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Autore: Nibbles    27/10/2014    1 recensioni
La storia vede protagonista Andy come principale narratore durante tutta la storia, spiega del come la sua vita sia cambiata in sei mesi dopo la rottura con Juliet Simms, fidanzata storica del cantante. Attraverso un piccolo flashback capirete le sue emozioni e del come una nuova storia sia nata, o meglio, amicizia prima di diventare una storia romantica.
Genere: Fluff, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Andy Biersack, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E’ la sera di Halloween e a dirla tutta mi sento pieno di energie questa sera, nonostante sia nel bel mezzo del tour insieme alla band, nonostante sia appena sceso dal palco io sono ancora pieno di energie.
Questa cosa ha reso i ragazzi abbastanza felici, dicono che era tempo che non ero più così pieno di vita e di sorrisi.
Devo tutto a lei, non Juliet, si intende, tra me e lei è finita qualche mese fa, per l’esattezza sei mesi fa quando un giorno, lei mi ha semplicemente detto che non provava più nulla per me e lasciò la casa in cui vivevamo.
Per un mese intero ammetto di essere stato il ritratto della depressione, le cose migliorarono dai Kerrang! Awards, non perché avessi vinto nella categoria “Hottest Male”, anche se a dirla tutta non guastava, in realtà è andata meglio perché ho conosciuto lei, la ragazza che ha deciso di non lasciarmi a terra nonostante non avessimo nessun rapporto, oltre al fatto di intravvederci a qualche premiazione.


Flashback

Avevo appena ritirato il premio per il “Hottest Male”, tutti applaudivano, sorridevano, in realtà non tutti, non si può andare a genio a tutti e nonostante i Black Veil Brides ormai si fossero affermati come band, in molti ancora ci schifavano, ma non me ne fregava una beata minchia, erano anni che vincevamo premi, che ai nostri “haters” la cosa piacesse o no. Il mondo della musica ci dava i nostri meriti, i nostri fan continuavano a sostenerci, a chi importa del resto? Eppure non ero felice, non del tutto, il mio cuore era a pezzi.
Dopo che tutti ebbero ritirato i loro premi, qualche esibizione live e qualche altra battuta dei presentatori, la cosa finì lì. Io semplicemente lasciai per primo il posto, dopo aver salutato soltanto i membri della mia band e qualche altra persona con cui avevo un rapporto d’amicizia. Fuori, in strada, nonostante fosse giugno, faceva un po’ freddo, forse a causa della pioggia. Ah, cara vecchia Londra, non deludi mai.
Da grande genio qual’ero, non avevo uno straccio di ombrello, i taxi sembravano tutti spariti e a essere sinceri, io non avevo tutta questa voglia di tornarmene in albergo. Optai per farmi un giro e trovare qualche bar, grazie a non so cosa, il destino, la fortuna o semplicemente qualche imprenditore astuto, nella via accanto al posto dove si erano celebrati i K! Awards, c’era un bar piuttosto carino, poco affollato, ciò che faceva al caso mio.
Mi sedetti a un tavolino piuttosto isolato, avevo ordinato un bel boccale di birra sperando di affogarci la mia malinconia, così al primo boccale ne seguirono altri, a metà del terzo mi strozzai quasi con la birra per colpa di una ragazza dalla chioma bionda. Si era seduta senza permesso o troppe cerimonie al mio stesso tavolo, anche lei accompagnata da una birra e dal proprio K! Award. Non potei fare a meno di guardarla con rabbia, che cazzo voleva questa da me? Per questo le mie parole suonarono dure sia nella mia mente che nella realtà. Lei non rispondeva, così la incitai a rispondermi.
-“Allora? Ti ho fatto una domanda, sarebbe educazione rispondere.”
-“Mi sono seduta qui perché è un tavolino isolato, io so chi sei tu e tu sai chi sono io, non c’è bisogno di parlare, farci autografi o rispondere a mille domande. Ora, stai zitto e affogati nella tua birra.”
Devo ammettere che le sue parole, nonché il tono, mi fecero rimanere abbastanza perplesso, stranamente mi fece incuriosire questo suo comportamento.
-“Si può sapere perché la ragazza più bella di Kerrang! è così suscettibile?”
-“Per essere uno che sembra volersene stare da solo, parli decisamente troppo.”
-“Fai come ti pare.”
Ecco Andrew, visto cosa si ottiene a cercare di essere gentile con le persone? Un bel nulla, tanto vale non provarci nemmeno ad avere un dialogo, meglio tornare alla birra.
Due boccali dopo e una vista leggermente offuscata mi ritrovo ad osservare la ragazza davanti a me, è abbastanza normale che abbia vinto il mio stesso premio, al femminile, si intende. Ha dei bei lineamenti, nemmeno gli occhi sono male, azzurri, come i miei, capelli biondi e lunghi, ondulati. Però non è la tipica bionda dall'aspetto innocente e un po’ stupido stile Barbie, sembra piuttosto turbata, arrabbiata e dalle risposte che mi ha dato e da quel che so sul suo conto, ha un bel caratterino.
Ed eccola che ora mi fissa, perplessa quanto me, con lo sguardo duro quanto me, sembra… me.
-“Ma si può sapere che diavolo hai da fissarmi, Biersack?”
-“Sei a mezzo metro da me, ho tanta birra in corpo e mi annoio, contenta?”
-“Come una pasqua, non si vede?”
-“Vuoi la risposta sincera o una inventata?”
-“Come ti pare.”
-“Ok, sembri tutt'altro che contenta, perché non sei contenta?”
-“E tu? Perché non sei felice?”
-“Io ti ho fatto la domanda per primo.”
-“Siamo all'asilo? Comunque, odio questo premio. Non voglio riconoscimenti perché un branco di uomini mi trovano la musicista più bella, contento?”
-“E’ sempre un premio, ti farà guadagnare notorietà e automaticamente anche alla tua band. In passato poi, non mi è sembrato che ti facessi problemi a dare scandalo grazie alla tua immagine.”
-“Erano una prova, quei vestiti intendo. Stavo crescendo e volevo esplorare, tutto qui. Dopotutto, nemmeno tu hai adottato un look casa e chiesa agli esordi della tua band.”
-“Touché.”
-“Allora, tu che hai da non essere felice?”
-“I miei sono problemi personali, ben distanti dalla tua rabbia verso Kerrang!.”
-“Dai, sfogati. Peggio di così non può andare, sei in un bar, brillo, con me.”
In faccia mi si stampò un sorriso amaro, ero stato decisamente in situazioni peggiori, ma per quella sera era effettivamente il peggio che mi potesse accadere. Non so perché o come, ma mi convinsi e raccontai tutta la storia, di come era finita, di come mi sentivo, di come mi mancava. Era la prima volta che ne parlavo così accuratamente, non l’avevo fatto nemmeno con Ashley, il mio migliore amico, semplicemente per il fatto di non volergli pesare con questa storia. Con lei invece mi ero aperto, cosa che non facevo mai, era sicuramente colpa della birra.

Fine flashback.


Sorrido ancora al ricordo, mai avrei immaginato quel che sarebbe venuto dopo quella chiacchierata, ho trovato una vera amica quella sera, una migliore amica che non sono disposto a condividere con nessuno, sono estremamente geloso di lei, ho paura che me la portino via anche in questo momento, anche se è davanti a me.
Abbiamo deciso di passare la serata di Halloween insieme, anche se l’indomani lei sarebbe dovuta volare di nuovo in Canada per proseguire con le date del suo tour e io sarei volato di nuovo a L.A., una delle tappe dei Black Veil Brides. Però questa sera ero deciso a godermela, avrei passato finalmente qualche ora in sua compagnia, vestita da Robin, per specificare.
Mi guardava un po’ perplessa mentre mi avvicinavo a lei, con il sorriso stampato in volto, di solito non sorridevo così tanto eppure con lei era naturale, come tenerla tra le braccia e stringerla a me, era la cosa più naturale al mondo.
-“Mi sei mancata, Robin.”
-“Anche tu mi sei mancato, Batman.”
-“Mi accompagni a mettere il costume?”
-“Sono la tua balia per caso?”
-“No, ma almeno così non ti perdo d’occhio, sai, Joker potrebbe essere dovunque, in attesa di rapirti.”
-“Joker è il tuo grande nemico, io gli sto solo sul cazzo perché sono il tuo braccio destro.”
Senza risponderle la prendo per mano, incamminandomi verso il camerino, la conoscono, alla fine avrei vinto io, ma avremmo soltanto perso dieci minuti inutilmente.
Una volta in camerino mi cambiai molto velocemente, abbandonando i vestiti da palco per il costume del mio adorato Batman, ero pronto per andare in giro con lei, in una città per me sconosciuta, a fare dolcetto o scherzetto.
-“Ehy, ora sì che sei Batman!”
-“E tu sembri molto Robin, il mio fedele compagno.”
-“Ma io ti sono fedele.”
Ed eccomi di nuovo lì, a sorriderle come un decerebrato pronto a stritolarla tra le mie braccia, cosa che stava per accadere se non fosse stato per il fatto che non potevo, del perché non potevo lo lascio indovinare a voi. Così mi accontento di tenerla per la vita e guardarla dall'alto del mio metro e novantadue.
-“E quindi mi sei sempre fedele?”
-“Non ti tradirei mai, lo sai.”
-“Lo so. E tu lo sai che non è contemplato il fatto che Batman sia attratto da Robin in questo modo?”
-“Lo so.”
-“E se.. saltassimo dolcetto o scherzetto quest’anno? C’è sempre l’anno prossimo.”
-“Dipende, hai qualcosa di meglio da proporre, Biersack?”
A quel punto non potevo trattenermi dall'assumere il mio sorrisino malizioso, avvicinandomi alle sue labbra per rubarle un bacio e solo dopo sussurrarle.
-“Qualcosa di molto meglio, Momsen.”



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Ecco una storia dove abbiamo un Andy Biersack che si innamora di Taylor Momsen, nemmeno io saprei spiegare a parole quanto li shippo come coppia, quindi è inutile che mi divaghi. 
La storia è scritta così, di getto, quindi può piacere o viceversa. 
Nel caso, forse, un giorno molto lontano, potrei proporre una ff lunga su di loro, ma per ora, vi lascio con questo. 
Recensioni positive o negative che siano, sono comunque gradite, grazie! 
   
 
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