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Autore: Miki_TR    18/10/2008    5 recensioni
"[...]Aveva quasi accarezzato l'idea di chiamarsi fuori e concludere la serata, una decina di minuti prima, quando, in maniera quasi spontanea, erano iniziati i giochi che caratterizzavano le loro uscite di gruppo dai tempi della scuola. E che dai tempi della scuola si concludevano inevitabilmente con una sbronza colossale." Scritta sul Prompt: James Potter/Sirius Black, del fanathon.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: I Malandrini, James Potter, Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Io non ho mai

Scritta per il fanathon, sul prompt: James Potter/Sirius Black, Addio al Celibato

Io non ho mai...

 

Il pub era pieno di chiasso, di voci e del fumo acre di una pipa pulita male, ma a nessuno di loro sembrava importare. Probabilmente perché i più rumorosi di tutti, lì dentro, erano proprio loro. Per non dire i più ubriachi. Il numero di bicchieri vuoti sul loro tavolo era inferiore solo al numero di di bottiglie piene o a metà che aspettavano pazienti il loro turno per essere svuotate.
James viveva bene anche senza quelle quantità di alcol, di solito. Ma per una volta la scusa era buona.
Era venerdì sera. L'indomani avrebbe avuto tutto il tempo per riprendersi dalla sbronza, ed essere in forma per la cerimonia del mattino dopo.
Domenica sera a quella stessa ora, all'incirca, sarebbe iniziata la sua prima notte di nozze. E Godric, non vedeva l'ora.
Intanto però se ne stava scomodamente seduto su una panca traballante, praticamente incastrato tra Sirius e Caradoc Dearborne, impegnati in una silenziosa gara a chi gli riempiva più velocemente il bicchiere ogni volta che ne tracannava il contenuto.
Sirius stava facendo un buon lavoro, doveva ammetterlo. Era già la seconda volta che controllava di avere gli occhiali sul naso, tanto si stavano sfumando i contorni del pub.
Aveva quasi accarezzato l'idea di chiamarsi fuori e concludere la serata, una decina di minuti prima, quando, in maniera quasi spontanea, erano iniziati i giochi che caratterizzavano le loro uscite di gruppo dai tempi della scuola. E che dai tempi della scuola si concludevano inevitabilmente con una sbronza colossale.
L'unica differenza era che quella volta tutti cercavano in ogni modo di spingere lui a bere il più possibile.
-Io non ho mai toccato il sedere alla sposa!- annunciò Frank tra le risate generali, e James sollevò per l'ennesima volta il suo bicchiere brindando alla compagnia. Se doveva finire sotto il tavolo l'avrebbe fatto con classe.
-Io non ho mai preso una pozione per cambiare sesso- dichiarò Remus, il bastardo. Un altro bicchiere di puro fuoco scese per la sua gola e sembrò lambirgli direttamente il cervello, insieme con ricordi confusi di un'incursione nei dormitori femminili. Sirius rise e gli diede di gomito, vuotando a sua volta il bicchiere.
Toccava a Peter.
-Io non ho mai... ehm... baciato un mio amico- farfugliò, indeciso.
James lasciò la presa sul bicchiere. Dall'altra parte del tavolo Fabian Prewett arrossì e borbottò qualcosa su una scommessa di Quidditch, ingoiando in un sorso il suo Wisky Incendiario. Sirius fece una gran scena plateale vuotando il bicchiere, mentre Remus beveva velocemente, impassibile, per poi sporgersi e graziare Peter con uno scapellotto.
James rise sonoramente e il latrato di Sirius, che non si era perso la scena, gli fece eco.
-Perché?- chiese Wormtail, massaggiandosi la testa.
-Non si spreca un'occasione di far bere il festeggiato- gli spiegò Remus, mentre i bicchieri vuoti venivano riempiti.
Be', pensò James, ogni tanto era... salutare saltare un giro. Anche se c'erano molte cose imbarazzanti per cui avrebbe preferito non dover bere, piuttosto che per quella, ed era stato sempre un po' curioso...
-Io non ho mai mostrato le mie mutande alla McGranitt!- tuonò Sirius, a voce tanto alta che il barista si voltò a guardarli.
Ecco, appunto. Udì la risata generale, ma fortunatamente quel bicchiere gli diede finalmente il colpo di grazia, e non capì né il successivo fuoco di fila di battute, né per la verità null'altro di gran parte della serata.
Qualcuno lo fece bere ancora, e qualcuno, pietoso e gentile, lo portò in bagno almeno due o tre volte, forse cinque.
Più tardi si accorse vagamente che la folla si era diradata, e che i fratelli Prewett si stavano mettendo il cappotto, salutando.
La vista tornò a posto, grossomodo, quando la mano leggiadra di Doc gli si posò sulla spalla, delicatamente, in una pacca che quasi lo fece volare dalla panca.
E infine riemerse quasi completamente dal confuso acquario di caos e voci che lo aveva circondato.
Il pub era semi vuoto, e il barista stava già pulendo i tavoli più lontani. Peter sembrava sul punto di addormentarsi, Remus stava parlando e lui e Sirius ridevano di un vecchio ricordo. Nel mezzo della risata si rese conto che erano rimasti solo loro quattro, e che il tavolo a cui erano ancora seduti sembrava un campo di battaglia. L'esercito dell'alcol aveva subito gravissime perdite.
Stavano ridendo e scherzando come avevano sempre fatto, in migliaia di serate tirate fino all'ultimo dalla loro voglia di stare insieme.
James provò un impeto di affetto profondo per i suoi amici più cari, per il ciondolare della testa di Peter e il suo sforzo per restare sveglio, per l'ironia nostalgica di Remus, per il braccio di Sirius che lo sosteneva discretamente.
Di sciocchezza in sciocchezza, chiacchierarono quasi un'ora prima che il barista si decidesse a cacciarli dal pub.
James era più lucido, mentre si metteva il cappotto, abbastanza da notare che c'era ancora un bicchiere pieno sul tavolo.
-E questo?- chiese a Sirius, mentre si alzavano.
-Quello è tuo. Hai saltato un giro, prima-.
James non se lo ricordava, ma si poteva dire lo stesso di gran parte della serata.
-Quale?- chiese.
Sirius non rispose. Decisamente.
Lo prese per la spalla e si lanciò verso di lui, e per diversi secondi James non capì perché sentisse la bocca di Sirius contro la sua, il suo fiato tra le labbra e i suoi denti che stringevano appena la sua lingua, finché non realizzò con infinito stupore che si stavano baciando, e che le mani di Sirius gli tenevano ferme le spalle e che stava ricambiando il bacio del suo migliore amico, che di lì a due giorni sarebbe stato il suo testimone di nozze. Solo dopo ricordò che aveva desiderato farlo, anni prima quando erano ragazzi e Sirius aveva spiegato che il gentil sesso per lui non aveva molte attrattive, e dopo, qualche volta da ubriaco, e quella sera stessa quando non aveva bevuto quel bicchiere, durante il gioco. La rivelazione gli sembrò del tutto normale, mentre Sirius gli mordeva piano il labbro inferiore.
Ancora un paio di secondi e sentì anche la risata chiara e divertita di Remus, alle sue spalle, e il ronfare di Peter che finalmente doveva aver ceduto al sonno.
Poi il barista fece rumorosamente cadere un bicchiere e tutto si interruppe.
Sirius si allontanò e gli sorrise.
Remus si asciugava le lacrime dagli occhi e li guardava, tenendosi la pancia, cercando disperatamente di non rimettersi a ridere. Peter era caduto da qualche parte sotto il tavolo, e il barista aveva un bicchiere rotto ai piedi, ma sembrava non essersene proprio accorto.
James non sapeva cosa dire, così prese il bicchiere e lo vuotò d'un sorso per l'ennesima volta, quella sera.
Sirius annuì. -Così si fa. Il festeggiato non deve mancare un giro- sentenziò, prima che il barista si riprendesse dal suo shock e li spedisse definitivamente tutti fuori, minacciando di chiamare gli Auror e denunciarli tutti per oltraggio al pudore.
Fuori l'aria era fresca e Londra dormiva profondamente, e tutto sembrava di nuovo normale. Peter si era perso il punto focale della serata, come al solito, e se ne lamentava ancora un attimo prima di Smaterializzarsi sonoramente; Remus lo abbracciò per salutarlo prima di incamminarsi con Sirius verso l'appartamento che dividevano.
James prese un grosso respiro e bandì la confusione dalla sua testa, decisamente, sperando con tutto il cuore di non Spaccarsi mentre rientrava.

A casa, tutto d'un pezzo, grazie a Merlino, si ripulì al meglio possibile e raggiunse Lily nel loro letto. Lei si voltò appena e mugugnò insonnolita una domanda su come fosse andata la serata.
-Credo,- iniziò James, incerto, -che ci sia una cosa che devo dirti-.
Lily sbadigliò. -C'è di mezzo una donna?- chiese.
James scosse la testa.
-Allora non preoccuparti. Quello che hai combinato con i tuoi amici al tuo Addio al Celibato non ha importanza- concluse, girandosi su un fianco e rimettendosi a dormire.
James, chiudendo a sua volta gli occhi, sperò che davvero avesse ragione.

 

 

Nota: Prompt: "James Potter/Sirius Black, Addio al Celibato".
Non è il massimo lavorare su un prompt che ho proposto io, ok, però ha un suo perché. Vale a dire che sto biecamente approfittando del fanathon per scrivere cose che altrimenti non avrei scritto mai, e più precisamente, per scoppiare le mie coppie inscoppiabili. Remus/Sirius è il mio OTP, e in genere non scrivo Sirius con qualcun altro senza comunque andare a parare a breve in campo Wolfstar. Ugualmente, in genere non scrivo James e Lily se non l'uno con l'altra. Insomma, mi sono sfidata a scrivere cose che proprio non sono le mie solite, per vedere se ci riesco. (E mi sa che tutti noteranno che comunque questa fic non solo ha James/Lily, ma anche un discreto sottofondo Remus/Sirius. Tipo il canon, insomma. ^^)
"Io non ho mai" è un gioco che ho sentito nominare molto spesso, ma che non ho personalmente mai fatto. Siccome non sono riuscita a chiedere come funziona a nessuno degli amici che lo conoscevano, ho reperito le "regole" su Wiki. Santa Wiki, direi.

  
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