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Autore: Rosalie97    26/10/2014    4 recensioni
La civiltà umana è progredita talmente tanto da riuscire a costruire navi spaziali abbastanza solide per grandi viaggi nello spazio ed installazioni militari e scientifiche in luoghi fuori della Terra. Ed uno tra i più grandi traguardi è proprio quello della stazione sulla superficie di Marte.
Questa è la prima missione nella quale gli umani mettono piede sul pianeta rosso. La squadra dovrà essere il più possibile adatta, ma questo non è un problema, perché il capo che gestisce la missione, Chris McLean, ha già i nomi dei partecipanti pronti.
La missione è seria e pericolosa, tutti sulla Terra aspettano di sapere i risultati degli studi archeologici e dei test scientifici. Tutto va alla grande intanto sulla superficie di Marte, se non per gli screzi tra i membri dell’equipaggio. Ma qualcosa improvvisamente cambia, quando i due scienziati e le due archeologhe scoprono qualcosa di incredibile e spaventoso.
Da quel momento, ognuno correrà un grave pericolo, perché dal quarto pianeta del Sistema Solare si è liberato qualcosa di terribile e mortalmente pericoloso.
A tutti voi che leggete, siete i benvenuti nella Danger Zone.
Genere: Avventura, Science-fiction, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Courtney, Dawn, Max, Scarlett, Sky | Coppie: Alejandro/Heather, Duncan/Courtney, Trent/Gwen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
Capitoli:
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<< Insomma, signori, dobbiamo trovare una soluzione a questo dilemma >> disse l’uomo battendo i pugni chiusi sulla superficie del tavolo a cui i sette uomini presenti nella stanza stavano seduti. Ognuno di loro aveva un ruolo fondamentale alla Nasa, ed erano gli unici che potessero disporre gli ordini per quella missione.
Finalmente l’astronave era pronta, dopo tre interi anni di lavoro, la missione poteva iniziare, ma c’era un problema di fondo: non avevano un equipaggio.
<< Dobbiamo essere sicuri che i membri siano perfetti per la missione, questa è la nostra priorità >> intervenne il vicedirettore guardando il suo capo.
<< Si, ma se scegliamo solamente cittadini americani, gli altri stati non ne saranno felici >> disse invece colui che era stato direttore dei lavori per la costruzione dell’astronave fino a pochi giorni prima.
<< State in un bel casino eh? >> intervenne l’uomo che fino a quel momento era rimasto zitto. Se ne stava seduto a capotavola, al lato opposto del tavolo, direttamente davanti al direttore. Teneva le braccia incrociate al petto e guardava i suoi colleghi con un sorrisetto divertito in volto.
Indossava un completo molto poco formale, che consisteva in un paio di pantaloni blu e in una maglia arancione a maniche corte. Al collo portava un ciondolo di legno legato a una cordicella bianca. Al polso sinistro portava diversi braccialetti di molti colori.
<< La trova una cosa divertente, signor McLean? >> chiese il direttore, ma l’uomo dalla catasta di capelli neri si limitò a ridere piano, divertito, mentre abbassava gli occhi sulla superficie fredda del tavolo.
<< Estremamente >> disse poi, riportando gli occhi su di lui. Chris si stava divertendo come non mai. Lui possedeva già la soluzione mentre tutti si struggevano per trovarne una.
<< Allora forse, se non prende seriamente la cosa dovrei pensare di toglierle il controllo di questa missione. >> Intervenne il direttore con sguardo accigliato.
Chris invece di allarmarsi, si alzò in piedi facendo andare indietro la sedia con un rumore strascicato sul pavimento, e li guardò, poggiando i polpastrelli sul tavolo.
<< Signori, è stato un immenso piacere stare qui seduto con voi a non fare assolutamente nulla di nulla. Ma ora io devo andare. Se mai troverete una soluzione, alla quale io sono giunto da un bel pezzo, chiamatemi >> fece un lieve cenno con il capo e si voltò, pronto ad andarsene, ma prima prese in mano la sua ventiquattr’ore blu.
<< Fermo! >> urlò il direttore, e Chris si immobilizzò, rivolgendo ai colleghi le spalle. Un sorriso compiaciuto gli comparve sul volto. Prevedibile, pensò.
<< Si, signore? >> chiese voltandosi, con uno sguardo accigliato, facendo finta di esserne sorpreso.
L’uomo soffiò dal naso, tentando di trattenersi dallo scoppiare per colpa della rabbia e gonfiando il petto.
<< Quale soluzione? >>
Chris sorrise, alzò il braccio destro ed aprì la ventiquattr’ore, da cui estrasse una cartella gialla che lanciò sul tavolo, facendola scivolare fino al centro dell’unico mobile in quella stanza a parte le sedie su cui erano seduti gli uomini presenti.
<< Passatemela! >> urlò il direttore alzando il braccio e aprendo il palmo in attesa. Il vicedirettore si affrettò ad eseguire l’ordine, e non appena il capo della Nasa ebbe sottomano la cartella, la aprì. Intanto Chris si sedette nuovamente. << Chi sono? >> Chiese l’uomo leggendo.
Il primo fascicolo era quello di una ragazza. << La prima è Scarlett Lebedev. >> Disse Chris, mentre il direttore guardava la foto della giovane dai capelli rosso fuoco. Indossava un paio di occhiali e si potevano vedere bene i suoi grandi occhi color verde oliva.
<< Una russa? >> chiese il vicedirettore confuso.
<< Esattamente >> rispose Chris. << Mi pare che sia ciò di cui vi lamentavate. Tra tutti i possibili candidati, io vi ho trovato quelli più adatti. Credetemi, so quello che faccio. >>
<< Come sempre >> disse uno degli uomini presenti, che sorrise a Chris dandogli ragione.
<< Ma è solamente una ragazzina! >> urlò improvvisamente il direttore.
<< Non è una ragazzina. Ha diciannove anni e, come tutti i ragazzi e le ragazze che ho scelto, si è laureata molto prima del tempo. La sua intelligenza batte di gran lunga la media. L’ho scelta come capo della missione, controllerà il lavoro degli scienziati dell’equipaggio. >>
<< Sei sicuro di quel che fai, McLean? >> disse il direttore, dando improvvisamente del “tu” a Chris.
<< Si, completamente >> fece bene attenzione a non chiamarlo signore.
Richard Sanders, il direttore, lo guardò, e McLean annuì.
<< Gli altri nomi? >> Chiese allora sospirando, incrociando le mani e mettendo giù sul tavolo la cartella.
<< Max Shelter, americano, Jasmine O’Connel, australiana e canadese e Sky Jean, francese. >>
<< Questi sono gli scienziati? >> Chiese aggrottando la fronte.
<< La Lebedev e Shelter sono esperti in biologia ed ingegneristica. Mentre la O’Connel è un’archeologa, come la Jean, solo che quest’ultima è un’esperta in fisica, come la Ledebev, oltre che sulla “possibile” vita su altri pianeti. Diciamo che le piacciono gli alieni >> disse ridendo piano.
<< Tutti loro sono dotati di conoscenze fisiche e chimiche? Dobbiamo essere sicuri della loro attendibilità, se mai accetteranno il lavoro. >>
<< Si, signore. E chiunque rifiutasse sarebbe un pazzo. >>
<< Non abbiamo mai fatto dei test, non siamo mai sbarcati letteralmente su Marte… Sarebbe chiaramente capibile se non volessero partire. >>
Chris sospirò. << Per la parte militare, in caso ce ne fosse bisogno… Abbiamo Duncan Nelson, un americano, e la sua squadra, con la quale ha già iniziato una collaborazione. >>
<< Hai dato loro il via? >>
<< Si >> Chris lo ammise senza grandi difficoltà e sorrise divertito.
Richard sospirò. McLean era un caso perso, ma era anche uno tra i migliori, se non il migliore, per questo lo aveva scelto come capo della missione. << Anche lui è così… >>
<< Giovane? Si, ha ventidue anni, così come gli altri membri della sua squadra. E tranquillo, capo, che si conoscono da moolto tempo >> il sorrisetto di Chris preoccupò il direttore, che però non disse nulla.
<< Gli altri nomi? >>
Chris sospirò. << Heather Brooks, canadese, asiatica ed italiana, oltre che esperta in armi, così come Alejandro Burromuerto, latino americano. Poi c’è Courtney Barlow, figlia di Nick Barlow. >> Il direttore annuì con un lieve sorriso, cenno che approvava la scelta. Avere in squadra la figlia di uno tra i più importanti capitani militari non poteva che rendere le cose più proficue per loro. << Canadese ed americana, oltre che spagnola. Un’esperta con gli esplosivi. >> Chris sorrise.
<< E poi? >> intervenne il vicedirettore, curioso.
<< Mike Hellström, svedese e americano e Justin Lopez, spagnolo con la cittadinanza americana. Entrambi soldati semplici. E infine, Eva Black… Quella ragazza è come un carro armato, sembra più un uomo che una donna, ed è un’esperta nelle torture e nelle armi pesanti. >>
<< Ma immagino che non sia finita qui >> disse il direttore Sanders dopo aver annuito.
<< Ovviamente no. Ci vuole pur un medico per ogni evenienza, e per questo ho scelto Bridgette Wolf, tedesca e canadese. Come medico… posso assicurare, è ottima. Anche se ha solamente ventidue anni, le sue conoscenze sono incredibili. >>
<< Non è una cattiva scelta tutto sommato, quella di creare un equipaggio giovane. >> Ammise il direttore, con cui tutti concordarono. << Ed inoltre sembrano molto attendibili e capaci. >>
<< Lo sono. A Bridgette si affiancherà Anne Maria Martinez, latino americana da parte di padre e spagnola di madre. Ha la cittadinanza americana dall’età di quattro anni. >> Tutti annuirono. << Ed infine, Shawn Edwards, americano a tutti gli effetti, esperto meccanico. Insieme alla Lebedev e a Shelter potrà occuparsi della manutenzione della nave. >>
<< Questa russa e questo Shelter sembrano molto… >>
<< Si, sono molto capaci. Forse Shelter… Beh, non le dico niente, capo, vedrà quando lo conoscerà. Sono sicuro che entrambi accetteranno. >>
<< Capisco… Finita la lista dei partecipanti alla missione? >>
<< Si >> annuì Chris. << Poi ci sarà la squadra che con me si occuperà della missione dalla base. >>
<< Mi dica i nomi. >>
<< Zoey Smithers, Scott Meyers, Gwendolyne Brooks, Trent Richards, Topher Turner, Cameron Wikins, Harold Morris, Staci Shultz, Katie Bell ed Amy Foster. Ma vi avverto che la maggior parte di loro ha un legame con i membri della missione. >>
<< Che tipo di legame? >>
<< Beh, la Smithers ha una relazione con Mike Hellström, così come quella che sta nascendo tra Richards e Sky Jean. Inoltre, Heather e Gwen sono sorelle, e Scott Meyers è un amico d’infanzia della Barlow. Molti tra loro si conoscono già. >>
Il direttore parve pensarci su. << Forse questo… >> disse infine, << potrebbe esserci di qualche profitto. >>
<< Oh accidenti! >> Urlò Chris. << Ho dimenticato Dawn Jensen, norvegese. Esperta biologa, come la Jean, oltre che una pacifista nata. Potrebbe occuparsi di quel progettino di cui parlavamo >> Chris fece l’occhiolino al suo capo, che capì al volo. Gli altri presenti li guardarono confusi, ma nessuno dei due parve voler rivelare quel loro segreto.
<< Questa è tutta la squadra? >>
<< Si >> disse Chris.
<< Bene… >> fece una pausa, in cui i due si guardarono seriamente negli occhi. Alla fine il capo della Nasa disse: << Contattali. >>
  
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