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Autore: Ale_LoveBS    25/10/2014    3 recensioni
Allora, ciao a tutti, questa è la prima fic a capitoli che scrivo, e anche la prima in questa sezione.
Spero che vi piaccia.
Non sono brava a nelle intro, quindi ci dico solo che è una storia un po' diversa dalla trama originale, e che qualche elemento mi ha ispirato la fic di Fede, che si trova in un'altra sezione.
Che altro dire... Bho.
Spero la leggiate e che qualcuno recensica. Ciao e spero di vedervi presto.
Genere: Dark, Fantasy, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Amu Hinamori, Ikuto Tsukiyomi, Kukai Soma, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L'aria era leggermente pesante... A spezzare il silenzio che governava nella stanza, fu la signora "Amu... Come stai?" la sua voce era incrinata da una vena di emozione. La ragazza, di tutte le frasi che si era preparata di sentire, non aveva calcolato questa, Pensava l'avrebbe sgridata... Pensava che non l'avrebbe nemmeno fatta entrare... Invece, le fa una domanda come se l'avesse vista il giorno prima e non anni addietro. "Sto bene, grazie." aveva proferito lei imbarazzata, cercando di non mostrare il lieve rossore creatosi sulle sue gote. La donna la osservava ancora con occhi indagatori, per capire ciò che pensava. Dopo altri momenti interminabili, Amu decise di chiarirsi un minimo le idee "Allora, come state voi? Come va dopo la SUA morte?" La donna sorrise fra se e se, in fondo non era cambiata, sempre schietta e senza mezzi termini... Poi si incupí di colpo... La sua domanda non le aveva fatto particolarmente piacere. Le rispose comunque, anche se solo per educazione che per altro... "Noi stiamo bene grazie... E i nostri lavori vanno a gonfie vele." Amu si accorse immediatamente del cambio d'atteggiamento, da caloroso e cordiale a freddo e distaccato con l'obbiettivo di ferire. La ragazza ci rimase un po' male, sperava in una reazione diversa da quella che si era sempre immaginata, ma incassò il colpo. Nella sua mente comparirono nitide le immagini di quella notte, di quella sera tragica nella quale si è commesso un misfatto troppo grande da vedere, figurarsi da tenersi dentro per una vita intera ed esserne incolpati ingiustamente. Flashback • Era notte fonda, forse le 2, a causa del temporale una piccola bambina di circa 6 anni teneva gli occhi sbarrati per i lampi accecanti e per i tuoni assordanti... Tremava, aveva paura... Decise così da andare dalla sorellona che sicuramente l'avrebbe confortata. Scese dal letto, ormai sfatto, con passetti leggeri si diresse, quasi alla ceca, nella camera da letto di una ragazza di 14 anni dai capelli confetto e gli occhi ambrati, risplendenti dell'oscurità, quasi confondibili con quelli di un gatto. La più giovane, si intrufolò nel morbido covo della maggiore, si rannicchiò su di lei e la chiamò piano piano, in un sussurro. La ragazza si girò lentamente, abbracciò la sorellina, che le sembrava tanto indifesa e la coccolò. Stava per addormentarsi quando un ombra aprì la portafinestra. Un vento gelido entrò fino nelle sue ossa, si strinse di più alla minore, sia in cerca di calore, sia per ripararla e proteggerla da chiunque fosse entrato. Sul tappeto affianco al letto, piccole gocce di pioggia lo bagnarono. Una mano si poggiò sul soffice copriletto a quadri. Dalla nicchia sopra il cuscino, dove erano appoggiate le shugo chara, le fragili uova si schiusero e dal sottile spionciono creatosi 4 paia di occhiucci guardavano la scena impaurite, ma pronte a intervenire. Intanto la sagoma stava risalendo con lo sguardo le figure snelle delle sorelle. Due tocchi su una spalla fecero voltare Amu. Davanti a lei si stagliava una persona sicuramente atletica, con indosso un mantello che gli copriva il viso e attimi di silenzio tombale calarono nella stanza. Un lampo spezzò gli indugi... Amu vide finalmente l'aggressore con stampato sulla faccia un ghigno malefico e con occhi parlanti di morte; l'uomo prese il suo braccio e con una spinta la trasse a se. Gli spiritelli stavano per entrare in azione, ma una cosa le bloccò... Il sorriso straffotente dell'essere scomparve, cambiando in un'espressione mista di terrore e stupore. Anche il suo sguardo, da pazzo e omicida a preoccupato e disperato. La presa che prima era ferrea sul braccio di lei si affievolì. Il corpo del giovane stava lentamente appassendo, come risucchiato da un buco nero che toglie energia; la pelle, da lattea, liscia e sana divenne secca, raggrinzita, brunastra, i muscoli scolpiti sul suo corpo si trasformarono in cenere e si seccarono appiccicandosi alle ossa sempre più visibili. Amu non sapeva cosa stava facendo, lo stava solamente fissando negli occhi e immaginava mille torture da infliggergli. L'uomo con le sue ultime energie si scagliò verso di lei, si aggrappò al suo corpo, gli spuntarono due canini, ancora bianchissimi, ai lati della bocca e li conficcò nel suo collo. Poi, senza che Amu se ne rendesse conto, tirò fuori da una tasca nascosta una pistola, la puntò sulla sua vittima e sparò. Il vampiro non si capacitò dell'accaduto che avvenne davanti ai suoi occhi. Il torace di lei si aprì in due, come per magia, il proiettile sfrecciò dall'altra parte e andò ad incastonarsi nel immobile petto di quella piccola creatura dormiente. Lacrime salate scendevano dagli occhi stranamente argentei di ella, nel vedere la ferita che sgorgava liquido rosso e andava a macchiare anche tutto il lenzuolo rosato. La creatura della notte nel frattempo si era accasciata al suolo, ormai morente. Amu, per vendetta, prese l'arma da fuoco posata ai suoi piedi; dalla canna lucida usciva ancora del fumo e l'estremità scottava, la puntò su di lui e sparò... Sparò tutti i colpi a disposizione e la pozza di sangue si ingrandì, fino a ricoprire l'intero pavimento di esso. • Fine Flashback Si ridestò da quel macabro incubo ad occhi aperti, per vedere la 'madre' guardarla torva. Decise di andarsene, si era resa conto di non essere un'ospite non molto gradita. Si dileguò dalla casa d'infanzia con un semplice "Devo andare. "Spero di rivederti presto" e scappò via, correndo a perdifiato per dimenticare attraverso tutti i vicoli della periferia.
   
 
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