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Autore: Natalia_Smoak    29/10/2014    4 recensioni
Spoiler 3x07
Ray si girò nel letto sfatto. Dalle finestre proveniva una luce abbastanza intensa, segno evidente che il giorno era ormai inoltrata.
Muovendosi piano si avvicinò al corpo caldo della ragazza che giaceva di fianco a lui. Felicity era avvolta nel lenzuolo che nascondeva la parte bassa del suo corpo, mentre la schiena nuda era completamente esposta a lui. Delicatamente le tracciò la spina dorsale con il dito indice. Felicity mugugnò qualcosa nel dormi veglia.
“Ehi, buongiorno, è ora di alzarsi… sono le undici e mezza” le sussurrò all’orecchio.
La ragazza si destò dal suo sonno e si alzò dal letto trascinandosi dietro il lenzuolo per coprirsi un minimo.
“Oh, accidenti, accidenti, dove è il mio vestito? e perché diavolo il mio telefono non ha suonato?” disse mentre cercava freneticamente qualcosa da mettersi addosso per evitare lo sguardo dell’uomo
“L’ ho spento io, perchè ti metti la sveglia alle sei se non entri a lavorare prima delle nove?”
“Perché questa mattina dovevo aiutare il Vigilante di Starling City ad infilzare qualcuno” no, decisamente questa non era una risposta che poteva ritenersi accettabile
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Felicity Smoak, John Diggle, Oliver Queen, Roy Harper
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Spazio autrice: No, nono sono morta! Allora per chi segue la mia raccolta sulle ff ispirate alla puntata ci tengo a dire che continuerò il lavoro. Onestamente l a3x03 è stata un po’ deludente Olicisticamente (?) parlando, quindi non avevo  materiale per fare un capitolo, e da come ho capito nono dovremo contare troppo nemmeno sulla 3x04, ma aspettare la 3x05.
Dato che questa settimana ho avuto tempo a disposizione ho pensato di sfruttarlo per lavorare su uno spoiler: pare che nella 3x07 il nostro Ray sarà senza maglia, così io ci ho ricamato un po’ sopra ed ecco sto lavoro!
Spero che vi piaccia
Ah, appena potete vi invito a guardare Flash, in particolare la puntata uscita ieri negli usa perché ci sarà la nostra Felicity. (Non escludo che tra qualche tempo mi troverete a scrivere sul fandom di Flash…aspetto lo creino)
Baci, e spero di ricavare qualcosa dalla 3x04!
 
 
 
 
Give us a chance
 

Ray si girò nel letto sfatto. Dalle finestre proveniva una luce abbastanza intensa, segno evidente che il giorno era ormai inoltrata.
Muovendosi piano si avvicinò al corpo caldo della ragazza che giaceva di fianco a lui. Felicity era avvolta nel lenzuolo che nascondeva la parte bassa del suo corpo, mentre la schiena nuda era completamente esposta a lui. Delicatamente le tracciò la spina dorsale con il dito indice. Felicity mugugnò qualcosa nel dormi veglia.
“Ehi, buongiorno, è ora di alzarsi… sono le undici e mezza” le sussurrò all’orecchio.
La ragazza si destò dal suo sonno e si alzò dal letto trascinandosi dietro il lenzuolo per coprirsi un minimo.
“Oh, accidenti,  accidenti, dove è il mio vestito? e perché diavolo il mio telefono non ha suonato?” disse mentre cercava freneticamente qualcosa da mettersi addosso per evitare lo sguardo dell’uomo
“L’ ho spento io, perchè ti metti la sveglia alle sei se non entri a lavorare prima delle nove?”
“Perché questa mattina dovevo aiutare il Vigilante di Starling City ad infilzare qualcuno” no, decisamente questa non era una risposta che poteva ritenersi accettabile
Finalmente Felicity riuscì a recuperare i suoi indumenti e rendersi presentabile. Ok, ora doveva solo trovare il modo di affrontare il suo secondo grande problema: Ray Palmer nudo nel suo letto.
Solo il pensiero la faceva arrossire, non sapeva nemmeno come ci erano finti lì!
L’unica cosa che riusciva a ricordare era che la sera prima lei aveva dimenticato il cellulare in ufficio, era piuttosto tardi e Palmer era ancora alla sua scrivania che lavorava con una scatoletta di cibo cinese in una mano e una bottiglia di rosso sulla scrivania. Lei adorava il rosso.
Avevano iniziato a parlare e a bere, poi da cosa nasce cosa…e…
“Felicity?” la chiamò il moro distogliendola dai suoi pensieri
“Si?” si girò la ragazza, per fortuna Ray aveva indossato  almeno i pantaloni.
“Ti stavo dicendo che non c’è bisogno di correre, ho chiamato in ufficio e ho detto che oggi ci siamo presi la mattinata libera per lavorare su alcuni bilanci.”
“Cosa? Ma se io e te non ci presentiamo in ufficio entrambi  penseranno che andiamo a letto insieme…cosa che effettivamente abbiamo appena fatto, ma questo non cambia che le nostre reputazion…”
“Whoa, calma! Respira! Ascolta non analizzare questa situazione, non pensarci troppo…è successo, punto. Non attribuirgli significati che non ha” disse Ray prendendola per le spalle per cercare di calmarla e arginare il suo furioso balbettio. Ok, doveva ammettere che quando arrossiva così era troppo carina.
“Ma Ray…”
“Su su, niente storie, ora va in cucina che aspettiamo la colazione, anzi il pranzo vista l’ora” la interruppe dirigendosi in cucina.”
“Che significa aspettare?” chiese lei sospettosa. Come diavolo c’era finita in questa situazione surreale?
“Che mentre tu cercavi le tue mutandine io ho chiamato un servizio di cibo da asporto, spero che ti piaccia il messicano” le urlò Ray dalla cucina
Con le orecchie che bruciavano dall’imbarazzo Felicity decise che era il caso di concentrarsi su qualcos’altro oltre l’uomo mezzo nudo in casa sua.
Si avvicinò al comodino e prese il cellulare. Lo accese:
124 chiamate perse di Digg
30 messaggi vocali da Roy
405 sms da Oliver
Mmm buono!
Proprio in quel momento il suo Samsung emise un bip; ora i messaggi di Oliver erano 406.
Felicity lo lesse con orrore: “Se sei in casa apri questa maledetta porta. Sono in pensiero.”
In quel momento il campanello suonò.
NO! Felicity corse all’ingresso ma Ray la precedette.
La porta si aprì.
“No, tu non sei esattamente la colazione” disse Ray spostando alternativamente lo sguardo da una mortificata Felicity Smoak ad uno sbalordito Oliver Queen.
Merda!
 
 
Con un bel respiro Felicity spinse la pesante porta di metallo della fonderia. Le cose oggi sarebbero state…tense..
Dopo l’increscioso episodio con Palmer Oliver era andato via subito. Non le aveva dato nemmeno l’opportunità per spiegarsi.
Ma poi spiegare cosa?
Infondo loro due non stavano insieme e lei era una donna adulta e vaccinata, anzi, pensandoci bene ora aveva messo in pari le cose. L’anno precedente lo aveva beccato a letto con la Rochev, ora era li ad essere stata beccata a letto col nemico. Uno a uno palla al centro.
Con un coraggio che Felicity non credeva di avere scese le scale della fonderia.
Appena mise piede nel covo si sforzo di sorridere, ma il sorriso le morì in gola quando si accorse che Oliver la stava completamente ignorando in favore del suo sacco da boxe.
Roy le rivolse uno sguardo imbarazzato e si mise ad affilare le frecce, mentre Digg, che puliva le sue pistole, le fece un segno di dissenso con la testa per poi sospirare avvicinandosi a lei e dandole una pacca sulla spalla.
Senza dire una parola si diresse verso la sua postazione e iniziò a lavorare. Il compito di oggi consisteva nel scansionare le impronte digitali di tutti i fuggitivi di Iron Hights e cercare corrispondenze con i cittadini di Starling City, in modo da rintracciare i fuggitivi che arano riusciti a sfruttare il terremoto per scappare
La serata passò così; tra silenzi pesanti e sguardi furtivi. Oliver non le aveva ancora rivolto mezza parola. La ragazza guardò l’orologio digitalizzato del so computer: 3.20.
Cavolo, doveva ancora tornare a casa e fare la doccia, senza contare che il giorno dopo doveva essere in ufficio prestissimo.
Si alzò dalla sedia e raccolse le sue cose, felice di andarsene da quel luogo ora inospitale.
Fu allora che Oliver si degnò di notare la sua presenza:
” Che stai facendo? Il lavoro non è ancora finito” le disse duro
“Non si vede? Vado a casa, sai a differenza tua mi devo alzare presto la mattina. Finirò il lavoro domani” rispose lei sarcastica
“Ma come, vuoi dirmi che Palmer non ti concede qualche ora di permesso” domandò avvicinandosi a lei con aria di sfida
“Scusami?” rispose lei avvicinandosi a sua volta e incrociando le braccia sotto il seno. Ora era davvero incazzata
“Ieri mattina non ti sei presentata al in fonderia, oggi esci prima che i tuoi compiti siano stati assolti, comincio a pensare che ti importi più del tuo nuovo lavoro alla Queen Consolidated che salvare la città”
Che ti importi più di Palmer che di me
“Come ti permetti di dire una cosa del genere? Tu non sai quanto ho sacrificato per…questo. “ disse indicando la fonderia, poi aggiunse: “Non sai quanto ho sacrificato per aiutare te  a rendere questa città un posto migliore. Non sei l’unico che ha perso qualcosa in questa guerra, quindi perdonami se ogni tanto cerco di farmi almeno tre ore di sonno, perdonami se ogni tanto cerco di avere una vita” disse con collera
“A quanto pare la tua vita privata ha cominciato a interferire col tuo lavoro qui”
Fu veloce, troppo, Oliver non vide nemmeno la mano di Felicity muoversi, l’unica cosa che  sentì furono le cinque dita della ragazza che si infrangevano sulla sua guancia.
“Cazzo!” mormorò Roy dalla sua postazione.
Senza nemmeno dare il tempo a Oliver di dire qualcosa Felicity era già su per le scale che correva verso la sua macchina.
 
 
 
 
Felicity si guardò allo specchio; sembrava uno straccio, i capelli bagnati dalla doccia avevano assunto un aspetto informe e i suoi occhi erano gonfi per il pianto, ma almeno la doccia aveva lavato via il mascara colato. Si sentiva malissimo. Con ancora l’accappatoio umido addosso uscì dal bagno. Si diresse verso la camera desiderosa di mettersi a letto e dimenticare quella brutta giornata, ma quando accese la luce per poco non tirò un urlo: Oliver era lì, appoggiato allo stipite della finestra che la osservava. Istintivamente  si strinse l’accappatoio addosso, ma comunque la sensazione di essere nuda davanti ai suoi occhi persisteva.
“Ciao” bisbigliò lui
“Ciao” rispose fredda lei.
Si scrutarono per un po’ finchè  Felicity non notò una cosa: il labbro di Oliver sanguinava.
Prima che il suo cervello potesse fare qualcosa il suo corpo era già vicino a quello del ragazzo; gli sfiorò la ferita con le dita.
“Vado a prendere del disinfettante” disse girandosi e sparendo in bagno.
Quando tornò due minuti più tardi vide che Oliver si era messo comodo; era seduto sul bordo del letto e fissava l’oscurità della notte dalla finestra aperta. Inutile chiedersi da dove fosse entrato.
Felicity si avvicinò e cominciò a tamponargli la ferita. Oliver la guardava con l’espressione da cane bastonato.
“Che ti è successo?” domandò, giusto per spezzare quel silenzio opprimente
Sospirò pesantemente: “Quando sei andata via…Digg mi ha colpito…”
“…e tu non hai fatto nulla per evitare il colpo”
Oliver la guardò sorpreso
“Non fare quella faccia, ti conosco bene Oliver Queen, avresti potuto evitare un suo colpo”
“Me lo meritavo, ok? Mi sono comportato come uno…Stronzo”
“Stronzo di prima categoria”
“Senti, mi dispiace, io non intendevo dire quello che ho detto” disse lui imbarazzato e a disagio
“Ed è esattamente questo il problema, dici quello che non intendi mentre ti porti la verità dentro e speri che gli altri capiscano cosa tu vuoi dire. Non puoi pretendere che le persone ti leggano dentro” sospirò lei
“Ma tu lo fai “ obbiettò lui
“Già, anche se a volte sarebbe meglio non saperle certe cose”
“Che intendi?” domandò sospettoso
“Tu non sei arrabbiato con me perché non svolgo il mio lavoro” affermò sicura incrociando le braccia al petto per poi aggiungere:” Tu sei arrabbiato con me per la storia di Palmer. Sei geloso di lui, ma non ne hai nessun diritto”
“Felicity…”
“No. Sta zitto e ascolta!” disse posandogli un dito sul labbro “Non puoi, non puoi comportarti così, mi baci, mi dici che mi ami e poi agisci come se non fosse successo nulla. Non vuoi una relazione con me, va bene, tento di farmene una ragione, trovo un bell’uomo,  è attratto da me, ci finisco a letto, perché, nel caso non lo avessi notato, non sono asessuata, e tu ti comporti come un fidanzato geloso. Non ne hai il diritto”
“Io non sono geloso di Palmer, sono solo preoccupato per te…voglio dire, Palmer?”
“Che diavolo ha che non va?” sbottò Felicity
“Nulla, ma non pensavo che saresti andata a letto col nemico” la gelò Oliver
“E la Rochev allora? Devo ricordarti che ha tentato di uccidermi?” lo aggredì Felicity
Lo vide trasalire, forse questa volta aveva esagerato, non doveva tirare in ballo quella storia
“Senti, mi dispiace, non avrei dovuto tirare in ballo lei, ma la verità è questa; tu puoi fare tutto quello che vuoi e io giustamente non ho diritto di replica, ma se io tento di andare avanti tu reagisci in questo modo. Diventi cattivo” disse flebilmente la bionda
“Cattivo” ripetè Oliver atono
“Si, cattivo, con me, con Roy, con Digg, nessuno si salva.”
“Non era mia intenzione” disse sorpreso, questa non se la sarebbe mai aspettata, ma perché gli faceva così male?
“Lo so. Reagisci così per che hai paura, hai paura di me. Del modo in cui io ti faccio sentire, dei sentimenti che ti faccio provare, e per difesa agisci così” rispose con un debole sorriso amaro
Ci furono alcuni minuti di denso silenzio, poi Felicity parlò di nuovo:
“Non avrei mai voluto arrivare a questo, ma devi scegliere. Mi vuoi o no? Se scegli la seconda potrai attraversare la porta di casa mia e far finta che tutto questo non sia mai successo.”
“Se scelgo la prima?”
Felicity non parlò; fece  scorrere una mano fino alla cintura dell’accappatoio e lo slacciò, l’indumento cadde ai suoi piedi.
Oliver la guardò senza mai distogliere lo sguardo dal suo viso; aveva gli occhi lucidi e le guance imporporate, ma stava lì, fiera davanti a lui e completamente nuda.
Si avvicinò a lei e le accarezzò una guancia, la senti tremare. Dopo le alzò il viso e portò le labbra sulle sue, Fu un bacio diverso dal primo, questa volta sembrava che in quel contatto si stessero scambiando tutta la tristezza e disperazione che avevano. Si separarono quando il bisogno d’aria diventò opprimente. Felicity mise la fronte sulla sua e piano sussurrò :”Non te ne andrai subito dopo, vero?”
“Ehi, te l’ho già detto, non mi perderai, mai, sesso o non sesso” le disse prima di baciarla di nuovo e perdersi nei meandri del suo corpo
  
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