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Autore: mignonhenriette    27/10/2014    0 recensioni
« Draco.. Draco.. Draco..» lui su quel letto al San Mungo.. la febbre alta, il corpo ancora provato dagli innumerevoli schientesimi che lo avevano colpito e da quella maledizione senza perdono che lo aveva provato più di tutto.
« Shh.. Harry.. shh.. tranquillo.. ci sono io qui..» il dottor Malfoy, che si era offerto così premurosamente di assisterlo durante la notte, gli poggiò la benda bagnata e fresca sulla fronte. « Non ti lascio mica..» una delle sue mani cercò quella del bambino-che-era-sopravvissuto e la strinse dolcemente. « No.. no.. rimani.. non andare.. ho paura..»
Le lacrime rigarono il volto di Draco costretto a vedere Harry in quello stato. « Ti ho detto che non ti lascio.. rimango qui con te.. per sempre!» sorrise appena scosso da piccoli singhiozzi e gli diede un piccolo bacio sulle labbra.
PS: Mi scuso se i flashback non si comprendono del tutto ma non riesco ad aggiustare l'impostazione del testo TwT
Genere: Angst, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter | Coppie: Albus Severus Potter/Rose Weasley, Draco/Harry, Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Ministero della Magia. Era una giornata soleggiata, sarebbe piaciuta sicuramente ad Harry. Maghi e streghe di tutte le età, nati babbani o mezzosangue affluivano dentro il Ministero tutti con un'espressione scura in volto, beh chi non l'avrebbe avuta quel giorno? Hermione abbracciava Ginny, entrambe piangevano. Ron le guardava cupo, piangeva anche lui. L'intera famiglia Weasley, solitamente allegra, era avvolta da una maschera di dolore. Lily, la piccola dei Potter, si stringeva a Scorpius Malfoy piangendo come una bambina. « Mi dispiace tanto, Lily..» le aveva sussurrato il ragazzo asciugando il suo bel visino con una carezza dolce. James era ritto, in silenzio, vicino la madre e la zia cercando di trattenere le lacrime. Rose abbracciata ad Hugo, entrambi con gli occhi lucidi. Astoria Grengrass si era presentata davanti alla signora Potter insieme alla suocera, Narcissa Malfoy. « Ti porgo le mie più sentite condoglianze, Ginevra..» aveva detto con un tono di voce insolito, piatto come al solito ma più basso di qualche ottava come se fosse sinceramente dispiaciuta per la perdita che aveva subito la donna di fronte a lei. « Grazie Astoria..» rispose con voce tremante asciugandosi gli occhi con un fazzoletto di stoffa. Allora la signora Malfoy fece qualcosa di inaspettato e sorprendentemente gradito. Abbracciò la quasi consuocera teneramente come a volerla consolare. Solo Albus era in un angolo, lontano da tutto e da tutti. Gli occhi verdi come quelli del padre rossi, i capelli scompigliati. Si stava trattenendo dall'urlare a tutti il suo dolore, non smetteva di piangere e singhiozzava come un bambino, non smetteva di più di versare lacrime e tremava, le mani sul viso come a volerle fermare quelle gocce salate che non facevano altro che arrossargli il viso. Non avrebbe retto per tutta la cerimonia, sarebbe crollato prima lo sapeva. « Al..» lo strinse forte Rose, era un abbraccio a senso unico, Albus non riusciva semplicemente ad abbracciare la cugina, le sue braccia lo avevano ammutinato e ci volle tutta la sua forza di volontà per cingere le spalle della rossa e stringerla forte a sé. « Non c'è più, Rose.. semplicemente è andato via.. per sempre..» la ragazza gli accarezzò i capelli cercando di aggiustarglieli alla bene e meglio. « Al..» non sapeva che dire. Non poteva dirgli che le dispiaceva, tutti glielo dicevano e lui non lo sopportava più. L'intera comunità magica era là riunita per salutare il Salvatore del Mondo Magico un'ultima volta e non sapevano dire altro che mi dispiace, ormai quelle parole se le lasciava scivolare addosso come le lacrime che non lo abbandonavano ancora. « Gli ho gridato quelle cose..» disse il moro tra i singhiozzi « non è stata colpa tua..» gli sussurra dolce all'orecchio continuando ad accarezzargli la nuca « non gli ho chiesto neppure scusa!» il ragazzo era disperato e Rose lo scostò appena tenendolo stretto per le spalle e incatenò i suoi occhi azzurri a quelli verdi del cugino. « Non potevi saperlo, non.. non pensarci più.. pensa che.. -la rossa sospirò chiudendo gli occhi lasciando sfogo anche lei alle lacrime che si erano momentaneamente arrestate, non sopportava vedere Albus in quello stato era come un ferita al cuore anche per lei- pensa che.. avevate, no avete -tentò di sorridere mentre Albus gli asciugava premuroso le guance con il pollice- il più bel legame padre-figlio che abbia mai visto..» e detto ciò lo abbracciò di nuovo decisa a non staccarsi da lui sinché non si sarebbe sentito meglio. « Che triste giorno che è oggi! - iniziò il ministro della magia- siamo tutti qui per salutare Harry Potter, un'ultima volta.. -la voce commossa- Tutti sappiamo quanto abbia fatto quest'uomo per noi, ha rischiato la vita parecchie volte.. sinché..» Un uomo che si trovava nelle ultime file, non riuscì o forse non volle sentire ciò che il ministro stava dicendo. Era un uomo sulla cinquantina vestito di tutto punto con indosso un abito grigio (l'unico in mezzo a tutti quei vestiti neri) fatto su misura quasi sicuramente, la cravatta nera gli stringeva il collo quasi soffocandolo la barba era leggermente incolta ma non per questo non sembrava perfettamente curata come fosse un dettaglio imprescindibile nell'aspetto di quell'uomo. Il viso rigido, come tutto il corpo del resto, sembrava non esprimere alcun sentimento. Gli occhi grigi erano liquidi e tempestosi. Le mani serrate una nell'aria, l'altra nel manico della ventiquattrore nera. « E' impossibile.» sussurrò tra i denti a bassa voce. « Non ci credo.» chiuse gli occhi per un attimo e poi li riaprì dimenticandosi dove fosse.
« Dottor Malfoy!» gridava un'infermiera impazzita. « Dottore presto!» lo raggiunse ansimante interrompendolo mentre parlava con un collega. « Lisa! Che succede?!» chiese, una volta visto il viso stravolto di quella. « Presto.. venga.. un'emergenza.. codice rosso!» solo il suono di quel colore lo fece irrigidire. Erano rari, rarissimi, i codici rossi e per di più erano tutti Auror. Erano tutti auror.. un brutto presentimento prese possesso di lui. No, non era così idiota da lasciarsi mettere a terra facilmente quello là pensò mentre si ritrovava a correre per i corridoi del San Mungo senza neppure saperne il motivo. Draco Malfoy. Ex-mangiamorte, ex-serpeverde,vittima della guerra magica, puro sangue. Suo padre, Lucius Malfoy, era rinchiuso ad Azkaban da ormai troppi anni perché se li potesse ricordare. Sposato con Astoria Grengrass, ex-serpeverde anche lei, purosangue anche lei. Avevano portato avanti il nome dei Malfoy mettendo alla luce Scorpius Malfoy, identico al padre in tutto e per tutto, anche nell'amare i Potter. Adesso aveva una nuova vita, dopo anni passati a ricostruirla, curava la gente per redimersi, voleva salvare le persone e non ucciderle e lo faceva con il cuore e nonostante tutti non si fossero dimenticanti del suo ruolo durante la guerra non lo guardavano più con disprezzo ma anzi lo guardavano con un occhio diverso, lo apprezzavano. Arrivati all'atrio dell'ospedale c'erano un gruppo di medici che andavano avanti ed indietro ed un trasportino. « Harry..» sussurrò ed il sangue si gelò nelle vene. Non era così idiota, mi aveva detto.. Rimase lì, scioccato, con le lacrime che minacciavano di straripare dai suoi occhi che gli stavano proiettando il suo più grande incubo. « Dottore!» chiamò Lisa ridestandolo e automaticamente corse verso il corpo incosciente del bambino che era sopravvissuto. « Cos'è successo?!» cercò di modulare il tono della voce mentre non riusciva a distogliere lo sguardo dal viso di Harry pieno di graffi e lividi. « Cos'è successo!» ringhiò poi in assenza della risposta. Non era lui il codice rosso. Non era lui. Assolutamente. Lui si era fatto colpire solo da qualche schiantesimo, non era lì per lui. Non poteva essere lì per curare lui. Che paradosso.. Harry che lo aveva sempre aiutato, protetto, aggiustato adesso era lì in quel letto ed aveva bisogno del suo aiuto.
Draco si costrinse a non crollare lì in mezzo a tutte quelle persone nel sentire le onoranze che stavano dicendo ad Harry. Sul viso aveva un'espressione glaciale che saettava in tutte le direzioni per cercare la donna che in quel momento lo poteva comprendere più di tutti. La piattola Weasley piangeva ancora stretta alla cognata ed in quel momento i suoi occhi incrociarono quelli di Malfoy. Lì, in quello stesso istante Ginny capì che non era finita, non era mia finita e che per tutti quegli anni Draco Malfoy non aveva smesso di amare suo marito neppure per un momento e che probabilmente per suo marito era la stessa cosa e allora si sentì terribilmente male, peggio di come stava prima. Voleva che una voragine si aprisse dal terreno e la inghiottisse. Il medimago non sapeva cosa fare. Dentro di lui c'era una tempesta di emozioni che se non fossero state messe a freno il prima possibile gli avrebbero fatto cedere le gambe. Harry Potter era morto e lui si rifiutava di credere all'idea. Gli aveva promesso che non lo avrebbe lasciato ed Harry manteneva sempre le promesse.
« Per sempre, vero Harry?» « Per sempre, Draco» Potter lo aveva baciato dolcemente stringendolo a sé sotto quella pesante coperta di lana. Si trovavano in una dei cottage montani di Draco, entrambi fuggiti dalle rispettive mogli con la scusa del lavoro solo per passare un week-end insieme. Ancora si chiedevano perché mai avessero scelto di fare la vita dei fuggitivi e non avessero messo alla luce del sole il loro amore così bello. Si ripetevano sempre che erano state le circostanze ad impedirglielo e forse era vero e non era colpa loro se adesso si ritrovavano a mentire a tutti. Perché loro non avevano mai smesso di vedersi, mai. Era vero, inutile negarlo, il loro amore era vero e sarebbe durato per sempre come diceva Harry. « Mi sei mancato...» il biondo si accucciò più fra le braccia del moro respirandone l'odore. Inutile quella sensazione di sicurezza lo veniva a trovare solo quando era tra le sue braccia. « Anche tu, mi sei mancato tanto..» sospirò l'uomo con la cicatrice cercando la mano del suo compagno in mezzo a tutta quella lana e tutti quei cuscini e la strinse accarezzandogli poi la spalla. Il camino scoppiettava davanti a loro e li riscaldava, fuori nevicava come non mai e la neve era bianca quasi quanto la candida pelle di Draco. « Vorrei tanto tornare a quando ancora tutto andava bene..» e per bene Harry intendeva quando ancora Voldemort minacciava di ucciderlo e di dominare sul mondo magico, quando stava per scoprire della relazione di Draco ed Harry e trarne vantaggio, quando Harry e Draco erano costretti a nascondersi, sì ma senza mogli o figli a cui badare (nonché non amassero le rispettive famiglie, anzi le amavano volevano bene sia a mogli che a figli però loro si volevano più bene..), quando passavano intere notti nella Stanza delle Necessità, le gite ad Hogsmade, le partite di Quidditch.. tutto era il loro 'quando tutto andava bene'. Quante promesse, quanto amore, quante dichiarazioni tutte infrante per le aspettative degli altri! E ora erano lì a pagarne le conseguenze. « Se dicessi ad Astoria..» « E Scorpius?» sospirò pesantemente e gli baciò la fronte. Era brutto pensarlo ma senza di loro sarebbe stato di gran lunga più semplice lasciare Astoria e Ginny. L'altro sospirò di rimando e lo guardò mestamente « Guarda il.. -Harry cercava il termine più esatto- mmh.. il 'lato positivo' -lo guardò sorridendo appena- almeno saremo costretti ad essere consuoceri per il resto dei nostri giorni!» il suo sorriso si allargò ancora di più ed era uno di quei sorrisi che faceva sorridere anche l'ex-Serpeverde che automaticamente sorrideva anch'esso contagiato da qualcosa nello sguardo dell'Auror che lo condizionava a tal punto da farlo sorridere anche nelle situazioni più brutte e nei momenti più tristi per tirargli su il morale. « Già..» Draco rifletté un attimo « Ciò significa che ogni Natale, Capodanno, compleanno o che so io potrò vederti?» Harry rise, una risata genuina che fece ridere anche il biondo « Si, Draco.. ogni festa o compleanno sarai costretto a vedere lo Sfregiato!» gonfiò il petto al suo nomignolo e poi aggiunse « E io sarò costretto a vedere il Malfuretto!» rise ancora e, con la mano che non stringeva la sua, gli prese il mento tra il pollice e l'indice e lo baciò teneramente sulle labbra. « Ti amo» « Ti amo anche io amore mio. Ti proteggerò per sempre Draco. Il nostro amore durerà per sempre! Te lo prometto.» sussurrò, guardandolo negli occhi, a fior di labbra prima di poggiare di nuovo delicatamente le sue su quelle del compagno.
Per sempre, il loro amore sarebbe durato per sempre, era una promessa. Glielo aveva giurato con quel fuoco negli occhi che gli assicurava che avrebbe fatto di tutto per mantenerla. Gli aveva stretto la mano, lo aveva guardato negli occhi e allora verde e argento si erano fusi per sigillare la loro promessa. Perché gli aveva fatto questo? Quell'uomo nelle ultime file se ne stava ad ascoltare e dentro di sé piangeva come un bambino, come solo Harry l'aveva visto piangere. Aveva paura che i singhiozzi decidessero di tradirlo, lì davanti a tutti. Chiuse gli occhi e sospirò.
« Draco.. Draco.. Draco..» lui su quel letto al San Mungo.. la febbre alta, il corpo ancora provato dagli innumerevoli schientesimi che lo avevano colpito e da quella maledizione senza perdono che lo aveva provato più di tutto. « Shh.. Harry.. shh.. tranquillo.. ci sono io qui..» il dottor Malfoy, che si era offerto così premurosamente di assisterlo durante la notte, gli poggiò la benda bagnata e fresca sulla fronte. « Non ti lascio mica..» una delle sue mani cercò quella del bambino-che-era-sopravvissuto e la strinse dolcemente. « No.. no.. rimani.. non andare.. ho paura..» Le lacrime rigarono il volto di Draco costretto a vedere Harry in quello stato. « Ti ho detto che non ti lascio.. rimango qui con te.. per sempre!» sorrise appena scosso da piccoli singhiozzi e gli diede un piccolo bacio sulle labbra.
Non resisteva più doveva andarsene il prima possibile. Meccanicamente si girò indietro camminando verso l'uscita del Ministero non guardando nessuno in faccia e andando sempre dritto cercando di non tremare. « STUPIDO.. STUPIDO.. STUPIDO HARRY!!» una volta varcata la porta di casa Draco se la richiuse dietro le spalle scivolando con la schiena contro questa e rannicchiandosi con le gambe al petto e la testa buttata in avanti tra le mani. « NON DOVEVI LASCIARMI... RICORDI?! NON DOVEVI LASCIARMI!» il corpo scosso da tremendi singhiozzi mentre lui urlava tutto il suo dolore a quella casa vuota. Piangeva e tremava.. tremava e l'unica cosa che voleva era l'abbraccio di Harry che lo rassicurava, ma quella sensazione di sicurezza non arrivò. « Io ti amo...» sorrise amaramente aumentando il flusso di lacrime con quelle due parole. « Ora tu non ci sei più..» Accanto a lui seduto ad abbracciarlo Harry piangeva insieme a lui. Gli mancava più di ogni altra cosa al mondo e per quanto cercasse di stringerlo a sé Draco non lo sentiva, probabilmente neppure lo vedeva e questo fu ancora più doloroso per Potter. « Ti amo anche io Draco..» disse poggiando le sue labbra su quelle del biondo. Mentre piangeva Malfoy rabbrividì come se Harry lo avesse baciato e fosse davvero lì con lui. Si toccò le labbra con il pollice ed ebbe la certezza che Potter fosse davvero lì! « Proteggimi sempre..» sorrise appena continuando a piangere guardando il nulla sperando che Harry fosse lì. «Sempre..»
  
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