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Autore: Ottantasei87    26/10/2014    0 recensioni
Come i tatuaggi elaborati che ricoprono tutta la schiena, come i piercing sul setto nasale o la musica urlata che martella dentro i polmoni, conoscere lui ti ha indicato dentro una rabbia che non sapevi di avere.
Genere: Angst, Introspettivo, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Come i tatuaggi elaborati che ricoprono tutta la schiena, come i piercing sul setto nasale, o la musica urlata che martella dentro i polmoni, conoscere lui ti ha indicato dentro una rabbia che non sapevi di avere. Lui era così improbabile, così fuori dalle regole che credevi di essere invisibile e noiosa ai suoi occhi sempre indifferenti. Quando hai capito che gli interessavi, all'inizio non ci credevi e ci pensavi sempre prima di addormentarti: avevi paura che cambiasse idea.
Tu sai di chi sto parlando, vero? Forse l'hai già incontrato o forse è ancora una fantasia senza un volto preciso – un collage di estranei. In ogni caso, cerca di ricordare (o di immaginare) e fai finta che adesso tu l'abbia appena incontrato, va bene?
Non sei mai stata una cattiva ragazza, le tue ribellioni silenziose rimanevano dietro i tuoi occhi attenti. Quando in classe te ne stavi a fantasticare, la testa appoggiata sulla manica morbida del maglione, sapevi di sembrare mite e anche compiaciuta nella tua mansuetudine – una ragazza inoffensiva che amava i mondi di fantasia. Dentro – no, non nei tuoi pensieri ma ancora più dentro - tremavi di frustrazione ma nessuno lo vedeva, e questo ti infastidiva ancora di più.
Come faccio a saperlo? Ti conosco perché sono come te.
Ma in realtà quest'insoddisfazione crudele che ti graffiava le viscere già la conoscevi: solo, non aveva il permesso di uscire perché ingestibile, quasi demoniaca. E' bastato lui per vederla, a lui non fanno paura tutta la tua ferocia e la tua voglia di rivalsa perché lui è messo peggio di te: questo lo sapete bene entrambi, può darsi anche che ve lo diciate quando vi scambiate sarcasmo come carezze. Sì, che sia diventato come un gioco tra voi l'inventario delle vostre ferite. Quando ridete i denti si scoprono un po' troppo.
Forse al mattino quando ti prepari vedi un volto più adulto, lo sguardo più fisso punta e perfora il suo oggetto invece di posarcisi sopra leggero. Agli altri non piace questa nuova intensità nel tuo volto, te ne sei accorta da come ti fanno notare che ultimamente ti trucchi di più. Di nuovo il sorriso che scopre i denti. Li hai già notati questi cambiamenti?

Lasciami parlarti un po' di lui, adesso – voglio che ti fermi a pensare a quelle volte in cui lo sorprendi a guardare lontano.
Scommetto che certe volte la luce arancione del tardo pomeriggio gli fa socchiudere gli occhi infastidito, e allora la sua espressione si accartoccia in modi che non conoscevi. Che quando cammina da solo, le mani in tasca, gli sorprendi sul volto una specie di disgusto spietato ma appena accennato, incurante. Quando lo vedi così, impassibile ma cattivo, ti sembra di star sbirciando per qualche istante com'è lui quando tu non ci sei. Ecco, sarà perché sai che il suo viso può trasfigurarsi in queste maschere che non puoi contraddirlo quando ti dice che è messo peggio di te.
C'è qualcosa di sbagliato in entrambi – ti racconti - ma per questo insieme siete speciali: per esempio lui non vuole sentire come è andata la tua giornata, lui vuole sentire cosa pensavi quando hai deciso di farti così male, quella volta. E' un rapporto morboso? Sei ingenua, ma non stupida. Non vi state trascinando giù a vicenda, se invece di alleviare il dolore lo celebrate con ribellioni che agli altri sembrano "una fase"?
Magari la prima volta che le tue amiche di sempre hanno scoperto che vi facevate le canne si sono guardate apprensive (perché non sapevano il resto). Come delle vecchie zie! avrai pensato, ti piaceva sapere che oramai non eri più come loro perché troppe esperienze vi separavano. Anche adesso ti diverte la loro indignazione così prosaica, infatti quando racconti loro l'ultima cazzata che avete fatto non riesci neanche a finire l'aneddoto che già ti increspi in un sorriso sprezzante.
Non c'è bisogno che me lo spieghi, io lo so già che la loro preoccupazione è una maschera e vorrebbero fare quello che fai tu. Solo, non hanno nessuno che le conduca per mano su quella strada.
Loro non sanno com'è, non sanno com'è e per questo ti giudicano. Insieme a lui senti che potreste distruggere il mondo in modi mai pensati, e restare abbaracciati a vedere che succede.

Però la sera, prima di andare a dormire, vedi i pupazzi della tua infanzia e (questo non lo diresti nemmeno a lui) ti viene il magone a pensare a quando eri bambina e sotto le coperte che profumavano di ammorbidente aspettavi tranquilla il bacio della buonanotte.

  
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