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Autore: astrid 002    25/10/2014    2 recensioni
Ambientato durante la puntata 4x01(o comunque immediatamente dopo). E' un piccolo episodio tra Hook ed Emma che è sviluppato prendendo come rifermiemto una battuta che fa quest'ultima subito dopo aver sconfitto il pupazzo di neve creato da Elsa.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Girai la chiave nella toppa ed entrai. Mi segui a breve distanza con passo deciso.

“Mettiti comodo” dissi con una strana sensazione addosso.

A casa non c'erana nessuno, eravamo soli, forse per la prima volta in quella casa.

Lui si guardò intorno come se stesse cercando qualcosa. A un certo punto lo vidi che sbirciava attraverso la porta del bagno.

“Cosa stai cercando?” chiesi curiosa togliendomi la giacca di pelle.

“Il Netflix di cui stavi parlando Swan! Dov'è? Come lo dobbiamo guardare?” chiese Killian con un cipiglio marcato sul volto.

Sorrisi dentro di me. La consapevolezza che fosse vissuto per trecento anni in mondi diversi tra cui Neverland mi travolse come un fiume in piena. Appena un'ora prima avevo fatto quella battuta su Netflix, subito dopo aver sconfitto il pupazzo di neve. E ora che eravamo passati dall'appartamento di Mary Margaret e David, Hook credeva che avremmo visto Netflix. Come se lo immaginava? Come un essere umano o un protagonista delle favole?!?!?

“Allora?” chiese vedendo che io ero immobile.

“Sediti Hook”

“Dì la verità Swan, non cè nssun Netflix, mi hai fatto venire qui per sedurmi”

“Siediti” ripetei io toccandogli il braccio e indicando il divano.

“Come desidara milady” disse lui allargando le braccia e adagiandosi comodamente sul divano imbottito.

Mi sedetti accanto a lui, non troppo vicino per evitare contatti involontari che mi avrebbero distratta più del normale e accesi la tv.

“Cosa fai?” chiese guardando con curiosità il monitor.

“Ti faccio conoscere Netflix” risposi io prendendo il telecomando.

“E' in quella scatola magica?” chiese.

Non trattenni un sorriso e lo guardai.

Era serio. Sorrisi ancor più apertamente.

“Che c'è?” chiese sorridendo “Se questo è tutto un gioco, io ne conosco uno più interessante” disse abbassando di un tono la sua voce e avvicinando impercettibilmente il suo corpo al mio.

“Sei molto sicuro delle tue potenzialità per considerare quello che mi puoi offrire tu superiore a quello che mi può offrire Netflix...andiamo non c'è paragone” dissi io prendendomi gioco della sua ignoranza.

“Swan, non conosco questo Netflix, ma sono convinto che qualsiasi cosa quell'aggeggio ci mostrerà, non sarà mai lontanamente affascinante come lo sono io...per non parlare di quello che posso offrirti...in tutti i sensi” sorrise avvicinando la testa alla mia. Era quasi paralizzante la sua vicinanza. I suoi occhi erano troppo vicini per ignorarne il bagliore. Attendeva come se aspettasse un autorizzazione o qualcosa del genere. Mi avvicinai con lentazza mettendogli la mano sull'avambraccio, come segno di assenso e ci baciammo. Non fu un bacio semplice come quello che gli avevo dato solamente un'ora prima, ma più deciso e coinvolgente. La mia frase non aveva più senso. Ero io quella che doveva essere paziente e invece andavo contro a tutte quelle regole che mi ero autoimposta per il mio bene e per il bene di chi mi stava intorno.

Quando ci staccammo solo di alcuni millimetri per prendere fiato, aprii gli occhi e lo vidi sorridere.

“Avevo ragione io Swan...Netflix non può darti certe prestazioni” disse con quel ghigno che tanto amavo.

  
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