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Autore: Ruki    17/10/2008    1 recensioni
Sequel di LOVIN' BASKETBALL.
Due anni dopo.
Uriko Sakuragi è tornata a Tokyo,forse anche per dimenticare.
Come se fosse semplice.
Genere: Romantico, Malinconico, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Accidenti.
La classe è rumorosa, troppo rumorosa.
Sono sicura che Naromi, che mi siede accanto, pensi esattamente lo stesso. E' decisamente troppo anche per una casinara come lei. Le ragazze davanti a me si truccano senza ritegno davanti all'insegnante, che d'altra parte non sembra curarsene minimamente; i ragazzi si lanciano insulti da una parte all'altra della classe, fregandosene della lezione e di tutto il resto. Alcuni di loro giocano a tris su dei pezzetti di carta. E questi sono gli studenti che dovranno diplomarsi quest'anno. Le terze. Lancio un'occhiata disperata a Naromi e lei la ricambia, spazientita. -ma in che diavolo di bordello ci siamo andate ad infilare!?- sibila, sotto voce. Alzo le spalle. Sono senza parole, rimpiango fortemente la mia ex classe, ed è dir tutto. -Capisco che sia il primo giorno di scuola- tuona finalmente l'insegnante, -ma questo non vi autorizza a fare salotto quando ci sono io- La classe lo ignora deliberatamente, continuando a curarsi dei propri affari. Osservo il prof che, esasperato, afferra la sua borsa ed esce imprecando sotto voce dalla classe. -scommetto che sta andando ad informare la preside- mi dice Naromi -e meno male, questo posto fa schifo.- Sospiro. Quest'anno sarà proprio difficile, me lo sento. I miei genitori mi hanno detto che se quest'anno verrò nuovamente bocciata, dovrò seriamente pensare di intraprendere una carriera da manovale. Sinceramente, non ho la minima intenzione di non impegnarmi neppure quest'anno: la scuola è una gabbia dalla quale ho sempre voluto sottrarmi, ma mi sono resa conto che l'unico modo per farlo davvero è diplomarsi. Naromi è d'accordo, è stanca anche lei; dopo un po', uno non ce la fa più. Certo però che in questa nuova classe lavorare bene e coscienziosamente sarà molto complicato. Mi chiedo come sia la vita alla Todai, e con una fitta allo stomaco penso a Sakura e Kaede, teneri universitari innamorati, che camminano mano nella mano...però io non riesco proprio a vedercelo Kaede all'università. Pensavo che avrebbe giocato a basket per sempre. Uno come lui, entrato anche a far parte della nazionale juniores, non avrebbe problemi a trovare una sistemazione stabile in una buona squadra anche qui a Tokyo. Verrebbe pagato bene e farebbe esattamente ciò che ha sempre voluto fare, giocare. Ennesima fitta alla pancia, trattengo le lacrime. Non pensavo si sarebbero ripresentate. Pensavo d'averle finite tutte ieri sera, al telefono con Hanamichi, nell'oscurità della mia stanza e del mio cuore. Non posso crederci, sembrano infinite. Naromi si accorge del mio malumore e comincia a sparare fuori milioni di parole vaghe pur di distrarmi. Affronta argomenti a casaccio, che non mi interessano. Vorrei solo andarmene a casa, chiamare Hanamichi e sfogarmi ancora con lui, anche se so che per lui potrei rappresentare un peso. Mi costringo ad ascoltare Naromi, che sta parlando di una borsetta fantastica che ha visto nella vetrina di un negozio in centro. Non me ne può fregare di meno, ma apprezzo l'impegno di Naromi, il suo essermi amica. Se non ci fossero lei e Kagome, mi sentirei decisamente peggio. -grazie, Naromi- le dico sincera, e lei mi regala un sorriso storto. Proprio in quel mentre il prof rientra in classe, seguito da un'impettita donnetta di mezza età che altri non è che la preside. E inizia la strigliata.
Dopo le lezioni io e Naromi non restiamo a chiacchierare coi nuovi compagni, anzi, ci defiliamo il più rapidamente possibile nonostante la loro insistenza. Nessuno di loro ci ha fatto una buona impressione, a parte una ragazza minuta e gentile che ha detto chiamarsi Meiko e ci fatto dei regalini di benvenuto. Una specie di Kiminobu Kogure al femminile. Lo stesso Kiminobu Kogure che, con nostra grande sorpresa, troviamo davanti a casa mia, indaffarato a scaricare da una piccola auto azzurra una grande valigia dall'aspetto un po' malconcio. E' proprio lui, non ci sono dubbi: i capelli castani e folti sono sempre gli stessi, e lo stesso si può dire per gli occhiali rotondi che lo fanno assomigliare ad un topo di biblioteca. Indossa un paio di jeans anonimi e una felpa verde chiaro su un paio di scarpe da basket bianche. Resto a guardarlo a bocca aperta, senza riuscire a spiccicare parola, e Naromi fa lo stesso, ma alla fine è proprio lei a rompere il silenzio. -M-ma quello..? quello non è il tipo occhialuto che c'era al ritiro a Peach House?- Annuisco, ancora muta. Effettivamente non dovrei stupirmi della cosa, Kiminobu ha sempre detto di voler ritornare a Tokyo e ricominciare l'università, d'altronde dopo le scuole superiori ha studiato qui. -è proprio lui...Kiminobu Kogure- riesco a dire alla fine; Naromi senza aspettare un secondo muove in sua direzione, lasciandomi, immobile, all'angolo della strada. -Kiminobu Kogure?- domanda, a pochi passi da lui, facendolo trasalire. Ma quando Kiminobu si volta a guardarla, la riconosce immediatamente. -Naromi Kitazawa, la stella del Kainan?- -ex- precisa Naromi, con un sorrisetto. -Comunque si, sono io. Ci siamo visti qualche volta durante il ritiro a Peach House- -Hisashi mi ha parlato molto di te- le dice lui, entusiasta. -dice che sei fenomenale- Noto Naromi avvampare come una torcia, mentre, finalmente, mi decido ad avvicinarmi ai due. Kogure continua ad elogiare Naromi, logorroico come sempre, ma proprio in quel momento un grido interrompe il suo delirio verbale. -Ucchaaaaaaaan!- All'improvviso un paio di braccia forti mi stringono, quasi stritolandomi, lasciandomi senza fiato. Non capisco più niente, ciò che riesco a distinguere è solo una massa di capelli...rossi?! -Hanamichi Sakuragi!?- sento Naromi domandare con voce stridula, e ancor prima di rendermene conto, mi ritrovo a piangere di gioia. Hanamichi è venuto a trovarmi, non riesco a crederci! Ricambio il suo abbraccio stritolandolo a mia volta, ma con tutti i muscoli che si ritrova non è cosa semplice. -Hanaa!- urlo a mia volta, continuando a piangere. Ci separiamo qualche istante dopo, doloranti. Hanamichi ha decisamente esagerato, ma dopotutto non mi dispiace. -Allora- riesco a dire, tra le lacrime, -che diavolo ci fai qui!?- Lui mi sorride di uno dei suoi sorrisi tronfi e un po' scemi. -Il Genio è venuto a ricambiare il favore, cugina!- esclama, esaltato, lasciandomi senza parole. -che intendi dire?- domando, esitante. Non può essere. -esattamente quello che ho detto! Hanamichi Sakuragi, Re dei Rimbalzi, Assoluto Dio della Pallacanestro passerà un annetto scolastico con la sua cuginetta, che a dirla tutta, ha decisamente bisogno del suo brillante intervento- Scoppio nuovamente in un pianto dirotto. Non posso crederci. -Oddio, grazie! Grazie!- mi ritrovo a dire, abbracciandolo nuovamente. -è incredibile!- Ma di incredibile non c'è nulla, Hanamichi è davvero qui per me.

-E Akagi continua i suoi studi di medicina, studia come un matto, non riesco a capire come faccia...- Naromi serve il tè a mio cugino e Kiminobu, mentre questi continua a raccontare -e Ayako, beh, lei fa lo stesso. E' incredibile che abbiano scelto la stessa facoltà. Ora studiano entrambi ad Osaka, hanno trovato più opportuno isolarsi un po' da Kanagawa per impegnarsi più seriamente. Il povero Miyagi è disperato, ovviamente. Lui è l'allenatore dello Shohoku maschile, adesso.- Io e Naromi ridacchiamo. Riesco ad immaginarmelo, Ryota, nel suo delirio da lontananza dalla sua "Ayakuccia", come la chiama. -e gli altri?- domando, curiosa. -Hisashi? Yasuharu? Ken?- -Mitsui continua a giocare a basket nello Shohoku, e ne è diventato capitano. Chissà se riuscirà mai a diplomarsi. Però fa anche qualche lavoretto per suo padre, ed è incredibile, dato che non sono mai andati d'accordo, ma pare che abbiano raggiunto una tregua- -sono contenta- dico, lanciando un'occhiata a Naromi. Sembra avere la testa persa da qualche altra parte. -Yasuda invece sta seguendo dei corsi di fotografia- continua Kogure -e per quanto riguarda il Comico ha ereditato la pescheria da suo padre- Scoppio a ridere. Non riesco ad immaginarmelo, Ken, impegnato a smerciare pesce. -forte- commento, e poi, avida di informazioni, mi rimetto a tempestare Kiminobu di interrogativi. Come va la squadra, come sono le nuove reclute, se si niente di Kiran, in Canada, e poi come sta Akira, se ha avuto la possibilità di incontrarlo. E ovviamente, alla fine, gli chiedo anche di Haruko, sua attuale fidanzata. -La squadra va bene, Miyagi è un po' disperato...quando l'ho lasciato non sapeva quale dei tanti talenti che si sono iscritti quest'anno al club mettere in prima squadra- Ridacchia Kogure, spensierato. -ovviamente Mitsui sarà tra quelli. Spero avrà un futuro luminoso nel basket a livello nazionale- Sorrido. -lo spero anch'io. E anche tu, vero Naromi?- domando alla mia amica, che scopro essere ancora buia in volto. Hanamichi la squadra interdetto. Ci scambiamo un'occhiata e decidiamo di lasciar perdere, almeno per il momento. Torno a guardare Kiminobu, invitandolo a continuare. Lui non si fa affatto pregare. -Per quanto riguarda Kiran, non ci sono novità. E' nel suo paese natale e gioca per la squadra della sua università. E' la migliore del suo corso e non le dispiace affatto- Sorrido nuovamente: tipico di lei. -e Akira, beh, lui ha deciso che tornare a vivere con Lynda non era quello che voleva. La rottura con Kiran non l'ha lasciato indifferente, è cambiato molto. E proprio per questo motivo, ha comprato un bilocale che divide con Koshino- Sgrano gli occhi. -Noo, non mi dire...- Kogure arrossisce fino alla punta dei capelli. -Macchè, macchè. Malalingua!- Scoppio a ridere fragorosamente, e Hanamichi mi segue a ruota. Ci interrompiamo solo quando Kogure si sente in grado di parlare nuovamente. Il rossore sul suo viso non è ancora scomparso del tutto. -...comunque, vedo Haruko ogni weekend. Attualmente sta studiando per diventare maestra d'asilo- La notizia mi colpisce, ma riesco ad immaginarmi Haruko circondata da bambinetti frignanti. -è la professione giusta per lei- dico. E mi astengo dal dire che un po' bambinetta frignante lo è anche lei.

Dopo una cena consumata in allegria, con Kogure, Naromi e ovviamente Hanamichi invitati a cena, decidiamo di uscire. L'idea è quella di andare al campetto a fare quattro tiri; non mi interessa di incontrare Sakura o Kaede ora che non sono più da sola. Ma quando arriviamo al campetto vi troviamo solo Kagome. -scampagnata notturna?- ci domanda, notandoci, un gruppetto di persone allegre e vocianti. E lo sono anch'io, anche se non fino in fondo. Manca qualcosa. O meglio, manca qualcuno. Cercando di non fare troppo caso al senso di vuoto che comincia a dilagare nel mio stomaco, presento Kiminobu e Hana a Kagome e viceversa. Non mi sfugge l'occhiata fin troppo entusiasta che Kagome lancia a mio cugino: con un sorrisetto informo Naromi della situazione. -non mi direee...- sussurra lei, felice dello scoop che le ho appena fornito. Ridacchio. Queste cose frivole mi fanno sentire un po' cretina, ma servono a non farmi pensare ai miei problemi. Passiamo una serata piacevole, sfidandoci in scontati one-on-one che vedono sempre la vittoria schiacciante dei ragazzi. Solo Naromi riesce a dare un po' di filo da torcere e Kiminobu prima di incassare una sconfitta e andarsi a leccare le ferite a bordo campo; la partitella tra me e mio cugino vede Hanamichi vincitore a tutto tondo, così come nello scontro tra lui e Kagome. -ahh, cugina, c'è poco da fare. Il Genio è sempre il Geeeeniooo...- Finita la partita ci sediamo sulle panchine sgangherate a chiacchierare. Kagome si lancia nel racconto di una storia del terrore, l'ultima cosa che dovrebbe fare, un po' perchè mi fanno paura anche se sono totalmente surreali, un po' perchè mi ricordano il ritiro a Peach House, le emozioni di una sera, un battito di cuore..
Persa nei miei pensieri, non noto il ragazzo arrivare. Alto, sconvolgentemente bello, il pallone stretto sotto un braccio. Kaede. Solo un secondo, e Hanamichi scatta in sua direzione, urlando come imbestialito. Quasi ringhiando. Mi fa paura. Si avventa su Kaede mio cugino, gli sferra un pugno al volto. Kaede reagisce con estrema aggressività, un destro violento nello stomaco e Hanamichi perde la cognizione dello spazio, barcollando, sputando saliva. Kaede ha il labbro sanguinante, ma non sembra curarsene. Non ha ancora finito. Un altro pugno, questa volta in faccia, e Hanamichi si accascia a terra. Kaede si passa la manica della felpa pesante sulle labbra, spazza via il sangue, non ne vuole sentire il sapore. -non provarci mai più- sibila gelido, in direzione di Hanamichi, che sta cercando di rialzarsi. Il blu marino dei suoi occhi non può che terrorizzarmi quando il suo sguardo si posa, letale, su di me. Rabbrividisco, alzandomi per andare a soccorrere Hana, ma proprio in quel momento mio cugino si rialza e colpisce nuovamente Kaede, molto più violentemente, riversando tutta la sua forza in quell' unico pugno. Ma Kaede non ama perdere. Un altro colpo violento dritto nello stomaco, e questa volta Hanamichi cade e non osa più rialzarsi. Lo raggiungo con le lacrime agli occhi, mentre Kaede lascia il campetto, come se nulla fosse successo. Lo sento tremare sotto le mie mani, mentre lo aiuto a rialzarsi. Kogure, che non ha osato muoversi sino a quel momento, corre ad aiutarmi. -non vi ho mai visti litigare così- continua a ripetere, terrorizzato, mentre Hanamichi cerca di divincolarsi sostenendo di poter stare in piedi senza l'aiuto di nessuno. -quel..quel bastardo..! - sbraita. -se lo prendo lo ammazzo! io lo AMMAZZO! Mi senti Rukawa!????- Ora urla, a pieni polmoni. -SE TI PRENDO TI AMMAZZO!!-
Scoppio a piangere, accasciandomi a terra. Nella mia mente una sola domanda, che non riesco a tirare fuori.
Perchè?



Questa nn ve l'aspettavate sicuramente, ma ecco un altro capitoletto succoso per voi xD
come sempre, commentate plz, voglio sapere che ne pensate^^ - Ruki <3

  
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