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Autore: Nami93_Calypso    28/10/2014    2 recensioni
"La Barca" è un centro d'aggregazione giovanile dove gli assistenti sociali mandano i cosiddetti ragazzi difficili, criminali, delinquenti per evitare, o prevenire, che abbiano altri problemi con la legge.
La storia parlerà proprio di questo centro e dei ragazzi che vi partecipano, ragazzi con storie e caratteristiche diverse ma uniti da un legame indissolubile.
Tra i personaggi della storia ho messo solo Law e Nami perchè sono i principali, ma non mancheranno altri personaggi di One Piece e nuovi personaggi.
Spero che la mia idea vi piaccia :)
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nami, Trafalgar Law
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Sono seduta sul divano ad aspettare. Osservo tutti quelli che varcano la soglia tornando da scuola e li saluto. E intanto continuo ad aspettare. Aspetto, aspetto e ancora aspetto!
Sono veramente agitata; come ogni volta del resto. E questa attesa non aiuta certo a migliorare le cose.
“A tavola ragazzi” dice Ila uscendo dalla cucina.
Mentre mi dirigo nell’altra stanza guardo per un’ultima volta la porta d’ingresso. Ancora nulla.
Prendo posto e inizio a mangiare a capo chino. Non vedo nessuno e non sento nessuno.
Però devo darmi una regolata. Se continuo così Max potrebbe accorgersene
“Nami, va tutto bene?” mi domanda Usopp guardandomi un po’ timoroso.
“Sì sì, non preoccuparti” gli rispondo nel tentativo di tranquillizzarlo mentre i miei occhi mandano un messaggio diverso: fatti i fatti tuoi!
Per il resto del pranzo cerco in qualsiasi modo di distrarmi. Parlo un po’ con Robin e Rebecca delle vacanze, di come hanno passato il Capodanno, di cosa è successo in questo primo giorno di scuola. Così facendo riesco quasi a sopravvivere all’ansia.
“Bene, oggi sparecchiano…” esordisce Max a fine pranzo.
Usopp e Franki improvvisano un rullo di tamburi con le posate.
“… Zoro e Rebecca!!” esclama tra le ovazioni dei due.
“E per lavare i piatti invece… Kidd e Rufy!!” continua guardando Kidd con un’espressione che non ammette repliche prima che possa dire qualsiasi cosa.
Mi alzo dalla sedia e guardo nuovamente verso la porta: ancora nulla. Questo è davvero strano. Pensavo che entro il pranzo sarebbe arrivata.
Vado da Ila per capirci qualcosa.
“Ila come mai Bonney non è ancora arrivata?” le domando sfregandomi il braccio.
“Ha la febbre, ha chiamato questa mattina sua madre per dircelo”
“Ah… Ok… Grazie”
Con sguardo vitreo torno ad accasciarmi sul divano, nella stessa posizione di prima.
Maledizione! Perché proprio oggi doveva ammalarsi?! E soprattutto perché cavolo non mi ha avvisata!! Poteva anche mandarmi un messaggio, non mi sembrava così difficile!
E ora come faccio? Avevamo programmato tutto nei minimi dettagli e non posso rimandare. Ma non posso nemmeno farlo da sola. E dubito che qui ci sia qualcuno in grado di farlo. Che situazione… Quando la vedo la strozzo!!
“Mi sembri un po’ agitata Nami-ya”
Faccio un salto sul divano e a stento trattengo un urlo. Non mi ero accorta che accanto a me c’era Law. C’era già prima che mi sedessi io o è arrivato dopo?
“E anche tesa oserei dire” continua sogghignando, strafottente come al solito.
Ho una voglia di tirargli un pugno…
Da quella volta sul pullman abbiamo parlato davvero poco. Non che io sia ancora arrabbiato per quello che ha detto, in fondo non è un mio problema, ma non sono più riuscita a guardarlo allo stesso modo. Mi ero illusa che fosse un ragazzo onesto, buono, maturo, e invece si è rivelato stupido e menefreghista come tutti gli altri!
Speravo davvero che fosse diverso dagli altri, che valesse la pena conoscerlo un po’ di più. Ma i miei erano solo castelli in aria.
Ma chi voglio prendere in giro. La realtà è che stavo iniziando ad accettare il fatto che provavo minimamente interesse verso di lui e in pochi minuti è riuscito a far svanire tutto.
“Sei ancora qui?”
Al suono della sua voce mi riscuoto dai miei pensieri e arrossisco un po’ nel trovarlo intento a fissarmi con attenzione.
“Non sono affari tuoi!” esclamo brusca.
“Scommetto…” riprende a parlare con un tono più basso e avvicinandosi di più a me.
“… che la causa è il fatto che Bonney è assente”
Inevitabilmente sbarro gli occhi, e così facendo gli do la conferma che cercava.
Fulminea afferro la sua felpa strattonandola un po’ ma lui non si muove di un millimetro.
“Cosa sai tu?” ringhio a denti stretti.
“So tutto Nami-ya” mi dice impassibile, come se non lo stessi quasi minacciando, come se stessimo parlando del clima.
“E se non ti dai una calmata gli altri potrebbero insospettirsi e porci domande scomode”
Mi guardo intorno e incontro lo sguardo di Robin che ci fissa con finta indifferenza.
Lascio andare la presa e ricado contro lo schienale del divano incrociando le braccia al petto.
“Parla” gli ordino guardandolo furente.
“So che avevate progettato un furto alla gioielleria per questa sera, ma essendo malata non potrà più farti da complice” mi dice con aria furba.
Apro la bocca nel tentativo di ribattere, di smentire, ma è tutto inutile. La richiudo. Come diavolo fa a saperlo lui?
“C-come…?” tento di chiedergli balbettando con le mani che iniziano a sudare.
“è stato Kidd a dirmelo” il suo ghigno si fa sempre più largo.
Rapidamente tento di fare tutti i collegamenti. Bonney l’avrà sicuramente detto a Kidd e lui… Lui perché lo ha detto a Law?!
Lo guardo socchiudendo gli occhi. Non c’è nemmeno bisogno che ponga la mia domanda che lui ha già capito.
“Oggi ci siamo incrociati mentre tornavamo da scuola e non ha fatto altro che esibire la sua ragazza e il fatto che fosse talmente tosta da infiltrarsi in una gioielleria di notte. Il tutto con il petto gonfio d’orgoglio!”
Quei due baka! Me la pagheranno. Un furto ben pianificato non è una cosa da sbandierare ai quattro venti.
Sto per alzarmi e andare in cucina a cantargliene quattro a quella testa rossa.
“Se vuoi ti accompagno io”
Alle sue parole mi arresto a metà strada ricadendo sul divano.
“Tu?!” domando scettica
“Sono abile, veloce, un ottimo partito” risponde con aria maliziosa.
“Hai mai rubato qualcosa?” proseguo ignorando la sua frecciatina.
“No, ma sono sicuro che tu sarai un’ottima insegnante. E poi non vorrai mica andarci da sola”
Lo osservo valutando le alternative. Per una cosa simile oltre alle capacità ci vuole affinità e complicità, infatti avevo pensato a Rufy e Usopp ma uno è troppo chiassoso e l’altro troppo fifone e imbranato.
Rebecca non mi sembra proprio il tipo, andrebbe nel panico. E ho paura che se lo sapesse Robin tenterebbe di dissuadermi.
In effetti potrebbe essere la mia unica speranza. È atletico e furbo. Queste doti forse potrebbero compensare qualsiasi mancanza. E poi non posso tenergli il broncio per una cosa in cui io non c’entro minimamente.
“Farai tutto quello che ti dico senza obiettare e senza agire di testa tua?” gli domando con sguardo severo che non ammette risposte negative.
“Certamente” risponde fissandomi negli occhi.
So già che me ne pentirò...



Nome: Roronoa Zoro
Età: 17 anni
Scuola: Liceo Sportivo, 3° anno
Crimine: Bullismo
Note: Aveva iniziato con Ragioneria ma dopo essere stato bocciato ha intrapreso il Liceo Sportivo in cui ha trovato la sua strada. È stato trovato vicino ad un ragazzino inerme coperto di sangue. Senza nemmeno essergli data la possibilità di ribattere è stato denunciato per bullismo: in realtà si trovava lì proprio per aiutare quel ragazzino






Nome: Usopp
Età: 16 anni
Scuola: Settore Tecnologico- Indirizzo Chimico, 3° anno
Crimine: Vandalismo
Note: Abilissimo writer è un ragazzo simpatico a cui piace mettere in mostra la sua bravura. Molto amico di Rufy e Nami, non va molto d’accordo con Bonney e Kidd




 
   
 
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