Scritta sentendo: The Kill dei 30 seconds to Mars
Partecipa al [ Multifandom&Originali ] Un battito di ciglia - II° Edizione (Edite&Inedite)
Salvami o seppelliscimi
All’interno
della stanza entravano degli spifferi di vento
che sollevavano volute di cenere, queste finivano sopra le pile di
piatti
sporchi sul tavolo, sopra le scale dai gradini di legno marciti, lungo
il
pavimento, sugli oggetti disseminati in tutta la stanza e sulle posate
sporche
abbandonate sopra i libri di magia. Dal piano di sopra venivano sbuffi,
cigolii, nitriti meccanici e altri rumori striduli.
“Certo che
quella ragazza non è tanto sveglia. Non si è
accorta che quando dorme torna nel suo aspetto originario”
borbottò Calcifer.
Howl gli gettò un ciocco di legno e il demone
spalancò la bocca, ingoiandolo in
un sol boccone. Lasciò volare una serie di scintille
tutt’intorno e spalancò
gli occhi, la sommità delle sue fiamme Howl
ascoltò il custode del suo cuore
crepitare e abbassò lo sguardo.
“E come
potrebbe? Nel sonno non è cosciente”
sussurrò.
Socchiuse gli occhi e piegò di lato il capo, facendo
ondeggiare i corti capelli
biondi a caschetto.
“Beh, dovrebbe.
E poi fa un tale trambusto con questa
faccenda del fare ordine. Se non sembrasse una vecchina, la farei
uscire dal
castello” si lamentò il demone. Howl si
alzò in piedi, fece un paio di passi e
si appoggiò una mano sulla spalla, la giacca che indossava
appoggiata sulle
spalle ondeggiò.
“Forse dovrei
… dovrei dirle …” mormorò.
Accarezzò la
tendina che nascondeva il giaciglio di lei, sfiorandolo con la punta
delle
dita.
-Mi ha detto di
aspettarla. Potrò smettere di scappare,
potrò fidarmi di vivere senza circondarmi di amuleti-
pensò.
“Non possiamo
parlarle di niente, lo sai” brontolò il
demone. Howl indietreggiò e strinse un pugno.
“Dici che mi
trova attraente?” domandò. Calcifer
sbuffò e
allungò un paio di fiamme, avvolgendo un ciocco di legno
sotto di lui.
“Ah, eccolo
l’Howl che conosco. Caro il mio stregone, ecco
che sfuggi nuovamente alle tue responsabilità. Non vuoi
ammettere che è ben
altro di cui vorresti parlarle” ribatté. Howl
allargò le braccia e queste
divennero delle ali piumate nere. Mutò il suo aspetto e si
voltò, saltando con
le zampe verso la porta.
“C’è
altro oltre la bellezza? Mi dovrebbe importare qualcosa
di più del mio splendido apparire e del mio non essere mai
rifiutato?” domandò.
Fece scattare il meccanismo della porta, che si mise in moto con un
cigolio
metallico. Calcifer sorrise, spalancando gli occhi.
“Le promesse che
sfuggono al tempo, odorano sempre di
libertà” ribatté.
“O di morte.
Potrebbe arrivare alla verità al momento di
seppellirmi” sussurrò Howl con voce roca.
Saltò oltre l’uscio e spiccò il volo.
La sua figura sparì nel cielo blu-nero della notte, in
lontananza si vedeva il
rossore degli incendi. L’onda d’urto di
un’esplosione fece chiudere la porta
con un tonfo.
“Qualcosa
l’ha già abbattuto Howl, il vecchio te. Non
è vero
che sei quello di prima o non usciresti a combattere … non
avresti qualcosa da
difendere” mormorò Calcifer. Si voltò e
sentì Sophie mugolare nel sonno.
“Svegliati in
tutti i sensi, Sophie” la implorò.
Sophie, oltre la tenda,
allungò il braccio tenendo le mani
aperte e strinse la coperta al petto con l’altra mano.
“Howl”
biascicò.