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Autore: ellyb1611    29/10/2014    10 recensioni
Denise è una ragazza come tante, brillante, simpatica e ... innamorata della persona sbagliata.
Catapultata in un progetto insieme ad un collega che non sopporta, imparerà quanto i dettagli facciano la differenza.
Anche in amore.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago
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PROLOGO

L’immagine che vedo riflessa nello specchio, proprio non mi piace.

Anni spesi a considerarmi una donna emancipata, a giurare a me stessa che mai e poi mai mi sarei complicata la vita per un uomo e poi  sono bastate due parole carine e il sorriso di Gabriele per far cadere tutte le mie convinzioni.

Il problema è che non so resistergli. Non so resistere ai suoi profondi occhi castani, alle sue labbra, alle sue braccia che mi stringono. Sorrido ripensando alle ore appena trascorse e arrossisco all’istante.

Sì, sono proprio senza speranza.

-          Cos’è quella faccia scura? – chiede Gabriele uscendo dalla doccia e sfoggiando uno dei suoi soliti sorrisi.

-          Pensieri! – rispondo rimanendo sul vago, non ho alcuna intenzione di fargli una sceneggiata.

-          Per la riunione di domani? – chiede avvicinandosi a me e scostandomi i capelli di lato, lasciandomi libero il collo e appoggiando delicatamente le sue labbra calde su di esso.

No brutto stupido, non è per la riunione che ho pensieri  ma per te, vorrei rispondergli, ma non lo faccio.

Gli prendo le mani, strette attorno ai miei fianchi, tra le mie. Poi mi volto verso di lui e fissandolo negli occhi intensamente annullo le distanze tra noi coinvolgendolo in un bacio appassionato.

Sto giocando scorretto, lo so, ma non voglio che se ne vada, non questa notte.

Lui se ne accorge, perché si stacca da me e prendendomi il viso tra le mani mi sussurra con voce roca

-          Lo sai che non posso Desy! Lo vorrei tanto ma non posso!

-          Ok! – sbuffo – Va bene Gabriele, capisco! –dico infine scocciata allontanandomi dalla sua presa

-          Credevo fossimo d’accordo! –esclama deciso

-          E lo siamo! – mi affretto a rispondere

-          Non mi sembra da come ti stai comportando!- mi gira le spalle uscendo dal bagno e rivestendosi in tutta fretta.

Mi porto la mano alla fronte. Non voglio litigare con lui. Mi avvicino e lo abbraccio da dietro, baciandogli  la schiena. Lo sento sospirare e rilassarsi.

-          Scusa! – sibilo

-          Lo  sai Desy quanto vorrei stare  insieme a te alla luce di sole, ma la conosci la situazione.

Sospiro, già la conosco fin troppo bene la “situazione”.

Mi siedo sul letto con la testa rivolta verso il pavimento, mentre la mia mano inizia a giocare nervosamente con l’angolo della coperta.

-           Sì, la conosco Gabriele, ma non capisco perché tu non possa parlare con lui. Insomma se stiamo bene insieme  non vedo perché dovrebbe interessargli se sono o meno una vostra dipendente!

Lui si siede accanto a me prendendomi le mani tra le sue.

-          Mio padre non capirebbe. È di vecchio stampo e nella sua mente ha già stabilito quella che dovrà essere la mia vita.

-          Appunto Gabriele, la TUA vita! Lui non ha il diritto …

-          Senti Desy – m’interrompe – non complichiamo le cose più di quanto non lo siano già! – dice alzandosi stizzito e continua – Tra qualche anno si ritirerà lasciando nelle mie mani tutto quello che ha costruito. Allora e solo allora deciderò io chi frequentare, ma fino a quel giorno dobbiamo portare pazienza.

-          E con Sabrina, come la mettiamo? Anche con lei sistemerai tutto?

-          Sì, anche con lei! Ma non ora, finché  mio padre è a capo dell’azienda non posso permettermi cazzate!

-          Scusa, quindi io per te sarei una cazzata? – chiedo offesa

-          Sai che non intendevo questo! – dice baciandomi sulle labbra e sorridendomi – Ti chiedo solo un po’ di pazienza Desy! – afferma sistemandomi una ciocca di capelli dietro l’orecchio – Ci vediamo domani in ufficio, buonanotte piccola! – si congeda chiudendo la porta dietro di sé e lasciandomi ancora una volta un vuoto enorme dentro di me.

Mi butto sul letto, fissando l’orario riflesso sulla parete dalla mia sveglia.

1.30 PM

Bene, anche stanotte non riuscirò a chiudere occhio. Prendo il cuscino e me lo schiaccio sul viso.

-          Pazienza Denny! – mi ripeto.

Ormai sta diventando una specie di mantra, ma per quanto ancora ne rimarrà?

Sono quasi due anni che va avanti questa storia e cos’è cambiato da allora?

Niente, assolutamente niente!

Mi rannicchio stringendo forte a me il cuscino e ripenso al mio primo incontro con Gabriele.

Mi ero da poco laureata e grazie al mio docente avevo ottenuto un colloquio presso uno dei maggiori studi di architettura di Bologna.

L’architetto Prati era entusiasta della mia figura e la settimana dopo lavoravo già per loro.

L’ambiente era davvero fantastico, si lavorava a grandi progetti ed insieme a Deborah e Luca, i miei due colleghi fidati  nonché amici inseparabili, avevamo formato una grande squadra, tanto da farci notare dallo stesso Architetto e dai suoi associati che da  lì a poco ci avevano fatto entrare nella top ten dei migliori architetti dello studio.

Ero da poco uscita da una storia travagliata con il mio ragazzo storico del liceo e stare in quel posto mi aveva fatto rinascere.

Non chiedevo niente di più.

Avevo un lavoro gratificante e degli amici fantastici, era tutto ciò che desideravo. Niente complicazioni amorose, esisteva solo questo mio piccolo mondo, fino a quando non tornò il “leggendario” figlio dell’Architetto dall’America.

Una mattina, durante una riunione, aveva fatto il suo ingresso e tutte le mie barriere erano crollate.

Lui con quella sua aria disinvolta, la battuta sempre pronta e la sua bella faccia, mi aveva letteralmente rapita.

Avevamo iniziato a collaborare ad un progetto e il passo da lì a finire a letto insieme era stato breve.

Neppure il fatto che fosse fidanzatissimo, mi aveva scoraggiato dal cadergli tra le braccia. Era per me una calamita, avevo cercato mille e più volte a staccarmi da lui, a porre fine a questa storia che per me stava diventando sempre più importante, ma poi finiva sempre allo stesso modo.

Io tra le sue braccia.

Conosco benissimo la sua posizione, il fatto che non possa  stare con me in quanto mio superiore e il fatto, non irrilevante, che stia con Sabrina.

Continua  a ripetermi che per lui non significa nulla, che sta insieme a lei per volere del padre, la considera anzi una povera disadattata figlia di amici di famiglia alla quale il padre aveva combinato un fidanzamento per paura che restasse sola.

Non avevo mai avuto occasione di incontrarla, non sapevo neppure che faccia avesse e Gabriele si era tenuto sempre a debita distanza quando stava con lei.

Morale della favola, di giorno il nostro rapporto è puramente professionale e stentiamo quasi a salutarci e di notte ci scateniamo, quasi non esistesse altro all’infuori di noi, tranne per il fatto che poi ogni notte se ne torna alla sua vita lasciandomi in un perenne stato di amarezza.

Nella mia testa spero sempre che si ribelli al padre e mi porti via con sé.

Ma la realtà è diversa anche se, in cuor mio,  voglio continuare a credere nella mia fiaba e al fatto che lui sia davvero il mio principe.

 

 

 

Questa è la mia nuova storia.

Ho preferito introdurvi la protagonista , Denise, rendendovi partecipi di quello che le sta capitando., almeno a livello emotivo.

Continuerà a credere nella sua fiaba o troverà altrove il suo principe?

Spero di avervi incuriosito e spero che abbiate voglia di conoscere la sua storia.

Grazie fin da subito a tutti voi che vi prenderete un po’ di tempo per leggere questa mia nuova avventura.

A presto!

 

  
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