Fanfic su attori > Josh Hutcherson
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Autore: irispaper29    25/10/2014    1 recensioni
“Ma perché cerchi sempre di sorridere?”
“Perché sono i sorrisi ad illuminare il mondo”
Alexandra sembra una normalissima comune ragazza orfana, che studia e lavora tre stagioni su quattro, mentre l’estate la passa, nonostante ella abbia ben ventanni, al Campo Mezzosangue, un campo estivo che si paga le spese coltivando e vendendo fragole.
Invece la sua vita non era mai stata normale, ma almeno prima riusciva a fingere che lo fosse. Invece la sua vita viene stravolta e comparirà un piccolissimo dettaglio. Un dettaglio così piccolo che sembrerebbe insignificante, mentre invece è di grande valore, perché cambierà la sua vita. Sembrerebbe un dettaglio senza nome, ma non è così. È una persona. Una persona di nome Josh Hutcherson.
[Josh compare dal secondo capitolo, il primo è un prologo, una specie di "finestra" sul mondo della protagonista, che vi consiglio di leggere comunque, per capire la sua psicologia].
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU, Lime, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Percy fa per dire qualcosa, ma un rumore forte lo interrompe. La parete di roccia si apre e Ben la oltrepassa. E non è solo. Sta spingendo in avanti un ragazzo ammanettato, dai capelli color oro e la pelle color miele. Indossa una maglietta bianca rovinata e dei jeans blu. Potrebbe essere scambiato per un normale diciottenne, ma è circondato da uno strano bagliore dorato. E non appena incontro lo sguardo dei suoi occhi azzurri, capisco immediatamente chi è.

Non appena lo vede, gli occhi della dea della Luna si sgranano, all'improvviso. E' preoccupata, e se è davvero chi penso io, capisco anche il perché.

Ben, vedendola sobbalzare, rivolge a Selene un gigno di scherno:-Ti avevo detto che avresti avuto presto compagnia, mia cara.

Lei non risponde, e mantiene uno sguardo regale. La mia ammirazione per questa dea cresce sempre di più.

Dopo aver gettato il ragazzo nella stessa prigione della dea, Ben mi rivolge il suo sguardo:-Hai pensato alla mia proposta?
Io non mi muovo di un millimetro, ma non oso abbasssare lo sguardo. Vorrei dirgli di no, ma non posso. Non ora.

:-Non sfidarmi, anche la mia pazienza ha un limite-dice nervosamente Ben, chiudendo porta della cella e uscendo.

Non appena se ne è andato, Selene si fionda sul ragazzo, anzi sul dio, con una forza e velocità tale da far cadere l'altro a terra.

:-Apollo, Apollo!-lo chiama lei, ansiosa. -Cosa ci fai qui?

:-Eri scomparsa, nessuno sapeva dove fossi. Sono venuto a cercarti-risponde Apollo, con un tono strascicato. E' stranamente debole, e in più questa cella sta risucchiando tutta la sua energia.

:-Ma così morirai, moriremo entrambi-dice lei, con le lacrime agl'occhi. -Non avresti dovuto. Avresti dovuto lasciarmi morire.

:-Ma come posso vivere io senza di te?-risponde Apollo, passandole una mano sul viso per asciugarle via le lacrime. -Non ti avrei mai lasciata sola.

Lei sorride e lo abbraccia di slancio, mentre noi tutti ci giriamo, per dar loro un po' di privacy. Si vede che si amano davvero, è limpido come l'acqua.

Josh, però, mi guarda confuso. Non capisce chi sia il nuovo prigioniero. Per lui è ancora tutto nuovo. Mi avvicino a lui e mi siedo sul pavimento freddo della prigione, stringendogli la mano. Lui mi sorride, il che è strano, visto la nostra situazione.

:-Alex...chi è?-mi chiede, confuso.

:-Apollo, il dio del sole-rispondo. -Lui e Selene hanno una storia clandestina.

:-Perché è clandestina?-chiede, ancora più confuso. Certo, lui non conosce tutta la storia.

:-Perché sono il Sole e la Luna, Josh-rispondo, affranta. -Loro non possono stare insieme, Zeus glielo proibisce. Devono definire il giorno e la notte, e non possono farlo insieme. Sono costretti a rimanere separati.

:-Ma la storia che conosco io è diversa-ribatte Josh, sicuro. -Secondo la mia, Zeus fu clemente con loro una volta scoperta la loro relazione.

:-E' vero, Zeus concesse loro di incontrarsi per alcune occasioni speciali-confermo. -E' così che sono nate le eclissi solari. Ma sono poco frequenti per natura, e con la guerra contro i Titani, non ce ne sono state. Non si incotrano da più di un decennio, Josh. Anche per un dio è davvero troppo tempo.

:-Non è giusto-afferma Josh, stringendo i pugni. -Non fanno nulla di male.

:-Infatti, non lo è, Josh, ma è così che vanno le cose. Cosa possiamo farci? E ora moriranno.

:-Nulla-ammette, a denti stretti. -Ma com'è possibile? Gli dei non sono immortali?

:-Si, lo sono-rispondo. -Ma non sempre basta. Pan è morto perché i mortali lo hanno dimenticato, io c'ero. E se gli dei perdono la loro energia, beh...è finita. Si spengono. Se vengono privati del loro potere, non c'è nulla a tenerli in vita.

Josh annuisce, e io invece lancio uno sguardo ai due. Lei ha poggiato la testa sul suo petto, e lui le accarezza i capelli. Il loro sguardo brilla. Luna e Sole finalmente insieme, per morire.

:-No!-esclamo all'improvviso, rompendo il silenzio. -Non possiamo arrenderci. Ci deve pur essere qualcosa che possiamo fare.

:-Cosa potremmo mai fare Alex?-chiede Nico, rassegnatosi. -Basta, è finita. Siamo stati catturati, e moriremo. Il fatto che io sia figlio di Ade non significa che io ami l'idea della morte, ma è così. Fattene una ragione.

:-Non si tratta di me, ma di portare a termine la missione-rispondo, velenosa. -Smettila, Nico. C'è sempre una soluzione. E io ho un piano, che non vi piacerà affatto, purtroppo.

-Che piano, Alex?-mi chiede Percy, curioso.

:-Un piano molto perioloso, ma prima di illustrarvelo ho bisogno di una sicurezza in più-rispondo, seria. -Annabeth, mi presti le tue forcine, per favore?

Lei annuisce e se le toglie dai capelli che le cadono in una pioggia di ricci sul viso, e mi chiede, confusa:-Cosa vuoi farci?

Mi guarda intensamente negl'occhi, prima di esclamare:-Alex, è inutile. Selene ha detto che è impossibile uscire da qui.

:-Tu guarda e basta-le ordino. -Presta molta attenzione.

Prendo le forcine e mi chino verso la serratura, pregando ogni divinità esistente che la mia supposizione sia giusta, e dopo aver piegato una forcina a mo' di chiave di tensione, comincio ad armeggiare con il lucchetto, inserendo una forcina da una parte e cominciando a premere con una seconda.

:-Selene ha detto che queste celle sono state progettate in modo di essere a prova di divinità e semidei, quindi a prova di magia-le spiego, allineando uno dei pistoncini interni che si assesta con un rumore secco e metallico. -Ma non ha mai detto che sono a prova di mortale.

Un unltimo suono mi dice che avevo ragione, e la porta della cella si apre con un cigolio. La blocco subito, prima che Ben o Mnemosine lo sentano. Non devono scoprirci, è essenziale.

:-Alex...-comincia Josh, stupito. -Come hai fatto?

:-Te l'avevo detto, ricordi?-rispondo,sorridendo. -Un figlio di Ermes impara a scassinare i lucchetti ancor prima di camminare.

:-Beh, che stiamo aspettando allora?-chiede Percy, ansioso di andarsene. Dei, quanto è stupido quel ragazzo.

:-No, Percy-ribatto, per poi rivolgermi ad Annabeth. -Annie, hai visto bene come si fa? Saresti in grado di rifarlo?

:-Si, so com'è fatta una serratura e so la teoria, non dovrebbe essere difficile-mi risponde lei, turbata. -Ma ancora non capisco quale sia il tuo piano, Miller.

:-Ora te lo spiego, anche se non ti piacerà-le dico. -Pecy, Searel, ascoltatemi. Siete o troppo sconvolti o troppo sinceri per poter dare una mano, dovrete restarne fuori, in silenzio. Ok?

:-Perché?-mi chiede Percy, offeso. Stupido, è solo uno stupido.

:-Percy, tu non sei capace a dire le bugie-rispondo, scompigliandogli i capelli. -Sei un bravo ragazzo.

:-Ok-dice lui, facendo il broncio.

:-Dei, Percy, smettila di comportarti come un bambino-sospiro, esasperata, per poi continuare. -Annabeth, Nico, voi siete più abituati. Nico ha nascosto la sua identità ai romani per molto tempo, e Annabeth è perfettamente in grado di mentire se glielo chiedo io. Ora vi spiegherò il mio piano, ma tutti voi dovete promettermi che farete qualunque cosa che io vi dirò per portarlo a termine. Giurate sullo Stige.

Tutti giurarono, così continuai:-Ecco cosa faremo: non possiamo battere Mnemosine e Ben con la forza, non possiamo. L'unica soluzione è usare l'astuzia.

:-Bene, la cosa sembra piacevole-dice Annabeth, contenta di poter usare il cervello. -Cosa dobbiamo fare?

:-Dovete farmi sentire una merda, farmi male, odiarmi-rispondo io, sicura. -E farmi piangere, è essenziale che io pianga.

:-Perché dovremmo odiarti, Alex?-mi chiede Percy, confuso. -Noi ti amiamo, non vorremmo mai vederti piangere.

:-Lo so, e anche io vi amo-rispondo, sincera, sorridendogli. -Ma dobbiamo ingannarli. Mi serve una scusa per uscire di qui, e l'unica è che voi mi abbiate ferita a morte. Devo essere offesa a tal punto da volervi mollare qui, abbandonarvi, tradirvi e uccidervi.

:-U...ucciderci?-balbetta Percy, timoroso.

:-Non per davvero-lo rassicuro. -Ma è quello che Ben deve credere.

:-Oh, so cos'hai in mente!-esclama Annabeth, furiosa. -E' una pazzia! Non ci provare nemmeno. Possiamo elaborare un altro piano o …

:-Lo sai che è l'unica soluzione-rispondo, tranquilla. Annabeth è una persona intelligente e perfettamente in grado di capire.

:-Scusatemi, ma cos'è che non può fare esattamente?-domanda il suo ragazzo, confuso. Dei, ma quanto è stupido? Non ce l'ha il cervello, la sua testa è intasata dalle alghe. Nico mi guarda con uo sguardo eloquente.

:-Vuole accettare la proposta di Ben-risponde la figlia di Atena. -Ecco cosa vuole fare.

:-Ok, non sono un genio come Annabeth, ma so che ha ragione-dice Percy. -Non puoi, è pericoloso. E se ti scoprissero?

:-Non è importante-rispondo sempre con un tono calmo e tranquillo. -Dobbiamo portare a termine la missione, e questo è l'unico modo. Devo fingermi loro amica se voglio avvicinarmi senza rischi.

:-Non è importante?-interviene Nico, con un tono acido. -Alex, ti uccideranno. Sono il figlio di Ade, ma non per questo ritengo la morte una cosa piacevole, o semplice.

:-Non è importante-ripeto, sicura. -La mia vita non ha valore in confronto a quella di tutti gli altri. Annabeth, tu dovresti capirmi più di tutti. Sei una ragazza saggia. E tua madre sarebbe d'accordo con me: una vita per altre vite. Vale la pena di sacrificarsi in nome di una causa più elevata. Non ricordi? Per questo motivo ha tentato più volte di convincere gli dei ad uccidere Percy.

:-Ed è una cosa orribile-sbotta lei, stringendogli la mano per rassicurarlo. Ma lui sa che lei non lo avrebbe mai permesso, non lo avrebbe mai lasciato morire.

:-Si, ma, secondo il cervello, non è sbagliato-ribatto. -Secondo la ragione e la matematica, uccidere Percy sarebbe stata la cosa più giusta.

:-Stai dicendo che mi avresti ucciso?-chiede Percy, con le lacrime agl'occhi. Per Zeus, quanto è sensibile.

:-No, certo che no-mi affretto a dire, scompigliandogli i capelli neri. -Ma dovete lasciarmi fare, è l'unica soluzione possibile.

:-Non possiamo fermarti, ma non ti aiuteremo-aggiunge Percy, duro.

:-Invece lo farete-ribatto con calma. -L'avete giurato sullo Stige, tutti.

Annabeth fa per ribattere, ma Josh la ferma, con la voce più fredda del ghiaccio:-Ha ragione. L'aiuteremo.

Il suo tono di voce mi fa gelare il sangue che mi scorre nelle vene, icore compreso. Mai aveva usato in vita sua un tono così freddo, e indifferente. Mi viene da piangere.

:-Ok, ecco il piano allora-dice Annabeth, sospirando. -Tu accetti la proposta di Ben, te li fai amici, prendi la chiave e scappiamo. Solo evita tutti i contatti con Mnemosine, lei è pericolosa. Potrebbe vedere il ricordo del piano.

:-A questo non avevo pensato-ammetto a denti stretti.

:-Ci ho pensato io-dice Selene, dietro le sbarre della sua cella. Il suo braccio è rivolto verso di noi, e stringe in mano una collana. È un semplice cordino nero, ma il pendente è davvero prezioso, una piccola luna d'argento.

:-Indossalo, svelta-mi ordina la dea. -Questo è il mio ultimo sprazzo di magia. La Luna può essere sia simbolo di stabilità che di malleabilità. Con questo al collo sarai non solo in grado di percepire, controllare te stessa e la tua mente. Avrai il tuo passato nelle tue mani.

:-Posso farti una domanda, Selene, se mi è concesso?-le chiedo, curiosa, indossando la collana e nascondendola sotto la maglia.-Perché il tuo potere è così legato a quello di Mnemosine?

La dea sospira:-Fu proprio lei a presentarmi a Zeus, nei secoli bui. Artemide si era ammalata e non era in grado di portare il Carro della Luna, così aveva bisogno di un sostituto. Un tempo eravamo amiche. Se non fosse per lei, io non sarei mai diventata la personificazione della Luna. Quindi una parte del mio potere deriva da lei. E, come hai potuto vedere con i tuoi stessi occhi, lei è in grado di privarmene. È grazie a me che ha creato questa cella, il cui metallo risucchia le energie divine.

:-Grazie per tutto, Selene-la ringrazio, commossa. -Ma come fai a sapere che funzionerà.

:-Sarai protetta-risponde lei, semplicemente. -Proprio come una dea.

:-Scriverò un haiku per te, ragazza-dice Apollo, che si è ripreso un po', ma si sta comunque indebolendo. -Ecco la viandante/Lei ci salverà/Quanto sono figo!

:-Quanto sono figo?-ripete Selene, stupita. -E questo cosa centra con la Profezia della Viandante?

:-La mia figaggine centra sempre!-protesta lui.

:-Solo Zeus sa come mi sia potuta innamorare di un tale egocentrico-sospira Selene, ma sta sorridendo. Ha la stessa espressione felice ed esasperata che ha Annabeth ogni volta che parla di Percy.

:-Bene-interviene freddamente Josh. -Ora che sei pronta, possiamo mettere in atto il piano.

Perché si sta comportando in questo modo? Che io abbia fatto qualcosa per irritarlo?

Poi all'improvviso capisco. È geloso, e preoccupato. E questa potrebbe essere la nostra ultima parola.

Mi avvicino a lui, e poggio una mano sulla spalla:-Ti va se parliamo un po'?

Lui non risponde, ma gli ricordo che potrebbe essere l'ultima volta che ci vediamo, e annuisce.

Così ci sediamo in un angolo della cella, sul pavimento, e comincio a parlare a bassa voce.

:-Ascolta, Josh. So che hai paura. Anche io ho paura e...-inizio, ma lui mi blocca.

:-Non ho paura per me!-esclama, indignato, come se gli avessi rivolto il peggiore degli insulti. -Ma per te. Hai idea di quanto sia pericoloso. Che ti scopra o no, Ben ti farà ammazzare.

:-Invece no, non mi scoprirà-ribatto io, con calma, accarezzandogli i capelli. -Sono lusingata dalle tue attenzioni, e ti ringrazio. Ma devo farlo. Sono l'unica che può sistemare le cose. Ho avuto modo di riflettere, Josh, in questi ultimi giorni. Mi sono spesso chiesta perché proprio io dovessi essere a capo della spedizione. Non possiamo usare la forza, ma solo l'astuzia, se vogliamo sconfiggerli. E qui si tratta di mentire, la cosa che so fare meglio. È quello che ho sempre fatto. Anche quando sono stata catturata da Luke, sono riuscita ad ingannarlo, e lui era mio fratello. Sono riuscita a fuggire grazie ad una bugia. Ed è per questo che devo farlo. Ecco perché ci vuole una viandante, Josh. Perché sono l'unica in grado di ingannarli a tal punto. Perché ho già vissuto questa situazione sulla pelle, e so come agire.

:-Non voglio che lui ti faccia del male-dice, la voce che gli trema. Ed è ora che la vedo. Quella piccola, minuscola, lacrima luccicante che scorre velocemente sul suo viso. Ben pagherà anche per questo.

:-Non glielo permetterò-lo rassicuro, asciugandogli la lacrima. -Hai capito? Non gli permetterò di farci questo, di nuovo. Avevi ragione, avevi ragione su tutto Josh, e mi dispiace. Ma ce la farò. Lo sento. Tu vivrai.

:-Uno di noi morirà-ribatte lui. -E non devi essere tu, Alex.

:-Non sarà nessuno di noi due-mento. -Ti amo.

:-Anche io-dice, e io mi avvicino alle sue labbra. Sarebbe strano, normalmente, dato che non siamo soli, ma non è importante. Questo potrebbe essere l'ultimo.

Quando ci stacchiamo, dico ad alta voce:-Bene. È ora di farmi piangere.

Nota dell'autore: Salve, ecco il mio nuovo capitolo, tragico assai. Mi dispiace per il ritardo, ma ho tre fanfiction più una in inglese da portare avanti, e ora che faccio il I liceo (al liceo classico si fa IV e V ginnasio, I, II e III liceo) sono un po' incasinata.
Normalmente ringrazierei tutti coloro che hanno recensito, ma visto che su 67 visite, e dico 67, nessuno ha avuto la grazia di recensire, non posso. E sono più furiosa di un bufalo. Posso capire che ognuno ha i suoi problemi, i suoi impegni, ma sono sicura che un minuto per scrivermi tre righette striminsite lo trovate.
Per favore, recensite, anche perché sennò io mi stanco e potrei metterci di più a scrivere. Un bacione a tutti i lettori silenziosi.

 

   
 
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