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Autore: Niley story    25/10/2014    28 recensioni
-Sono complicata- dice lei lei guardandolo negli occhi-Avremo un amore complicato- risponde lui sorridendo mentre scrolla le spalle. Lei nega col capo -Non è così facile- lui come al solito ha la risposta pronta e il sorriso indelebile -Non mi sono mai piaciute le cose facili. Le cose facili sono noiose-
Ta daaa eccomi qui con una nuova storia di...JORTINI (ma no dai chi se lo aspettava? lol)
Allora il pezzo è tratto da un capitolo ma non chiedetemi quale perché ancora non lo so lol
In questa storia Tini ha 20 anni e ha avuto una vita tutt'altro che facile. Dopo un lungo periodo di assenza deve tornare a Buenos Aires e lì si ritroverà ad affrontare i fantasmi del passato che tanto l'hanno torturata. Poi c'è lui Jorge, il ragazzo solare, simpatico e al 100% playboy...ma quale storia nasconde dietro al suo sorriso? Potrà lui aiutarla a fare i conti con il suo passato e riuscire ad aprire il suo cuore?
...A Jortini story...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Leon, Violetta
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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~~Apro lentamente gli occhi, mi fa male la schiena, ho preso una bella botta. Jorge è steso sopra di me, mi sta schiacciando con il suo peso. << Credo di aver perso il braccio destro >> dico cercando di muoverlo << Ah no aspetta, mi stai schiacciando è per questo che non lo sento! >>. Lentamente Jorge reaziona sollevandosi di poco da sopra di me, fa leva sulle braccia ma resta comunque lì a fissarmi dall’alto senza dire niente, con gli occhi sgranati. << Grazie >> dico, scivolando via da sotto di lui, mi rimetto in piedi e mi strofino le mani sporche di terreno << Certo, potevi anche essere più delicato eh >> dico toccandomi la schiena, lui ora si è seduto a terra e guarda un punto fisso del terreno, quando lentamente alza lo sguardo mi guarda scioccato. <<  T-tu sei impazzita! Ti è dato di volta il cervello?! Cosa volevi fare?! AMMAZZARTI?! Sei una cretina! Una demente! UN’IMBECILLE! SPIEGAMELO! >> si alza in piedi e si dirige verso di me come una  furia. << RINGRAZIA DI ESSERE UNA RAGAZZA PERCHE’ ALTRIMENTI UN CEFFONE NON TE LO TOGLIEREBBE NESSUNO >> mi grida contro, io Indietreggio di un passo << Volevo solo dimostrartelo >> << Ma dimostrarmi COSA?! >> mi urla contro senza controllo << Che non è colpa tua. Se avessi avuto l’opportunità di salvarla l’avresti fatto esattamente come hai fatto con me quindi smettila di fartene una colpa! Se Sarah è morta non è colpa tua, se quell’auto l’ha investita e tu non hai potuto fare niente non è stata colpa tua!...Quindi smettila di piangerti addosso. Tu non hai nessuna colpa >> lo vedo sollevare la mano destra e serrarla in un pugno all’altezza del mio viso, stringe anche ai denti << Tu…tu non hai la più pallida idea di quanto io in questo momento muoia dalla voglia di prenderti a schiaffi Martina >> si allontana da me di qualche passo, si passa le mani tra i capelli, io l’osservo, è di profilo davanti a me, sta cercando di calmarsi, dopo un po’ si volta verso di me e fa un profondo sospiro, poi mi si avvicina nuovamente << Ti fidi così tanto di me da buttarti in mezzo a una strada e rischiare di morire? >> chiede guardandomi, io gli sorrido << Sapevo che mi avresti salvato, non avevo dubbi in proposito. Tu sei uno che è disposto a rischiare la sua vita per salvare chi ama…e non so come, non so perché, non so quando…non so che ho fatto per meritarmelo ma io rientro in questa cerchia di persone. So con certezza che daresti la vita per me come per i tuoi genitori, per mio fratello, per mio cugino e credo anche per Cande no? >> lui annuisce. Ci guardiamo negli occhi per qualche secondo, vorrei tanto capire a cosa sta pensando, perché dal suo sguardo così profondo, capisco che a qualcosa sta pensando. Continuo a sorridergli quando d’un tratto sento le sue braccia avvolgersi intorno al mio corpo, strette come una catena. Resto immobile, sorpresa, esterrefatta dal gesto. Non me lo aspettavo, mi ha colto di sorpresa. <<  Non farmelo mai più ti prego…è stata una cosa terribile, per un attimo ho creduto di perderti >>. Continuo a restare ferma ma cerco di muovere le braccia per quanto mi è possibile in modo da ricambiare l’abbraccio <<  Te l’ho detto…sapevo che mi avresti salvato >> sussurro sinceramente. Si perché io ero davvero sicura del fatto che lui mi avrebbe salvato la vita, perché in fondo è quello che fa dal primo giorno in cui l’ho conosciuto. Dopo un po’ ci separiamo noto che ha gli occhi lucidi, segno che qualche lacrima è scesa sulle sue guance. Devo averlo spaventato davvero molto poverino << Andiamo? >> mi chiede lui << Certo! >> così ci incamminiamo verso la macchina << Sai è vero quella cosa che si dice…si insomma mi sono vista tutta la vita passarmi davanti agli occhi >> dico riflettendo su quello che è successo poco fa << Però è stato da brivido! Ti va se proviamo a rifarlo qualche volta? >> ironizzo per cercare di farlo ridere << Tu soffri di demenza senile acuta. Quando torniamo a casa cerco una clinica di cura >> << Heyyy >> faccio la parte dell’offesa cercando di non ridere ma fallisco miseramente dandogli una spinta con la spalla…non che ottenga di fare gravi danni, insomma lui paragonato a me è una montagna.
Arrivati a casa Jorge apre la porta di casa e io entro dietro di lui << Toglietelo dalla testa, tu sei fuori >> dice mentre entriamo contrariato alla mia idea di rivivere l’esperienza << Era solo un po’ di sano brivido >> Appena mettiamo piede in casa troviamo Alvaro con le braccia incrociate, evidentemente ci stava aspettando. << Quando ti ho detto di andare in camera tutta non volevo dire che avevi il permesso di uscire di casa >> dice guardando il figlio << So cosa volevi dire >> << Eppure hai disobbedito. Spero che almeno adesso tu sia rinsavito e pronto a parlare e a chiedere scusa a Fernando >> << Non ho niente da dire e non devo chiedere scusa a Fernando. Si chiede scusa quando ci si pente di qualcosa, io non sono pentito >>. Dalle spalle di Alvaro arrivano Diego e Francisco che hanno sentito l’ultima parte del discorso di Jorge. Alvaro e Jorge si guardano in silenzio l’uno negli occhi dell’altro senza mai abbassare lo sguardo, quasi fosse una sfida. Il padre cede << Ci rinuncio. Non riesco a capire che cosa ti passa per quella testa Jorge. Vai in camera tua, sei confinato, non puoi uscire fino a quando non ti verrà voglia di dirmi che ti prende mi sono spiegato? >> Jorge fa un cenno di assenso col capo e Alvaro va via. Francisco seguito da Diego si avvicinano a Jorge << Jorge ma che ti è preso? >> Francisco lo guarda con fare preoccupato anche Diego sta per dire qualcosa ma Jorge lo interrompe << Niente ragazzi, sul serio…vado in camera mia >>. Si fa spazio tra i due e va entrando nel salone per arrivare alla sua stanza. << Tu non sai cos’ha? >> mi chiede mio fratello una volta che Jorge sparisce dalla nostra visuale. Scrollo le spalle << Nop >> << E se andiamo a parlargli? >> suggerisce Diego << Si okay andiamo >> i due riescono a malapena a raggiungere il salone prima di essere interrotti da Alvaro << Ragazzi no. Jorge è in punizione, non può vedere nessuno fino a quando non si deciderà a parlrmi. Io ora vado a vedere come sta Fernando, Cassandra era furiosa >> << Alvaro pensi che la mia matrigna possa denunciare Jorge? >> << Non lo so Fran, onestamente non so più niente >> detto questo si allontana da noi. << Denunciare per cosa? >> mi intrometto io << Beh lo ha quasi ucciso Martina e sembrava che le sue intenzioni fossero quelle >> spiega Diego. I miei occhi si posano sul pavimento, se Cassandra denuncia Jorge è colpa mia. << Andiamo a vedere anche noi come sta Fernando? >> << Si e minacciamolo! Gli diciamo che se non convince la madre a non far denunciare Jorge lo finiamo di uccidere noi eh? >> le idee di mio cugino sono sempre così…brillanti. Franciscogli dà un leggero colpo dietro la testa << Ahi! >> << Andiamo che è meglio >>. E mentre tutti quanti vanno a vedere in che stato si trova il povero, innocente Fernando io mi dirigo verso la stanza di Jorge. Apro lentamente la porta della sua stanza e lo vedo seduto sul letto ad osservare il contenuto di quel cassetto. << Si può? >> << Veramente no…se ti vede mio padre finisce male >> scrollo le spalle << Sopravvivrò >> mi chiudo la porta alle spalle e mi avvicino a lui, ha i cd tra le mani << Cosa sono quelli? >> chiedo osservandoli, resto in piedi non molto distante da lui << Sono dei dvd. Mi piaceva filmare i bei momenti o anche immortalarli con delle foto. Prima di oggi non ho mai avuto il coraggio di aprire questo cassetto e di…vedere il contenuto. Ti va? >> dice sollevando un cd << Si, certo >> rispondo, sapendo che per lui è una cosa importante. Mi accomodo sul letto mentre lui si alza per inserire il dvd nel lettore che è incorporato alla relevisione al plasma che si trova nella sua stanza. Parte un video, Jorge torna a sedersi dietro di me. Nel video si vede Sarah che è seduta sul prato con un quaderno sulle gambe e il appo della penna vicino le labbra. Sembra molto concentrata su quel foglio << Sarah saluta la telecamera >> riconosco la voce di Jorge che evidentemente sta registrando il video. La ragazza alza di poco lo sguardo e poi sorride timidamente << Jorge! Eddai spegnila sto studiando >> << E allora? Sei comunque bellissima angel >> << Smettila >> Sarah è evidentemente in imbarazzo ma continua a sorridere, Jorge si siede accanto a lei apparendo anche lui nella telecamera << Sono in compagnia della ragazza più bella del mondo >> le dà un bacio sulla guancai e Sarah sorride << Vuoi mettere via quell’affare? Guarda che te lo rompo >> << Ma dai è divertente >> << Per me no Jorgito spegnila, dai >> << Va bene, acida >>. Il video finisce e lui mette un altro cd, da questo però non esce alcun video, in compenso però la voce di Celine Dion canta my heart will go on da quel cd << E questa? >> chiedo riferendomi alla canzone << Era la sua canzone preferita >> mi dice scrollando le spalle << Questo era un cd musicale che mi ha fatto lei >> aannuisco voltandomi a guardare le foto sparse sul letto. Sarah era una ragazza molto semplice e bella allo stesso tempo, una ragazza umile che aveva evidentemente un gran cuore. Doveva essere una persona molto speciale, sicuramente per Jorge lo era. << Sweety >> Jorge mi allontana dai miei pensieri facendomi voltare verso di lui. Mi si avvicina e quando arriva di fronte a me si piega sedendosi sui talloni e mi afferra le mani << Grazie >> sussurra avvicinando le mie mani alle sue labbra per baciarle, un formicolio si crea sotto la pelle << Per cosa?... >> chiedo senza capire << Senza di te non sarei mai riuscito a superare tutto questo, non ne avrei mai avuto il coraggio >> si alza in piedi e si toglie la maglietta lasciandola cadere a terra prima ancora che io possa rispondergli. Non so cosa stia facendo ma non ho neanche il tempo di restare confusa perché lui torna a parlare << Da oggi questo tatuaggio ha un altro significato >> dice poggiando la sua mano su quel piccolo cerchio di ali che nascondono un angelo << Prima stava a simbolizzare Sarah, il passato che mi perseguitava, il senso di colpa, adesso…adesso rappresenta un ricordo, un ostacolo che sono riuscito a superare grazie a te Sweety. La prova della tua importanza nella mia vita >> allunga la mano sinistra per prendere la mia destra così da farmi alzare in piedi. Poggia delicatamente la mia mano sul suo petto, sul suo tatuaggio e autormaticamente il mio cuore comincia a battere all’impazzata. << Jorge tu…potrai sempre contare su di me. Anche tu hai aiutato me a…a liberarmi dal mio passato…per non parlare di quando hai preso a pugni Fernando >> << Era il minimo, ti giuro che… >> << Lo so >> sorrido interrompendolo, sapendo già che stava per dirmi che lo avrebbe ucciso volentieri. I miei occhi vagano sul suo petto, si soffermano sul tatuaggio “Stay strong” la sfioro con l’indice sinistro mordendomi il labbro inferire non sapendo se è il caso di fare la domanda che sto per fare, ma ho deciso, mi butto << Anche questa l’hai fatta per Sarah? >> << No, “stay strong” l’ho fatto per me. Per ricordarmi che nella vita bisogna essere sempre forti, qualsiasi cosa accada >> non dico altro, resto a fissare quella scritta ancora per qualche secondo per poi tornare a specchiarmi nei suoi occhi. Lui si allontana lasciando andare la mia mano destra, sento come una strana sensazione di vuoto in quel momento, mi piaceva stare così vicina a lui. Jorge rimette tutto in ordine nel cassetto e poi lo solleva per rimetterlo al suo posto nel mobile. Prende la chiave e sta per infilarla della serratura ma poi decide di fermarsi, ripone la chiave al suo posto nel cofanetto. << Non la chiudi a chiave? >> << Non ha più senso…era chiusa a chiave perché era una cosa che non volevo affrontare…adesso è andato >> cammina verso di me, raccoglie la maglia da terra e se la rimette, io sospira lasciandomi cadere sul letto dietro di me. << Che giornata pesante >> esorto si sistemandomi sul letto per arrivare a poggiare il capo sul cuscino << Già…non capita tutti i giorni di rischiare la morte no? >> e nella sua frase noto un certo tono canzonatorio. Si stende anche lui posando il capo sul mio ventre, roteo gli occhi ridendo per la sua frase, e poi poso delicatamente le mani sulla sua testa, gli accarezzo i capelli facendoli intrecciare tra le mie dita e restiamo in silenzio per qualche minuto. << Sweety? >> << Mmm? >> << Perché non sei andata alla polizia a denunciarlo? >> << Ero solo una ragazzina Jorge…avevo paura di lui, non ho mai neanche sfiorato l’idea di poter denunciare la cosa. Pensavo solo a sopravvivere…capisci? >> << Si…capisco >> di nuovo, il silenzio arieggia tra noi, questa volta ad interromperlo sono io << Cande mi ha raccontato di quella volta che prendesti a pugni Fran…quando appena arrivato te ne stavi chiuso in camera tua. Cos’è successo quella sera? Hai raccontato tutto e Fran e Diego? >> << No…mio padre mi sollevò di peso allontanandomi da Francisco. Mi trascinò nella casetta in piscina approfittando del fatto che ero uscito dalla stanza. Mi disse “sei arrabbiato? Va bene. Vuoi sfogarti? Okay. Ma non puoi farlo sugli altri. Qui c’è il tuo sacco se vuoi prendere a pugni qualcosa prego, sfogati pure”. Si mise in un angolo a guardarmi con le braccia consorte, io non lo guardai restai fermo a fissare il sacco dinnanzi a me. La voglia di prenderlo a pugni era tantae così mi lasciai andare. Stetti per delle ore a colpirlo, arrivai anche a farmi sanguinare le nocche delel mani e mio padre continuava aa stare lì in silenzio come uno spettatore fino a quando non mi stancai e caddi a terra piangendo. Quella fu la prima volta che piansi per la morte di Sarah, e piansi davvero non il silenzio. Mio padre mi abbracciò e mi disse che andava tutto bene e che potevo piangere quanto volevo e che dopo mi sarei sentito meglio. Diego e Francisco assistettero alla scena dietro la porta ma non dissero niente, poi la sera vennero in camera mia e me lo raccontarono. Chiesi scusa a Francisco per il pugno ed entrmabi mi chiesero cos’era successo e perché avevo pianto. Gli dissi che avevo sofferto per la scomparsa di una persona, niente di più e allora Fran mi raccontò dei suoi genitori. Quella sera restammo a parlare fino a tardi e diventammo ottimi amici…e il resto lo sai già no? >> << Si certo. Siete diventati i tre inseparabili moschettieri >> << Già >>. La porta della stanza si apre ed entrambi scattiamo seduti sul letto. Gli occhi di Alvaro si posano prima su di me e poi sul figlio << Non avevo detto esiliato da solo? >> << Si papà, le serviva una cosa >> << Aha…Martina per favore lasciaci soli >> guardo Jorge che mi fa un cenno di assenso col capo e così mi alzo dirigendomi verso l’uscita. Vorrei restare a sentire la discussione, vorrei poter dire ad Alvaro di smetterla di essere così duro con Jorge perché lui mi ha soltanto difeso, niente di più. Ma non posso. Alvaro chiude la porta della stanza appena dopo che io sia uscita. Vado in salone dove Diego e Fran stanno guardando la televisione. << Hey, dov’eri tu? >> domanda mio fratello << Ero…in camera di Jorge >> << Che?! >> esclamano all’unisono << Martina per favore dicci la verità, tu sai perché Jorge ha avuto quella reazione si o no? >> mi spplica Diego. Sospiro e guardo dall’altra parte << Martina ci dici perché? >> << Sentite lui…non è impazzito okay? Lo ha fatto per una giusta causa >> << Quale? >> insiste Fran << Lo saprete quando vorrà dirvelo >> mento fingendo che sia una cosa che riguarda solo lui. Francisco e Diego si scambiano uno sguardo non sicuri di cessare con il loro interrogatori. Mi siedo anche io sul divano, quello vuoto accanto al loro e guardiamo la televisione. Dopo circa un’ora e mezza Vediamo Alvaro uscire dalla stanza << Nessuno può entrare o uscire dalla stanza di Jorge, mi sono spiegato? È in punizione >> dice guardandoci tutti quanti uno ad uno << Oh andiamo Alvaro, non esagerare >> interviene Diego << Si, in fondo non ha ucciso nessuno >> concorda Fran << Ripeto. Nessuno può entrare o uscire dalla stanza di Jorge, mi sono spiegato? Dovete solo rispondere si >>. Francisco e Diego si lanciano uno sguardo per poi chinare il capo restando in silenzio << Francisco! Diego! >> li richiama Alvaro << Si Alvaro >> rispondono loro, poi Alvaro guarda me << Martina? >> resto in silenzio per qualche secondo per poi rispondere << Si >>. Quella sera a cena Jorge non c’era, posso immaginare la ragione. Non c’erano neanche Cassandra e Fernando, da quello che ho capito sono andati a pronto soccorso. << Alvaro possiamo almeno portare un piatto di carne a Jorge? >> chiede Fran << Si dai, in fondo un ultimo desiderio non si nega neanche al diavolo in persona no? >> continua Diego << No. Jorge non è fin di vita, non deve esprimere un ultimo desiderio e io non gli ho proibito di venire a tavola a mangiare. Gli ho detto che se veniva avremmo discusso evidentemente non ha voglia di parlare >>. Sospiro e continuo a sentirmi in colpa, non mi piace che Jorge discuta con suo padre ancor meno a causa mia. Sono le 23:00, Francisco è andato a casa di Cande e Diego è in camera sua a parlare con Lodo a telefono da quasi un’ora. Alvaro e Anahi stanno discutendo in cucina e la mia matrigna e suo figlio non sono ancora rientrati. Fisso la porta della stanza di Jorge indecisa se entrarci o meno, alla fine mi decido e controllo che Alvaro e Anahi siano ancora in cucina, stanno parlando di Jorge, Anahi pensa che il marito sia troppo duro e lui non sa che altro fare. Apro lentamente la porta della stanza di Jorge, lui è seduto alla scrivania con una foto tra le mani. << Posso? >> chiedo affacciandomi dalla porta << Vuoi finire nei guai? >> << Per così poco? >> rispondo sorridendo, entro nella stanza e chiudo la porta alle mie spalle << Cosa guarda? >> domando avvicinandomi a lui, mi mostra la foto di Sarah e io annuisco come per dire “capito” << Vuoi metterla sotto al cuscino adesso? >> ironizzo sentendomi come una fitta allo stomaco, pugnalata da sola. << No, significherebbe essere ancora legato a lei e…no >> dice per poi alzarsi in piedi, aprire il casetto e riporre la foto al suo interno. Sto per dire un’altra parola ma la porta della stanza si apre << Jorge, vieni >> riconosco la voce di Alvaro ma non lo vedo né lui vede me dato che sono vicino al muro al lato della porte e per questa volta sono contenta di essere passata inosservato, Jorge fa come se io non ci fosse e si dirige verso la porta ma prima di uscire mi lancia uno sguardo. Aspetto qualche secondo e poi decido di seguirli. << È ASSOLUTAMENTE UNA COSA INAMMISSIBILE >>  sento le urla della mia matrigna provenire dalla cucina, Alvaro e Jorge entrano proprio lì. << Ti prego Cassandra calmati >> la implora Anahi << CLMARMI?! TUO FIGLIO HA QUASI UCCISO IL MIO! >> non so se è il caso di avvicinarmi o meno alla porta, ho paura di essere scoperta e anche di quello che potrebbe succedere in quella stanza. Faccio un respiro profondo e decido di avvicinarmi. << Cassandra, posso capire che tu sia furiosa ma non potremmo semplicemente parlarne? Non mi sembra il caso di denunciare Jorge, fallo per l’amicizia che c’è tra noi >> il tono di Alvaro è quasi una supplica. Lui è seduto di fronte a Cassandra, Jorge di fronte a Fernando e Anahi è in piedi vicino il mobile alle spalle del marito. Lei è evidentemente preoccupata, glielo si legge in faccia anche se dalla mia posizione posso vederla solo di profilo, ha il braccio sinistro inrono alla vita e la mano destra serrata in un pugno vicino le labbra. Jorge e Alvaro sono di spalle davanti a me e invece Cassandra e Fernando posso vederli in faccia. Fernando ha l’occhio sinistro coperto da un cerotto bello grande di forma circolare e varie macchie violacee sul viso coperte con dei cerotti. << Alvaro tu forse non ti rendi conto ma TUO figlio ha quasi rischiato di uccidere il MIO! >> << Si Cassandra, me ne rendo conto e ti do’ ragione ma… >> << Ma che problema c’è? >> Jorge interrompe il padre facendomi perdere un battito, << Su andiamo alla polizia >> continua alzandosi in piedi e guardando Fernando. << Tu denunci me e io denuncio te ci stai Ferni? >> sgrano gli occhi e deglutisco tutta l’attenzione è concentrata su Jorge << Che stai facendo Martina? >> mio cugino compare alle spalle << Shh >> gli faccio segno con l’indice destro di stare zitto e lui alza le mani in segno di resa e poi si avvicina << Scusa? Che cosa vuol dire che tu denunci lui Jorge? >> il padre sembra essere il primo ad essersi ripreso. << Una cosa tra me e Ferni, giusto Fer? Io mi farò un mesetto al fresco forse ma tu…tu avrai come minimo cinque anni e sta pur certo che io fare in modo di farti avere la pena più alta possibile >>. Cazzo Jorge! Che stai facendo?! Che vuoi fare?! Fernando lo guarda intensamente con l’unico occhio che gli permette di farlo << Basta con questa pagliacciata. Nessuno denuncerà nessuno, l’ultima cosa che ci serve è finire per strada no mamma? >> e sono sorpresa io stessa dalle parole di Fernando, sia io che Diego ci rendiamo conto che si sta dirigendo verso l’uscita << Sai che non ti converrebbe vero Fernando? >> insiste Jorge ma questo lo ignora. Io e Diego scattiamo allontandoci dalla porta e andando a sabattere contro Francisco che è appena entrato dalla porta principale << Whuo! Che fate?! >> esclama guardandoci << Scusa! >> diciamo noi all’unisono, mio fratello ci guarda confuso e poi sposta lo sguardo alle nostre spalle << Jorge! >> automaticamente io e Diego ci voltiamo << Hey come va? >> dice avvicinandosi al ragazzo dagli occhi verdi << Bene >> risponde lui << Jorge >> il padre lo chiama uscendo dalla cucina e gli poggià una mano sulla spalla << Posso capire come avresti denunciato Fernando? >> << Papà…ho promesso a una persona che non avrei detto nulla, una persona che non conosci. Quindi per favore rispetta la mia decisione e abbi fiducia in me, non sono scemonito se ho fatto quello che ho fatto c’è una ragione okay? Ti sei sempre fidato di me, qual è il problema? >> << Jorge hai quasi ucciso una persona…questo è il problema >> << Tranquillo, ad UCCIDERLO non ci proverò più okay? >> marca bene la parola “ucciderlo” per specificare evidentemente che con molte probabilità lo avrebbe picchiato ancora. Dà una pacca sulla spalla al padre e poi si dirige verso la sua stanza. Tutti quanti lo fissiamo mentre si allontana. << Mi sono perso qualcosa? >>  mio fratello si guarda intorno << Ehm…Alvaro, ora possiamo andare in camera di Jorge giusto? >> Diego lo guarda con un’espressione supplichevole, Alvaro sta valutando l’idea << Si, d’accordo andate >>. Fran e Diego corrono come due razzi verso la stanza di Jorge. << …Beh io vado a letto, domani mi aspetta una dura giornata di lavoro. Buona notte Martina >> Alvaro mi poggia le mani sulle spalle  e poi mi dà un leggero bacio sulla fronte << Buona notte Alvaro >>. Fin da quando sono arrivata in questa casa sia lui che Anahi mi hanno sempre trattata come se fossi una loro figlia, sono persone molto amorevoli e gentili. Cammino dirigendomi verso la stanza di Jorge, mi sento osservata e così mi guardo intorno, incrocio lo sguardo assassino di Fernando che ancora adesso mi provoca la pelle d’oca. Mi faccio forza e vado in camera mia per mettermi il pigiama. Mi basta urlare, un solo urlo e Jorge sarà da me. Una volta essermi cambiata attendo che Fran e Diego escano  dalla stanza di Jorge << Allora a domani bro >> sento la voce di mio cugino << Notte Jorge >> seguita da quella di mio fratello, attendo di sentire il rumore delle porte delle loro stanze chiudersi e così vado nella stanza di Jorge << Hey >> dice lui vedendomi, indossa i pantaloni del pigiama e capisco di essere entrata proprio mentre stava per indossarli << Oh…scusami! >> esclamo coprendomi la faccia per l’imbarazza << Per fortuna avevo già fatto…possiamo andare a letto >> << Sip… >> non dormiamo insieme da due notti, di conseguenza non dormo da due notti, sembra sia passata un’eternità e ho non poco sonno. Jorge mi fa mettere al lato di dentro, quello dove di solito dorme lui e poi si infila sotto le coperte dietro di me, io sono stesa di spalle dinnanzi a lui. << Lo sai prima in cucina, mi hai fatto prendere un colpo >> << Credevi che avrei sbandierato il tuo segreto ai quattro venti? >> ridacchia lui << Si per un attimo l’ho creduto >> condesso << Per un attimo ho pensato di farlo, per far capire a tutto che schifo di persona sia Fernando, ma mi sono accontentato di aver lasciato tutti a bocca aperta e lui infuriato nero >> << Già…prima ho avuto come l’impressione che me l’avrebbe fatta pagare >> << Deve dolo provarci ad avvicinarsi a te e ti assicuro che non avrà vita lunga >>. Sorrido sapendo che lui non sa scherzando, che mi proteggerà davvero. << Sweety? Ti stendi? >> << Come? >> chiedo confusa? Girando il capo verso di lui. << Così >> mi afferra il braccio sinistro facendomi poggiare la schiena sul materasso, non capisco cosa stia facendo, poggia il capo sul mio petto e mi cinge la vita, io resto con le mani sospese in aria, poco distanti dalle sue spalle cercando di assimilare la cosa << Buona notte >> dice lui tranquillamente << B-buona n-notte >> balbetto io poggiando lentamente le mani sulla sua schiena.
Il giorno seguente ci svegliammo tutti e quattro tardi, di conseguenza arrivammo tutti e quattro in ritardo. Dopo essermi sorbita la ramanzina dell’insegnante di storia, siedo al mio posto accanto a Lodo. Quella mattina Lodo era stata accompagnata dal padre quindi per lei niente ritardo. << Uuu niente più faccia da funerale. Posso dedurre che tu e Jorge abbiate finalmente fatto pace? >> annuisco sorridendo alla mia amica << Silenzio per favore. Non solo arriva in ritardo ma disturba anche la lezione? >> << M-mi scusi >> balbetto chinando il capo e Lodo resta in silenzio << Stronza >> dico sotto voce << Shhh…disturbi la lezione >>. Quella giornata era davvero gelida e non trovammo neanche il tempo per riuscire ad incontrarci col gruppo dei popolari, infatti Lodo e Diego recuperano tutto il tempo perso alla fine delle cinque ore, quando arriviamo all’uscita lui le afferra la vita attirandola a sé << Finalmente nena! Ciao >> lei gli sorride nega col capo << Ciao Diego >> avvolge le braccia itorno al suo collo e risponde immediatamente al bacio passionale che Diego le dà. Francisco invece è poggiato con la schiena allo stipite della porta e stringe Cande tra le sue braccia, la rossa sembra stare congelando, ha persiono la felpa di mio fratello addosso. << Jorge dov’è? >> chiedo notando la sua assenza, << Mi pare sia ancora negli spogliatoi, di solito è il primo ad uscire ha detto che doveva fare una cosa importante >> risponde Fran. Sto per continuare la discussione quando un suono annuncia l’arrivo di un sms sul mio cellulare “Vieni negli spogliatoi dei ragazzi. Dissimula e non dire niente a tuo fratello” che messaggio specifico Jorge, bravo. << Ehm…sapete, pensandoci anche io devo tornare indietro, ho dimenticato una cosa nell’armadietto torno subito >> << Ti accompagno >> dice Lodo separandosi dalle labbra del fidanzato che protesta baciandole la guancia cercando di avvicinarsi alle sue labbra << Eddai Diego! >> ride lei provando ad allontanarlo. << No, tranquilla ci vado da sola, torno subito >> corro via sentendo la voce in lontananza di Lodo << Diego! Fammi salutare Cande e Fran! Dai! >>. Che romantico mi dà appuntamento negli spogliatoi, assurdo. << Ehilà c’è nessuno? >> chiedo una volta dentro. << Jorge? >> avanzo arrivando quasi in fondo all’improvviso sento qualcuno poggiare le mani si miei fianchi << Buh! >> << Aaaah!!! Jorge!!! Ma sei scemonito?! >> lui si piega in due dalle risate mentre io tento inutilmente di picchiarlo << Ai? >> mi prende anche in giro << Grr mi fai saltare i nervi! Stupido! >> riesco a dargli uno schiaffo in piena faccia << Ahi!!! Questo ha fatto male veramente >> << Ben ti sta! Che mi hai fatto venire a fare qui?! >> chiedo incrociando le braccia << Devo parlarti di una cosa importante >> << Qui?! >> ribaddisco indicando lo spogliatoio con l’indice destro << Si, tanto sono andati tutti via >> faccio un respiro profondo << Okay, che vuoi? >> << Te >> << Prego?! >> << Sweety io…ci ho pensato molto e ho deciso che…basta. Non volevo più innamorarmi perché credevo di non poter amare nessun’altra, credevo di non meritare più l’amore di nessun’altra >> << Stai delirando >> << No! Fammi parlare. Quando ti ho visto la prima volta all’aeroporto mi sono detto “wow questa devo portarmela a letto” >> << Carino! >> dico ironica ma lui mi ignora e continua << Poi dal modo in cui mi hai risposto ho capito che tu non eri una qualunque quindi ho rinunciato. Mi sono detto, no questa è una ragazza pericolosa, quel tipo di ragazza può avere il mondo ai suoi piedi se se lo impone. Successivamente quando ti ho visto a casa e ho scoperto che eri la sorella di Francisco…sono stato ancora più deciso a diventare SOLO tuo amico. Credevo di farcela sai? I-io ne ero convinto ma…ma ho fallito, miseramente. Fin dal primo istante in cui ti ho visto ho capito che eri speciale, che dovevo proteggerti. Martina, tutte le cose che ti dissi quella sera, quella del ballo di Gala, erano vere. Io non stavo scherzando, io volevo baciarti davvero >> << Jorge smettila! Ti ho già detto più volte che su queste cose non devi scherzare >> << E ti ho detto che NON STO SCHERZANDO! Anche quella volta, vicino agli armadietti. Io volevo davvero baciarti ma…sapevo che non era giusto perché tu stavi con Damien, perché io non volevo innamorarmi, perché tu meritavi di meglio ma sai cosa?...è vero quello che si dice. Al cuor non si comanda. Non passa giorno che io non pensi a quel bacio…quello in palestra, te lo ricordi? >>. Sento piccoli brividi percorrere tutto il mio corpo al solo ricordo di quel bacio. Probabilmente quella volta, ho provato le emozioni più forti di tutta la mia vita. Jorge mi fissa intensamente, si passa la lingua sul labbro superiore e poi continua << Io ho lottato contro me stesso per questi sentimenti, ho cercato di combatterli, di negarmeli ma loro sono sempre e non vogliono sparire. Non fanno altro che aumentare di giorno in giorno fino a consumarmi, fino a portare ogni mia emozione ad un livello più elevato. Ti prego, dammi un’opportunità. Io voglio provare di nuovo ad avere una storia. E tu sei l’unica per me >>. Non sta scherzando. La sua voce, il suo sguardo, la rigidità del suo corpo, non sta scherzando. Deglutisco. No. Non posso, non dopo quello che è successo l’ultima volta. Io non posso più avere un fidanzato, non ne sarei in grado. Non potrei mai dargli tutto quello che vuole. << No >> << Perché no? So che provi qualcosa per me >> << No io… >> << No? >> << No, cioè sì…insomma io… >> mi blocco, e mi passo la mano destra sul volto cercando mentalmente le parole giuste da dire. Sospiro. << Sono complicata >> dico guardandolo negli occhi, con fermezza e con coraggio cosa che fino a pochi secondi fa non avevo. << Avremo un amore complicato >> lui sorride scrollando le spalle, come al solito ha risposta pronta e il sorriso indelebile sul viso << Non mi sono mai piaciute le cose facili, le cose facili sono noiose >> continua negando col capo.  Dio quant’è difficile. << Jorge io… >> chiudo gli occhi per un’istante, quanto basta per farlo avvicinare a me, lo percepisco per il contatto delle sue mani sui miei fianchi, per il suo respiro caldo che si infrange sulla mia bocca, per la tensione del mio corpo e i battiti accelerati del mio cuore. Lo percepisco, perché ogni parte di me lo fa.


*Angolo autrice*
Hahahaha vi ho fatto prendere un colpo a tutte eh? Beh keep calm non è successo niente u.u Anche a voi è venuto un'infarto quando Jorge parlava in cucina col padre, Cassandra ecc?...Ma cio va beh avete capito perché non ho voluto svelarvi il titolo del capitolo 22? LoL perché altriimenti capivate che era il capitolo che conteneva il pezzo della trama. Finalmente siamo andati in fondo al segreto di Jorge...che dire, abbiamo messo fine a tutti segreti.....................................o almeno così sembra, chissà. Beh adesso che Jorge vuole avere una relazione seria Tini non vuole, oh mai na volta che sti due si trovano d'accordo. E ora? Cosa succederà?...Si baceranno? Si metteranno insieme? Oppure Tini lo respingerà?........................io lo soooo e voi nop u.u in realtà ci sono molte cose che io so e voi nop lol. Voi avete capito perché Tini non vuole? Scommetto di si u.u shhh non lo dite! Allora lo so che state facendo "buuu" perché non ho ancora risposto alle recensioni ma cercate di capirmi ç_________ç se rispondo a tutte assieme non ho neanche il tempo di scrivere e non posterei in tempo e credo che sia peggio no? ç_________ç In ogni caso io sto continuando a rispondervi eh! Sono arrivata alle recensioni del capitolo 19. Non temete risponderò a tutte, voglio che voi sappiate che ogni vostra recensione è importante per me e non voglio che pensiate che sono una presuntuosa che si crede superiore perché vi giuro che non è  così lol. Vi amo per le cose stupende che mi dite *---* e mi fate sempre venire voglia di postare quanto prima, vi ringrazio anche per tutti i tweet siete delle lettrici FANTASTICHE! Besossssss ❤

  
   
 
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