Smettila di fare l’idiota, ciao David” sventolai la mano andando via.
 
****

“Quindi andiamo alla festa di Grace?” Dio, che incubo! Guardai il biondino alla mia sinistra, aveva un sorriso enorme stampato sul viso.

“Andiamo? Chi ha detto che andiamo insieme a quella festa? E non mi sembra di aver detto di volerci andare”

“Infatti non l’hai detto, me l’ha detto Fay, ed è ovvio che verrai con me” mi girai verso di lui, era appoggiato a uno dei tanti armadietti con le braccia incrociate al petto, i suoi tatuaggi erano aumentati sul braccio sinistro.

“Non credo di voler andare a quella festa”

“Dai, è da tanto che non andiamo ad una festa insieme” chiusi gli occhi appoggiando la testa all’anta dell’armadietto, stava facendo la faccia da cucciolo, stava usando la faccia da cucciolo!

“Justin Drew Bieber! Non usare la faccia da cucciolo con me!” lo chiamai con il suo nome intero, cercai di non ridere ma con scarsi risultati.


“Non ci provare bimba, non funziona” arrossii e mi tirò per i fianchi poggiando subito le sue labbra sulle mie, ricambiai il bacio ma mi staccai subito, c’era troppa gente in quel corridoio.

“Devo andare in palestra adesso, ci sono gli allenamenti di basket, vieni?”

“Certo” non entravo in palestra da quasi due settimane, la professoressa Sanchez aveva un braccio rotto e di conseguenza non potevamo allenarci, ancora non ne avevo capito il motivo, dopotutto, la Sanchez era utile solo per urlare.

Entrammo in palestra con cinque minuti di ritardo e Justin corse direttamente negli spogliatoi maschili trascinandomi con lui.

“Justin” lo chiamami cercando di attirare la sua attenzione ma continuava a correre, io non potevo entrare negli spogliatoi maschili, aprì le porte degli spogliatoi e dopo essere entrato mi trascinò dentro “Justin!” esclamai senza fiato “Smettila di correre” roteò gli occhi scherzosamente.

“Non capisco come fai ad essere una cheerleader, e sei anche il capitano, non abbiamo corso per nemmeno 5 minuti e sei già stanca e senza fiato” gli colpii il braccio destro.

“Non eri in ritardo per gli allenamenti tu?” spalancò gli occhi e corse verso il suo armadietto, le mie guance andarono a fuoco quando iniziò a spogliarsi, era girato di spalle e sfortunatamente non riuscii a vedere i suoi addominali, si cambiò e s’infilò delle supra rosse, mi stampò un bacio sulle labbra e corse in campo.

Andai a sedermi su una delle tante panchine, accesi il cellulare guardando l’ora, quando alzai lo sguardo la mia visione fu coperta da due lunghe gambe, alzai lo sguardo incrociando quello di Bryanna, dietro di lei c’era Charlotte, oh bene, mi mancavano solo le puttanelle oggi.

“Ciao El” la voce stridula di Bryanna era più acuta del solito.

“Ellen, per te” sorrisi falsamente alzandomi dalla panchina.

“A quanto pare Justin ha sbagliato ancora” mi guardò dall’alto verso il basso “Ma sappi che hai finito con i tuoi giochetti, capirà che non sei la ragazza giusta per lui”

“Io non sto facendo nessun giochetto Bryanna, se non accetti la verità io non posso farci niente” Bryanna in questi quattro anni ha cercato di dividerci in tutti i modi ma senza riuscirci, aspettava solo il momento adatto in cui noi ci saremmo lasciati in modo che lei avrebbe potuto consolare Justin, era così patetica.

“Come vuoi, ma sta attenta Ellen, questa volta non mi arrenderò facilmente” se ne andò seguita da Charlotte che miracolosamente non aveva aperto bocca, dividerci ormai per lei era un ossessione, non le importava nemmeno più di Justin, le importava solo entrare nei suoi pantaloni e di spezzarmi il cuore, lei mi odiava.
 
****

La puzza, il caldo e la musica che ti rimbombava nelle orecchie erano una sola cosa, ero appena arrivata a casa di Grace e già la festa non mi piaceva, come ad ogni festa c’era gente che continuava a strusciarsi uno contro l’altro. Erano ancora le dieci di sera e più della metà delle persone che erano lì erano ubriache, il grande salone al centro era vuoto e lasciava spazio alla pista da ballo, nel resto della stanza c’erano tanti divani e divanetti, la maggior parte occupata, raggiunsi il minibar e ordinai qualcosa da bere, non ero il tipo che odiava le feste ma non ero dell’umore adatto per una festa quella sera.
Le ragazze erano ancora nel parcheggio, mi ero precipitata dentro perché volevo vedere Justin, ma non era ancora arrivato. Ordinai altri due bicchieri di quella strana roba di cui non conoscevo il nome e andai alla ricerca delle ragazze, le trovai in mezzo alla pista da ballo che si scatenavano a più non posso, sorrisi guardandole, erano delle pazze.
Nemmeno il tempo di rendermene conto che mi ritrovai contro un muro, guardai il ragazzo che mi sorrideva.

“Cosa ci fa una ragazza così bella tutta sola?” si passò la lingua sulle labbra guardandomi dall’alto verso il basso.

“Aspettavo il mio ragazzo, ma visto che non arriva” lo tirai per la maglietta avvicinandolo a me.

“Che non arriva cosa?” mi guardò con un strano sorrisetto e si avvicinò ancora, i nostri nasi si sfioravano.

Alzai le spalle sapendo che se avrei continuato quella conversazione sarei arrossita fino a scoppiare “Mi sei mancato” cambiai argomento circondandogli il collo con le braccia.

Ridacchiò sfiorando il naso contro il mio “Sei bellissima” arrossii abbassando lo sguardo “Balliamo?” annuii seguendolo sulla pista.

Passammo per il minibar prima d’immischiarci tra la folla.
Circondai il suo collo con un braccio mentre con l’altro reggevo il mio drink, muovevo i fianchi a ritmo con la musica su una canzone a me sconosciuta.
Justin mi attirò a se facendo scontrare i nostri bacini.
Quando mi stancai di ballare, lo trascinai fuori da quell’ammasso di gente sotto le sue proteste per andare al bar.

“Voglio solo prendere qualcosa da bere” spiegai prima di fermarmi davanti al bancone del bar, aggrottò la fronte.

“Ellen, quanti bicchieri hai bevuto?” alzò le sopracciglia.

“Boh che ne so, tre, quattro, cinque…non lo ricordo!” dissi mentre ordinavo un altro drink.

“Si okay ma questo è l’ultimo” mi fermò quando cercai di ordinarne un altro, sbuffai incrociando le braccia al petto.

“Si, papi” alzò gli occhi al cielo.

“Andiamo a cercare gli altri”

Trovammo gli altri seduti sui divanetti in pelle nera.

“Ehi ragazzi!” Chaz richiamò l’attenzione su di noi.

“Ehi” andai a sedermi vicino alle ragazze.

“Andiamo a ballare” esclamò Brook prendendoci per mano, mi ritrovai in quell’ammasso di gente senza nemmeno rendermene conto, okay forse avevo bevuto un paio di bicchieri di troppo, ma sinceramente non m’importava, passai di nuovo per il bar e continuai a ballare con le ragazze fino a che una biondina non mi tirò per il polso.

“Ehi” la salutai tirando via il polso.

“Ciao Ellen” era Alex, una ragazza davvero simpatica, anche se erano davvero poche le volte che avevamo parlato “Ti stavo cercando, no, aspetta, Justin ti sta cercando…o era Bryanna?” Bryanna? Oh bene, era ubriaca…beh,io non ero in condizioni migliori “Allora” ridacchiai mentre cercava di ricordare cosa doveva dire “Al piano di sopra ci sei tu, no! Justin e tu devi andare fuori…no no non era così, oddio sono confusa” scoppiai a ridere, non si capiva niente e nemmeno lei si capiva.

Prese un lungo respiro prima di parlare “Credo che devi andare al piano di sopra, sulla terrazza, credo” disse insicura, annuii e ringraziandola mi avviai verso le scale, raggiunsi la terrazza che stranamente non era affollata, sentii quasi le mie orecchie sospirare, la musica da lì era più bassa.

“Alla fine sei venuta” mi girai verso il ragazzo appoggiato al muretto, alzai gli occhi al cielo.

“Ma non per te” sputai acida.

“Non capisco come fai a stare con quello li, io sono molto meglio, e se vuoi posso fartelo vedere” fece l’occhiolino sorseggiando la sua birra, lo guardai disgustata e mi avviai verso la porta-vetro per andare via.

“No, no, no” mi fermò per il polso “Dove credi di andare principessa” mi attirò a se sbattendomi contro il muro alle sue spalle.

“Lasciami idiota!” cercai di spingerlo via ma ovviamente era più forte di me.

“No no principessa, il divertimento è appena iniziato” mi alitò in faccia, era più ubriaco di quanto pensassi.

Non capii niente, mi ritrovi solo spiaccicata al muro con le sue labbra sulle mie, bene, era uno di quei momenti in cui avrei voluto sparire…o almeno riuscire a dargli un calcio nelle palle, ma sfortunatamente, non riuscivo a muovermi.


SALVEEEEEE

Sono vivaaaa siiii
Come state? 
Non aggiorno da quanto? Una settimana? Appunto non ricordo nemmeno l'ultima volta che ho aggionato ma con la scuola, la linea che non andava-e dal telefono non riesco a caricarlo- poi, come se non fosse abbastanza quando la linea torna mio padre non vuole farmi usare il pc? Ma io boh, questo è un complotto contro di me gne. Vabbè non voglio annoiarvi ma spero di essemi fatta perdonare con questo capitolo (più o meno) è molto più lungo degli altri :)
Fatemi sapere pls lol


Ah! Avete visto il video di playtime *-* urlo, è bellissimo e poi, due strafighi insieme lol.

Baci, alla prossima :*


Babbo Nataleeeee




La mia domanda è, chi ha scattato questa foto? O.o
  
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