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Autore: ProudRavenclaw    25/10/2014    1 recensioni
Oliver Baston: Grifondoro, Purosangue, Quidditch-addicted, coraggioso, altruista, altezzoso, popolare, malleabile (ma lui ancora non lo sa).
Alyssa Green: Serpeverde, Purosangue, combattiva, glaciale, ambiziosa, tagliente, solitaria, misteriosa, inguaribile romantica nel profondo del cuore.
Un mix esplosivo ed imprevedibile e un risultato ancora più sconcertante.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Oliver Wood/Baston, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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5. UN PATTO INDISTRUTTIBILE
 
Quella mattina, Alyssa si sentiva rinvigorita. Era come se quel pianto l'avesse svuotata delle sue insicurezze, come se fosse riuscita a scacciare momentaneamente le preoccupazioni derivanti dall'incessante flusso di pensieri che, la sera prima, le aveva rivelato una nuova prospettiva. La ragazza sentiva di dover utilizzare quell'insolita energia positiva e decise che sarebbe riuscita a trovare Nicholas. Sì, ma come? Nei giorni precedenti aveva setacciato ogni angolo del castello, osservato gli studenti nelle aule e perlustrato la biblioteca. Del ragazzo dagli occhi verdi non c'era traccia. Misterioso, pensò. Tuttavia, l'aura enigmatica che avvolgeva il giovane non faceva altro che aumentare di giorno in giorno l'attrazione che Alyssa provava nei suoi confronti.
La bionda Serpeverde sentiva il bisogno impellente di rivederlo, di perdersi ancora nei suoi immensi occhi verdi. Tuttavia, il suo desiderio contrastava con la razionalità che l'aveva sempre guidata nei suoi diciassette anni di vita. Com'era possibile che un ragazzo visto una sola volta le facesse quell'effetto? Dopotutto, sembrava un semplice studente di Hogwarts. Semplice. Alyssa non era sicura che Nicholas fosse "semplice".
Come al solito, stava pensando troppo e, senza nemmeno accorgersene, la ragazza andò a sbattere contro qualcosa. O meglio, qualcuno.
Il gelido cuore di Alyssa venne scosso da una vampata di emozioni quando la giovane Serpeverde sollevò gli occhi sulla persona che aveva appena urtato: il suo sguardo incontrò due gemme naturali che tradivano timidezza e imbarazzo.
"Oh, scusami, non stavo guardando dove stavo andando..." esordì Alyssa, travolta dalle sue insicurezze.
"Non ti preoccupare... Alyssa, giusto?
Gli occhi della ragazza si illuminarono nel sentire pronunciare da lui il suo nome.
"Giusto" rispose sorridendo.
Nicholas, evidentemente imbarazzato, decise di tagliare corto: "Allora... bè... buona giornata!"
"Grazie, anche a te" disse debolmente la bionda.
Ad un tratto si ricordò della promessa che aveva fatto a se stessa: non aveva alcuna intenzione di tradirla, anche a costo di rimetterci. Per questo, raccolse tutte le energie che possedeva ed esclamò: "Nicholas, aspetta!"
Il ragazzo si girò con aria interrogativa e, per un attimo, Alyssa temette di aver perso tutta la fermezza che era riuscita a riunire dentro di sé.
Titubante, si avvicinò a lui ed estrasse dalla sua borsa di cuoio l'ampolla con l'inchiostro che, giorni prima, aveva preso in prestito. Gliela porse con un lieve sorriso e lui la afferrò, sorridendo a sua volta. Nicholas non sembrava sorpreso: era come se fosse esattamente ciò che stava aspettando.
"Ah grazie. Non riuscivo più a trovarla!"
"Ti ho cercato in giro per la scuola ma non sono mai riuscita ad individuarti. Sei un tipo piuttosto misterioso"
Alyssa non sapeva nemmeno dove stesse trovando il coraggio di dire certe cose ma decise che non si sarebbe preoccupata, visto che, finalmente, era stata in grado di cominciare una conversazione con un ragazzo al quale era, per la prima volta, veramente interessata e che sembrava non curarsi della sua fama di inquietante solitaria.
Senza rendersene conto, i due giovani iniziarono a camminare, l'uno di fianco all'altra, con passo disteso: l'atmosfera ideale per cominciare a conoscersi.
Alyssa notò, sulla divisa di Nicholas, lo stemma di Corvonero: ecco qual era la sua Casa di appartenenza! Nei giorni precedenti aveva pensato più volte a quale gruppo fosse legato e l'idea che fosse un Corvonero contribuiva ulteriormente a farla avvicinare a lui: era risaputo che i membri di quella Casa fossero dei veri cervelloni e Alyssa era più che felice di potersi confrontare con una persona che potesse essere intelligente come e più di lei. Un altro zuccone come Oliver Baston non l'avrebbe sopportato. Oliver Baston. Ogni volta, inevitabilmente, finiva per pensare a lui. Com'era possibile che un idiota del suo calibro occupasse una parte così grande della sua mente? Era inconcepibile che fra loro esistesse un legame così maledettamente forte, visto che passavano la maggior parte del loro tempo ad odiarsi. La natura di quella connessione era ancora oscura agli occhi di Alyssa.
"Ti senti bene?" la rilassante voce di Nicholas la riportò al mondo magico.
"Oh sì, scusami... ho... dimenticato che oggi pomeriggio ho una montagna di compiti da fare. Spero di riuscire a finire prima di cena!" la Serpeverde inventò una scusa velocemente: non voleva che Baston, anche da assente, riuscisse a mandare all'aria tutti i suoi piani.
Dopo qualche attimo di esitazione, Nicholas parlò: "Se vuoi oggi pomeriggio sono in biblioteca. Anch'io ho molto lavoro da svolgere e, visto che siamo dello stesso anno, magari... sì, insomma... potremmo aiutarci a vicenda" il viso del ragazzo si arrossò lievemente e Alyssa lo trovò assolutamente adorabile.
"Sì, mi farebbe piacere" rispose con un sorriso.
"Ok, allora ci vediamo dopo!"
I due ragazzi rimasero a guardarsi negli occhi per qualche secondo, come se i loro sguardi si fossero intrecciati indissolubilmente. Poi, il giovane mago, spezzando a malincuore quell'incantesimo non menzionato nei libri di scuola, riprese a camminare, lasciando Alyssa con sguardo perso, scossa dalla scarica di emozioni che una sola occhiata era stata in grado di regalarle.
 
 
La pioggia batteva con impeto sui vetri del castello e sulle teste dei poveri giocatori della squadra di Quidditch di Grifondoro, costretti ad allenarsi duramente anche con condizioni meteorologiche nettamente avverse.
In una situazione diversa, probabilmente, Oliver ci avrebbe pensato due volte prima di costringere i suoi compagni ad affrontare un tempo simile, anche se, senza dubbio, il risultato sarebbe stato lo stesso. Ora, invece, sentiva ribollire dentro di sé una frustrazione crescente, che avrebbe potuto sfogare solamente salendo sulla sua Comet e sbraitando contro i giocatori che lui stesso aveva scelto alle selezioni.
Perfino i gemelli Weasley stavano arrivando al limite della sopportazione, nonostante fossero famosi per il loro umorismo, che, molto spesso, risultava fuori luogo.
"Alicia, smettila di sbagliare i passaggi! E tu, Katie, vedi di svegliarti altrimenti ti caccio un bolide in piena fronte! No, Angelina, ma chi ti ha insegnato a volare?!?" il capitano della squadra continuava ad urlare e ad insultare i suoi compagni, anche se il motivo della sua rabbia non aveva nulla a che fare con la prima partita del Campionato.
Oliver si era portato dietro, dalla sera prima, tutto il dolore che aveva cercato di condividere con Alyssa, a sua insaputa. Vederla in quelle condizioni lo aveva scosso notevolmente, ma ciò che non riusciva proprio a concepire era il fatto che si fosse preoccupato per lei: in sette anni abbondanti, non le era mai capitato di compatirla, perciò si sentiva decisamente a disagio. Negli ultimi giorni aveva notato la forza di quel legame sconosciuto che li teneva uniti, ma non era ancora in grado di stabilire se quel collegamento fosse di natura positiva o meno. Forse, però, pensò Oliver, avrebbe dovuto scavare nel suo animo per giungere a conclusioni definitive: il giovane sentiva che la risposta era facile e stava dentro di lui.
 
 
La mattinata volò in un attimo e ben presto Alyssa si ritrovò nel suo dormitorio, seduta sul letto a baldacchino, a contemplare la punta delle sue scarpe, in attesa di ricevere da Salazar la forza necessaria per passare il pomeriggio in biblioteca insieme a Nicholas, possibilmente senza combinare qualcuno dei suoi irreparabili danni.
Innanzitutto, le sembrava davvero surreale che un ragazzo dolce e pacato come lui si fosse interessato a lei, da sempre abituata ad essere evitata per via del suo carattere piuttosto complesso.
Ora la giovane strega si sentiva quasi in imbarazzo: non voleva dare a Nicholas un'impressione di lei che non corrispondesse alla realtà ma, allo stesso tempo, pensava che, se avesse mostrato la sua vera essenza, il ragazzo sarebbe scappato più velocemente di una Firebolt. Questa situazione la metteva decisamente a disagio. Come si sarebbe dovuta comportare?
Alyssa raccolse tutto il suo coraggio e si alzò dal soffice materasso, dirigendosi verso l'uscita del dormitorio, con la sua fidata borsa di cuoio in spalla.
Il tragitto dalla sua stanza alla biblioteca, quel pomeriggio, le sembrò infinito, anche se ne era abituata visto che quell'aula era diventata il suo posto prediletto per studiare: l'ambiente era caldo e tranquillo, silenzioso e intimo, per questo era l'ideale per chi fosse veramente impegnato ad ottenere eccellenti risultati in tutte le materie.
Giunta all'ingresso, la giovane Serpeverde attese un momento, fece un respiro profondo ed entrò nell'ampia stanza.
Fortunatamente non era affollata, oltre a lei c'erano solo altre quattro o cinque persone: meglio così, non si sarebbe dovuta preoccupare delle voci che sarebbero potute trapelare in seguito al suo incontro con Nicholas.
Con sua grande sorpresa, si rese conto che il ragazzo non era ancora arrivato, quindi scelse con calma un posto a sedere: optò per un tavolo nascosto da un grande scaffale, posto vicino ad un'ampia finestra, dalla quale si poteva osservare l'immenso parco che circondava Hogwarts. Purtroppo, quel giorno la vista non era delle migliori, visto che il cielo era completamente coperto da imponenti nuvoloni dai quali sgorgava acqua a catinelle.
"Scusa, sono in ritardo!"
Alyssa, spaventata, si girò di scatto e si accorse della presenza di Nicholas, proprio davanti a lei, visibilmente accaldato e imbarazzato.
"Oh scusa, non volevo spaventarti! Ho avuto qualche imprevisto ma alla fine ce l'ho fatta" il viso del Corvonero si distese in un lieve sorriso che riuscì ad illuminare perfino la tetra atmosfera creata dalle condizioni climatiche all'esterno.
"Non preoccuparti, anch'io sono appena arrivata" rispose Alyssa.
"Bene, allora direi che possiamo cominciare"
"Certo, abbiamo una montagna di lavoro da sbrigare!"
I due ragazzi presero posto al tavolo e iniziarono ad estrarre i libri dalle proprie borse.
Dopo qualche attimo di silenzio, Alyssa parlò: "Io comincerei da Antiche Rune. Ho iniziato questa traduzione ma ho trovato difficoltà in alcune frasi..."
"Fammi dare un'occhiata, vedo se riesco ad aiutarti"
Il viso di Nicholas si avvicinò pericolosamente a quello della bionda, che ora poteva sentire il suo fresco profumo. Per un attimo pensò di chiudere gli occhi e assaporare ogni istante di quel momento, ma poi ritornò alla realtà e si costrinse ad ascoltare quello che il giovane le stava dicendo.
Le risultava impossibile: Alyssa si perdeva ad osservare i dolci movimenti della sua bocca, pensando a quanto avrebbe voluto assaporarne ogni tratto; per non parlare dei suoi occhi: era come se fossero due calamite che stessero attirando a sé ogni fibra del corpo di Alyssa. Si sentiva inebriata dal profumo dei suoi capelli e dagli armoniosi movimenti delle sue mani.
Improvvisamente, Alyssa venne scossa da un fremito e si risvegliò come da un sogno.
"Scusa, devo andare un attimo a rinfrescarmi..."
Con aria sconvolta, si alzò dalla sedia e si diresse a passo spedito verso il bagno delle ragazze, sotto lo sguardo sorpreso di Nicholas.
Dopo essere entrata, si bagnò leggermente le mani e la fronte, cercando di scacciare quella stranissima sensazione: le pareva di essere entrata in un tunnel nel quale avrebbe potuto solo commettere errori, le sembrava che tutto quello che le stava accadendo fosse sbagliato in partenza. Era qualcosa di bizzarro, qualcosa che, ancora una volta, Alyssa non era in grado di spiegare.
Dopo essersi rilassata, decise di lasciar perdere e di tornare da Nicholas, che sicuramente l'aveva presa per una psicopatica, paranoica, schizofrenica.
Giunta di nuovo in biblioteca, Alyssa si sedette al tavolo come se non fosse successo nulla ma lo sguardo del ragazzo era serio e sinceramente turbato.
Nicholas esitò un attimo, poi disse: "Mi hai fatto preoccupare. Stai bene?"
"Sì, certo!" rispose Alyssa con disinvoltura.
"Ne sei sicura?" il ragazzo aveva posto quella domanda, anche se conosceva già la risposta.
"Sì, voglio dire... credo di sì" un'ombra di incertezza iniziava a trapelare dalle parole e dall'espressione della giovane Serpeverde che, nonostante il suo carattere fermo e deciso (almeno apparentemente), non riusciva a mascherare completamente tutte le sue insicurezze.
"Io penso di no" ribatté Nicholas con una tranquillità disarmante.
In quel momento, Alyssa capì che forse era arrivato il momento di fidarsi di qualcuno. Non conosceva bene Nicholas ma aveva visto abbastanza da credere che fosse un ragazzo d'oro. Già il fatto che si fosse preoccupato e che avesse avuto il buon senso di chiederle come stava, dimostrava che lui era completamente diverso dalle persone che aveva incontrato finora, sempre pronte a giudicarla e ad evitarla senza prima averla conosciuta.
Ripensando a ciò che era accaduto prima, la ragazza tentò di trattenere le lacrime: perché tutte quegli avvenimenti strani capitavano sempre a lei? Perché non poteva essere una normale studentessa la cui unica preoccupazione fosse quella di impegnarsi nello studio?
Mossa da un improvviso senso di smarrimento, Alyssa si alzò dalla sedia e cercò di ancorarsi al corpo a lei più vicino: in un attimo, lei e Nicholas si legarono in un abbraccio fortissimo, che trasmetteva tutte le paure di lei e tutta la compassione di lui. I loro corpi si fusero insieme, creando un unico ente in grado di affrontare qualsiasi difficoltà. Non servirono parole per sancire il patto che entrambi avevano accettato: con quell'abbraccio, promisero che si sarebbero protetti e aiutati l'un l'altro e che nulla sarebbe mai stato capace di separarli.
 

 
 
 
 
 
 
ANGOLO AUTRICE
Innanzitutto mi scuso tantissimo per l'enorme attesa che vi ho fatto patire (ammesso che esista qualcuno che segue la mia storia...) ma gli impegni universitari mi hanno veramente oppressa.
Dunque, qui accadono un po' di cose: il primo incontro tra Alyssa e Nicholas (quanto posso amare questo ragazzo, voi non lo potete neanche immaginare) e poi... bè nient'altro. Ma direi che basta e avanza.
Oliver l'ho voluto un po' trascurare in questo capitolo ma mi farò perdonare, non disperate.
Aggiungo che sto scrivendo la storia di getto, nel senso che niente è già stabilito quindi se volete darmi consigli per quanto riguarda la continuazione, sappiate che sono ben accetti.
Ringrazio sempre chi aggiunge il mio piccolo lavoretto ai preferiti/ricordati/seguiti e anche chi recensisce, nonostante finora ci sia solo una ragazza :'(((( Vabbè, spero che dopo questo capitolo ci sia qualcuno che si unisce a lei!
Vi saluto, ci vediamo al prossimo capitolo!
 
PS: se avete bisogno di chiarimenti, scrivetemi pure nei messaggi/nelle (eventuali) recensioni ;)
  
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