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Autore: drem_of_love    27/10/2014    7 recensioni
Salve amici, eccomi qui che ripubblico lamia storia amore impossibile con un nuovo titolo e con numerose revisioni e modifiche. Spero vi Piaccia, ho intenzione di riempire le lacune della storia e gli spazzi di tempo tra una cosa e l'altra, li avevo un po saltati.
Soun è vedono con tre figlie. Ha deciso di risposarsi con la sorella del suo migliore amico. Vedova anche lei, ha un figlio 16enne, il quale dovrà imparare a vivere con tre splendide ragazze e sentimenti contrastanti. Spero di avervi incuriosito.
Genere: Azione, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Tendo, Ranma Saotome, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
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Nda: Salve a tutti/e come state? Mi dispiace dell’attesa ma sono un po’ impegnata. Sto revisionando gli ultimi capitoli del mio primo romanzo e vi sto trascurando un po’. Vi chiedo umilmente scusa. Eccomi qui con un nuovo capitolo spero vi piaccia. Un bacio, Drem.
VioletLumos, il richiamo del ventre illuminato mi è venuto da te, anche se in questo caso descrive una situazione diversa.


Capitolo 18
Un segreto da difendere

Pov Akane
Ryugenzawa era stupenda, quieta e accogliente proprio come la ricordavo. Ogni mattina correvo fino alla sorgente della vita per prelevarne un po’, mi aiutava a preparare il pranzo, evitando così di avvelenare il povero Ryoga. Erano passate due settimane dal mio arrivo e ogni volta che ingerivo quel liquido miracoloso il mio ventre brillava. I capogiri e le nausee passavano anche se per pochi momenti. Questi lievi malesseri mi avevano colto appena ero arrivata, inizialmente avevo pensato fosse colpa del viaggio in treno, poi del cambio di temperatura, infine fissando il calendario e un dubbio s’insinuò in me. Mi avvicinai al pezzo di carta e cominciai un mio calcolo mentale. Com’era possibile? Avevo un ritardo di una settimana, non mi era mai successo. Decisi di chiamare Nabiki, la mia arguta sorellina mi avrebbe sicuramente sollevato il morale.

<< Ehilà vacanziera, come stai?>> chiese pimpante mia sorella.
<< Bene e tu?>> le risposi con tono spento e assente.
<< Alla grande come sempre. Dal tono della tua voce non si direbbe che stai bene!>> infierì lei seria.
<< Hai ragione come sempre! Notizie di Ranma?>>
<< Nessuna sorellina.>>

Che cosa stava combinando? Perché era sparito così? Quindici giorni lontano da casa in un’altra nazione e non si degnava di fare una chiamata? In quel momento mi sentii così in colpa, ero io il motivo della sua fuga.

<< Ehilà testona, tranquilla starà sicuramente bene, lui è fatto così!>>

Sospirai rammaricata, Ranma era testardo e orgoglioso ed io l’avevo ferito profondamente. Mi guardai la pancia e tremai, se il mio sospetto si fosse rilevato fondato, avrei dovuto cavarmela da sola. Con quale coraggio l’avrei cercato? Non potevo, non dopo tutto il male che gli avevo fatto!

<< Akane ci sei?>> mi richiamò sbuffando mia sorella.
<< Nabi ho un problema…>> le annunciai con voce incrinata dal pianto.
<< Cos’è successo sorellina?>> mi chiese ansiosa.
<< Ho bisogno di te!>>
<< Tranquilla, arriverò presto.>>
Non aggiunsi altro, con lei non serviva.



Iniziai a piangere come una cretina, io amavo Ranma perché non mi ero battuta? Avevo preferito scappare come una cretina e ora i Kami mi punivano. In quell’istante entrò Ryoga, vedendomi in quello stato il ragazzo con la bandana subito si avvicinò a me.

<< Akane stai bene?>>
<< Si tranquillo, è stato solo un momento!>> esclamai asciugandomi gli occhi.
<< Questi sono per te!>> pronunciò il mio coinquilino porgendomi un mazzo di fiori.
<< Quali hai scelto oggi?>> chiesi sorridendogli grata.
<< Peonie, questi fiori appariscenti, lussureggianti, eleganti incarnano amore e affetto, prosperità, onore, valore, nobiltà d’animo e, in piena fioritura, pace. È un augurio di fortuna piccola Akane!>>

Sorrisi, Ryoga era una scoperta continua. Ogni mattina usciva puntualmente all’alba, correva per due ore e ritornava a colazione con uno splendido mazzo di fiori, ogni giorno una composizione diversa accompagnata dalla spiegazione del loro significato. Era davvero bravo nel suo lavoro.

<< Ti manca il negozio vero?>> chiesi ispirando il dolce profumo di quei boccioli colorati.
<< Un po’ ma c’è Shin a sostituirmi ora.>>
<< Come mai sei qui?>>
<< Ecco, dovevo risolvere un problema…>> mi rispose imbarazzato grattandosi la nuca.

Ero così intenta nel riflettere che sbadatamente urtai la brocca dell’acqua bagna dogli la casacca. Vidi gli occhi di Ryoga riempirsi di terrore, in quell’istante mi ricordò Ranma il giorno in cui scoprii il suo segreto. Appena l’acqua l’ho sfiorò non accadde niente, stavo prendendo uno straccio per asciugarlo ma lui era già scattato in piedi e stava uscendo.

<< Aspetta Ryoga ti aiuto!>> esclamai dispiaciuta.
<< Tranquilla Akane, ci vediamo dopo!>>

Il tempo di raggiungere l’uscita, il ragazzo con la bandana stava cambiando forma. Lo vidi restringersi un po’ alla volta, scivolare dai vestiti e grugnire sul pavimento. Oddio! Ryoga era diventato un porcellino nero!
Mi avvicinai ma lui si nascose dietro alla penisola della cucina.

<< Immagino fosse questo il tuo segreto… perché non ti sei trasformato subito come Ranma?>> chiesi guardando il mobile.
<< oink oink.>>

Già che sbadata, come doveva rispondermi quel poveretto, che stupida!
Afferrai il bricco dell’acqua calda per il tè e glielo versai addosso.

<< Akane scotta! Sei per caso impazzita?>> urlò il mio amico.
<< Scusami non volevo, allora? Dimmi la verità centra Ranma con quello che ho visto? Cavolo perché non esci da lì?>> Non so perché ma credevo che fosse lui l’artefice di questo segreto.
<< Sì è colpa sua, tranquilla ti spiegherò tutto dopo. Ora però voltati.>> rispose balbettando.
<< perché?>> chiesi ingenuamente.

Solo in quel momento abbassai lo sguardo sul pavimento e capii.
<< Oddio ma sei nudo, metti questo!>> Gli urlai lanciandogli un telo.
<< Grazie, ora se permetti vado a cambiarmi.>>

Dopo le ultime parole non udii più niente, solo un veloce movimento d’aria. Ero così curiosa di conoscere la sua storia.



Pov Nodoka

Erano passate due settimane dalla partenza dei ragazzi, Soun si recava ogni giorno alla tomba di Yuko, piangeva e imprecava contro quella lapide incolore. Un giorno stanca del suo silenzio, decisi di seguirlo. Volevo saperne di più! Si fermò davanti alla tomba s’inginocchiò e cominciò a parlare.

<< Tu non ti rendi conto di ciò che hai fatto!>>

A cosa si riferiva?

<< Ho seguito le tue ultime volontà, ho imparato ad amare Nodoka è una donna così buona… Soprattutto ho riunito i ragazzi, così che riconoscessero il richiamo del sangue e invece…>>

Soun cominciò a colpire violentemente la lapide, tremai a cosa si riferiva per il richiamo del sangue?

<< Si sono innamorati, ti rendi conto? Fa male vederli soffrire. Il loro sentimento è così puro così vero ed io li ho dovuti ostacolare! Per colpa tua, ho dovuto fare la parte dello stronzo per non ferire tutti!>>

Un nuovo colpo più forte e il marmo si crepò. Non avevo mai visto mio marito così sconvolto. Avevo paura, di cos’aveva paura?

<< Con quale coraggio, avrei potuto riferire a Nodoka che la sua migliore amica sedici anni fa l’aveva tradita? Con quale forza avrei dovuto rivelare a mia figlia che era mia? anche se l’ho amata con tutto me stesso. Come avrei potuto spiegarle che Ranma è suo fratello…>>

Vidi Soun finalmente calmarsi e scoppiare in un pianto liberatorio. Non credevo alle mie orecchie, collegai frase dopo frase e capii. Yuko mi aveva tradito con mio marito, da quel tradimento era nata Akane.Come aveva potuto? Ed io che la consideravo una sorella, una donna dall’animo buono… bleah ero stata una povera sciocca.

Uscii dal mio nascondiglio e corsi incontro al mio sposo, era un uomo meraviglioso da anni custodiva quel segreto con devozione. Lo abbracciai e gli baciai via le lacrime.

<< Scusami per come ti ho trattato caro, non immaginavo!>>
<< Nodoka cosa ci fai qui?>>
<< Sono qui per aiutarti, non sei più solo!>>

C’incamminammo verso casa,avrei trovato una soluzione e delle prove, non poteva finire così.



Pov Ranma

Erano trascorse due settimane ed io mi crucciavo ancora. Per quanto mi sforzassi di non pensarla, lei era sempre lì, al centro dei miei pensieri. Ukyo era stata preziosa, mi aveva dato un tetto e un pasto caldo ogni giorno oltre a offrirmi la sua spalla ogni volta che ne avevo bisogno.
Mi mancava mia madre ma non riuscivo a chiamarla.

Avevo paura che mi chiedesse se sentissi ancora qualcosa per lei, non sapevo mentire. Per questo avevo deciso di sparire, avrei liberato mente e cuore poi sarei ritornato a casa: con una nuova vita, con un nuovo cuore. Mi ero recato più volte alla sorgente in questi quindici giorni ma non mi ero mai bagnato, l’idea di separarmi da Ranko mi angosciava. Anche quella parte di me mi ricordava lei, era stata l’unica ad accettarmi e ad amarmi anche come donna. Mi sarei bagnato quando sarei stato pronto a voltare pagina. Ucchan assisteva silenziosa a queste mie battaglie interiori, mi sentivo in colpa verso di lei. Ne avevo approfittato in un momento di debolezza e nonostante tutto lei mi sosteneva. Chissà forse avrei dovuto farci un pensierino. Scossi la testa, non potevo. L’avrei solo illusa e questo era l’ultima cosa che volevo.


Pov Nodoka

Soun era uscito con Genma per una riunione di quartiere, decisi di recarmi nella vecchia camera di Yuko. Entrai silenziosamente e accesi la luce. Anche se piena di polvere era ricca di cose. Cercai un po’ dappertutto fin quando non notai una scatola a forma di cuore sotto l’armadio.

L’aprii con le mani che mi tremavano, ero sicurissima di ricordare quell’oggetto, dove l’avevo visto? Poi ricordai,mio marito me ne aveva regalato uno uguale alla nascita di Ranma.
 
 
   
 
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