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Autore: Xandalphon    28/10/2014    4 recensioni
Tutto è finito. Dopo la lotta, finalmente la pace? Pace? e per chi?
La disperazione si annida nei cuori più impensabili. Come quello di Ino Yamanaka.
Perché agli eroi va la gloria, ma a tutti gli altri non rimane che sabbia che scorre veloce tra le dita.
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ino Yamanaka
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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Agli eroi la gloria, al mondo il deserto

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Ed ecco che la più grande guerra dei nostri tempi è finita. Naruto e Sas'ke hanno salvato il mondo. Per poi darsele di santa ragione, ma quello, a quanto pare, è normale, per loro...

 

Loro che sognano di diventare Hokage. Loro che sono potenti come mai nella nostra infanzia avremmo potuto immaginare. Loro che sono diventati eroi.

 

E io? Io non sognavo di diventare hokage. Cosa sognavo, io? Un amore romantico, una vita, una famiglia felice. Non un gran che. Le grandi ambizioni non sono mai state il mio pane. Sono sempre stata un personaggio secondario, e mi andava bene così.

 

Fino ad ora.

 

Perché gli dèi sono capricciosi. A me cosa hanno dato? Non amore, non felicità. La mia famiglia è morta. E non ho nessuno che mi ricordi che valgo, e che sono viva per un motivo.

 

Gli amici? Siamo onesti... Sakura, Shikamaru, Choji? Hanno ben altre cose da fare, loro. Hanno da percorrere il cammino della grandezza.

 

Sì, persino quel pigrone è diventato una splendida persona, un capitano e uno stratega di cui tutti si fiderebbero anche se li stesse guidando bendati giù per le valli dell'inferno...

 

E io? Io non sono riuscita a cambiare, invece. Troppo debole, troppo codarda. E più li sentivo allontanarsi da me, più mi rendevo infantile, vanesia, capricciosa e chiacchierona... Ma era l'unico modo che conoscevo per non perderli.

 

Beh, a cosa è valso in fondo? A nulla, è inutile anche ripeterselo. Madara aveva ragione. Per noi, esseri umani normali, con sogni modesti, forse vivere in un'illusione è meglio. Perché tanto, sappiamo che pur con tutti i nostri sforzi, non raggiungeremo mai la pur modesta meta che ci siamo prefissati.

 

Non a tutti è dato di ricevere compensazioni in misura commisurata ai propri sforzi. Non mi sono risparmiata, non ho poltrito sugli allori, ho lavorato notte e giorno. Non è valso a nulla.

 

Sono un'ombra, come quelle che controlla il buon Shika. E le ombre si dimenticano in fretta. Si verserà forse una lacrima per la loro scomparsa, sul momento. Ma l'oblio è la loro naturale dimora.

 

Ahahahah! Mi faccio pena... Se tutti gli altri sentissero la voce dei miei pensieri, chissà quanto rimarrebbero stupiti... “Ma come, l'espansiva Ino, l'allegra Ino, l'esuberante e invadente Ino che pensa a queste cose? Wow, non sapevo avesse anche un cervello pensante!”

 

Me la sono cercata, forse. Non ho saputo togliermi la maschera. Non ho saputo mostrare chi veramente ero dietro a specchi e ad illusioni. E adesso, che il mio cuore mi grida, mi implora di comunicare il mio dolore, di sfogarlo su una spalla, una qualsiasi... Adesso, è del tutto inutile. Sono già stata pesata, misurata e codificata. Una macchietta che occupa si è no quattro pagine in un romanzo di più di cinquecento.

 

Cosa resta, allora? Mettersi di buzzo buono e rimettersi il cerone, perché tra poco si ritorna in scena. Ancora una volta, e ancora. Finché finalmente non sarò troppo stanca per la recita e avrò il coraggio di abbandonare il palcoscenico.

 

 

  
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