Il vetro era freddo e umido e fingeva di accarezzare le gocce di pioggia dall'interno. Continuava ad attenderlo, forse era imbottigliato nel traffico che si aggroviglia quando piove o si era fermato sotto un balcone ad aspettare che piovesse. Ma ormai era quasi un giorno che aspettava, perché non tornava?
In testa le si balenò un'idea: pensava addirittura non se ne fosse mai andato. E iniziò a cercarlo per la stanza e a chiamarlo, tenendo sempre un occhio alla finestra quasi sperava di vedere il suo cappotto da un momento all'altro. Poi lo chiamò a gran voce e una voce maschile e calda finalmente le rispose.
Si precipitò alla porta e la spalancò sorridendo, col cuore a mille. Era solo il dottore, venuto a prenderla per l'ennesimo elettroshock.