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Autore: Rohan    25/10/2014    2 recensioni
| Mini-Long | Gohan/Videl | Interamente dedicata a Niky Son |
[Dal testo del primo capitolo:
Ma perché rischiare la vita per qualcuno che non si fa scrupoli a rendere un inferno quella di qualche suo simile.
Perché combattere per degli ingrati che causano dolore?
Perché gli uomini erano così... stupidi?
]
Genere: Angst, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gohan, Videl | Coppie: Gohan/Videl
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Videl si rimise seduta, questa volta sulle sue gambe. «Mi ami?» chiese.
Lui annuì, con un largo sorriso.
Quel sorriso sincero che, lo sapeva, non mentiva.

 

***

 

Gohan, il giorno dopo, tornò a scuola allegro e sorridente come non succedeva da mesi.
Per quel giorno, il Saiyan cupo e diffidente era andato in vacanza e aveva lasciato il posto al vecchio Gohan.
Quell'insegnante, uomo, marito, padre e amico dolce, gentile e disponibile.
Non appena incrociò Fuko, in corridoio, la fermò afferrandola per il polso e le rivolse il sorriso migliore del suo repertorio.
«Buongiorno» la salutò guardandola negli occhi.
La donna, sorridendo, scostò il braccio per farsi lasciare e lo guardò interrogativo. «Siamo di buon umore, vedo» gli disse senza smettere di studiarlo con gli occhi.
Gohan sospirò rilassato e cominciò a camminare verso la classe, affiancato dalla collega. «Sì, oggi sì. Ieri ho temuto il peggio con mia moglie, ma è stata stranamente comprensibile e mi ha creduto e poi, beh... diciamo che...» arrossì di colpo, facendo scappare una risatina divertita alla giovane.
«Okay, sono affari tuoi il dopo» rise vedendolo imbarazzato.
Come al solito, quando parlava con lei, non misurava le parole.
Si sentiva libero di raccontarle tutto, senza pensare prima.
Si grattò la nuca con un sorriso ebete e con le guance imporporate da un leggero strato di imbarazzo. «Scusa, mi dovevo fermare al “mi ha creduto”» ridacchiò.
Lei cercò di non ridergli in faccia, facendo appello al suo autocontrollo, e gli rivolse solamente un sorriso. «Ne sono felice, Gohan. Non ho chiuso occhio stanotte, so che è tutta colpa mia se ti sei messo nei guai e se tua figlia ha pensato quelle cose» disse diventando seria tutt'ad un tratto.
Gohan indurì lievemente lo sguardo. «Non è vero, ti sbagli: non è assolutamente colpa tua» disse guardandola negli occhi.
Lei si diede una ravvivata ai capelli con un gesto della mano, portandosi il un ciuffo dietro l'orecchio. «Lo sappiamo benissimo entrambi che se io non mi fossi avvicinata tanto a te, tutto questo non sarebbe successo» disse con un mezzo sorriso.
Lui scosse la testa. «Non capisco dove stia il problema: io e te siamo solo amici, non facciamo niente di male e quei pettegolezzi sono tutto frutto di qualche mente malata» disse facendosi serio.
Forse l'altro Gohan era tornato dalla vacanza... da quella breve vacanza.
Erano davanti all'entrata principale della scuola e i ragazzi, in ritardo, si affrettavano ad entrare per non essere ripresi dai prof.
Bastò uno spintone, di un ragazzo che correva, per far perdere l'equilibrio di Gohan, messo di spalle, e fallo finire su di Fuko.
Sulle labbra di Fuko.
Proprio nel momento meno opportuno, infatti, neanche tre secondi dopo, si ritrovò con cinque dita stampate sulla guancia e delle parole, sussurrate al suo orecchio, che mai nella sua vita avrebbe dimenticato.


 

***



Videl, a casa, sospirò nel vedere il cellulare e il portafogli del marito sul tavolo.
Possibile che a quell'età fosse così maldestro da dimenticare degli oggetti così importanti a casa e andarsene tranquillamente a lavorare come se nulla fosse?
Era andato in macchina ed aveva lasciato la pantente a casa.
Certo che era davvero un genio.
Sospirando, la donna, si vestì, prese gli oggetti e decise di portarli al marito.
Non che ormai fossero indispensabili, ma almeno poteva andare a vedere chi era la famosa Fuko.
Aveva guidato fino a scuola ed era scesa, tranquilla e rilassata, sicura che suo marito stesse facendo lezione oppure stesse parlando con qualche collega.
Di certo non si sarebbe mai e poi mai immaginata quello che le si sarebbe presentato davanti.
Di certo non si sarebbe mai e poi mai immaginata di vedere Gohan con le labbra incollate a quelle di un'altra donna.
Di certo non si sarebbe mai e poi mai immaginata di venirlo a sapere così, dopo quello che era successo il giorno precedente.
Possibile che gli uomini fossero così meschini?
Possibile che anche Gohan, il suo Gohan, fosse quel tipo di uomo?
Ad un tratto tutti i suoi dubbi e le sue paure di concretizzarono.
Iniziò a dubitare delle sue parole, dei suoi gesti, di quello che avevano costruito.
La stava tradendo in quel preciso istante, davanti ai suoi occhi, e chissà quante altre volte l'aveva fatto a sua insaputa.
In un moto di rabbia gli si avvicinò, lo staccò da Fuko e gli diede uno schiaffo lì, davanti a tutti, senza trattenersi.
E poi, perché avrebbe dovuto farlo?
Se lui la tradiva lì, davanti a tutti, anche lei poteva schiaffeggiarlo in quello stesso punto.
Gli avvicinò le labbra all'orecchio, mentre lui, ancora stordito da tutto quello che stava succedendo, la guardava stralunato. «Mi fai schifo, non farti più vedere, verme»

























Angolo dell'autrice:
Salve a tutti ^^''
Anche qui, scusate per l'immenso ritado ^^''
Tra lettura, imprevisti, scuola, mancanza di voglia e un computer scemo ho posticipato fino ad oggi...
Spero che almeno il capitolo sia accettabile >.<
Ricordo che l'intera mini-long è dedicata a Niky Son e che il banner è stato realizzato appositamente da Nede ♥
Grazie per la pazienza e l'attenzione♥


-Rohan♫ *e dal Gohan dentro l'armadio*

  
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