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Autore: Reika_Kun    25/10/2014    2 recensioni
Itachi, stanco di una vita vuota e carica di sofforenze decide, nonostante la promessa fatta a Sasuke, di lasciarsi andare. Ma cosa potrebbe succedere se Sasuke, tornato a Konoha di soppiatto, dovesse trovare un diario segreto nella vecchia stanza di Itachi nel quartiere degli Uchiha?
Genere: Malinconico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Itachi, Sasuke Uchiha
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Naruto Shippuuden, Contesto generale/vago
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Pagine di Diario

“You are the only one
The only to tease me
That trusts me and believes me
You are the only one
The only one that knows me
And in the dark you show me
It's perfectly reckless
Damn you leave me defenseless
So break in
Break in”

Halestorm – Break In

 

 

Sasuke cominciò subito a far scivolare il proprio sguardo sulle prime righe della pagine e capì in fretta che quella piccola era diversa dalla precedente, più tranquilla, per quanto ne avesse letto fino a quel momento. Parlava di una giornata che il bambino aveva trascorso col suo nonno, cui sembrava molto affezionato.

 

“Caro diario,

oggi è stata una bellissima giornata, almeno fino a sera. Finalmente ho potuto passare un pomeriggio col nonno, ci siamo divertiti tanto ed era tanto tempo che non lo facevamo. Il nonno è sempre cosi gentile con me! Mi tratta sempre con dolcezza e dice di non riuscire a dirmi di no. Siamo stati quasi tutto il tempo a giocare nel grande prato verde vicino alla sua casetta sul mare, il nonno mi prendeva e mi faceva volare in alto! È stato divertentissimo! Poi siamo tornati a casa del nonno per fare merenda, abbiamo mangiato del pane con cioccolato che a me piace tanto! Poi prima del tramonto il nonno mi ha portato a vedere gli animali nella foresta. Pensa che abbiamo visto persino un cervo col suo piccolo, erano cosi belli assieme! A me piacciono tantissimo i cervi e gli altri animali, a te, diario, piacciono gli animali?

La parte più bella della giornata è stata la cena, il nonno cucina benissimo! Mi ha preparato tante cose buone e io gli ho fatto i complimenti perché non avrei mai voluto smettere di mangiarle, peccato che il cibo dopo un po’ finisca.. Dopo cena il nonno mi ha riportato a casa, io non volevo tornarci ma non ho voluto dirglielo. Il nonno non sa che la mamma e il papà non mi vogliono bene e se sapesse come mi trattano si preoccuperebbe e mamma e papà si arrabbierebbero perché ho disturbato il nonno. Non voglio che succeda, ecco perché sono stato zitto. Però mamma e papà erano davvero furiosi quando sono tornato. Dopo che il nonno se n’era andato mi hanno subito sgridato di non essere tornato a casa prima di cena e papà mi ha picchiato di nuovo. Mi ha fatto male, ma non troppo. Poi mi hanno detto di andare in camera mia e io sono corso di sopra. Ed eccomi qua a raccontarti la mia giornata col nonno.

Adesso devo andare, papà non vuole che io stia sveglio fino a quest’ora.

A presto!”

 

Leggendo, Sasuke si era sentito come riscaldato dal piacevole tepore che il bambino gli aveva trasmesso descrivendogli una semplice giornata trascorsa con suo nonno. Lui il suo non lo aveva mai conosciuto, chissà se invece Itachi aveva fatto in tempo a vederlo. Pensando, di poter leggere altre cose piacevoli, il giovane Uchiha voltò un paio di pagine lasciate bianche e, quando pensò che il diario fosse già finito, trovò un’altra pagina in cui il bimbo parlava di suo nonno. Ma era tutt’altro che felice. Notò che l’inchiostro era stato bagnato in diversi punti, cosi si affrettò ad iniziare la lettura, sperando di poter capire il perché di tutte quelle gocce d’acqua sull’inchiostro.

 

“Caro diario,

non so come posso avere il coraggio di scriverti oggi, ma di nuovo sento il bisogno di parlare con qualcuno. Oggi è il giorno più brutto che io abbia mai vissuto. Il mio nonno, il mio adorato nonno non c’è più. (goccia d’acqua) Papà era furioso stasera, mi ha fatto cosi male che ho cominciato a tossire e alla fine è uscito del rosso dalla mia bocca. Ma non mi interessa, me lo merito. Il nonno non c’è più, forse è colpa mia. (goccia d’acqua)  Se non lo avessi disturbato andando a giocare con lui, magari sarebbe ancora qui. Papà deve avermi fatto male perché ho fatto male io al nonno. Non lo so, non lo so. (goccia d’acqua) Mi manca il nonno, voglio il nonno! (goccia d’acqua) E’ tutta colpa mia se non c’è più!! Avrei dovuto stare chiuso in camera mia e non disturbarlo! Anche se era sempre buono con me! (goccia d’acqua)

Perdonami nonno! Io non volevo farti stare male! (goccia d’acqua)

 

Inizio Flashback

Il bimbo si trascinò verso il suo letto, sofferente e con le lacrime che ancora gli cadevano dal viso paffuto e tondeggiante, un rivolo di sangue rimasto incrostato lungo il mento. “Nonno..” Continuava a chiamare il piccolo, annebbiato dal dolore nonostante la cruda realtà gli fosse stata sbattuta in faccia. Il suo adorato nonno era morto. Ma lui non poteva accettare quella dura sentenza che il ciclo vitale imponeva. Il nonno non poteva andarsene, gli aveva promesso che avrebbero fatto tante altre cose divertenti assieme. Si affrettò a tirare fuori il suo prezioso diario e lo aprì senza prestare attenzione alle pagine. Scrisse sulla prima pagina bianca che gli si fermò sotto al naso. Suo padre quella sera lo aveva picchiato in modo feroce mentre urlava che lui non sarebbe mai dovuto nascere, mentre lui gli rispondeva solo con “Lo so!” oppure “E’ tutta colpa mia!” Itachi non poteva pensare che il nonno fosse morto “per caso”, i suoi genitori lo avevano sempre ammonito quando andava dal nonno e quello che era successo era la spiegazione di quelle sgridate che gli venivano impartite ogni qualvolta passava una giornata in compagnia del nonno. Scrisse con mano tremante il suo ultimo addio al nonno sul suo diario, poi lo ripose al suo posto e si abbandonò sul letto, piangendo. “E’ tutta colpa mia..” Sussurrava tra le lacrime ed i singulti. “Nonno..” Continuava, mentre stringeva spasmodicamente le coperte nelle sue manine. E poi ancora.. “Io sono un bambino cattivo.. Faccio solo arrabbiare mamma e papà.. Ho fatto stare male il nonno.. Mi dispiace..” Si portò le mani infantili nei capelli, si stringeva contro sé stesso più che poteva, continuando a mormorare scuse a vuoto fino a crollare nel nero del sonno.

Fine Flashback  

 

 

Sasuke sentì un’enorme ed insopportabile tristezza assalirlo. Era evidente da come scriveva che il bambino era una persona davvero molto intelligente, ma era anche vero che in quell’ultimo pezzo gli era sembrato anche cosi incredibilmente ingenuo ed innocente che a stento riusciva a crederci. Si sentì in pena per lui, perché, nonostante non sapesse come fosse avvenuto, quel bimbo non poteva essere colpevole della morte di suo nonno. Cercò di accantonare quei pensieri per quanto possibile e voltò nuovamente pagina, alla ricerca di qualche indizio su chi potesse essere il misterioso bambino. I dubbi che la persona in questione potesse essere Itachi erano ancora presenti, tanto che Sasuke cominciò a domandarsi se il fratello non avesse solamente deciso di custodire il diario di qualche suo conoscente.

 

Lo scroscio continuo proveniente dalla cascata sembrava quasi rilassare il corpo infreddolito di un Itachi piuttosto debole, tanto debole da faticare a tenere aperti gli occhi e da non riuscire a trovare la forza per provare a riscaldarsi. Cosi restava lì, appoggiato contro la parete del suo rifugio di fortuna, le gambe appoggiate contro il petto e braccia strette attorno alle ginocchia, tutto tremolante, ad aspettare. Inaspettatamente la sua mente cominciò a vagare, riportandolo indietro con i ricordi fino alla sua oscura infanzia. Quando le persone che amava gli ripetevano che non sarebbe mai dovuto nascere. “Io non sarei dovuto nascere..” Sussurrò al nulla, la voce faticava ad uscire per via del lungo silenzio. “Ma se davvero ero cosi indesiderato, allora avreste dovuto uccidermi quando ancora non avevo un’identità.” Concluse con un filo di voce, il tono triste e carico di ricordi. Richiuse gli occhi, lasciando andare ad un sonno nero e freddo. Non aveva più speranze per i sogni.

 

 

*******

Cari lettori,

un capitolo estremamente triste e malinconico, lo ammetto. Non che l’idea della storia in sé sia molto allegra. Ho provato ad immaginare un Itachi bambino che gioca con suo nonno pensando che quest’ultimo fosse una persona gentile e che abbia trasmesso la sua dolcezza al nipote. Però purtroppo non è una storia molto lieta questa. Se qualcuno di voi cari lettori ne avesse tempo e voglia, mi faccia sapere che ne pensa di questa storia, mi piacerebbe sentire una opinione.

A presto!

Reika_Kun.

  
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