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Autore: MajesticWren    27/10/2014    0 recensioni
Ecco qui un'altra One Shot tratta dalla mia fanfiction 'Will you stay away foREVer?' in questo episodio (?) i ragazzi avranno l'idea per modificare il video di UC con l'aiuto di Morgan, che tra l'altro vedremo finalmente al lavoro. Tuttavia, non tutto andrà per il meglio, brutte 'questioni di Huntington' attendono la piccola Mor...
Genere: Demenziale, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, The Rev, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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FINALMENTE CE L'HO FATTA! Avete idea di quanto sia stato difficile per me concludere questa OST?! Avevo scritto l'anima su fogli a caso a scuola ma poi non ho mai avuto il tempo di compiare nulla... Credevo di non farcela! Mi dispiace di averci messo tanto, ma d'altronde avevo avvertito. Però, come promesso, non sono sparita! u.u
Sto per aggiornare anche nella FF ufficiale e vi lascio un piccolo spoiler: verrà introdotto un nuovo personaggio. :3
Detto questo, vi lascio alla lettura!
See ya soon! <3


09/07/2003 – Ventura, CA


Il tour bus è diventato, ormai da qualche giorno, la loro nuova casa ed è meglio farci l’abitudine visto che sarà su quel coso che dovranno vivere per i prossimi mesi.
Sicuramente meglio del pullmino minuscolo dei primi tempi, quello in cui i ragazzi si spiaccicavano insieme ai loro strumenti portando il mezzo quasi all’esplosione.
Ora, almeno, hanno uno spazio decente per vivere, gentilmente offerto dagli organizzatori; nella prima parte del bus, quella anteriore, ci sono divanetti, un paio di tavolini, una tv via cavo che prende a sbalzi ed una minicucina, mentre nella parte posteriore ci sono le cuccette, sei minuscoli spazi in cui dormire, uno utilizzato dall’autista per recuperare il sonno ogni volta che può e gli altri per loro, di cui due vengono divisi dalle coppie, sul fondo invece sono ammucchiate in modo disordinato le valige di tutti gli occupati del Van. A livello della divisoria tra la ‘parte giorno’ e la ‘parte notte’ si trova il minuscolo bagno di un metro per uno.
In pratica privacy azzerata e scomodità regnante… Ma comunque accettabile e persino piacevole.
Al momento il bus è in sosta nel grosso parcheggio posteriore al palazzetto sportivo di Ventura, una piccola città sulla costa a Nord di Los Angeles in cui sono arrivati quella mattina stessa all’alba.
In mattinata sono tutti usciti a fare una passeggiata per vedere la città e svagarsi e poi sono rientrati a riposare un po’, almeno sino a che non è arrivata l’ora di mettersi al lavoro.
Al momento Morgan e Valary si stanno occupando del banchetto per la vendita di articoli della band, piazzato accanto all’entrata del palazzetto, da cui, nella direzione opposta rispetto a loro, si dirama una lunga fila gremita di chiassosi fan in attesa di poter entrare ed assistere al concerto.
Quando sono tornati, dopo la gita in città ed hanno visto la fila, i ragazzi sono letteralmente impazziti di gioia dato che ancora non sono abituati a tutto questo, quando poi sono stati riconosciuti e fermati per autografi e foto è stato come se entrassero in un’altra dimensione.
Hanno… Come dire… Raggiunto il Nirvana.
Le ragazze se ne sono state in disparte ad osservare la scena, al settimo cielo per i rispettivi compagni e per gli amici.
Ora mancano tre ore all’apertura dell’entrata e nel giro di qualche minuto Morgan dovrà andare dentro a preparare il palco, ma deve aspettare che i ragazzi finiscano il soundcheck prima.
È un momento morto in cui nessuno compra nulla e quindi le due amiche si stanno facendo i cazzi loro.
Morgan è rannicchiata sulla propria seggiolina di plastica dietro al tavolo imbandito di magliette ed altri oggetti, all’ombra, leggendo ‘I Quarantanove Racconti’ di Hemingway.
In quel preciso istante Morgan sorride leggermente mentre i suoi occhi color mogano scorrono le parole che formano la scena del vecchio che sta seduto a ridosso di un ponte e ha dovuto abbandonare le bestie cui badava a causa della guerra, di conseguenza si preoccupa di tutti i suoi animali salvo che per il gatto, perché “un gatto sa badare a sé stesso”.
Le piace molto quel pensiero.
-Perché sorridi?-
Domanda Valary curiosa, seduta accanto a lei e concentrata sino ad un momento prima sulla propria copia di un romanzo noir. Morgan solleva il naso dal libro e sorride all’amica. –Parla di un vecchio e di un gatto e del fatto che i gatti se la cavano sempre…-
-Particolare!-
-Sì, mi piace. Mi sento come un gatto… Sai, visto quello che ho passato e tutto…-
-Ci pensi ancora?-
Morgan si stringe nelle spalle e sospira. –No. Cioè, sì, ma non come prima. Mi fa male sapere che mia madre se ne sia andata davvero e che abbia lasciato solo mio padre e che sia una stronza… Però ho chiuso con le e… Come un gatto, me la sono cavata.-
Val sorride dolcemente allungando una mano e posandogliela sul ginocchio. –Esatto tesoro, tu sei Morgan e certo che sai cavartela!-
Morgan sorride di più e poi solleva il capo puntando lo sguardo sul cielo azzurro. Nell’aria c’è una brezza fresca che spira dall’Oceano ed attraversa la città abbassando nettamente la percezione della temperatura reale. È una gran fortuna che si trovino sulla costa, se fossero più in entroterra regnerebbe solo il tipico caldo californiano d’inizio Luglio.
La ragazza si rilassa un poco allargando le spalle. È passato diverso tempo, ormai, da quando ha troncato completamente i rapporti con Lilyan ma è una questione ancora viva dentro di lei, un qualcosa che l’ha davvero segnata per sempre, non è una semplice situazione su cui si può passare con leggerezza senza mai più pensarci!
Però, per lo meno, Benjamin ha deciso di fare le cose per bene almeno per una volta in vita sua e quindi non ha abbandonato Morgan, ma le si è invece avvicinato. Tra loro è nato un nuovo rapporto, in quei mesi, un rapporto che Morgan non ha mai avuto prima di allora e visto che ha sempre desiderato di poter vivere un’esperienza simile, non ci ha messo molto a lasciar correre liberi i propri sentimenti per il proprio padre, il quale si è rivelato più che meritevole di ricevere la sua fiducia.
Si può dire che finalmente, dopo tanto tempo, tanta sofferenza e tanti casini, lei abbia trovato suo padre.
La cosa le piace ed ormai ha smesso di spaventarla. Lei e Ben si sono visti spesso quando lei era ad Huntington e l’uomo si è interessato al suo lavoro e persino a quello di Jimmy e della band arrivando a conquistare, pian piano, anche la fiducia dei ragazzi.
Per Morgan è stato un po’ come l’avverarsi di un sogno. Come se Babbo Natale avesse finalmente deciso di ascoltare le sue preghiere.
-The Rev chiama femmine!-
La voce di Jimmy tuona dal walkie-talkie posato sul tavolo.
-Ciao straniero!-
Esclama Morgan afferrando il ricevitore e sorridendo, infilando il segnalibro tra le pagine del libro ed abbandonandolo su uno degli scatoloni lì dietro.
-Che state facendo?-
-Al momento nulla, io leggevo.-
-Che cosa?-
-Hemingway che parla di gatti che sanno cavarsela di fronte a tutto.-
-Salvo quando si trovano davanti ad un’auto…-
Morgan spalanca gli occhi e la bocca aggrottando le sopracciglia contrariata. –Sullivan! Sei insensibile!-
-Perché? È vero!-
Val ruba il ricevitore a Morgan portandoselo davanti alla bocca. –Jimmy, la tua ragazza aveva appena interiorizzato quella teoria sentendosi un gatto invincibile,  ora tu gliel’hai distrutta…-
Jimmy ridacchia. –Oh, scusa amore, beh, ovvio che tu sei un gatto immortale!-
-Sì, sì! Tenta di parare il colpo!-
Esclama Morgan riappropriandosi del ricevitore e sbuffando alzando gli occhi al cielo, senza riuscire ad impedirsi di immaginarlo mentre sorride e, perciò, senza riuscire a rallentare il proprio battito cardiaco il quale inizia a sfarfallare al solo pensiero di quel sorriso sghembo.
-Beh, salvo cazzate, noi abbiamo finito qui… Se vuoi venire a coordinare per montare il palco…-
-Sì, ora arrivo!-
In quel momento si avvicinano due persone quindi Val si prepara a vendere qualcosa o a fornire eventuali informazioni mentre Morgan pensa a chiudere la conversazione. –Ci vediamo tra poco, passo e chiudo.-
Dicendo questo abbandona il walkie-talkie sullo scatolone alle proprie spalle e poi solleva il capo, pronta ad aiutare l’amica prima di andare a fare il proprio lavoro.
Davanti al banchetto si fermano un ragazzo ed una ragazza, lei con una canotta nera scollata dei Sevenfold ed un Deathbat tatuato sul petto, capelli neri legati dietro la testa e trucco pesante sugli occhi.
Lui con una maglietta dei Sevenfold e…
Morgan e Valary hanno la stessa intuizione perché si lanciano un’occhiata stranita e poi entrambe tornano a fissare il ragazzo a bocca aperta. Quel tipo è identico a Matt. I suoi lineamenti ci si avvicinano tanto da far impressione.
-Ciao!-
Dice la ragazza sorridendo amichevolmente.
Morgan le sorride a sua volta. –Ciao! Bel tatuaggio!-
-Grazie! Ha poche settimane!-
-Wow! L’hai fatto apposta per il concerto?-
Domanda Val entusiasta. La ragazza annuisce. –Sì! E ne devo andare a fare un altro entro pochi giorni!-
-Cosa ti tatui?-
-A7X qui, sull’avambraccio…-
Dice la ragazza mostrando loro il punto preciso sulla parte alta dell’avambraccio destro.
-Oh!-
Esclamano le due amiche in coro. –Che cosa posso fare per voi?-
Domanda Morgan. La ragazza indica una semplice maglietta nera con sopra il Deathbat e la scritta Avenged Sevenfold tutt’attorno in bianco e poi un braccialetto. -Questi…-
-Ma certo! Sono quindici dollari in tutto!-
Morgan infila i due prodotti in una busta di plastica mentre Valary si occupa di incassare i soldi.
-E tu cosa vuoi?-
Domanda poi Morgan rivolgendosi al ragazzo mentre porge alla sua amica la busta di plastica.
Lui alza le mani in aria agitando il capo. –No, io sono a posto!-
-Ah… Non posso non dirtelo. Lo sai che sei identico a M. Shadows?-
Domanda Val quasi scalpitando dal desiderio di dirglielo. Morgan sorride agitando il capo mentre il ragazzo arrossisce violentemente ed abbassa lo sguardo, visibilmente in imbarazzo. –Sì, lo so.-
-Come vi chiamate?-
Domanda Valary, sempre più curiosa.
-Io Bratt…-
-E io sono Mariam.-
-Oh, beh piacere!-
-Voi… Li conoscete? Cioè, lavorate per loro?-
Morgan e Val si lanciano un’occhiata e poi scoppiano a ridere, decisamente prese in contropiede da quella domanda da parte di Mariam. –Sì. E siamo anche le ragazze di due di loro…-
Spiega Morgan annuendo. Miriam abbassa appena lo sguardo storcendo le labbra. –Oh, e di chi?-
Domanda senza riuscire comunque a trattenere la curiosità, malgrado un pizzico di delusione.
Beh, in fondo sono fan e le fan si prendono sempre una cotta per i propri idoli… Un po’ tipo Morgan nei confronti di James Hetfield o in quelli di Dave Mustain insomma…
-Il mio uomo è The Rev.-
-Il mio Shads…-
I due ragazzi annuiscono e poi Bratt sobbalza, come colpito all’improvviso da un’illuminazione ed indica Valary spalancando gli occhi. –Tu sei quella ragazza di cui parlano? Quella che screamma con M. Shadows durante The Art of Subcoscious Illusion?-
Valary sorride annuendo. –Sono proprio io!-
-Oh mio Dio! Sappi che ti amo!-
Esclama lui. La sua amica annuisce convinta. –Sì, sono d’accordo!-
Val scoppia a ridere arrossendo appena. –Grazie ragazzi, sappiate che stasera quella canzone è nella scaletta.-
-Oh sì! Lo sapevo!-
Esclama Mariam battendo le mani contenta.
Osservandoli così, come un piccolo campione in rappresentanza dei fan dei loro ragazzi, Morgan sorride di più e le si stringe il cuore pensando che il sogno di una vita dei suoi migliori amici e del suo ragazzo ha davvero preso vita.
In quel preciso istante a Morgan balza in testa un’idea che non può essere arginata, un’idea per un possibile lavoro dei Sevenfold.
Il nuovo cd, Walking the Fallen non uscirà prima di un mese e mezzo ma l’intero lavoro di registrazione è già stato portato a termine, dopo mesi in cui i ragazzi si sono chiusi o al Johnny’s per scrivere testi, o nel garage dei Sanders per provare oppure in studio di registrazione per studiare nuove tecniche, migliorare i vari stili e lavorare al disco.
In seguito usciranno anche due video di due tracce del cd e di uno esiste già un clip che attente di essere pubblicato.
Tuttavia, improvvisamente a Morgan non piace più quel video riposto in archivio, quello che inizialmente sembrava venuto bene. Quella registrazione di Unholy Confessions che sembra tanto un rifacimento di Warmness on the Soul, solo interamente girato in un garage vuoto, in cui i colori predominanti, invece che essere il bianco e il nero o le tinte rossastre sono la luce bluastra.
No, serve qualcosa di diverso, qualcosa di nuovo. Qualcosa che dica a tutti che i Sevenfold sono nati, che stanno crescendo e che presto sfonderanno davvero le chiappe a tutti.
Serve qualcosa che attiri fan, qualcosa che attiri l’attenzione della gente e, soprattutto, che serva come dimostrazione di ringraziamento ed affetto dei ragazzi nei confronti dei loro fan.
Morgan balza in piedi voltandosi verso Val. –Devo correre dentro a fare il mio lavoro e a dire una cosa ai ragazzi…-
-Certo, vai! Senti, se finisci prima mi vieni a dare una mano a mettere via questa roba dopo? Oppure mandami fuori qualcuno, che si rendano utili!-
Morgan annuisce vigorosamente e poi si volta verso i due ragazze sorridendo loro. –Scusate, non è che voi stareste qui, vero? Vi dispiace aspettare un momento? Devo proporre una cosa ai Sevenfold che vi riguarda e…-
-Che cosa?-
Domandano i due in coro dopo essersi guardati. Morgan gli sorride agitando le mani in aria. –Fidatevi, sono certa che vi piacerà, aspettate qui solo qualche minuto.-
Dicendo questo saetta verso l’entrata ed apre una delle due porte con la copia delle chiavi in suo possesso anche se sono pressoché inutili visto che poco oltre deve comunque mostrare ai bodyguard in turno di sorveglianza il pass e solo allora può accedere all’interno.
Dopo un largo ed abbastanza breve corridoio Morgan si ritrova a correre sul pavimento del campo da basket al centro del palazzetto, la sua superficie è talmente lucida da riflettere la luce lattiginosa ed abbagliante delle lampade al neon appese all’altissimo soffitto.
Sul fondo del palazzetto è addossato il palco. Il robusto scheletro d’acciaio che ne compone la struttura è coperto posteriormente da spessi tendoni neri e lateralmente da tendoni di colore rosso scuro. In alto è difficilmente celabile la griglia di tubi di ferro che sorregge l’impianto luci, i tendoni e l’impianto logistico per variare la scenografia sul fondo del palco, di cui Morgan deve ancora coordinare i preparativi.
Dietro al tutto c’è uno spazio di qualche metro coperto alla vista del pubblico che in genere serve per le pause dei ragazzi, per l’attesa dell’inizio dello show, per il ristoro e per ospitare il pubblico autorizzato, coprendo anche le due entrate dirette agli spogliatoi e all’uscita posteriore sul parcheggio.
Il palco è alto mezzo metro, decisamente ampio ed attaccato alla transenna di contenimento della folla. Morgan ha imparato che altezza e grandezza del palco, più la sua distanza dal pubblico, aumentano in modo direttamente proporzionale alla fama della band.
- Scricciolo!- 
Esclama Jimmy balzando giù dal bordo del palco non appena la scorge correre verso di loro e venendole incontro, eliminando la distanza tra loro con tre lunghe falcate. 
Morgan gli sorride e, malgrado l'urgenza di comunicare a tutti la sua idea, decide di perdere un momento per ricongiungersi al proprio ragazzo e lasciarsi abbracciare. Non lo vede da appena un paio d'ore ma comunque le è mancato il suo profumo, il suo calore corporeo e la meravigliosa sensazione di essere stretta tra le sue lunghe braccia.
- Ciao!-
Esclama lei sollevandosi sulle punte dei piedi e stampandogli un bacio a fior di labbra prima di lasciarlo andare ed avvicinarsi agli altri, i quali si sono raggruppati tutti vicini, come se avessero intuito che c'è un'urgenza di qualche entità.
Jimmy le si piazza accanto osservandola curioso con i propri occhi azzurri mentre si passa una mano tra i corti capelli tinti di nero. -Che succede?-
Morgan sorride a tutti quanti passando lo sguardo scuro dall'uno all'altro a partire da Jimmy per giungere a Matt e congiungendo le mani davanti a sé.
- Ho avuto un'idea. Non so se vi piacerà o cosa ne penserete ma io credo che potrebbe essere davvero valida.-
Inizia a dire Morgan, senza più sapere bene come impostare il discorso. 
Improvvisamente teme di poter essere l'unica a pensare che quell'idea sia tanto sensazionale da dover essere espressa con tanta urgenza...
- Avanti allora! Sputa il rospo piccoletta, siamo tutt'orecchi!-
Dice Brian per incoraggiarla. Morgan annuisce e si schiarisce la voce. -Ho pensato che voi avete girato il video di Unholy Confessions, tuttavia il clip che avete è... Beh... Ecco...-
- Cosa?-
Domanda Matt con una certa impazienza nel tono di voce, comunque libero da qualunque accusa o risentimento.
Morgan raccoglie le forze e si schiarisce nuovamente la voce.
Dio, dire in faccia un pensiero schietto come quello a degli amici è più difficile di quanto pensasse. Insomma, sta per commentare un lavoro su cui hanno lavorato parecchio tempo!
- È piatto. Non sa di niente... È comune... Ecco. Credo che serva qualcosa in più, che serva qualcosa di diverso.-
- Ti pare il momento di dirlo?! Abbiamo girato il video due settimane fa! Non potevi dirci il tuo parere allora?!-
Sbotta Johnny lievemente risentito. Morgan sospira stringendosi nelle spalle. -È che me ne sono accorta poco fa, ed ho avuto un'idea per correggerlo.-
Matt annuisce facendole un cenno di continuare e così Morgan sorride annuendo. -Fuori è pieno di vostri fan, tutti non vedono l'ora di assistere al concerto... Perfetto! Utilizziamo la registrazione del live di stasera come video insieme a qualche momento intimo di quei ragazzi.
Fuori ce ne sono due con Val, uno dei quali ti somiglia di brutto, Matt! 
Se hanno degli amici chiediamo loro di filmare qualcosa che riguardi il loro rapporto con voi e di inviarlo entro una certa data allo Studio. Montiamo il tutto e abbiamo un video originale, soprattutto che coinvolga i fan e che li metta in primo piano!-
Tra tutti i presenti cala il silenzio ed i ragazzi iniziano a lanciarsi particolari occhiatine l'un l'altro senza dire o fare nulla.
Morgan incrocia le braccia al petto spostando il peso da un piede all'altro, impaziente di conoscere i pensieri dei propri amici, impaziente di sapere se siano d’accordo o se per un po’ ce l’avranno con lei per aver espresso così tardi quel parere negativo.
-Sai cosa ti dico…?-
Inizia Matt sospirando con un’espressione talmente seria stampata sul volto che Morgan vorrebbe farsi piccola, piccola e scomparire nel nulla.
-Che è fantastico!-
Dice Zacky esplodendo in un enorme sorriso che in un istante contagia anche tutti gli altri.
Morgan tira un respiro di sollievo e scoppia a ridere portandosi una mano al collo. –Davvero?! Oh mio Dio! Per un momento ho pensato che mi odiaste!-
-Ma cosa?! Concordo! È una buona idea!-
Esclama Matt battendo le mani ed annuendo.
Morgan sorride di più e solleva lo sguardo su Jimmy il quale le sta sorridendo dolcemente annuendo. –Sì, approvo anche io.-
La ragazza saltella sul posto, carica d’improvvisa euforia e sollievo applaudendo contenta -Sono felice!-
I ragazzi le sorridono annuendo. Dopo di che Zacky fa un passo verso di lei con i suoi capelli multicolore che scintillano sotto le luci al neon, con i naturali capelli nero corvino sul capo e del ciuffo più lungo che il ragazzo tiene davanti al viso ed i lati rasati tinti di rosso. -Parlavi di ragazzi, cioè?-
-Fuori ci sono due fan, con Val, o almeno spero che siano ancora lì perché sarebbero perfetti, e potrebbero avere degli amici. Se fossero un gruppetto ecco diciamo si... Una decina di persone, potrebbero essere coinvolti.-
-Pensavi con un loro video?-
Domanda Matt attento. Morgan annuisce. -Sì, qualcosa di personale che li leghi a voi, sarebbe un bel mix!-
-Ok, secondo te come possiamo contattarli?-
-Già! Una volta iniziato il concerto saranno introvabili!-
Dice Johnny arricciando le labbra. Jimmy sospira dietro di loro e poi schiocca le dita. -Ho un'idea!-
-Vai, spara!-
Dice Matt battendo le mani una volta e poi scrollando le spalle e spostando il peso da un piede all'altro come per prepararsi all'illuminazione di Jimmy.
-Andiamo a chiamarli, facciamoli entrare ora e permettiamo loro di stare con noi un po’. Potremmo conoscerli, sicuramente potrebbe essere divertente, in fondo non abbiamo ancora avuto un incontro diretto del genere con dei fan e penso che sarebbe una figata!-
-Dici che ne abbiamo la libertà?-
Domanda Brian incerto, suscitando tuttavia la sonora risata dell’amico in risposta. –Syn, siamo le rockstar, decidiamo noi qui! Abbiamo la libertà di fare tutto quel cazzo che vogliamo!-
-Cazzo, sì!-
Esclama Zacky annuendo vigorosamente.
-Ok, allora andate subito a chiamarli. Oh, e qualcuno di voi aiuti anche Val a sbancare di fuori e trasferire la roba dentro…-
Dice Morgan dando loro le direttive. I ragazzi annuiscono e poi fanno un respiro profondo. –Ok, andiamo a recuperare il nuovo piano!-
Esclama Matt entusiasta. –Speriamo siano d’accordo…-
Commenta Johnny, Brian gli tira un pugnetto sul capo. –Non gufare, gnomo. Forza, andiamo!-
Dicendo questo gli avvolge un braccio attorno alle spalle iniziando a trascinarlo nella direzione da cui è arrivata Morgan.
I ragazzi lo seguono e Jimmy porge una mano a Morgan sorridendole. –Vieni con noi?-
-Sì!-
Risponde subito lei, pronta a seguirlo.
-Hey! Hey! Aspettate! Dove accidenti è il vostro tecnico?! Dobbiamo ultimare il palco!-
Sbraita una voce maschile alle loro spalle. Morgan alza gli occhi al cielo e sospira. –Ok, scherzavo…-
Dice lasciando la mano di Jimmy e voltandosi alla ricerca di chi l’ha chiamata. È un uomo alto e robusto, stempiato e con una lunga barba bianca legata con un codino appena oltre il mento.
-Sono qui!-
Dice la ragazza agitando una mano in aria per farsi vedere. -Una… Ragazza? Mi prendete in giro?!-
Domanda lui sbigottito sgranando i piccoli occhi scuri. Morgan sbuffa. –Lo so! Pensavate fossi un uomo perché sul contratto c’è scritto ‘Morgan Reed’, beh… Sorpresa!-
Esclama lei aprendo le braccia e sbuffando. Il tipo le lancia un’occhiatina e poi scoppia a ridere. –È che sei così giovane! Quanti anni hai? Diciotto?!-
-Ne ho ventuno. Ho frequentato prima il corso di ingegneria alla NYU a New York e poi quello all’Università della California di Los Angeles. Non ho terminato gli studi ma sono preparata. Inoltre ho lavorato duramente per studiare questo palco quindi non ho tempo per del maschilismo…-
Il tipo la osserva, non del tutto convinto e Jimmy sospira allargando le spalle e accostandosi a Morgan. –Non ti consiglio di romperle le palle perché potresti cacciarti nei guai…-
Spiega minaccioso, avvertendo l’uomo. Morgan sorride e si volta verso di lui posandogli una mano sul petto. –Tranquillo Jimbo…-
Lui grugnisce ed abbassa lo sguardo su di lei. –Vuoi che resto?-
-No. Me la sbrigo da sola.-
Dice lei dandogli un paio di buffetti sul pettorale destro e poi alzandosi sulle punte dei piedi per stampargli un bacio a stampo sulle labbra.
Jimmy annuisce, lancia un’ultima occhiata al tipo e poi si allontana controvoglia.
Morgan lo segue con lo sguardo per un paio di secondi, osservando il movimento flessuoso delle sue spalle coordinato ai suoi passi.
Poi si volta raggiungendo il tipo. –Ok, allora, il materiale è tutto qui o c’è ancora qualcosa nel rimorchio?-
-Dovrebbe essere tutto a posto.-
Spiega lui. Morgan annuisce. –Ok, allora tiriamo fuori tutto, appendiamo i tendoni e poi facciamo la prova logistica e mentre voi appendete tutto io carico il programma per la coreografia delle luci sul computer.-
-Ehm, senti, io sono Alan. Credo che abbiamo iniziato con il piede sbagliato…-
-Lo credo anche io ma tranquillo mi sono sentita dire sempre la stessa cosa e non penso cambierà.-
-Sì, beh, è una cosa strana.-
-Sì, beh, noi siamo strani.-
Dice lei porgendogli un piccolo sorriso e poi girando attorno al palco.
Sul retro lo scheletro dell’impalcatura è ben visibile. Gli strumenti di Brian, Zacky e Johnny sono ammassati in una linea ordinata contro una parete. A terra ci sono scatole, amplificatori di riserva, tubi e soprattutto cavi di alimentazione elettrica. In un angolo sul lato sinistro del palco si trova un tavolo con un computer, da cui si ha una quasi totale visuale del palco. Più indietro, accanto al portellone di uscita diretta nel parcheggio, ora aperto per lasciare che entri l’aria, c’è una cassa nera lunga e sottile su cui c’è scritto ‘SET’ in indelebile bianco e sopra di essa è posato uno zainetto nero borchiato.
Morgan ci si avvicina e prende lo zaino ben conoscendo il suo contenuto: il loro cellulare con cui comunicano ed alcuni dispositivi elettronici o di memoria esterna su cui sovrascrivere dati o floppy vuoti più i floppy con caricati sopra i files di sistema dei progetti informatici per l’impianto luci che variano al variare dei palchi.
Morgan ha dovuto contattare ogni organizzatore di ogni evento per farsi dare tutte le informazioni necessarie per fare un calco virtuale delle strutture, aggiungere le luci e poi impostare i dati per le coreografie basate sulle canzoni che accompagnano lo show, è stato un lavoro immane.
Alcuni programmi, almeno, sono applicabili a più palchi e grazie al cielo lei ha avuto l’idea di scrivere su un post-it da attaccare ai floppy a quali palchi siano destinati.
-Ok, allora, all’interno di quella cassa ci sono tre teli che andranno affissi in sequenza ai ganci appositi sul fondo del palco in modo da essere sganciati e da cadere a terra ogni volta che il programma lo ordina.-
Dice lei cercando lo sguardo di Alan. Un paio di altri uomini gli sono comparsi accanto, uno pressoché suo coetaneo e l’altro più giovane.
-Ok, ragazzi, l’avete sentita?-
I due si lanciano un’occhiatina e poi annuiscono. –Ok, come vanno messi?-
-Tirateli fuori e preparate i ganci poi vi dico l’ordine. Intanto vado ad installare il programma.-
I tre restano soli con la cassa mentre Morgan raggiunge il computer e dando un colpetto al mouse scopre che è già acceso. Probabilmente perché durante le prove i ragazzi hanno testato la sonorità degli strumenti o cose del genere…
Sul monito compare la schermata di log-in all’account. –Qual è la password?-
Domanda Morgan ai tecnici. –Non c’è. Schiaccia semplicemente sull’account.-
Risponde Alan. Morgan esegue e poi si siede sullo sgabello posando lo zaino sul tavolo e ricercando il floppy corretto per Ventura.
Una volta trovato lo inserisce nel computer ed attende che venga visualizzato.
I tre tecnici la raggiungono con i tra teli arrotolati su sé stessi caricati in spalla
-Allora? Istruzioni?-
Morgan si alza dallo sgabello e indica il palco. –Iniziate a tirare giù i ganci e posizionateli dietro la batteria, mi raccomando, che siano abbastanza staccati dallo strumento o quando cadono…-
-Conosciamo le norme di sicurezza, signorina.-
-Preferirei mi chiamaste Morgan, comunque meglio.-
I tre annuiscono e poi salgono sul palco mentre lei indugia un momento entrando nel sistema del floppy e selezionando il file designato avviando il caricamento del programma.
Dopo di ché Morgan sale sul palco a sua volta andando dietro ai tre uomini; Alan sta supervisionando mentre gli altri due stanno smanettando sul fondo del palco con delle funi e degli interruttori
Morgan stringe le labbra e si avvicina ai tre rotoli per cercare l'etichetta che ne specifica la grafica.
Il primo è il classico deathbat, il secondo pure mentre il terzo è la grafica di Waking The Fallen cioè l'immagine della ragazza in piedi, protesa verso l'alto, avvolta in un pelli bianco come una dea greca, abbastanza simile alla dea con la bilancia in una mano e la spada nell'altra di Justice for All dei Metallica.
-Ok, allora il primo, uno di questi due poi questo e poi l'altro.-
Spiega Morgan ad Alan. L'uomo annuisce. -Vuoi fare una prova anche dei teli insieme alle luci?-
-Sì, sarebbe perfetto.-
In quel momento un animato vocio allegro invade l'ambiente propagandosi nel palazzetto vuoto e rimbalzando sulle pareti e sull'alto soffitto amplificandosi.
Morgan si volta di scatto verso il campo davanti a lei sorridendo istintivamente alla vista del gruppo di persone in avvicinamento.
Johnny, Jimmy  e Zacky stanno chiacchierando con cinque o sei ragazzi, due dei quali sono Bratt e Miriam e gli altri sono sconosciuti ma particolari. C'è una ragazza con i capelli color platino ed una con i capelli neri entrambe con il taglio di capelli simile ed entrambe truccate ma non eccessivamente. Accanto a loro c'è un ragazzo alto e magro vestito di scuro con i capelli rasati a zero.
Solo dopo qualche istante Morgan nota le magliette scollate ed i pantaloncini, gonna nel caso di Miriam, cortissimi con cui le ragazze sono vestite. Nel caso poi di una in particolare, cioè la biondina, involontariamente Morgan sente il desiderio omicida aumentare dentro di lei. La ragazza è un po' troppo vicina a Jimmy.
Morgan lascia i tecnici al loro lavoro e si avvicina al bordo del palco osservando il gruppetto avvicinarsi. -Hey!-
Dice quando sono abbastanza vicini.
-Piccola! Hai avuto un'idea troppo foga!-
Esclama Zacky saltellando sin sotto il palco.
Morgan sorride e salta giù avvicinandosi. -Visto? Speravo che potesse piacervi!-
-Oh, sì! Oh mio Dio, ti adoro per questa opportunità!-
Esclama Miriam saltellando accanto a lei prendendole una mano. Morgan sorride annuendo. -Figuratevi! Voglio dire, grazie a voi!-
L'istante dopo Morgan scivola accanto a Jimmy infilandosi sotto il suo braccio ed appoggiandosi a lui. Il ragazzo la stringe a sé con noncuranza senza distogliere l'attenzione dai suoi fan, anche se per lei non è stato un gesto del tutto casuale ma anche per attaccare una targhetta con il proprio nome all'orecchio di Jimmy dichiarando a chi appartiene.
Tanto per essere chiari.
E infatti il sui sguardo si posa sulla biondina, la quale storce un poco le labbra. -Quindi? Ci state ragazzi? Vi va di aiutarci?-
Domanda Johnny entusiasta. I fan annuiscono vigorosamente sorridendo. -Certo! Mio Dio, il solo pensiero di poter essere nel vostro video...!-
Esclama Bratt. Jimmy lo indica mettendosi ad urlare. -Tu! Dovrai anche lasciarci il tuo contatto, possiamo usarti come controfigura di Matt!-
Brwtt scoppia a ridere -Volentieri!-
-Ok, ok. Beh sei davvero stata tu ad avere l'idea?-
Domanda la mora. Morgan annuisce. -Sì, vedendo Bratt, voglio dire... Ho pensato sarebbe stato figo coinvolgere i fan e...-
-Quindi che culo che ci siamo conosciuti in fila!-
Esclama il ragazzo sconosciuto.
Zacky batte le mani annuendo. -Quindi siete un gruppo da concerto! Bello! Ho sempre amato fare amicizia ai concerti!-
Jimmy scoppia a ridere. -Io no. Io ci facevo rissa...-
Morgan gli da una pacca sulla pancia ridacchiando. -Ma perché tu sei un animale!-
-Non è vero!-
Piagnucola lui. Zacky scoppia a ridere a sua volta agitando il capo. -ammetto che se avessimo conosciuto Johnny in fila poi un un pogo lo avremmo lanciato.-
Sghignazza il chitarrista. Johnny gli lancia un'occhiata assassina senza riuscire a non ridere. -Muori.-
Morgan ride agitando il capo mentre i fan ridacchiano lievemente, forse a  disagio. Che è comprensibile.
-Hey! Morgan! Dobbiamo iniziare la prova!-
Richiama Alan da sopra il palco. Morgan sospira e  gli fa un cenno con il capo poi si rivolge agli altri. -Ok, io torno al lavoro... Voi divertitevi, ok?-
Dice indicando i fan i quali sorridono annuendo. Dopo di che la ragazza indica Jimmy, Johnny e Zacky. -E voi abbiate cura di loro!-
-Certo! Sono i nostri fan!-
Esclama Zacky prendo sotto braccio la ragazza mora al suo fianco la quale scoppia a ridere arrossendo e solleva lo sguardo su di lui guardandolo con ammirazione.
Morgan annuisce soddisfatta e poi solleva lo sguardo su Jimmy protendendosi verso di lui per dargli un veloce bacio sulle labbra.
Lei sente una strana soddisfazione crescerle dentro nel lasciarlo andare notando che ma biondina la osserva storcendo le labbra. Per quanto possa sentirsi anche in colpa è una ragazza ed è una ragazza gelosa, quindi non può farci niente.
Un momento prima di schizzare via, Morgan si volta un ultima volta verso i fan. -Come vi chiamate?-
- Io sono Sarah.-
Dice la bionda. Il ragazzo sconosciuto fa un passo avanti. - Io Andrew.-
-Io Rachel...-
-Oh, ok! Beh, voi due vi conosco. Io sono  Morgan.-
Così dicendo la ragazza scappa verso il.palco prima che i tre tecnici diano per scontato che lei non prende sul serio il proprio lavoro.
-Eccomi!-
I tre uomini si voltano verso di lei. -Ok, abbiamo appeso i teli, ora?-
-Ora vediamo l'impianto luci. È tutto collegato al  computer, vero?-
-Sì, ovvio...-
Dice il più giovane. Morgan annuisce. -Perfetto! Allora iniziamo e in tre momenti i teli saranno da sganciare in sequenza.-
I tre annuiscono. -Ok, quando?-
-Mettetevi alla vostra postazione e quando sarà il momento ve lo dirò.-
I tre annuiscono perciò Morgan va al computer.
Muovendo il mouse riavvia lo schermo e nota con piacere che il programma è stato caricato per cui lei può procedere.
Dopo un breve controllo e successiva sincronizzazione Morgan avvia il sistema e le luci si animano come se seguissero davvero le note della canzone in sottofondo iniziando a danzare nella loro coreografia.
I brani preinseriti nel programma sono quelli della scaletta e sostanzialmente sono stati inseriti solo per la verifica ma in realtà la coreografia delle luci è totalmente scorporata dall'audio.
Lo sguardo di Morgan vaga dallo schermo al palco per controllare che tutto vada come lei ha progettato.
Il piccolo pubblico si riunisce sotto al palco a supervisionare, animato da chiacchiere allegre e, di tanto in tanto, riservandole persino applausi.

Ore più tardi i ragazzi sono tutti riuniti in un gruppo accanto al tour bus, in un cerchio arrangiato di sedie non sufficienti per tutti, ovviamente.
Il concerto è proceduto alla perfezione, un fotografo si è occupato del servizio fotografico del live e qualche tecnico della ripresa.
Il gruppetto di fan è rimasto con loro sino all'apertura delle porte; hanno mangiato, fatto autografi, foto e tutto ciò che i fan hanno richiesto, o quasi, perché Rachel ha anche chiesto a Zacky di sposarlo ma ovviamente lui non ha potuto accettare... Però non l'ha propriamente lasciata a bocca asciutta, quel bastardo!
Poi si sono separati scambiandosi comunque i contatti vari nella speranza che quel gruppetto di adolescenti li avrebbe aiutati nel loro progetto, anche se, dopo il concetto si sono ritrovati tutti per festeggiare la buona riuscita dello show con birra, pollo fritto ordinato da un take away della zona, sigarette e chiacchiere varie nell'attesa di riprendere il viaggio.
Le chiacchiere variano dalle più futili a quelle più serie e al momento i ragazzi stanno raccontando storie della band ai fan, mentre Morgan e Valary chiacchierano tra loro standosene un po' in disparte sedute sui gradini del bus.
-Non vedo l'ora di andare in hotel!-
Esclama Val massaggiandosi la nuca. Morgan sospira socchiudendo gli occhi. -Già! Sono già stufa di questo bus!-
-Sì, cioè... A parte il fatto che non riesco a dormire perché io e Matt non ci stiamo in quel fottuto letto!-
-Lo vieni a dire a me?! Ti ricordo che Jimmy è più alto di Matt... Non mi sembra di essere mai stata tanto scomoda nemmeno quando dormivamo in auto...-
-Sì, però Jimmy è magro!-
-Eh, di al tuo uomo di smettere di farsi di steroidi!-
Val le lancia un'occhiata e poi scoppia a ridere. -Sarebbe un'idea!-
-Sai cosa mi manca di più?-
-Cosa? La libertà di fare docce calde lunghe una vita?!-
-No… Le docce bene o male si riescono a fare negli spogliatoi! Mi manca il sesso comodo.-
Valary punta lo sguardo di scatto in quello dell’amica sgranando gli occhi, come se Morgan avesse detto qualcosa di taboo, come se non avessero mai parlato dell’argomento. Tuttavia l’improvviso rossore che esplode sugli zigomi della ragazza fa intuire a Morgan che si tratta di qualcos’altro.
-Che c’è? Che ho detto?!-
Valary si schiarisce la voce. –Sarebbe a dire che… Cioè… tu e Jimmy non… Fate… Cioè…-
Morgan aggrotta le sopracciglia agitando appena il capo in segno di diniego. –Non in bus. Ultimamente ci siamo abbonati alla scomodità degli spogliatoi e per quanto il sesso con Jimmy sia sempre una gran cosa, giuro, necessito di avere un letto.-
-Ah.-
-Perché? Tu e Matt…-
Morgan lancia una lunga occhiata allusiva all’amica la quale si stringe nelle spalle con noncuranza. –beh, che vuoi che ti dica… Noi…-
-Oh mio Dio! Valary! Che schifo!-
Esclama Morgan balzando in piedi per allontanarsi dall’amica.
Sarebbe a dire che lei e Matt fanno tranquillamente sesso quando tutti dormono assieme?!
È disgustoso!
-E dai… Non è così…-
Morgan agita le mani in aria allibita. –No. No. Lascia perdere.-
Valary scoppia a ridere. –Ma che problema c’è? È normale!-
-No! Oddio! Non riuscirò più a dormire tranquilla… Ora.-
-Beh, devi ammettere che siamo silenziosi!-
Morgan storce le labbra disgustata e si allontana di più tappandosi le orecchie. –Smettila, ti prego. Sto male…-
Valary scoppia a ridere. –Che problemi hai?!-
Morgan ride a sua volta. –Secondo te?-
-Eh, cosa ti devo dire… Non è colpa mia!-
-Ah, no! È mia!-
Ribatte la ragazza ridacchiando mentre indietreggia verso il gruppo, con Valary che ride di gusto paonazza.
-Che succede, ragazze?-
Domanda Matt curioso attirato dai loro schiamazzi. Morgan gli lancia un’occhiataccia additandolo. –Tu taci.-
Sbotta andando verso Jimmy e sedendosi sulle sue gambe. –Che succede, Scricciolo?-
le domanda il ragazzo cercando il suo sguardo. Morgan scoppia a ridere e gli avvolge un braccio attorno alle spalle immergendo il viso nell’incavo del suo collo soffocando le risate. –Lo sai cosa fanno Matt e Val?-
Domanda accanto all’orecchio di Jimmy stando attenta a non farsi sentire da nessun altro.
-Cosa?-
-Fanno tranquillamente sesso in cuccetta!-
Jimmy resta fermo un momento e poi scoppia in una sonora risata. –Ma come?!-
Urla. Morgan ride di più iniziando a sentire gli addominali dolere ed i muscoli della mascella contrarsi per lo sforzo. La ragazza comunque si solleva mentre Jimmy punta il dito contro Matt e poi Val. –Tu. E tu. Non parlatemi mai più!-
Esclama. Tutti si voltano a fissarli e persino Matt li osserva senza capire. –Che ho fatto?! Val? Che hai fatto?!-
La ragazza lo raggiunge sghignazzando e gli si siede in braccio. Basta uno sguardo tra i due perché s’intendano.
Matt sbianca e torna a fissare Morgan e Jimmy.
-Si può sapere che avete?-
Domanda Johnny nel silenzio saturo di curiosità calato tra tutti. Jimmy lo liquida con un gesto della mano. –Non serve che sappiate…-
-Dai, amico… Capiscimi!-
-Oh, sì, ti capisco! Dovremmo fare una gara!-
Morgan sgrana gli occhi fissando il ragazzo. Ma fino ad un momento prima non stava dando corda a lei ritenendo che fossero disgustosi?!
Morgan sposta lo sguardo su Valary la quale ricambia sbugottita.
-Cosa?!-
Esclamano in coro. Matt fissa Jimmy per qualche istante e poi scoppia a ridere battendo le mani sulle gambe di Val. –Jimmy. Ti prego…-
Implora ridendo ancor di più. Morgan da una pacca sul petto al ragazzo. –Sei osceno, Sullivan. Ok?!-
Tutti gli altri si guardano confusi mentre Brian sbuffa. –Mi sento escluso!-
-Bravo! Fai bene! Non hai la ragazza e sei escluso da questa conversazione!-
urla Jimmy lanciandogli la lattina di birra vuota, anche se manca ampiamente il bersaglio e centra in pieno Andrew.
Brian storce le labbra e gli fa il medio. –Sei una mezza sega!-
Urla mentre tutti scoppiano a ridere.
Morgan alza gli occhi al cielo e poi prende Jimmy per il mento schioccandogli un bacio sulle labbra. –Io e te non faremo sesso in bus. Scordatelo.-
Dice lei vicina al suo viso in modo che solo lui possa sentirla.
Jimmy sorride appena agitando il capo. –Beh, Scricciolo, questo tour è lungo e passerà molto prima di approdare in albergo!-
Morgan gli fa una linguaccia incrociando le braccia al petto. –Non sei in astinenza, quindi accontentati e niente gara a chi ce l’ha più lungo.-
Jimmy scoppia a ridere. –Tanto sappiamo chi vincerebbe!-
Esclama sollevando il capo con fare di superiorità. Morgan ridacchia. –Sì, certo! Johnny!-
Esclama indicando il ragazzo seduto accanto a Matt. Jimmy ammutolisce e spalanca la bocca, sta per obiettare ma Johnny, sentendosi chiamato in causa, solleva il capo di scatto aggrottando le sopracciglia. –Sì! Certo! Ehm, cosa?-
Morgan solleva la birra verso di lui. –Che ce l’hai più lungo di tutti i presenti!-
-Oh! Ovvio! Sì!-
Esclama lui ridendo tronfio. Tutti scoppiano a ridere salvo le ragazze del ristretto gruppo di fan che li fissano allibite.
Beh, ovvio, a battutacce come quella serve una certa esperienza!
-E tu come fai a saperlo?!-
Domanda Sarah lanciandole un’occhiatina. Morgan sorride. –Oh, beh, Johnny è il mio amante, ovviamente!-
Jimmy si irrigidisce, pur sapendo che non può essere vero, poi però si lascia andare in una risata. –Sarai cogliona…-
Le domanda prendendole il viso tra le mani e costringendola a fissarlo. –Ho imparato dal migliore…-
ribatte lei ridacchiando e poi soffermandosi ad osservare gli occhi di lui i quali, al momento, sotto le luci lattiginose dei lampioni del parcheggio sembrano verdi e particolarmente luminosi.
Lei sorride perdendo un battito e percependo lo stomaco animarsi insieme ad ogni nervo del suo corpo che si riscalda come se fosse stato richiamato alla vita.
Ah, quest’uomo. Continuerà per l’eternità a considerarlo tanto fantastico?!
Il ragazzo scoppia a ridere agitando il capo. –Non fare la ruffiana!-
Lei gli fa la linguaccia e poi si schiarisce la voce tornando a guardare gli altri. –Qualcuno mi dice che ore sono?-
-L’ora che la smettiamo di sparare cazzate!-
Esclama Zacky bevendo un sorso di birra. Morgan alza gli occhi al cielo. –Beh, allora stanotte finisce il mondo!-
Ridacchia bevendo un altro po’ di birra. -…Allora?-
-Sono le… Undici e mezza.-
Dice Brian controllando l’orologio. Morgan annuisce sorridendogli grata. –Grazie Gates!-
Lei si alza in piedi restando comunque con una mano posata sulla spalla di Jimmy. –Dov’è il cellulare?-
Tutti si guardano e la ragazza sta già per gettare gli occhi al cielo, esasperata, quando Johnny si muove sulla sedia estraendo dalla tasca anteriore dei jeans il telefono. –Eccolo! È qui. L’ho usato per sentire i miei, prima.-
Morgan gli si avvicina passando tra i ragazzi seduti a terra che la osservano curiosi.
-Che fai, Scricciolo?-
Le domanda Jimmy. Morgan si gira verso di lui e sorride. –Chiamo mio padre prima che vada a letto. Voglio raccontargli di stasera!-
Spiega contenta per la soddisfazione sia di aver avuto una valida idea e la collaborazione dei fan, sia per la possibilità di parlare un po’ con Ben.
Morgan ha scoperto, con il tempo, per quanto sia stato difficile fidarsi, di trovare liberatorio e fantastico poter avere l’appoggio e la comprensione che ha sempre desiderato di poter avere.
Jimmy annuisce e quindi la ragazza si volta e va a sedersi sui gradini del bus con il telefono in mano, cercando un po’ di privacy, per quanto quei due metri di distanza possano garantirle.
Morgan cerca il numero nella rubrica e poi avvia la chiamata accendendosi una sigaretta nell’attesa che suo padre risponda, cercando di nascondere l’enorme sorriso che ha stampato sulle labbra con il filtro della sigaretta. È felice di poter sentire Ben per un po’.
-Pronto?-
Ogni speranza della ragazza, d’improvviso, s’infrange e lei si immobilizza come se avesse ricevuto una secchiata d’acqua gelida dritta in testa appena prima di scontrarsi in un frontale con un tir che si muove alla velocità della luce.
Sente la terra sotto i piedi tremare e sgretolarsi, percepisce sé stessa perdere consistenza. È come se il tempo si fosse fermato, come se il mondo fosse stato messo in pausa, mentre il cuore di lei si arresta e le risale in gola.
Morgan abbassa la mano tremante posandola sulle ginocchia e solleva lo sguardo davanti a sé, lasciando ricadere anche l’altra mano e chiudendo poi la chiamata.
La voce che le ha inondato le orecchie facendole rivoltare le budella è la stessa voce che le ha rovinato l’intera esistenza. Quella viscida, gelida ed acida voce da stronza di sua madre.
Il problema è: perché Lilyan ha risposto dal telefono cellulare di suo padre?!
Non se n’era andata per sempre?!
E lui perché è con lei?!
Che cazzo succede ad Huntungton?!
morgan si alza in piedi su gambe malferme e si volta verso i ragazzi sperando che Jimmy la veda, ha bisogno solo di lui, senza attirare attenzioni altrui.
Lei aspetta impaziente ma immobile, senza alcuna forza di muoversi, che lui smetta di parlare con Brian e percepisca la sua invocazione di aiuto silenziosa.
Accade in un attimo. Jimmy solleva lo sguardo solo un momento, distrattamente e quando la vede lì, in piedi, dietro tutti, probabilmente pallida e senza fiato, scatta in piedi pronto a darle attenzioni.
Morgan scappa sul bus prima che anche gli altri si voltino a guardarla, sapendo che lui la seguirà.
Ha bisogno solo di parlare con lui. Solo di stare sola con lui per un istante.
Di capire quanto sia disposta a comprendere come stiano le cose e cosa prova a riguardo, perché non è più certa di niente, al momento.
Solo una cosa le è chiara, mentre attraversa lo stretto corridoio del bus: sua madre e suo padre sono insieme.
Un brivido gelido le attraversa la spina dorsale e lei si sente tradita.
  
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