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Autore: ButterflySeven    29/10/2014    5 recensioni
Belle è una ragazza di 23 anni, iscritta al terzo anno di Beni Culturali all'accademia di Belle Arti.
I sui problemi iniziano quando il professor Hood la rimanda per la seconda volta all'esame di storia dell'arte contemporanea 2.
Cercherà disperatamente aiuto in qualcuno che ne sappia più di lei in fatto d'Arte ed il padre dell'amico Baelfire, famoso storico dell'arte, sembrerebbe il candidato ideale... Ma tutto ciò, a quale prezzo?
[Rumbelle - coppia principale] secondarie Baelfire/Emma ed Emma/Killian
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Belle, Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Neal Cassidy/Baelfire, Signor Gold/Tremotino
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 8
 
Quando Belle scese le scale quella mattina, si sentì felice come non le succedeva da tantissimi anni.
- Buongiorno!- urlò quasi entrando in cucina.
- Buongiorno…- gli rispose Gold sorridendo.
Ma Belle per una volta non andò a sedersi al suo posto. Si avvicinò saltellante verso l’uomo, lo abbracciò qualche secondo e depositò un piccolo bacio sulla guancia.
Vide Gold irrigidirsi, poi la osservò smarrito.
- Belle, come mai sei così felice stamattina?-
Belle si mise a sedere e afferrò una fetta pane tostato.
- Nulla di particolare, sono solo contenta che oggi tornino i miei amici. Mi sono mancati molto in questi giorni-
Gold sembrò crederci, ma la verità era che la causa del suo buonumore, era quello stesso uomo che le stava versando il tè.
- Dormito bene? Hai, ecco, sentito qualche strano rumore?-
Belle non si aspettava di sentirselo chiedere e quasi le venne da ridere, ma si trattenne.
- Ho dormito benissimo! Sono rimasta in biblioteca fino a mezzanotte e quando mi sono appoggiata al letto, sono crollata dal sonno. Ha forse piovuto? O nevicato?-
- Sì, in effetti c’è stato molto vento, non ho dormito per tutta la notte…- fece un sorriso un po’ forzato e ancora una volta Belle ebbe l’impulso di ridere.
Bevvero il loro tè serenamente, poi sentirono la porta aprirsi ed entrambi si alzarono per riabbracciare Bae.
- Non m’importa quello che pensi, ti ho detto come stanno le cose!-
Belle e Gold si fermarono dietro la porta non appena sentirono Emma urlare.
- Forse è meglio se li lasciamo finire di litigare e poi li salutiamo…- sussurrò Belle.
Gold annuì e rimasero ad ascoltare la conversazione.
- Emma! Io proprio non capisco cosa ti tenga ancorata a Storybroke!-
- Ma come, non lo afferri?- Emma mise le mani ai fianchi e Belle capì da quel gesto che era seriamente arrabbiata – Io ho tutto qui! I miei genitori hanno sacrificato tutto per stare con me e non voglio abbandonarli proprio adesso che si sono ambientati. Io voglio stare con la mia famiglia! Ci sono voluti anni affinchè accettassi la situazione e comprendessi che la cosa che più voglio è avere mia madre e mio padre vicino, vedere crescere mio fratello e proteggerlo dalle ingiustizie! Io e tu siamo diversi! Tu hai avuto una mamma e un papà che ti hanno cresciuto, io non ho mai avuto nessuno! Se scegli di lasciare Storybrooke, tuo padre sono certa ne sarà felice, perché anche lui ha fatto la tua stessa scelta anni fa. Ma io non posso abbandonare la mia famiglia, perché sono stata io a insistere per farli tornare!-
- Chi ti dice che mio padre ne sarà felice? Sai benissimo quanto dolore mi ha provocato la sua indifferenza e sta cambiando solo per me… Come pensi che mi sentirò una volta trasferitomi a New York e saperlo qui a Storybrooke? Lo sai che sta aprendo il negozio solo per me…-
- Quindi capisci anche tu che non è semplice mettere in pratica la tua proposta…-
- Non ci arrivi, Emma? Non m’importa di quale sarà il prezzo da pagare, io voglio vivermi la mia vita e Storybrooke mi sta stretta! Andare a New York mi ha fatto capire che una grande città ti offre molte più opportunità delle tranquille mura di Storybrooke-
- Bene, se hai deciso, allora fa pure, vai, abbandona tutto, ma non puoi costringermi a seguirti… Sai benissimo come la penso sui rapporti, non bisogna lasciarsi condizionare. Ed io non ho intensione di seguirti, mi dispiace-
- Benissimo. Allora direi che non abbiamo altro da dirci-
- Se questo è quello che pensi, allora ok. Per quanto mi riguarda, possiamo anche farla finita-
Emma uscì di casa e Bae non la inseguì.
Belle non si rese conto che Gold aveva aperto la porta e si era avvicinato al figlio.
- Che diavolo è questa storia di New York?-
Bae si voltò verso il padre.
- Scusami papà, volevo lo venissi a sapere in un altro modo-
- Dunque hai deciso di trasferirti…- gli disse tagliente.
- Ascoltami, questo viaggio mi è servito tanto… New York è così diversa da Storybrooke e lo sai che voglio diventare un buon avvocato… So benissimo che tu stai aprendo il negozio solo per farmi capire quanto stai cambiando e voglio che tu comprenda che questa scelta non la faccio per scappare o per lasciarti solo… Io ho solo bisogno di crescere! E ti vorrò bene ugualmente, anche se andrò a New York…-
- Quando ti trasferirai?-
- Tra qualche giorno. Ho anche prenotato alcuni appartamenti da vedere -
- Quindi hai già deciso…-
- Volevo prima parlarne con te, per sapere cosa ne pensi, però mi piacerebbe davvero trasferirmi all’università di New York-
Gold fece qualche passo e afferrò le spalle del figlio.
- Bae… Sai benissimo che non ti fermerò. Ho fatto tanti errori con te e forse, il vecchio me, avrebbe preferito tenerti per sempre al mio fianco, ma dopo l’infarto, ho capito che ciò che più voglio è saperti felice…-
- Io non ti abbandonerò, te lo giuro… Ti chiamerò ogni giorno, tornerò per le feste e potrai venire a trovarmi ogni volta che vorrai…-
- Perché, ovviamente, tu preferisci che io rimanga qui…-
- New York ti ha procurato tanto dolore, ti ha messo in testa strane idee… Mi piacerebbe saperti al sicuro. Ti chiedo solo di portare a termine il progetto del negozio, di farti degli amici, trovarti una donna ed essere felice anche stando lontani…-
- Rispetterò la tua scelta e ti prometto di impegnarmi per non deluderti, Bae…-
Belle li vide abbracciarsi e si emozionò. Scoppiò in lacrime e corse verso il suo amico.
- Bae…- lo chiamò per farsi notare.
- Belle? E tu che ci fai qui?-
Belle non rispose e andò ad abbracciarlo. Pianse contro il suo petto e sentì un forte dolore all’altezza del cuore.
- Vai via… Ci lasci qui…- sussurrò.
Bae la accarezzò e la lasciò sfogare.
Non aveva fratelli e Bae era sempre stato come un fratello per lei. Gli voleva un gran bene ed era dispiaciuta di vederlo andar via.
- Coraggio Belle, non piangere… Non ti abbandono, promesso…-
Belle lo lasciò andare e si asciugò le lacrime.
- Forse è meglio prendere un altro po’ di tè-
Propose agli uomini e insieme tornarono in cucina.
 
Belle raccontò all’amico tutto ciò che era successo con il padre e gli spiegò che Gold era stato così gentile da invitarlo a casa loro.
Bae apparve sorpreso, ma non commentò.
- E tu che mi racconti? Com’è andata a New York?-
- Mah… E’ stato bello, in un certo senso… La città è stupenda e ho capito quasi subito che era quello il luogo in cui avrei voluto abitare per il resto dei miei giorni… Ma allo stesso tempo, è stato un inferno. Io ed Emma non abbiamo mai litigato così tanto. I primi due giorni andava tutto bene, ma al terzo ha iniziato ad essere nervosa e ogni scusa era buona per litigare. Quando le ho detto che stavo pensando seriamente di trasferirmi lì, è diventata furiosa. Litighiamo così da più di una settimana ed io provo a convincerla a seguirmi, ma lei non vuole sentir ragioni ed io non posso costringerla a fare diversamente…-
- Devi capire che per lei è difficile- gli spiegò Belle – lei ha rischiato tutto per i suoi genitori e non se la sente di lasciarli soli proprio adesso…-
- Lo so benissimo. Ma so anche che se non mi seguirà, sarà la fine della nostra storia…-
- Perché dici questo? Potreste provare a stare insieme ugualmente…- gli fece notare Belle.
- No, non credo nelle storie a distanza e preferisco rimanere distanti piuttosto che appigliarci a stupide chiamate. Prima o poi avremmo dovuto fare una scelta sul nostro futuro, se lei pensa che il suo non coincide con il mio, allora è meglio prendere una decisione adesso, prima che sia troppo tardi…-
- Sei troppo drastico, Bae…-
- Sono solo realista! Non voglio basare il mio futuro su un rapporto destinato a non durare! Se Emma deciderà di seguirmi, allora le offrirò tutto, ma se decide di rimanere, allora tra noi sarà finita…-
- Io credo dovresti aspettare qualche anno prima di metterla davanti ad un bivio- gli suggerì il padre.
- Io non posso aspettare. Deve decidere adesso…-
Belle non aggiunse altro. Finì il suo tè ed aspettò che Bae uscisse dalla stanza per scambiare due parole con Gold.
- Sei stato molto coraggioso a lasciarlo andare… Sei un ottimo padre-
Gold le sorrise e le stinse una mano.
- Quello che ti ho detto ieri su tuo padre, valeva anche per me. E’ giusto che un figlio prenda le proprie decisioni. Poi capisco come si sente, ci sono passato anch’io-
- Sei un esempio per tante persone. Hai fatto la scelta giusta-
Belle lo abbracciò e Gold la strinse forte a sé.
Quando si separarono, Belle prese il cappotto e infilò gli stivali.
Aveva un’amica da consolare.
 
Belle la trovò fuori dal Grenny, seduta da sola in uno dei tavolini.
- Ehi…- la salutò sedendosi accanto.
Emma alzò lo sguardo e la salutò con un cenno della mano.
- Come stai?-
- In realtà sto uno schifo… Ci sono parecchie novità-
- Se ti riferisci a New York, so già tutto…-
Emma la guardò smarrita, così Belle spiegò brevemente tutta la storia di suo padre e di lei e Gold (omise il fatto che si stesse innamorando di lui e che forse, molto forse, aveva una possibilità di essere ricambiata).
- Lascio la città per qualche giorno e succede il finimondo…- fu la sua unica annotazione.
- Sei tu, piuttosto, che hai tanto da dirmi-
- Non c’è molto da commentare. Lo hai sentito tu stessa. Bae ha deciso di trasferirsi a New York ed io devo decidere in pochi giorni cosa scegliere tra il mio amore per lui e tutto il resto…-
- So che non è facile…-
- Non è facile? Belle, mi sta mettendo davanti ad una scelta che non posso affrontare proprio adesso! Egoisticamente mi sta chiedendo di seguirlo o di lasciarlo andare per sempre! Ma io non posso dargli la certezza che il giorno dopo non voglia tornarmene a casa mia! Belle, io non posso abbandonare la mia famiglia e non voglio che a decidere della mia vita sia un uomo! Ti giuro, ho anche pensato che New York sarebbe la mia città ideale, ma ciò potrebbe succedere solo se fossi sola, senza genitori e un fratellino! Io non posso seguirlo, non adesso! Ma lui è stato chiaro: o mi segui adesso, o tra noi è finita… Cosa si fa in questi casi, Belle? Come si reagisce quando il tuo ragazzo ti chiede questo?-
Emma scoppiò in un pianto disperato e Belle si alzò per abbracciarla.
- Non so cosa dirti, amica mia… Scegli ciò che ti suggerisce il cuore e vedrai che sarà la scelta giusta…-
- Che poi proprio adesso doveva mettermi in crisi, sono già abbastanza in crisi senza la storia di New York!-
Belle si staccò di poco per guardarla negli occhi.
- Emma, che cosa vuoi dire? C’è dell’altro? E’ successo qualcosa?-
Emma sospirò più e più volte, poi riprese a piangere più forte di prima. Iniziò anche a singhiozzare e Belle rimase turbata da quella reazione.
- Ehi, va tutto bene, non c’è bisogno di fare così… Ne parleremo quando ti sentirai pronta-
Emma non accennò a calmarsi e non sapeva più cosa fare per farla star bene.
La nonna di Ruby le portò una tazza di cioccolato fumante, ma Emma la lasciò intatta.
 
- Come sta Emma?- le chiese Bae una volta rientrata a casa.
- Tu come credi che stia?- rispose a tono.
- Belle, non ti ci mettere anche tu…-
- Io non dico niente- disse alzando le mai in segno di pace - però potresti sforzarti di darle un po’ più di tempo invece di metterla di fronte ad una scelta così drastica!-
- So che può sembrare terribile, ma questo è ciò che penso. Magari finiremo comunque per lo stare insieme, ma non voglio forzarla in alcun modo ad aspettarmi-
- Mi sembra tu la stia forzando ugualmente… E poi cos’è successo a New York? Mi è sembrata strana…Avete litigato per altro?-
- No… Escludendo questo, è andato tutto bene… Ti ripeto, i primi due giorni siamo stati bene, poi abbiamo iniziato a litigare come dei matti, anche per stupidaggini…-
Belle prese nota di quelle informazioni. Per Bae era tutto normale. Ciò significava che Emma era preoccupata per qualcos’altro.
All’improvviso si ricordò della strana chiamata di Killian e le si accese una lampadina. Avrebbe fatto quattro chiacchiere con l’amico.
 
Per due giorni Belle non fece altro che dividersi tra il negozio di Gold, consolare Emma e passare le restanti ore del giorno a studiare incessantemente.
Gold le faceva compagnia la maggior parte delle volte e giorno dopo giorno, sentiva rafforzare sempre più il loro strano rapporto.
Emma al contrario era sempre più intrattabile e Bae divenne parecchio taciturno.
Si stufò di quella situazione e andò a parlare con Killian, per capire cos’altro ci fosse a turbare Emma.
- Belle, ciao, che piacere vederti…- la accolse facendola entrare in casa – non ti aspettavo…-
- Io invece mi chiedevo come mai non ti sei fatto più sentire dall’ultima telefonata. E sono giorni che non ti fai vedere al Granny. Potrei pensare che mi stai evitando… O eviti qualcun altro?-
- Io non ti evito affatto, sto semplicemente recuperando le ore di lavoro da Cora!-
Sentendo quel nome, Belle ebbe un brivido di freddo.
- Dunque, che mi racconti?-
Killian le offrì un po’ di latte e qualche biscotto e lei apprezzò il fatto che non le avesse dato del rum.
- Non c’è molto da dire. E’ stata una vacanza come tante, New York è una bella città, nulla da ribadire… E ci sono anche molte belle donne…-
- Hai fatto il cascamorto nonostante ci fossi andato con la tua ragazza?-
- No…- Killian rise appena, concedendosi un sorso di rum – Puoi anche non credermi, ma ho deciso di smetterla di fare il cascamorto…-
Belle rimase profondamente colpita.
- Vuoi dire che la storia con Trilli è diventata già così seria?-
Killian abbassò lo sguardo e roteò il bicchiere, osservando con particolare attenzione le sfumature contenute nel liquido.
- In realtà io e Trilli ci siamo lasciati…-
- Davvero? Eppure credevo che stavolta fossi partito con intensioni serie…-
- Non avevi torto, lo avevo fatto sul serio, ma poi ho cambiato idea…-
- E’ per Emma, vero?-
Killian annuì, bevendo ancora un lungo sorso di rum.
- Che diavolo sta succedendo? Perché hai deciso di metterti la testa apposto se non stai più con Trilli?-
- Semplicemente ho capito che è tutto inutile. Il metodo chiodo schiaccia chiodo non ha effetto su di me. Ci ho provato, ma non riesco a dimenticarla nemmeno andando con le altre. E’ inutile sperare di incontrare una donna che me la faccia dimenticare… L’unico modo è aspettare la persona giusta, ma è ancora troppo presto…-
- Cosa ti ha fatto cambiare idea? Quello che mi stai dicendo non ha senso… Eri arrivato a queste conclusioni già parecchio tempo fa, che cosa è cambiato da allora?-
Il ragazzo non rispose, ma riempì il bicchiere fino all’orlo e bevve tutto d’un sorso.
- Killian, capisci che questa è una conferma che mi stai nascondendo qualcosa, vero?-
- Ho promesso di non parlarne con nessuno-
- Killian, io voglio solo aiutarti. Puoi fidarti di me, non ne farò parola con nessuno, te lo giuro…- si avvicinò e lo prese per mano.
- Mi prometti che non lo dirai a nessuno? Nemmeno a Emma, o a Bae?-
- Hai la mia parola, Killian…-
Si guardarono per più di un minuto, poi Killian si decise a parlare.
- E’ successo tutto all’improvviso. Cioè, non lo so! Era il secondo giorno a New York ed io ed Emma non facevamo che litigare in ogni istante, per ogni cosa! Davvero, non abbiamo mai litigato a quel modo… Però non era il solito modo di litigare. Mi sentivo vivo ogni volta che lei mi rimproverava o mi faceva notare che stessi baciando Trilli più del dovuto. Era come se per una volta, si stesse accorgendo di me, di quello che facevo…- bevve ancora e Belle capì che quel racconto sarebbe stato devastante – Quella sera abbiamo mangiato una pizza, ci siamo divertiti e poi siamo andati in discoteca. La musica era assordante, così decisi di prendere un po’ d’aria, ma Trilli preferì rimanere a ballare, così andai da solo. Fu lì che vidi Emma seduta in una panchina. Era bellissima, te lo giuro, era rilassata e quasi non sembrava lei… Mi sono avvicinato per parlare un po’, tra l’altro quella sera Bae aveva anche deciso di rimanere in albergo ed io non volevo rimanesse fuori dal locale, in una città così grande, completamente sola. E ti giuro, Belle, io non volevo far nulla, sono andato a chiederle un armistizio per smettere di litigare, ma come sempre, abbiamo finito per litigare ancora di più. Ha iniziato a dire cattiverie su Trilli e lì non ci ho visto più dalla rabbia. Sono stato cattivo, le ho detto cose che non pensavo… Le ho detto che lei non ama osare, che le piace avere la situazione sotto controllo e che ciò che più la mandava in bestia di me, fosse proprio il fatto che sono del tutto fuori controllo…- respirò a fondo prima di proseguire – Lei continuava a negare, così le ho chiesto quale fosse il gesto più folle che avesse mai compiuto, ma lei mi rispondeva con le sue solite scusanti. E poi non ricordo bene, abbiamo continuato a litigare, finchè non ho concluso dicendole di mandarmi direttamente a quel paese… Lei mi ha risposto “Con molto piacere” e poi mi ha afferrato per il colletto e mi ha baciato. E credimi, Belle, è stato il momento più bello della mia vita. Non dimenticherò mai la sua passione e le emozioni che ho provato. Il cuore mi martellava in petto del tutto fuori controllo e non ragionavo più… C’eravamo solo io e lei. Poi però entrambi ci siamo resi conto che tutto ciò era sbagliato. Bae non si merita un simile trattamento e mi sono sentito l’uomo peggiore del mondo… Lei, poverina, ha iniziato a piangere ed io non ho potuto far altro che dirle che andava tutto bene e che quello che era successo, sarebbe rimasto un segreto tra di noi. Mi ha chiesto cosa avrei detto a Trilli, ma in quell’istante, ho capito che da quel momento, non avrei potuto far finta che potesse piacermi un’altra. Per dimenticare quel bacio, dovranno passare anni…-
Belle adesso si spiegava molte cose. La situazione era più complicata di quel che credeva.
Prese la bottiglia di rum e bevve.
- Ora è tutto chiaro. Questo certamente non la aiuterà a scegliere per Bae…-
Killian si passò una mano sul volto.
- E’ tutta colpa mia! Sono un verme e non mi merito niente! Sono stato capace di complicare la vita alla donna che amo e distruggere il suo rapporto con il mio migliore amico! Sono uno stronzo!-
Si coprì il volto con le mani, ma Belle capì dal tremito del corpo che avesse iniziato a piangere.
- Killian, non è colpa tua…- lo consolò abbracciandolo – devi capire che le cose si fanno in due. Se c’è stato un bacio, significa che anche Emma lo voleva, o ti avrebbe respinto subito…-
- Questo non aiuta…-
- Lo so, ma voglio farti capire una cosa: una donna non è come voi maschi, che tradisce solo per il gusto di tradire… Ok, magari qualcuno lo fa, ma ti posso assicurare che se una donna bacia un uomo quando è fidanzata, significa che c’è qualcosa che non va nel rapporto, altrimenti non si lascerebbe mai andare a quel modo. Il fatto che lei ti abbia baciato di sua spontanea volontà, significa che comunque qualche dubbio su lei e Bae ce l’aveva già, solo che non aveva ancora ben chiaro ci fosse un problema…-
- Ok, potrebbe anche essere, ma resta il fatto che se lei non va a New York e si lasciasse con Bae, io mi sentirei l’uomo più vile del mondo-
- Killian,tutti commettiamo degli errori, l’importante è capire dove si sbaglia e cercare di migliorarsi-
- Lo so… Per questo preferisco rimanere solo. Mi dedicherò all’accademia e al lavoro, non voglio saperne di storie come l’amore…-
Belle si dispiacque a vedere l’amico in quelle condizioni.
L’amore è il sentimento più bello del mondo, ma spesso, era anche la causa delle maggior sofferenze…
 
I lavori al negozio erano ormai ultimati e mancavano poche ore all’inaugurazione.
Belle era raggiante, si sentiva parte integrante di quel piccolo, grande progetto.
Aveva dipinto lei stessa quelle pareti e ogni angolo di quel posto, erano legati a ricordi suoi e di Gold.
Cercò di farsi carina per la situazione, così indossò una gonna nera, una camicetta bianca un po’ trasparente, che faceva intravedere il reggiseno nero. Non voleva essere volgare, però si trovò molto carina.
Quando scese le scale, Gold la osservò con particolare attenzione.
- Qualcosa non va?- chiese controllando se avesse qualcosa fuori posto.
- Vieni così?-
- Perché?- chiese specchiandosi all’ingresso.
- No, nulla. Assolutamente nulla. Portati una sciarpa, potresti sentire freddo…-
Bae scese qualche istante dopo e a Belle venne da ridere. Era raro vedere Bae elegante.
- Caspita Bae, oggi è festa nazionale…- commentò.
- E tu sei sicura che questo sia l’abbigliamento adatto per un’inaugurazione?-
- Perché? Cos’ho che non va?-
- Nulla, lascia perdere… E’ meglio se andiamo…-
Arrivati al negozio, prepararono le ultime cose prima del taglio del nastro.
Belle sistemò i pasticcini e preparò il prosecco, poi diede un ultimo sguardo agli oggetti sugli scaffali, per vedere se tutto era al loro posto.
Quando finirono, fecero un passo indietro e si congratularono dello splendido lavoro.
Era piccolo, ma accogliente. Aveva un’aria leggermente sinistra, ma rispecchiava a pieno la personalità di Gold.
- Direi che ci siamo…- commentò l’uomo.
- Sì, sembra tutto perfetto…-
- Non ci resta che aspettare gli ospiti…-
Bae guardava il telefono nervosamente e Belle capì che aspettasse un qualche segnale da Emma.
L’amica non gli aveva più rivolto la parola e Belle comprendeva che Emma preferiva stargli lontano per schiarirsi le idee.
 
Alle 18 in  punto, gli abitanti di Storybrooke si radunarono attorno all’ingresso, in attesa del taglio del nastro.
Belle si sarebbe aspettata un discorso da parte di Gold, ma contro ogni sua aspettativa, l’unica cosa che fece fu ringraziare i presenti e augurarsi di vederli spesso nel suo negozio, in cerca di oggetti stravaganti da poter collezionare.
Poi prese le forbici (un modello molto sofisticato, gentilmente offerto da Jefferson, il sarto della città) e tagliò il nastro.
Partì un lungo applauso e Belle si unì orgogliosa alla folla.
Tutti iniziarono a visitare il negozio ed agguantare i pasticcini e le tartine.
- Ciao Belle…- si sentì chiamare. E fu felice di vedere Emma.
- Amica mia, sei venuta! A Bae farà molto piacere…-
Si abbracciarono e Belle le accarezzò i capelli con affetto.
- Non trarre conclusioni affrettate, sono qui per te… So quanto ci tenevi e so anche che hai dato tutta te stessa a dar nuova vita a questo posto… Ripetizioni o no, questo negozio è un po’ anche tuo…-
Belle la abbracciò di nuovo, felice di sentire quelle parole.
Emma la lasciò un attimo, per andarsi a congratulare con Gold.
- E’ venuta! Pensi sia un segnale positivo?- le chiese Bae sottovoce.
- Non so… Potresti chiederglielo…-
- Ho paura di esser preso a ceffoni davanti a tutti…-
- Allora portala a casa e cercate di parlare un po’- gli suggerì.
- Buona idea…-
Belle lo vide nascondersi per il resto della serata, poi quando il negozio iniziò a svuotarsi, Bae prese la ragazza in disparte e le sussurrò qualcosa all’orecchio.
Emma annuì e lo seguì fuori.
 
Gold chiuse il negozio alle 21 in punto.
Belle era distrutta e fu contenta che quella giornata fosse finita.
- Sei stanca?- gli chiese l’uomo, vedendola crollare sulla sedia.
- Più che stanca direi completamente a pezzi… La gente di Storybrooke è molto fastidiosa, alcune volte…-
- Solo alcune?- Gold rise e Belle s’incantò (come sempre, del resto).
Era felice che Cora non fosse venuta a far visita a Gold, ma Belle immaginava che fosse una di quelle donne che si fanno desiderare.
- Quindi che te ne pare?- le chiese.
- Del negozio o dell’inaugurazione?-
- Entrambe le cose…-
Belle si guardò nuovamente attorno.
- Il negozio mi piace molto, vi rispecchia! Dell’inaugurazione penso che sia andata benissimo, non ho mai visto tanta gente nemmeno ai comizi in campagna elettorale!-
Gold rise alla sua affermazione e a Belle sembrò di toccare il cielo con un dito. Ormai era arrivata al punto che ogni suo gesto la rendeva felice.
- Bene, torniamo a casa. Non so tu, ma ho una gran fame…-
 
Una volta tornati a casa, si presentò loro una scena straziante.
Bae era seduto in cucina e piangeva come un bambino mentre continuava a fissare due oggetti posti sul tavolo.
Gold e Belle si avvicinarono per cercare di capire cos’avesse e il cuore di Belle ebbe un tuffo quando identificò i due oggetti.
- Ci siamo lasciati, ci siamo lasciati…- continuò a ripetere singhiozzando – mi ha ridato i due regali più importanti, l’anello di fidanzamento e la collana del nostro primo anniversario…-
- Bae… Mi dispiace così tanto…- lo consolò Belle.
Gold invece si avvicinò ai fornelli e iniziò a preparare un tè. Per Gold il tè era sempre la soluzione ad ogni problema, ma Belle dubitava che stavolta avrebbe funzionato.
- Un po’ me lo merito, lei mi aveva avvisato che non voleva saperne di venire a New York, speravo solo che il nostro amore le avrebbe fatto cambiare idea…-
- Figliolo, non è detto che la lontananza vi separi… Se un amore è vero amore, nessuna lontananza vi dividerà…-
Gli tolse gli oggetti dalle mani e vi appoggiò la tazza di tè.
- Bevine un po’, vedrai che poi ti sentirai molto meglio…-
- Grazie papà, grazie Belle…-
Bae affogò letteralmente i dispiaceri nel tè e Belle si chiese se Gold non avesse qualche ingrediente segreto, perché Bae si calmò e andò a dormire un po’ più rilassato.
 
Belle e Gold rimasero soli dopo una giornata molto intensa. Erano parecchi giorni che non cenavano soli e a Belle ricordò la splendida settimana passati da soli.
- Povero Bae, sta soffrendo molto… E anche Emma non è da meno…- non potè aggiungere Killian alla lista davanti Gold, ma pensò che in quella storia fossero in tre a soffrire per amore.
- L’amore è il sentimento più dolce, ma anche il più crudele… Non si può scindere l’amore dalle sofferenze. Chi ama deve accettare questo prezzo-
Belle non rispose, ma continuò a far cuocere le zucchine, che poi fece saltare con i gamberetti e serviti come sugo per la pasta.
- Questa ricetta l’ho letta nel libro di cucina della mia famiglia, papà mi ha raccontato che la mamma la faceva spesso- gli spiegò Belle mentre riempiva i piatti.
- Hai voluto condividerlo con me, è un gesto che apprezzo molto-
- Si, beh, sono giorni che non si parla d’altro che di famiglia e amore. Mi piaceva ricordare i momenti della mia famiglia e sentirli vicino…-
Gold le prese una mano e la baciò.
- Mi dispiace, Belle. Ti ho promesso di farti star bene, invece continui a soffrire-
- Tutti soffriamo, ma l’importante è confortarsi a vicenda-
- Giusto! Allora buon appetito. O devo preoccuparmi? Potresti avvelenarmi…-
- So che il veleno è roba da donne, ma non rientra ugualmente nel mio stile…-
Gold rise e insieme consumarono la cena, sentendosi finalmente liberi dal peso delle preoccupazioni.
 
La mattina della partenza di Bae era ormai giunta e Belle piangeva a dirotto da più di due ore.
- Andiamo Belle, non fare così… Sarò di ritorno per le feste di natale, è una promessa…- le disse mentre riordinava le ultime cose.
Erano soli dopo tantissimo tempo e a Belle sembrò veramente che a partire fosse un fratello.
- Promettimi che chiamerai ogni giorno. Promettimi che non abbandonerai tuo padre… Lo sai che ha bisogno del tuo appoggio per rimanere fedele alle sue promesse-
- Stai tranquilla Belle, non ho intensione di lasciare che mio padre abbracci le tenebre ancora una volta. E poi so di lasciarlo in ottime mani…-
Belle si rizzò sul posto e Bae si voltò a guardarla, lasciando perdere la valigia per qualche minuto.
- Belle, ti conosco bene e conosco anche mio padre. So benissimo cosa sta accadendo tra di voi…-
- Cosa… Cosa sta accadendo, di preciso?-
Bae le sorrise e la abbracciò forte.
- Puoi fingere di non capire, ma so perfettamente cosa ti frulla in quella testolina. E i tuoi occhi hanno assunto ormai la forma di cuore…-
La lasciò per sistemare i cappotti.
- E’ così evidente?- chiese toccandosi le guance per capire se fosse arrossita.
- Vuoi dire se è così evidente da farti accorgere da lui? Questo non lo so. Spesso mio padre non è così sveglio in queste cose, più che altro fa fatica a sentirsi amato… Ma c’è molta complicità tra di voi e lui non è mai stato così gentile da offrire vitto e alloggio a qualcuno…-
- Ma io pensavo lo facesse per te… Sei suo figlio…-
Bae la guardò sconvolto.
- Andiamo, Belle! Non gli è mai importato nulla di Emma, figuriamoci dei miei amici! Ha visto qualcosa in te sin da subito, ne sono certo…-
- E… Insomma, sei arrabbiato con me?-
- Che ti stai innamorando di mio padre? Più che altro ti auguro buona fortuna, è una bella gatta da pelare… Però per me il fattore età non conta. Inoltre penso che la tua compagnia, possa solo far bene all’oscurità di mio padre. In questa casa è entrata la luce da quando ci sei tu. Hai rotto una maledizione secolare, oserei dire, perché mio padre non è mai stato più luminoso prima d’ora…-
Belle si sentì onorata da quelle parole e pianse un po’.
- Credevo mi avresti detto una roba come “fai impressione come matrigna” oppure “questo rende le cose più imbarazzanti tra di noi”, però sono contenta della tua reazione. Insomma, tra me e tuo padre non c’è niente, siamo ancora due conviventi…-
- Mi sembra un passo avanti da studentessa-professore, non credi?-
Belle rise e poi tornò ad abbracciarlo.
- Belle, promettimi di aver cura di mio padre… E poi… Ecco, bada ad Emma, fa in modo che si dimentichi di me e che sia felice. Io la amo ancora, ma non voglio soffra per l’eternità a causa mia… So benissimo che tra lei e Killian c’è qualcosa- Belle si irrigidì – solo un cieco non capirebbe che sono attratti l’uno dall’altra come due calamite. Mi sarebbe piaciuto se Emma avesse scelto me, però a New York ho capito che non posso continuare a stare con lei se non lo vuole davvero… Ed io non voglio soffrire ancora… Se sarà destino ci ritroveremo, oppure ognuno andrà per la sua strada-
- Lo stai facendo per lei?-
- No, lo faccio per noi. Non voglio rimanere in un rapporto che non ha futuro, questa lontananza sarà una prova per entrambi e capiremo realmente se siamo fatti per stare insieme oppure no…-
- Gliel’hai detto?-
- Che ho capito di lei e Killian o della messa alla prova del nostro rapporto? Beh, nessuna delle due… Dobbiamo essere liberi, da parte mia non resterò a guardare che lei e Killian finiscano insieme, farò in modo di essere libero anch’io…-
- Bae… Io non so come fai ad essere così… Chiunque al posto tuo avrebbe picchiato Killian e lasciato Emma-
- Oh Belle, credimi, è meglio che una storia finisca prima che ci siano figli in mezzo. Capire in tempo quando un rapporto è finito, è meglio che capirlo da sposati. L’ho visto con i miei occhi cosa porta un amore ormai distrutto…-
Belle capì che si riferisse ai suoi genitori e non aggiunse altro.
Lo vide chiudere la valigia e scendere le scale, così lo seguì e vide Gold aspettarlo davanti alla porta.
- Ciao papà, ci vediamo a natale…- gli disse abbracciandolo forte.
- Ti voglio bene, figliolo…-
- Ti voglio bene anch’io e ti prego, non fare cazzate…-
Gold rise e gli diede un ultimo abbraccio.
- Ciao Belle, in bocca al lupo per il tuo esame…-
- Grazie… E in bocca al lupo anche a te…-
Si abbracciarono un’ultima volta, poi uscì di casa, portandosi un bagaglio ricco di tante aspettative.
Belle e Gold lo salutarono, poi quando sparì dalla visuale, chiusero la porta ed entrambi si strinsero con forza.
Gold la abbracciò forte e pianse tra i suoi capelli. Belle fece altrettanto e lasciò che il dispiacere potesse essere libero di sciogliersi in acqua salata.
 
Passarono il resto della serata a bere tè e guardare qualche film in tv.
Entrambi non avevano voglia di abbandonare l’altro, avevano bisogno di rimanere vicini e di non sentirsi soli, così fu del tutto naturale addormentarsi nel divano ancora abbracciati.


Continua…
 

Ok, mi preparo al lancio di pomodori tra tre, due, uno.... SPLASH!

Buongiorno miei cari lettori. So benissimo che questo capitolo potrebbe aver lasciato molte persone sgomente (Saja, non volermi male ç_ç). Ammetto di averci riflettuto bene prima di scrivere questo capitolo, però ho cercato di rimanere il più possibile concentrata al pensiero di Bae. 
Io ho sempre visto in Bae una persona molto pacifica e anche la più umana e "vera" in OUAT. Parliamo del ragazzino che cerca disperatamente di far ragionare il padre e che come soluzione, lo invita a lasciare la foresta incantata e vivere una nuova vita insieme fuori da quel contesto.
Con Emma ho cercato di fare la stessa cosa, ma sono andata anche un pò oltre. Bae capisce che c'è qualcosa che non va e la mette alla prova per capire sin dove si spinge il loro amore. Però per Emma non è certo una scelta facile, perchè adesso è consapevole dei suoi affetti e non vuole abbandonare tutto per un uomo (anche se per quello che ama).
Insomma, la situazione è incasinata, ma per Bae questo nuovo cammino potrà aiutarlo a dimenticare la donna che ama, o rafforzare il loro rapporto.
Sinceramente non ho mai visto in Bae un uomo che affronta le situazioni amorose molto di petto, cerca sempre di ragionarci molto. Questo lo dimostra l'arco narrativo della seconda e terza stagione. Alla fine non si dichiara quasi più ad Emma se non in punto di morte, o comunque quando lo fa rispetta sempre le sue scelte.
E comunque la scelta di New York è dovuta ai futuri risvolti della storia ;)

Spero di aver chiarito la questione. I Rumbelle in questo capitolo si son visti di meno, più che altro sono stati costretti ad affrontare questo uragano imprevisto.

Nel prossimo capitolo ci sarà il benedetto esame. Chissà come se la caverà la nostra Belle... E poi... Ci sarà anche MOLTOOOO altro.

Ringrazio Ariki, Saja, Chrystal_93 e alex_love99 per aver recensito lo scorso capitolo e ringrazio davvero di cuore tutte le persone che stanno seguendo questa storia.
Lasciatemi un commento, se vi va...
A mercoledì prossimo ♥

  
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