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Autore: D per Dolcetta    28/10/2014    1 recensioni
Dalla traccia del tema proposto per il "C per Concorso": Siamo sicure di sapere tutto riguardo agli studenti del Liceo? Sono veramente quello che appaiono? E gli insegnanti? E tutti gli altri adulti? Spetta a voi aprirci gli occhi e farci scoprire inquietanti verità, portare alla luce imbarazzanti eventi passati. Strade sbagliate, identità celate, persone dimenticate o accantonate…
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Kim, Violet
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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One-shot terza classificata al secondo "C per Concorso"





Disclaimer:
I personaggi ivi citati non mi appartengono ma sono tutti di proprietà della Beemoov e di ChinoMiko, a me appartiene solo ciò che scrivo.
Introduzione: Violet è stata respinta da Alexy ma ha guadagnato qualcos'altro: l'amicizia di Kim scoprendone il suo segreto più intimo.
Titolo: Un segreto fra me e te
Autrice: Sacchan


 

In un liceo dove l'obbiettivo primario non è studiare ma conquistare, due ragazze hanno già scoperto di amarsi.



UN SEGRETO FRA ME E TE
 

Dopo una pizza e un film è naturale che due amiche vengano spedite a letto dai propri genitori, ancora più ovvio è il non volersi addormentare subito ma continuare a parlare sottovoce nel più completo buio.
Se guardato da un altro punto di vista nemmeno Kim avrebbe mai potuto pensare che proprio lei, ragazza bella e forte del Dolce Amoris, sarebbe stata invitata a casa della timida e riservata Violet.
Poco tempo prima Kim si era ritrovata quasi per caso a consolare l'altra nella sua prima delusione d'amore e da allora aveva promesso a se stessa che le sarebbe rimasta vicina come amica; certo immaginare che il giorno prima la schiva Violet l'aveva avvicinata con una proposta incredibile andava al di là di ogni sua comprensione.
"Allora, vieni?" Aveva domandato, incerta, Violet dopo l'invito.
"Oh, ehm, ma perché?" Aveva borbottato Kim incredula delle sue orecchie.
"Siamo amiche adesso, no? Le amiche non si invitano a vicenda?"
"Certo, certo..." Aveva acconsentito Kim ancora stordita, finché un campanello d'allarme non le era risuonato nella sua testa. "Vengo! Con piacere anche!"
Che Violet non avesse ancora superato la cotta per Alexy? Poteva anche essere. In tal caso Kim proprio non poteva ignorarla.

"Violet? Dormi?" Sussurra Kim nell'oscurità; non ha sonno, forse a causa del letto non suo o della situazione estranea in cui si ritrova: lei a casa della timida Violet, nella sua camera da letto, in un letto per ospiti preparato al momento a pochi centimetri di distanza da quello dell'altra.
"No." Risponde flebile Violet. Un sussurro appena accennato, soffiato piano.
Dunque anche Violet ancora non riesce a dormire, Kim si rilassa nel pensare di non essere l'unica a non farlo nonostante avessero passato tutta la serata a chiacchierare davanti a una televisione e poi sdraiate sul letto.
Chiude gli occhi per trarre un sospiro, ascoltando i movimenti emessi dal corpo disteso di Violet che cambia posizione sul materasso.
"E' che ancora non riesco a capire..."
Le palpebre di Kim si aprono lentamente, qualcosa in Violet non va, l'aveva già intuito... il momento della verità è dunque sopraggiunto?
"Ad Alexy piacciono i ragazzi... perché?" Esplicita finalmente Violet rivolgendosi, forse, più a se stessa che alla sua interlocutrice.
Passano secondi di cupo silenzio prima che si renda conto della stupidaggine appena sparata, soprattutto alla persona sbagliata.
"Scusa!" Dichiara. "Non volevo..."
Kim ridacchia dolcemente, spezzando quell'imbarazzo.
"Non hai nulla di cui scusarti, lo so."
Violet, il cui capo si era alzato di scatto dal cuscino, ritorna con la testa adagiata su esso.
"Quando ti sei resa conto che..." Deglutisce. "... a te piacevano le ragazze?"
Se fosse stata un'altra persona a chiederglielo Kim avrebbe preferito evitare quella domanda; ma Violet era Violet, la ragazza taciturna del Dolce Amoris.
"Al contrario del pensiero comune a me piace apparire femminile." Inizia Kim. "Come l'ho scoperto? Mh, non ricordo bene. E' una cosa difficile da accettare inizialmente, pensi sia solo una fase passeggera del momento, rifiuti il pensiero di essere diversa perché non è questo che pensi di volere. Serve un lungo percorso di accettazione prima di arrivare a stare bene con se stessi."
Violet ascolta in silenzio, limitandosi a un mugolio per affermare di aver ricevuto il messaggio. Superficialmente, perché cosa ne può sapere lei dei problemi che poteva aver passato Kim?
"Violet..." Esordisce poi d'un tratto Kim allungando la mano contro di lei, nel buio. "Vieni qui."
La ragazza sgrana appena gli occhi, non ha per niente capito.
"Qui? Dove?"
Kim indietreggia nel lato più interno del letto.
"Qui con me, ti va?"
Violet si siede sul bordo del letto: le basterebbe un solo passo per raggiungere quello dove ora è sdraiata Kim ma si sente riluttante a farlo. Aveva accettato il segreto di Kim il giorno stesso in cui le due erano diventate amiche, nonostante ciò continuava a chiedersi se una persona vuota come lei meritava di poter rimanere accanto a una ragazza così tosta ma complicata.
Di riflesso, Kim percepisce il suo tentennamento e con un sorriso nascosto la rassicura.
"Non hai nulla di cui preoccuparti, vieni soltanto qui da me e basta."
Violet prende coraggio e lascia il suo letto per entrare in quello di Kim e sdraiarsi a fianco a lei.
"Visto? Non è stato poi così difficile!"
La ragazza annuisce debolmente per poi scoprire di avere dentro ulteriori curiosità da soddisfare, in fondo non conosceva niente della sua nuova amica.
"Kim, come è baciare una ragazza?"
"Nulla di speciale. Le labbra sono sempre labbra, una lingua rimane una lingua e un bacio non è altro che un bacio."
L'ingenuità di Violet l'aveva spinta ad immaginare un bacio come un qualcosa che aveva il potere di sollevarti da terra ma la maturità di Kim, in quel campo, tanto le bastava per farla ritornare con i piedi per terra.
"Ma non può essere!" Sbotta Violet incredula. "Un bacio deve essere per forza..."
"Per forza?" Incita Kim.
"...qualcosa di bello." Conclude Violet ora dubbiosa.
"Ah, sì? Vorresti provare?" Scherza semi-seria Kim.
Ma prima di potersi lasciare andare a un sussulto improvviso per la strana proposta Violet si sente pizzicare il naso con forza da due dita.
"Scherzavo!"
"E se io lo volessi?" Pronuncia Violet poco dopo con una timida nota di coraggio nella voce.
"No che non vuoi. Tu non sei il tipo di persona che bacerebbe qualcuno se non le piace." Esplicita chiaramente Kim: lei lo sa; Violet vive nel mondo delle fiabe, ancora non si è addentrata nel mondo degli adulti.
"Non baceresti mai una come me... perché una stolta come me non potrebbe mai essere il tuo tipo." Soffia Violet tirandosi il lenzuolo fin sopra al collo.
"Mh... No... una ragazza dolce e delicata come te incarnerebbe perfettamente lo stereotipo di ragazza-tipo per una come me."
"Quindi?"
"Perché..." Kim alza di un poco la voce autoritaria. "...ci tieni tanto a capire come sia un bacio?
Momenti di riflessione prima di ottenere risposta.
"Perché l'altro giorno l'ho visto..."
"Visto? Visto cosa?"
"Alexy. L'ho visto baciarsi con un ragazzo nella palestra del Dolce Amoris e aveva un'espressione così beata." La voce di Violet si incrina pur senza piangere. "Per questo voglio capire il perché."
Kim sospira, pacata, senza pensare. Allunga una mano verso il collo di Violet, lo risale fino a stringerle il mento. Usa il polpastrello del pollice destro per accarezzarle il labbro inferiore, il movimento del polso per farle alzare il viso, perché lo sguardo di Violet è sempre, costantemente, basso.
"Non sarà niente di speciale..." Sussurra triste prima di poggiare le proprie labbra su quelle di Violet. Preme contro le altre con forza, forzandole ad aprirsi per assaporare il tanto agognato significato del bacio. Usa la lingua per farsi strada, non incontra resistenze soltanto incapacità a rispondere. Si chiede se non sia il caso di smettere ma, proprio allora, avverte la lingua di Violet rispondere. Con fare impacciato accarezza la sua in un primo contatto molto fuggitivo, per poi ritornare e cercare di approfondire: in modo lento, come è nella sua personalità.
Quando le due si staccano Violet è, momentaneamente, senza fiato.
Kim, da canto suo, torna a ricomporsi come sempre.
"Come è stato?" Chiede.
"E' stato..." Balbetta Violet.
"Nulla di speciale, vero?" Afferma Kim al posto suo.
"Non so come sia stato. So solo che..." L'inclinazione della voce si trasforma in pianto. "So solo che fa male." Con un lancio si getta sul petto di Kim, abbracciandola e tenendola stretta, soffocando i singhiozzi contro il suo seno.
Kim solleva le braccia e lascia posare le mani sui suoi capelli, ora non più tirati da delle treccine ma lasciati liberi di respirare.
"Proprio così. Innamorarsi fa davvero male."
Non c'è più ulteriore risposta da Violet che, triste, lascia scorrere le sue lacrime sul petto dell'altra. Lo fa soffocando le grida, nessuno deve sentirle. Solo Kim può farlo, perché lei è lì, più vicina di chiunque altro.
Infine, la stanchezza sopraggiunge e le palpebre si chiudono; le carezze sulla schiena diventano meno percepibili.
Le braccia di Kim l'avvolgono forte, ricordano tanto gli abbracci che il suo adorato padre le riservava da piccola e che ormai non riceve più. Una sensazione piacevole, tranquilla.
E la notte scivola via.
Ore dopo i primi raggi mattutini filtrano dalle persiane della finestra, la luce colpisce dritta in faccia Violet risvegliandola: si trova ancora nella stessa identica posizione in cui si è addormentata, con le braccia di Kim intrecciate dietro di lei.
Alzando gli occhi la ragazza può distinguerne perfettamente i lineamenti del viso dell'altra e vederne i dettagli. Kim dorme profondamente, rilassata e con il respiro regolare.
Violet non riesce a capire come sia possibile che, in quella posizione assurda per due appena amiche possa trovare tanta serenità e pace. Ma le cose stanno così perciò non se ne cura e  appoggia di nuovo la propria fronte contro il petto dell'altra per poi chiudere gli occhi. Manca ancora tanto tempo prima che la sveglia suoni.


Qualche settimana dopo l'amicizia fra Violet e Kim diventa sempre più lampante persino agli occhi degli altri studenti del Dolce Amoris.
Come da aspettarsi c'è chi si stupisce nel vedere le due ragazze entrare dentro i corridoi del liceo insieme, chi fa finta di niente, chi mormora invece che, ultimamente, lo sguardo di Violet è meno puntato a terra rispetto a prima.
"Ciao Violet!" Saluta Kim entusiasta, scorgendo l'amica sui gradini dell'entrata.
"B-buongiorno Kim." Balbetta Violet in risposta, rossa in viso e con un mezzo sorriso.
La mano energica di Kim si alza in aria per poi ricadere scherzosa sulla minuta schiena di Violet.
"Quanto sei formale! Buongiorno? Ciao Kim è più che sufficiente!" Subito dopo Kim si volta verso i compagni di classe sbracciandosi e salutandoli con la stessa energia che è solita usare all'inizio di una nuova giornata.
Violet la guarda abbozzando un suo tipico, introverso, sorriso.
Vorrebbe allungare la mano verso quella di Kim, stringerla fra le proprie dita e avvertirne il calore.
Quasi, inconsciamente, lo sta facendo per davvero per poi bloccarsi a metà del gesto.
Kim non lo vorrebbe, non adesso.
Gliene ha già parlato: ama mantenere la segretezza e al Dolce Amoris vuole meno pettegolezzi possibili.
Scuotendo appena la testa si affianca a Kim, seguendola passo dopo passo fino al corridoio interno del liceo.
Ma, dopotutto, chi potrebbe immaginare che hanno preso a frequentarsi in quel senso?
Questo è soltanto un segreto fra le due.
 

  
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