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Autore: Placebogirl_Black Stones    27/10/2014    6 recensioni
Il suono del liquido che scendeva nel bicchiere si propagò nel silenzio del locale.
Non c’era nessuno oltre a lui.
Seduto al bancone, avvolto nel suo lungo mantello, con i capelli canuti per l’età ormai avanzata e i vestiti consunti, sembrava un fantasma che aspettava pazientemente l’arrivo di qualcuno da tormentare.
In realtà erano i fantasmi del passato a tormentare lui.
Avvolto nella penombra di quel bar troppo buio e dimenticato da tutti, buttò giù l’ennesimo bicchiere di Rhum di pessima qualità, amaro come i ricordi di una vita che ormai non c’era più.
(Rayleigh x Shakky)
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Shakuyaku 'Shakky', Silvers Rayleigh
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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FANTASMI DEL PASSATO

Il suono del liquido che scendeva nel bicchiere si propagò nel silenzio del locale.

Non c’era nessuno oltre a lui.

Seduto al bancone, avvolto nel suo lungo mantello, con i capelli canuti per l’età ormai avanzata e i vestiti consunti, sembrava un fantasma che aspettava pazientemente l’arrivo di qualcuno da tormentare.

In realtà erano i fantasmi del passato a tormentare lui.

Avvolto nella penombra di quel bar troppo buio e dimenticato da tutti, buttò giù l’ennesimo bicchiere di Rhum di pessima qualità, amaro come i ricordi di una vita che ormai non c’era più.

Da giovani non si immagina mai come sarà il futuro, non si fanno progetti: si vive liberi e spensierati, prendendo ogni giorno ciò che il mondo ha da offrire.

Anche lui, molti anni addietro, non si sarebbe mai immaginato di finire i suoi giorni come un vecchio solitario, bevendo alcolici più per necessità che per piacere.

Ora l’unica cosa che desiderava era poter bere in compagnia del suo amico Roger.

Voleva ricordare ciò che erano stati, un passato glorioso che si era sostituito a un presente misero e monotono.

Più che gli acciacchi dell’età, i capelli bianchi e le rughe sul volto, era il suo cuore mostrare gli anni che avanzavano.

Si sentiva vecchio dentro.

Il Re Oscuro era diventato semplicemente un vecchio come tanti.

Si versò anche l’ultimo goccio rimasto nella bottiglia, mentre il cigolio dei cardini della porta interrompeva il suo viaggio nei ricordi.

Non si voltò, sapeva benissimo chi fosse.

 

- Anneghi di nuovo i dispiaceri nell’alcol? Non dovresti bere così tanto…-

- Sono un povero vecchio, mi è rimasto solo questo- ironizzò.

 

Seguì il suono dei suoi passi, che si faceva sempre più vicino, fino a quando non se la ritrovò davanti agli occhi.

Bella e affascinante come sempre, nonostante gli anni fossero trascorsi anche per lei.

Quel caschetto corvino le dava un’aria da ragazzina, così come le labbra carnose e i vestiti alla moda.

Un dongiovanni come lui sapeva riconoscere subito una bella donna, e di certo Shakky poteva esserlo a tutti gli effetti.

Non molte donne potevano affermare di arrivare in quello stato alla sua età.

La vide appoggiare i gomiti al bancone, portando una mano a sostenersi la testa, con la sua immancabile sigaretta stretta fra le labbra.

Gli sorrideva, probabilmente consapevole di cosa lo affliggesse.

Shakky lo capiva più di ogni altra persona, con lei non c’erano segreti.

Per uno come lui abituato a dosare le parole, andava più che bene così.

 

- Che fai qui tutto solo? Fuori c’è un tramonto mozzafiato...- parlò con il suo solito tono sensuale, sbattendo le lunghe ciglia.

- Qui invece c’è del buon liquore- si lasciò andare a un accenno di sorriso.

- Preferisci startene qui piuttosto che uscire a guardare il tramonto abbracciato ad una bella donna?- lo stuzzicò.

- E dove sarebbe la bella donna?-

- Questo non lo so. Dovresti cercarti una fidanzata e accasarti-

 

Glielo ripeteva sempre.

La sua passione per le belle donne era innegabile, ma non aveva mai sentito il bisogno di avere qualcuno al suo fianco.

Erano più una necessità, proprio come l’alcol.

 

- Sono troppo vecchio ormai- posò il bicchiere sul bancone di legno.

- E questo chi lo dice? Guardati, hai ancora energia da vendere! Potresti stendere un esercito di giovanotti!-

 

Si concesse una risata a bocca aperta, dimenticando per un attimo il perché fosse lì a bere.

Non che pensasse di non esserne in grado, sapeva perfettamente di poterlo fare senza troppi problemi: però, detta così, gli sembrava solo l’ironia di un vecchio che si metteva a giocherellare con dei ragazzini.

Fu allora che l’immagine di un cappello di paglia riaffiorò nella sua mente, accompagnata da un sorriso a trentadue denti che aveva visto in tutta la sua esistenza solo sul volto di due persone.

Roger e Rufy.

Rufy e Roger.

Le due immagini si sovrapponevano, combaciando alla perfezione.

Anche se la vita gli aveva portato via il suo migliore amico, aveva ottenuto in cambio qualcosa per cui andare avanti.

Roger non poteva essere sostituito, ma la sua volontà poteva vivere ancora per generazioni.

A volte lo dimenticava, e si ritrovava a bere in silenzio come quel giorno.

Dire addio ogni giorno non è facile.

Eppure, il sorriso di quel ragazzino dalla testa dura gli dava speranza, scaldando il suo freddo cuore anziano.

 

- Mi piacerebbe rivederlo- esordì.

- Chi?- fece perplessa Shakky.

- L’erede di Roger-

 

La guardò negli occhi sorridendo, mentre anche lei ricambiava, avendo capito a chi fosse riferito quell’appellativo.

La vide espirare il fumo della boccata di sigaretta appena tirata, per poi girarsi verso la dispensa di liquori che stava alle sue spalle e prendere una nuova bottiglia, stappandola e versandogli da bere.

 

- Sono certa che anche lui sarebbe felice di rivederti. Sei stato importante per lui-

- Lo spero. Mi accontento di aver fatto la differenza nella sua vita- osservò il liquido ambrato all’interno del bicchiere, che ancora si muoveva per la pressione con il quale era stato versato.

- Quando un giorno diventerà il re dei pirati, si ricorderà di te. E tu potrai essere orgoglioso di lui, proprio come un padre- piegò la testa da un lato.

 

Ci fu un lungo silenzio, nel quale entrambi riflettevano su tante cose.

La vita è una ruota che gira, le generazioni si susseguono cancellando ciò è stato prima di loro.

Ci sono cose, però, che non possono essere cancellate.

Fin che si resta nei cuori e nei ricordi della gente, non si muore mai.

Roger non era morto davvero quel giorno sul patibolo, così come non lo era stato sua figlio vent’anni dopo.

E un domani, in un lontano futuro, quando anche l’epoca del pirata dal cappello di paglia sarebbe stata solo un eco lontano, il nome di Rufy sarebbe risuonato ancora per anni e anni a venire.

Di questo ne era certo.

 

- Sai? Mi hai fatto venire voglia di uscire a guardare il tramonto!- se ne uscì, il cuore più leggero.

- Sbrigati, o il sole scomparirà del tutto- osservò il cielo in parte già oscurato al di fuori della finestra.

- Però mi manca una fidanzata- fece dell’ironia, riprendendo la sua frase di poco prima.

- Una bella donna andrebbe bene lo stesso?- lo guardò maliziosa.

- Mi accontento. Alla mia età non si può pretendere la luna, no?-

 

La osservò percorrere il bancone alla lunga, uscendo da dietro di esso e dirigendosi verso di lui ancheggiando sulle gambe longilinee.

Si fermò davanti a lui, prendendogli la mano e invitandolo a seguirla.

 

- Allora andiamo, Re Oscuro- sbatté provocantemente le ciglia.

 

Senza più dire nulla, si alzò dallo sgabello sul quale era seduto, lasciandosi guidare da quella donna così speciale, forse l’unica che aveva sempre guardato con occhi diversi.

Uscirono sullo spiazzo erboso che precedeva il bar, giusto in tempo per vedere l’ultimo raggio di sole morire all’orizzonte, per poi risorgere nel giorno che sarebbe venuto.

Tutto si rigenera, ma nulla muore.

 

- Mi sono scordata di una cosa- si girò verso di lui.

- Ovvero?-

 

Si avvicinò, portandogli una mano sulla guancia e avvicinando il volto al suo.

Le loro labbra si unirono, senza la passione dei giovani, senza malizia.

Un bacio fra due persone la cui età per le sdolcinatezze era volata via.

Eppure, la sensazione era la stessa.

Si separarono quasi subito, sorridendosi a vicenda.

 

- Tu la fai la differenza nella mia vita, Ray-

 

Sussurrò quasi quelle parole, con quel tono dannatamente sensuale che poteva far breccia anche su un ragazzino.

Shakky era una donna fantastica, la donna con cui avrebbe potuto accasarsi e trascorrere quello che gli restava da vivere.

Chissà perché non se n’era accorto prima.

Quando si è vecchi, si diventa ottusi.

 

- Oh, anche tu la fai nella mia! Ma se qualche ragazza ci ha visto, non vorrà più essere la mia fidanzata- la provocò.

- Che cosa te ne fai di una fidanzata, quando puoi avere una bella donna?- replicò, suscitando il riso di entrambi.

 

Rimasero così, l’uno accanto all’altra, osservando le stelle comparire sulla volta celeste una dopo l’altra.

Dentro il bar ormai immerso nel buio, un bicchiere ancora pieno di liquore giaceva dimenticato sul bancone, annegando dentro di sé i fantasmi del passato.

 

 

ANGOLO DELL’AUTORE

Io non so davvero come sia uscita sta cosa. Però è uscita. Per certi versi non mi fa impazzire, per altri sono soddisfatta di aver provato a scrivere su questa coppia che mi piace un sacco. So che per alcuni di voi sono solo “due vecchi”, e potrebbe fare ribrezzo vederli in atteggiamenti intimi, ma per me sono bellissimi! Rappresentano l’amore maturo, l’amore che non ha età. E poi diciamocelo, Ray è un figone nonostante gli anni! Chi non vorrebbe che il proprio nonno fosse così! ;)
Questa fanfiction la dedico con tutto il cuore a Jolly_Anne, una ragazza fantastica che ho avuto il piacere di conoscere in questi giorni e che ha saputo andare al di là delle nostre differenze sulle coppie. Anche se non ho potuto scrivere una Zorobin per lei, spero che questa coppia che shippiamo in comune possa comunque piacerle! Ne approfitto per mandarle un bacione! <3
A tutti gli altri, questa è davvero l’ultima cosa che posto! :D Ci risentiamo fra una settimana!
Baci
Place

 

 

   
 
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