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Autore: DavidMac93    25/10/2014    4 recensioni
Quante volte capita di sentirsi a disagio ripensando ad eventi passati che vorremmo non fossero mai accaduti. In queste occasioni non c'è consolazione che tenga, tutto ciò di cui si avrebbe bisogno è una semplice Ocarina azzurra dagli enormi poteri.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Epona, Link
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L'ultima speranza

 

«Maledetti guardiani.»

Link riusciva a malapena a stringere in pugno la Spada Suprema e lo scudo Hylian, ma le braccia gli tremavano e faticavano a sorreggerne il peso. Il ragazzo era sicuro che da un momento all'altro sarebbe stramazzato al suolo, esausto e dilaniato dal dolore. Era stato duramente provato dalla recente battaglia che lo aveva ridotto in fin di vita. Il suo nemico, il custode del tesoro, era uno dei più forti che avesse mai affrontato. Aveva ferite ovunque, numerose chiazze rosse imbrattavano la tanto leggendaria quanto strappata tunica verde.

Aveva varcato la porta che si era aperta e una volta attraversata vide davanti a sé un altare con due torce che affiancavano un grande baule. Era lì, a pochi passi, dimenticato da secoli. Sembrava che gli dicesse: "vieni, ti sto aspettando".

Link sapeva esattamente cosa c'era al suo interno.

Tutt'intorno i mattoni ingialliti e le pareti mezze crollate che la natura si stava riprendendo, così come il soffitto completamente mancante sostituito dalle verdi fronde della Foresta Sacra, contribuivano a collocare quel luogo ancora più fuori dal mondo. In quella stanza il tempo aveva travolto tutto, rendendo quell'antichissimo santuario poco più di un mucchietto di rovine.

Il tempo.

A volte sa essere davvero crudele. Scorre inesorabile sempre in un solo senso, senza mai tornare indietro, come l'acqua di un torrente che presto o tardi arriverà alla foce.

Perdere qualcosa e sapere di non poter tornare indietro a recuperarlo faceva troppo male. Il giovane Hylian non lo sopportava, non se si trattava di qualcosa di così prezioso. Non se si trattava di lei.

Il ragazzo stava soffrendo come un dannato, sia fisicamente che psicologicamente, ma era il giusto prezzo che doveva pagare per quello che aveva fatto. Un errore, un bruttissimo errore gli aveva portato via una parte della sua vita, senza la quale nulla sarebbe più stato come prima. Aveva causato l'irrimediabile ed era giusto che ora ne subisse le conseguenze.

Non voleva farlo per non sentirsi sempre peggio, per non impazzire, ma non poteva evitare di ripensare all'accaduto. Quel maledetto bulblin che lui stesso aveva tramortito e messo fuori combattimento ma che non aveva finito quando ne aveva avuto l'occasione... Nella foga della battaglia lo aveva lasciato da parte, preoccupandosi di farne fuori altri. Non lo aveva visto rialzarsi, non sapeva cosa fosse successo. L'unica cosa che aveva visto era quell'essere immondo vicino ad Epona, con una spada sguainata. Ci volle solo un attimo per capire. Poi vide la sua fedele giumenta cadere a terra, priva di vita.

Faceva troppo male. Si sforzò di non pensarci, ma quella scena continuava ad occupargli la mente, sempre più frequentemente. Non riusciva a sopportare quel dolore, tanto più perché sentiva di essere lui stesso il responsabile. Non l'aveva protetta come avrebbe dovuto fare.

 

Aveva combattuto con il corpo ma soprattutto con l'anima per arrivare lì, per dimostrare la sua superiorità al guardiano di uno degli oggetti più potenti di sempre. Davanti a sé, in quel baule, c'era l'ultima speranza. Era l'ultima carta che poteva giocare e questa consapevolezza gli appesantì il cuore in un modo indicibile. Aveva un carico troppo gravoso sulle spalle, una grandissima responsabilità. Non poteva fallire, non di nuovo.

Link si trascinò sull'altare salendo dolorosamente i pochi gradini e lo raggiunse. Tolse il gancio che chiudeva il coperchio e lo sollevò, svelando l'oggetto che stava cercando. Era un piccolo strumento a fiato di porcellana azzurra, un'ocarina. La osservò a lungo depositata nello scrigno foderato di velluto rosso. L'Eroe del Tempo l'aveva lasciata lì, secoli prima, nello stesso luogo dal quale proveniva la Spada Suprema, ad attendere chi sarebbe venuto dopo di lui.

Quello strumento era l'unica speranza. Link doveva rivivere il passato e modificarlo. Gli tornarono alla mente le parole di Zelda di qualche giorno prima:

«Se hai intenzione di cercare l'Ocarina del Tempo non sarò certo io a fermarti. Tuttavia sappi che usandola potresti sconvolgere completamente il corso degli eventi, con effetti disastrosi sul presente.»

Ci aveva quasi rimesso la vita per trovarla, ma ora che l'aveva a portata di mano non era più sicuro di volersene servire. Valeva la pena rischiare di distruggere per sempre il loro mondo? Sarebbe stato un abuso usare il suo potere per cercare di evitare la morte di Epona mettendo in pericolo un intero regno?

Ma che importanza aveva? Link era l'unica speranza. Senza la sua amata sorellina a quattro zampe lui era solo. Da solo non ce l'avrebbe mai fatta. Tanto valeva prendersi la responsabilità di rischiare, non aveva nulla da perdere.

Hyrule sarebbe morta ugualmente.

Il ragazzo prese finalmente in mano l'Ocarina del Tempo con una delicatezza timorosa. Se la rigirò un po' tra le mani prima di portarsela alla bocca.

Come se gli fossero tornati alla mente i ricordi di vite precedenti, il ragazzo realizzò di essere uguale agli altri antichi eroi leggendari che avevano lottato per Hyrule. Da soli. Come lui.

Dallo strumento uscì una melodia senza epoca, senza età, ed avvolse tutta la foresta. La stava suonando per la prima volta ma era come se la conoscesse da sempre, come se l'Eroe del Tempo lo stesse guidando, insegnandogli le note, suonando attraverso di lui.

Finita la canzone il ragazzo si sentì portare via da quel luogo, trascinato all'indietro da una forza sconosciuta e risalendo la corrente di quel fiume che era lo scorrere del tempo.

Stava tornando indietro. Forse sarebbe riuscito a porre rimedio all'irrimediabile.

Forse.

 

ANGOLO AUTORE:

Ciao a tutti!!

L'idea originale era quella di scrivere una one shot dedicata all'Ocarina del Tempo, ma poi cercando di contestualizzare alcuni frammenti e aggiustando le varie parti è saltato fuori questo. Dopo le shot comiche sono tornato ad un genere più introspettivo. Spero che nonostante la disperazione della situazione il risultato sia tutto sommato gradevole! Se avete voglia di sprecare due minuti fatemi sapere cosa ne pensate!

   
 
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