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Autore: Nami93_Calypso    25/10/2014    2 recensioni
"La Barca" è un centro d'aggregazione giovanile dove gli assistenti sociali mandano i cosiddetti ragazzi difficili, criminali, delinquenti per evitare, o prevenire, che abbiano altri problemi con la legge.
La storia parlerà proprio di questo centro e dei ragazzi che vi partecipano, ragazzi con storie e caratteristiche diverse ma uniti da un legame indissolubile.
Tra i personaggi della storia ho messo solo Law e Nami perchè sono i principali, ma non mancheranno altri personaggi di One Piece e nuovi personaggi.
Spero che la mia idea vi piaccia :)
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nami, Trafalgar Law
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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“Buon Natale, mocciosa” Zoro si para davanti a me con un pacchetto tra le mani.
“Cosa?!? Eri tu il mio Babbo Natale segreto?!” gli domando stupita. Non lo avrei mai sospettato!
“A quanto pare. Dai, aprilo” mi risponde duro ma senza riuscire a reprimere un sorriso gentile.
In realtà Natale è passato già da un paio di giorni, ma dato che il centro rimarrà aperto anche durante le vacanze abbiamo deciso di scambiarci i regali dopo per protrarre lo spirito natalizio il più possibile. La cosa bella è che possiamo aprirli subito!
Scarto l’involucro verde e apro la scatolina che vi trovo all’interno.
“Oh Zoro! Sono bellissimi!!” esclamo estasiata.
Sono un paio di orecchini, dei punti luce. In realtà sono molto semplici ma sono comunque bellissimi.
“Davvero ti piacciono?” mi chiede un po’ sorpreso arrossendo impercettibilmente.
“Ma certo buzzurro!!” mi alzo di slancio dalla sedia per abbracciarlo e ringraziarlo.
Dopo esserci scambiati gli auguri, anche se ormai non hanno più tanto senso, mi avvicino a Rebecca.
“Allora, chi ti ha fatto un regalo?” le chiedo curiosa.
Il suo volto si illumina di gioia.
“Rufy! Guarda che bello!!” mi mostra un maglione all’apparenza molto pesante in tema natalizio: blu con dei motivi rossi e bianchi.
“Wow! È stupendo!”
Mi sorprendo di come Rufy sia riuscito a partorire un’idea così decente.
“Gliel’ho consigliato io” mi sussurra Usopp all’orecchio per non farsi sentire dalla ragazza ancora in estasi.
“Ah, ecco. Mi sembrava strano. Tu cos’hai ricevuto invece?” gli domando voltandomi verso di lui.
In risposta indossa un paio di occhiali da sole con la montatura nera e un berretto di lana beige.
“Fighi gli occhiali! Sono quelli che vanno di moda ora! Chi te li ha regalati?” chiedo sfilandoglieli per guardarli meglio.
“è stato Law, sa il fatto suo quello!!”
“Caspita!! Stavo per dimenticarmi il mio regalo!!” esclamo schioccando le dita.
Corro alla borsa e ne estraggo il cd impacchettato con carta decorata da piccoli pupazzi di neve.
“Ehi Law! Scusami se ti ho fatto aspettare, buon Natale!” gli dico porgendogli il regalo, un po’ nervosa. Ho seguito il consiglio di Rachel e gli ho fatto una compilation ma ogni volta che inserivo una canzone temevo potesse non piacergli.
Lui si alza dalla sedia e afferra il pacchetto. Prima di scartarlo se lo rigira un po’ tra le mani soppesandolo, lo vedo ghignare. In effetti dalla forma non dev’essere difficile immaginare cosa sia.
Finalmente toglie l’involucro e apre il cofanetto per poter leggere i vari titoli. Vedo i suoi occhi scorrere lungo la lista.
Quella sua strana smorfia torna a increspargli le labbra.
“Ottimo Nami-ya, non credevo ascoltassi tutta questa buona musica” mi dice guardandomi negli occhi.
Il mio cuore manca un battito davanti al suo volto radioso; sono davvero contenta che gli sia piaciuto. Non posso fare a meno di sorridergli di rimando.
 
Esco da La Barca e mi stringo nel cappotto avviandomi verso la fermata del pullman. Speriamo che anche con questo tempo la circolazione sia regolare.
Mi perdo ad osservare il movimento lento dei fiocchi di neve nel cono di luce del lampione finché non sento dei passi ovattati avvicinarsi.
Mi volto facendomi prendere un po’ dall’ansia: è quasi sera, è già buio, e non si sa mai chi possa prendere i mezzi.
Appena riconosco una sagoma familiare mi tranquillizzo.
“Trafalgar! Che ci fai qui?” domando un po’ sorpresa. Da quando lo conosco non abbiamo mai fatto la strada insieme.
“Prendo il pullman” mi risponde atono fermandosi a pochi passi da me.
Simpatico.
“Questo l’avevo capito, genio. Ma è la prima volta che ti vedo prenderlo”
“Durante le feste vado spesso a casa di mio zio, abita vicino l’ospedale”
“Ah sì, è la fermata dopo la mia”
Rimaniamo in silenzio per qualche minuto. È la prima volta che ci troviamo veramente soli e sono un po’ in imbarazzo, non so di cosa parlare. Ed è strano; io ho sempre qualcosa da dire!
L’aria è davvero fredda. Estraggo le mani dalle tasche e le sfrego tra loro nel tentativo di scaldarle.
“Tieni”
Un paio di guanti entrano nel mio campo visivo; è Law a porgermeli.
Sono molto tentata di accettarli al volo ma non vorrei essere scortese.
“Sicuro che a te non servino?” gli domando combattuta.
“Sì. Sopporto bene il freddo”
A questo punto, senza farmelo ripetere, afferro i guanti e li indosso. Le mie mani iniziano da subito a beneficare del tepore.
In quel momento arriva il pullman quasi completamente vuoto e noi saliamo prendendo posto in fondo. La temperatura non è cambiata di molto.
Lui appoggia il capo al finestrino e mentre si perde a guardare fuori io mi trovo a fissarlo.
È davvero un bel ragazzo. E ha anche un bel carattere. È buono, non è maleducato o aggressivo; forse è solo un po’ troppo distaccato. È diverso dagli altri ragazzi del centro. Mi domando per quale ragione ci sia finito dentro. In effetti lo conosciamo da qualche mese ma nessuno di noi lo sa.
“Senti… posso farti una domanda?” trovo il coraggio di chiedergli.
“Di che tipo?” mi risponde senza cambiare posizione.
“Personale…”
Dopo qualche attimo di silenzio sospira e si volta a guardarmi, dandomi così il permesso di proseguire.
“Come mai sei a La Barca?”
Una strana luce gli attraversa gli occhi mentre li fissa nei miei. Si avvicina leggermente per non farsi sentire dagli altri passeggeri.
“Spaccio” è l’unica cosa che mi dice.
Sento un brivido lungo la schiena. Il tono che ha usato e l’espressione dei suoi occhi sono strani.
Non avrei mai pensato si trattasse di una cosa così. È sempre così lucido, calmo, prende bei voti, non ha mai parlato di cose strane o avuto qualcosa di inappropriato tra le mani.
“Non credevo che facessi uso di drog…”
“Non ho mai detto di drogarmi” mi interrompe irritato.
Rimango perplessa. Per quello che ne so io tutti gli spacciatori fanno anche abuso di sostanze, è inevitabile, un circolo vizioso.
“Se non per qualche tipo di tornaconto perché lo fai allora?”
Di nuovo quella strana luce.
“Per noia”
Spalanco gli occhi mentre realizzo le sue parole. Noia? Posso ancora capire chi lo fa per dipendenza, chi per prestigio, chi per soldi, ma non per noia.
“E ti sembra una motivazione valida?!” dico infuriata alzando il tono della voce, forse anche troppo.
“Ti rendi conto che con quello che fai rovini la vita di qualcuno?? Chi si droga non lo fa perché gli piaccia o per noia, come dici tu, ma per dipendenza! Perché hanno un problema! E per loro spesso quelle sostanze nocive sembrano l’unica soluzione! Ma credevo tu avessi abbastanza testa da capire che non lo sono affatto, anzi!!”
Rimane impassibile a subire tutti i miei rimproveri con un’espressione dura sul volto.
Quando capisco che non ha la minima intenzione di ribattere scuoto la testa e porto lo sguardo da un’altra parte. Realizzo che siamo quasi arrivati alla mia fermata.
Mi alzo suonando il campanello per segnalare all’autista di fermarsi.
Non lo degno nemmeno di uno sguardo o un saluto, e lui non è da meno.
Quando le porte si aprono scendo dal mezzo senza voltarmi indietro.


Angolo dell'autore:
Salve!! :D
Essendo riuscita a trovare un paio di giorni di relax in questa vita frenetica ho pensato ad una cosina per voi.
In questa storia ci sono molti personaggi, con storie assai diverse e ognuna interessante a modo proprio. Ma dato che il punto di vista è quello di Nami e io mi sto concentrando solo su specifici personaggi è un po' difficile dire tutto di tutti.
Per questo motivo ho pensato di scrivere una sorta di "scheda di presentazione" per ogni personaggio e postarne una o due alla fine di ogni capitolo, partendo da questo.
Alla prossima! :)





Nome: Rebecca Riku
Età: 1
5 anni
Scuola: Istituto Tecnico indirizzo Turistico, 2° anno
Crimine: Ne
ssuno
Note: Si trova a La Barca perché cambia spesso città a causa del lavoro dei genitori, spesso assenti. Negli anni ha anche subito atti di bullismo essendo una ragazza minuta e poco incline alla violenza. Ha una cotta per Rufy.


 
   
 
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