Perché questa ragazza è capace di ucciderti, se la ferisci
[460 parole circa.]

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

      Yukiteru la faceva soffrire, ogni qual volta la guardava in quello strano modo.
      Cosa c’era di sbagliato in lei da far si che Yukki la osservasse in quella maniera ripugnante?
      Forse non era bella? – per piacere!
      Si era assicurata di essere la più attraente di tutta la sua classe perché lui potesse adocchiarla.
      Tuttavia, si era rivelato uno spreco di trucco e shampoo profumato. Quando tornava a casa, si controllava le unghie, che fosse tutte della stessa perfetta lunghezza, si passava le gambe ogni volta che faceva la doccia, sebbene facesse male,  si spazzolava i capelli sei volte alla giornata per renderli morbidi, si esercitava a baciare in modo impeccabile per l’Happy End.
     Forse non era abbastanza tonica? Yukiteru, magari, adorava le donne più muscolose...
      Forse non aveva grinta? Probabilmente avrebbe preferito qualcuno di tenace come Uryuu, quella terrorista?

      E si sentì subito sconsolata – lei non possedeva una fermezza pari alla terrorista, no… lei era solo una studentessa! Sì, era proprio ciò a farla guardare così male da Yukiteru!
      «Yukki…. »  stava iniziando a piangere – e quel ragazzo a fremere.  «io cambierò!»
      L’avrebbe fatto, l’avrebbe fatto perché amava Yukki con tutta la sua anima, in una maniera morbosa.
      «Y–Yuno»
      L’aveva sussurrato con la voce incrinata, come se fosse stata una colpa pronunciare il suo nome. E lei aveva cercato di sorridere, ma non c’era riuscita.
      La stava ferendo con quello sguardo tanto pungente – perché sentiva il suo cuore stringersi, e gli voleva gridare di smetterla.
      Ma poi Yukiteru avrebbe reagito male; forse l’avrebbe picchiata, o l’avrebbe messa nella gabbia, od ancora peggio, l’avrebbe uccisa. Tanto era pur sempre una sua avversaria, no? Allora tutti i suoi sforzi non sarebbero valsi altro che una manciata di occhiate che dolevano proprio lì, all’altezza del petto.
 
      E si sentiva ferita, tanto ferita!
 
      «Yukki, cambierò, per te!»  lo gridò con enfasi, stringendo l’arma tra le mani – ah… era ancora calda…   « cambierò, perché tu possa smettere di guardarmi come stai facendo ora!»
      Lui restò di statua. Non si mosse, tremava, ma pareva di pietra, come se fosse sotto un qualche incantesimo.
      Aveva recepito il messaggio, comunque.
      Yuno si voltò; i capelli, il volto, le braccia e la parte superiore della divisa scolastica imbrattati del sangue di qualche sua vittima. E prima di spingere la porta, e passare ad un’altra stanza, sorrise – perché faceva così bene sorridere!
 
      «Perché, Yukki… »
      Lui la guardava, fremeva terrorizzato, mentre portava la pistola affianco ad una guancia. E fece un risolio – perché, cavolo se amava Yukiteru Amano!
      « …perché questa ragazza è capace di ucciderti, se la ferisci.»
 
      E sorrise – un’altra volta – perché faceva così bene sorridere.