Serie TV > Violetta
Segui la storia  |       
Autore: lia_000    25/10/2014    2 recensioni
e se marina e la figlia Martina stoessel si trasferissero a casa del compagno della madre Alejandro blanco con suo figlio Jorge.
Tra jorge e Martina nascerà qualcosa oltre all'odio oppure rimarà tutto così com'è?
Ci penserà il destino alla loro storia
buona lettura!
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Leon, Un po' tutti, Violetta
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 La moto era come se volava, il vento sul viso, il vento che mi scompiglia i capelli, questo è un senso di libertà, è tutto come mi ricordavo, correre, la moto, il vento sul viso e sui capelli, chiusi gli occhi e all’istante un ricordo mi invase la mente
FLAHSBACK
La pista, era affollata beh come ogni sera, ma oggi, la gente era veramente tanta e la posta in gioco è alta, come il rischio, i angel black non giocano pulito, non l’hanno mai fatto,  ma è questo il bello delle corse clandestine, l’adrenalina, non sai cosa succederà e non sai neanche se torni a casa. Ispiro l’ultima nuvola di fumo, creata dall’ennesima sigaretta, che poi butto giù
<< amore nervosa? >> questo è Peter il suo odore è inconfondibile, le sue mani sono posate poco sopra l’ombelico scoperto,  il top era poco sotto il seno, lasciandomi il ventre scoperto, pantaloncini neri, borchiati abbastanza corti. << un po’ >> dico posando la testa nell’incavo del collo, per poi posare una mano sulla sua. << Hai avuto problemi con i tuoi? >>  disse baciandomi la guancia << nhaa, mia madre ha incominciato ad urlare e i miei fratelli idem e poi si sono incazzati ancora di più perché hanno visto il livido sulla gamba >>  dico sbuffando, per un livido hanno fatto una storia enorme urlandomi ‘’ chi cazzo ti ha fatto questi lividi’’ oppure ‘’ mi dici che ti sta succedendo ‘’ e io che ho fatto? Sono andata in camera e ora sono qui, fate due più due. Ora mi staranno cercando di sicuro. << mi dispiace amore per il livido forse è meglio che per un po’ non fai incontri >> mi dice lui facendo girare il mio viso, ma io gli scoppio a ridere in faccia <<  e ora che fai parli come loro? Non faccio niente di male guadagno un po’ di soldi correndo e facendo a botte con  chi abbia il coraggio di sfidarmi e faccio guadagnare anche te,  quindi smetti di fare come fa la mia famiglia e fammi vivere >> dico io togliendomi dalle sue braccia e continuando a ridere << con te non si puo parlare Martina, se mi preoccupo non ti sta bene, se non ti considero sei capace di ammazzarmi, a volte non ti capisco >> disse per poi andarsene, puff con me si può parlare benissimo, non ho nessun problema, io, io, sto bene. Dalla mia tasca estraggo un pacco di sigarette per poi prendermene una e fumarla del tutto  per poi  farla cadere per terra.
FINE
<< mostriciattolo…oh >> la voce di Jorge e i suoi schiaffetti sulla guancia mi fanno ritornare nel presente, << è? Cosa? Dove siamo? >> dico guardandomi intorno e cercando di togliere il mio casco, uff non ci riesco. << vieni ti aiuto, a quanto pare ti piace la moto >> dice avvicinandosi per slacciare il casco, lo sento ridere. << se mi piace? Io amo la moto! >> dico togliendomi il casco e legarlo nel bauletto << sai guidarla >> disse prendendomi la mano  e incominciando a camminare, guardo le nostre mani intrecciate, lui accarezza la mia con il pollice e cosi faccio io, alzo lo sguardo e lo vedo che mi fissa e ora perché mi fissa?  << se io la so guidare, io sono un fenomeno sulla moto! >> dico vantandomi della mia bravura, beh oltre a fare le gare clandestine, mi esercitavo sul serio, ho fatto le gare mondiali, nazionali, regionali ecc…modestia a parte, ero un fenomeno. << modesta la ragazza >> << modestia a parte ovviamente >> lo sento ridacchiare, ho detto qualcosa di divertente? Riprendiamo a camminare quando lui gira a sinistra e mi mette una mano sugli occhi, okok, che cosa sta facendo. << che cacchio fai? >> << ehi rilassati mica ti devo fare qualcosa >> << mi devo fidare? >> << non penso di avere un'altra scelta >> mi mette una mano dietro la schiena per spingermi avanti e si fa un'altra risata, faccio così ridere? << NO, non ne hai >>. Camminiamo  ancora per un po’ quando, un odore particolare, mi invade le narici, mmm sa di, sale e questo rumore? Sembrano i GABIANI siamo AL MAREE. Tolgo le sue mani da gli occhi e incomincio a correre verso l’acqua, mi chino, è fredda proprio come me la ricordavo, la sabbia era bianca. Tutto sembrava come prima, sentii due braccia prendermi dalla vita e baciarmi la guancia, chiusi gli occhi per un attimo e tutt’un tratto era come se mi fosse abbassata di 30 cm forse più e mio padre che mi faceva giocare con lui. Quanto mi mancava.
(…)
Abbiamo camminato per 20 minuti e abbiamo raggiunto gli scogli, che prima si vedevano da lontano << vieni ti aiuto >> disse lui allungandomi la mano solo ora mi rendo conto di come è vestito bene, ha una camicia di jeans, pantaloni neri, e dato che è inverno un giubbotto/ felpa giallo, avete presente quei  studenti americani che giocano a football che hanno quelle felpe stupende ecco quelle,  ne deve avere un milione di questi giacchetti gli ne vedo sempre uno di colore diverso, un giorno me ne farò regalare uno e hai piedi un paio di blazer blu, allarga la bocca per farmi un dolce sorriso, ma non quello tipico ‘’ ciao dolcezza ‘’ uno di quelli ‘’ fidati di me perché se cadi ti predo io ‘’ gli tendo la mano e mi fa fare un salto, << visto che non sei caduta >> mi dice non lasciando la mia mano, << non ho mai detto che sarei caduta >> dico prendendo il mio braccio sinistro e stringere il suo braccio destro  << peccato che i tuoi occhi dicono altro >> << certo, che sei cocciuto >> << lo so >> disse alzando il mento, come superiorità, cacchio quanto è bello!, che c’è perché sorridete davanti allo schermo? Io sono obbiettiva  ecco!
<< jorge stai bene? >> noto che ha staccato la sua mano dalla mia, ci siamo seduti da un po’ e guarda prima il mare e poi giù gli scogli, giù, su, giù, su… << mi manca mia mamma, venivo sempre qui con lei… >> ora guarda solo giù, io gli accarezzo la spalla con la mano e lui poggia la testa sulla mia spalla, un brivido mi percorre il corpo di nuovo, poggi la testa sulla sua e gli accarezza il ciuffo, per un attimo chiude gli occhi darei oro per sapere a cosa pensa ora, ma il mio intuito va alla mamma. << perché non mi racconti un po’ chi era? Come se ne andata? A me faceva bene parlare di mio papà  >> cerco di usare una voce più dolce possibile.
POV JORGE
Ero sulla spalla di Martina qualche volta mi toccava i capelli e io ad ogni passata era come se i miei occhi si chiudessero, ma mi era sempre successo, quando mi passavano la mano tra i capelli, soprattutto  se erano ragazze, << era una donna alta dai capelli biondi, ricordo che una volta si era fatta riccia e io dissi “ mamma perché ti sei messa un cespuglio in testa’’ e lei scoppio a ridere il suo sorriso era qualcosa di unico, come i suoi occhi verdi >> << ora capisco molte cose >> mi interrompe lei facendo una piccola risata e  accarezzandomi i capelli, cacchio quanto amo quel gesto! Fatto da lei lo amo ancora di più, non so come spiegare è come se mi facesse sentire protetto da lei? << gli anni passavano ed io crescevo come un bambino normale o almeno questa è l’impressione che davo a tutti, ma nessuno importava cosa stesse succedendo all’equilibrio della mia famiglia, cercavo di scacciare tutti i pensieri più brutti, ogni volta che entravo in bagno a pettinarmi vedevo quei capelli biondi da per tutto, vedevo mia mamma e mio papà piangere, ma forse erano più le volte in cui era mio padre piangere e mia mamma consolarlo senti vo spesso le parole ‘’ sono pronta io starò bene’’ la prima volta che sentii quella frase pensai che fosse incinta ma mi sbagliavo qualche mesi dopo mi confidarono che mia mamma aveva…aveva. Il cancro  -presi una respiro stringendo la mia felpa- e da li stavo sempre con mia mamma le ultime parole le rivolse a me e a mio padre, ricordo che a mio padre disse ‘’ Alejandro non rinchiuderti come fai al tuo solito, risposati e innamorati non pensare che sia un tradimento, perché così io sarò più felice e tu amore mio, tu diventerai bellissimo, innamorati diventa pazzo se è necessario, vi amo, non accontentatevi dell’orizzonte cercate l’infinito.’’ >> una lacrima scese sul mio viso, poi un'altra e un'altra ancora, mi alzai dalla spalla di Martina e mi girai, io, io che dovrei essere il maschio, piango come uno scemo, ma era mia madre e mi manca, sento la mano di Martina girarmi di scatto e abbracciarmi, mi faccio cullare da lei, lei mi fa sentire protetto mi fa sentire bene. << ci sono io con te >> le cinque parole più belle della mia vita, dette da una delle mie ‘’amiche’’.  
POV TINI
Ci siamo allontanati dagli scogli già da un po’ e ora stiamo tornando a casa. Jorge sta messaggiando con qualcuno che non so chi sia. << piccola ti va di venire in discoteca con noi? >> aspetta, aspetta, aspetta, mi ha chiamato piccola?? Mi ha veramente chiamato piccola? E ora perché sorrido come un ebete, << con voi chi? >> << Diego, mechi, fran, lodo, cande, samu, fancu, damian, alba, xabi e pablo >> all’ultimo nome fa come una faccia schifata che mi fa ridere << ok ci sto >> arriviamo alla moto   dopo 5 minuti io sto aspettando che lui la metta in moto, mi giro verso la strada, il mio occhio cade su un giubbotto nero di pelle al quanto famigliare, vedo il ragazzo misterioso girarsi…nono…non può essere lui….i nostri occhi si incrociano per un istante e lui non ha intenzione di togliere il suo sguardo dal mio, io continuo a guardalo fino a quando non incomincia a venire verso di me…nonono << jorge.. >> << mm… >> << muoviti parti >> dico salendo in moto << ma.. >> << CAZZO JORGE TI HO DETTO DI PARTIRE >> dette le mie parole parte… l’avevo scampata, ma mi ha visto, sa che sono tornata, sa che sono qui e ora? E ora non so cosa pensare!
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Violetta / Vai alla pagina dell'autore: lia_000