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Autore: _black_rose_    26/10/2014    7 recensioni
Magnus e Alec. Alec e Magnus.
-dal testo-
[...]Infine ritornò a guardare Magnus.
Era in piedi nella penombra, tuttavia Alec non aveva problemi a vederlo.
E lo Stregone lo stava guardando a sua volta, meravigliato. I loro sguardi si incatenarono. I suoi occhi erano ancora più luminosi e belli di come li ricordava. Ne distingueva ogni pagliuzza oro e verde attorno alle pupille da gatto dilatate.
La pelle del viso poi era priva di imperfezioni o di segni del tempo, di quel colore ambrato che amava tanto.
Rimase fermo, il vento che gli scompigliava i capelli ma che non gli procurava nemmeno un brivido di freddo. Non sapeva quanto tempo fosse rimasto così. Potevano essere passati secondi, minuti, decine di minuti.
Poi mosse qualche passo verso Magnus. Quando lo raggiunse, gli gettò le braccia al collo, e scoppiò a piangere.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane
Note: Lime | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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Alec e Magnus erano ancora sdraiati l'uno sull'altro nel letto, intenti a riprendere fiato dopo l'appena consumato secondo round e a farsi continue carezze, cercando però di non far scattare nuovamente la scintilla della passione, perché lo sapevano bene entrambi, non sarebbero riusciti a farlo un'altra volta senza poi cadere sfiniti tra le braccia di Morfeo, e, siccome Alec aveva promesso di tornare a dormire all'istituto, Magnus non voleva scatenare l'ira di Maryse andando contro la richiesta della donna.
Dopo un tempo indefinito si alzarono e cominciarono a rivestirsi, non senza qualche problema, visto che non riuscivano a smettere di baciarsi.
L'Angelo solo sapeva quanto ci misero a sistemarsi prima di uscire da quella stanza piena del loro amore, dei loro baci e dei loro sospiri. Alla fine però tornarono nella sala illuminata dalle luci stroboscopiche e da quelle poste alla base delle pareti. Alcuni nascosti stavano ancora ballando sulla pista lucida, mentre un crocchio di persone ben note, constatò Alec, erano impegnate a gesticolare freneticamente e a sbraitare contro un quinto individuo. Ad un tratto scorse un bagliore biancastro provocato dal riflesso delle luci su quella che doveva proprio essere una spada angelica. Una spada angelica brandita da Jace e puntata contro un ragazzo completamente azzurro. Pelle azzurra, occhi azzurri ma di una tonalità più chiara, capelli lunghi e lisci azzurro scuro.
Alec si ritrovò a pensare che aveva perfino dei bei lineamenti. Si pentì subito di quella considerazione, sapendo che alle sue spalle c'era il suo sexy stregone Magnus Bane.
"Ehi, che cosa sta succedendo qui?" proruppe il Figlio di Lilith cercando di sovrastare il rumore della musica che proveniva dalle casse.
I due ragazzi si diressero verso il gruppo, curiosi, ma con un brutto presentimento. Doveva essere successo qualcosa.
Ciò che per prima cosa notarono furono le espressioni sui volti dei cinque. Quella furibonda di Jace, quella scioccata di Clary, quella maliziosa e furba della fata, quella scandalizzata di Simon, e quella tra il divertito e l'indignato di Isabelle.
"Oh, allora? È casa mia e se proprio dev'esserci una rissa voglio saperne il motivo. Sputate il rospo. Cosa. Sta. Succedendo?" Finalmente lo stregone riuscì a guadagnarsi la loro attenzione.
Jace si voltò e parlò, o meglio urlò, per primo, indicando il tizio azzurro e menando in aria le braccia, come se non si rendesse conto di aver in mano un'arma che avrebbe potuto affettare chi gli stava vicino. "Mentre voi vi divertivate in camera, questo maniaco sessuale stava cercando di convincere con i suoi 'poteri fatati'" e mimò delle virgolette con le dita della mano libera "la MIA Clary ad andare a letto con lui!" La sua voce venne smorzata da quella di Isabelle, che puntualizzò: "Eh no Jace, diciamo come stanno veramente le cose. Ha proposto ad entrambi di unirvi a lui. Scusa eh, ma non negare."
Esasperato il biondo guardò con aria furente prima la fata e poi la mora. "E va bene, madame, come vuole lei. Questo maniaco sessuale cianotico ha ci ha proposto una cosa a tre! Ma per l'Angelo, che schifo! Come si farebbe ad accettare?"
"Magari è bravo..." intervenne Magnus, con una delle sue solite idiozie.
"Magnus!" lo ripresero contemporaneamente Alec, Jace e Izzy.
"Ohh, finalmente qualcuno che è aperto a queste cose..." fece il ragazzo azzurro.
"Tu chiuditi quella ciabatta e stai zitto, pervertito!" lo fulminò Jace.
"Che modi! Ragazzo, tu sei così aggressivo perché sei in astinenza, ne sono sicuro. Da quant'è che tu e la tua ragazza non vi concedete un po'... UN BEL PO' di sano sesso ristoratore? Fa bene farlo, sapete?"
Clary e Jace sgranarono gli occhi allibiti, poi lei divenne ancora più rossa e imbarazzata. "N-noi..." tentennò il cacciatore, ma Isabelle lo interruppe. "Eh, è una storia complicata e lunga."
Ci fu un attimo di silenzio tra il gruppo, ma poi la ragazza riprese a parlare, riacquistando il tono indignato (e seccato per non essere stata lei a ricevere quelle avances) di poco prima. "Magari se provavi a proporlo a noi" e prese per la vita il Diurno "avresti potuto ottenere una risposta affermativa, non è vero Simon?"
Lui la guardò stranito e cominciò a balbettare parole sconnesse e senza senso che convergevano in quello che suonava come un "no, non credo proprio."
Prese la parola lo stregone.
"O in alternativa ci siamo noi. Sai, dovresti vedere l'effetto che hanno a letto le rune della res..."
"Magnus!" lo fermò il cacciatore moro. "Non ci provare. Non. Dirlo."
"Come sei noioso Fiorellino... Uff."
Gli altri nel frattempo avevano ripreso a parlare animatamente, senza badare alla conversazione che stavano avendo i due.
"Anche mezz'ora fa pensavi che io fossi noioso? Perché, lasciamelo dire, non sembrava che tu ti stessi annoiando." ribatté Alec facendosi sentire solo dal suo ragazzo, che esibì un sorriso malizioso e sornione. "Oh no, Alec. Tutt'altro." Rispose passando l'unghia smaltata dell'indice lungo tutta la colonna vertebrale del Nephilim, provocandogli un brivido che cercò di nascondere.
Magnus gioì dentro di sé nel sapere che era lui stesso a procurargli quelle sensazioni. Il suo flusso di pensiero venne bruscamente interrotto da Jace. "Bene, noi leviamo le tende. La prossima volta, Stregone, dovresti selezionare meglio i tuoi invitati."
Il figlio di Lilith in questione, inarcò le sopracciglia. "Mi stai consigliando di far svolgere dei test d'ingresso per le mie feste?"
In risposta ottenne solamente uno sbuffo denigratorio e un'occhiata sbieca. Il biondo poi prese per mano la sua ragazza, che non tentò minimamente di opporre resistenza. "Ci vediamo Magnus." fece la rossa, venendo seguita a ruota da Isabelle e Simon.
"Devo andare anche io, Mag. Mi dispiace..."
"Sì, lo so Alec. Ma è ancora presto, non puoi rimanere un pochino di più?" disse con gli occhi da cucciolo lo stregone. Alec si intenerì talmente tanto a vederlo così che stava quasi per cedere e acconsentire, ma il Nascosto lo baciò. Quando si staccarono gli diede un colpetto sul braccio, sussurrandogli nell'orecchio un "vai, ora". Si scambiarono un sorriso leggermente mesto, ma erano fiduciosi nel fatto che avrebbero potuto vedersi il pomeriggio dopo.
Il cacciatore si unì al gruppetto, che stava già uscendo dalla porta del loft, intento a mettere più distanza possibile tra loro e quella fata.
Una volta fuori, Alec si accorse che la temperatura era calata parecchio; rabbrividì e affondò le mani nelle tasche dei pantaloni, con i pensieri che ritornavano alla serata appena trascorsa con Magnus.

L'unica cosa che aveva dissuaso lo stregone a non trattenere oltre il suo Nephilim era stata l'immagine della pseudo-suocera che gli si era stampata davanti agli occhi e nella mente. Se la immaginava furente, che incedeva pesantemente avanti e indietro per la biblioteca nell'attesa che il figlio tornasse per potergli rinfacciare di non aver mantenuto la promessa di tornare per la notte. Riusciva anche a immaginare il rumore dei tacchi che colpivano a ogni passo il pavimento -che per la cronaca prima o poi si sarebbe consumato, a furia di passarvi sopra- e l'antico orologio a pendolo attaccato alla parete che scandiva per bene il passare del tempo con il suo movimento oscillatorio e incessante, come a ricordare il fatto che i minuti trascorrevano e il figlio doveva ancora arrivare.
Tic. Tac. Tic. Tac.
Tlack. Tlack.
Tlack. Tlack.
Tic. Tac. Tic. Tac.
Un fremito lo percosse e si ridestò dalla sua immaginazione, che si era fatta così vivida da prendere il sopravvento sulla sua razionalità e fargli perfino imperlare la tempia di un rigagnolo di sudore freddo.
Si lasciò scivolare contro la porta d'entrata del loft, prendendo fiato per annunciare che di lì a poco sarebbe finita la festa.

La temperatura all'interno dell'istituto non sembrava molto più alta di quella che c'era all'esterno e di certo i marmi decorativi delle navate della cattedrale non servivano a condurre calore. Nemmeno a trasmetterne un senso, a dir la verità.
Ma ad Alec non importava più di tanto. Lui aveva la sua gioia e la sua serenità che lo scaldavano da dentro.
Aveva pensato e ripensato alla sua vita con Magnus per tutto il tragitto, dal loft alla villetta di Clary, poi da casa di Simon all'istituto, ponendosi numerosi interrogativi su quello che sarebbe stato il loro futuro, beandosi di avere una persona così meravigliosa al suo fianco, sorridendo al pensiero dell'immagine di lui, di cui ormai conosceva i tratti a memoria.
Nell'ascensore Isabelle si raccolse i lunghi capelli scuri in una coda di cavallo, mentre Jace, in un impeto alquanto più narcisista del solito, si stava ammirando nello specchio posto su uno delle quattro pareti dell'abitacolo, e, avrebbe giurato Alec, anche facendo i complimenti a bassa voce a se stesso per tutta quella bellezza riunita in una sola persona.
Il moro alzò gli occhi al cielo, scuotendo la testa e aspettando che l'ascensore cigolasse segnalando l'arrivo al piano delle loro stanze.
Dopo alcuni sferragliamenti le porte si aprirono e i tre uscirono nel corridoio illuminato da una luce fioca appesa alla parete.
Dopo essersi dati la buonanotte si recarono ognuno nella propria stanza.
Alec fece per abbassare la maniglia della sua camera per entrarvi, ma una voce alle sue spalle lo fece sussultare e voltare di scatto.
"Grazie. Per essere tornato all'istituto."
La voce che gli aveva fatto perdere almeno dieci anni di vita apparteneva a Maryse, che se ne stava avvolta in una vestaglia di seta e candido vellutino verde smeraldo, con le spalle dritte appoggiate al muro di fronte alla porta di legno.
Alec la guardò negli occhi. Sembrava così... vulnerabile, più materna del solito.
"Madre, non vi avevo sentito arrivare. Comunque..."
"Oh, ma smettila con questo Voi. Non siamo mica nell'ottocento e io non sono l'imperatrice." Un sorriso addolcì il suo volto.
Alec  si limitò a ridacchiare sommessamente. Non sapeva proprio come comportarsi, non sapeva cosa volesse sua madre.
"Grazie per essere tornato all'istituto questa notte." Ribadì. Sorrise nuovamente.
"Uh... Io..."
"Spero tu ti sia divertito."
Il cacciatore arrossì di colpo, non sapeva che idea avesse sua madre riguardo al "divertirsi". Probabilmente era diversa dalla sua. Sperò che Maryse, alla la luce fioca del corridoio, non avesse notato il rossore che aveva tinto le sue guance.
"La festa è stata fantastica. Avresti dovuto vedere il loft, era completamente stravolto e irriconoscibile!" Non si accorse neanche dell'enfasi e del tono felice e gasato con cui aveva pronunciato quelle parole.
Maryse soffiò una risatina col naso, rimanendo in silenzio per alcuni istanti.
Alec capì che la conversazione non sarebbe finita lì, così guardò la madre e chiese: "Vuoi- vuoi entrare?"
La donna sollevò il capo, guardando la porta di legno, e alla fine annuì. "Certo."
Il moro aprì la porta, fece passare la madre e poi se la chiuse alle spalle.
Maryse si accomodò sulla sedia che stava davanti alla scrivania, mentre Alec si sedette su letto, incrociando le gambe in un movimento lento ma fluido nonostante la sua altezza.
"Bè... Come- come va con Magnus?"
Era la prima volta che Alec sentiva la madre insicura e tentennante. Deglutì. Sapeva che prima o poi avrebbero affrontato seriamente l'argomento.
"Bene. Davvero. Magnus è..." ci pensò un attimo, alla ricerca delle parole adatte. "Bè, Magnus è Magnus."
La donna inarcò le sopracciglia, non comprendendo del tutto ciò che volesse dire il figlio.
"È ciò che stavo aspettando da una vita, con lui non mi sento continuamente sbagliato e fuori posto. E... E non mi sembra ancora vero che lui abbia scelto me, cos'ho io da dargli, cosa ci vede in uno Shadowhunter qualunque dai capelli neri e gli occhi blu? Non so cosa io abbia fatto per meritare una persona così meravigliosa al mio fianco, ma..." si fermò per riprendere fiato, e si rese conto dell'amore che aveva infuso in quelle parole dette quasi euforicamente. "ma non mi lamento di certo, e farò il possibile perché le cose tra noi non cambino. Voglio- vorrei poter stare ed essere con lui finché il tempo me lo permetterà."
Maryse chiuse gli occhi e sorrise. "Bambino mio, tu non sei sbagliato, non pensarlo mai. Ti chiedi come faccia Magnus Bane ad essersi innamorato di te?
Guardati un momento. Non vedi che persona speciale tu sia?, il tuo altruismo difficile da trovare nei Nephilim, la tua bellezza? Tu non sei uno Shadowhunter qualunque con occhi blu e capelli scuri. Tu sei Alexander Gideon Lightwood, e devi andar fiero della persona che sei, non dimenticarlo mai. E... Bè, sono davvero felice per te e orgogliosa dell'uomo che sei e stai diventando."
"S-sul serio?" domandò stupito lui. La donna si alzò e gli lasciò una carezza sulla guancia. "Certamente."
Arrivò alla porta e posò una mano sulla maniglia. Prima di uscire si voltò verso e il figlio con un'espressione gentile sul volto. "Buonanotte Alexander."
"Buonanotte mamma."
Maryse si chiuse la porta alle spalle e si diresse verso la sua camera con uno sguardo tra l'emozionato e il gongolante. E un unico pensiero in testa: "È la prima volta che mi chiama 'mamma' da quando non è più un bambino."


Angolo della Nondeltuttopazza:
*Lacrimuccia di commozione*
SONO TORNATA DOPO MESI DI PAUSA. MI SEMBRA PASSATO POCHISSIMO DALLE VACANZE. Imploro perdono per l'assenza. Vi sono mancata almeno un pochino? Eh eh?
Questa Maryse tenerosa mi piace un sacco, e a voi? *__* E Magnus e Izzy in un impeto di malizia più elevato del solito?
Non so quanto ci metterò per il prossimo aggiornamento, incolpate il liceo classico.
Ringrazio l'esercito di recensitrici che ha commentato lo scorso capitolo:
Chesy, Arya Herondale, Readingbook4ever, _ F i r e _, Marty060201, Stella13.
Spero di non aver perso i miei cari lettori per questa assenza!
Alla prossima amori!
  
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