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Autore: Xandalphon    29/10/2014    7 recensioni
Cosa succede quando una sorella casinista cerca maldestramente di aiutare sua sorella maggiore con i suoi problemi di cuore? Se la persona in questione è Hanabi Hyuuga, beh... Sicuramente, un bel po' di divertimento!
Premessa: questa OS è ambientata nel mondo di "A new generation", la mia long fic. Anche se, in realtà, si legge benissimo da sola...
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hanabi Hyuuga, Hinata Hyuuga, Kiba Inuzuka, Naruto Uzumaki | Coppie: Hinata/Naruto
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
- Questa storia fa parte della serie 'A new generation'
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Hinabi

 

“Hinata... Guarda che i leoni di pietra del cancello sono solo di bellezza, mica ti mangiano... Se una sera esci non è che sia peccato mortale, sai? Per tutti gli dèi, hai diciannove anni!”

 

Ecco, mica come me, che ne ho quattordici. Oto-san, se faccio tardi anche di un solo minuto mi usa come suo personale bersaglio immobile per gli allenamenti con lo juken...

 

“Lo so Hanabi, solo che...”

 

“Solo che cosa? Li senti i dannatissimi fuochi d'artificio? Mezza Konoha è lì fuori a divertirsi e tu ti rintani qui?”

 

“Non mi va...”

 

Hanabi cercò di non prendere a testate sua sorella nella speranza che guadagnasse il lume della ragione. La tentazione era effettivamente irresistibile... Ehi, magari funzionava per davvero... No, meglio di no. Era una baka di proporzioni intergalattiche, ma non era il caso di sciupare il suo bel visino.

 

“Senti, mi spieghi una volta per tutte per quale motivo?”

 

“C'è Naruto...”

 

“Aspetta, questo non era da annoverare tra i motivi per farti dire 'Cazzo, perché sono ancora qui?'”

 

“Ma c'è anche Sakura... E se Naruto è ancora innamorato di lei?”

 

“Waaaaaah! Hinata, sai che c'è? Ci rinuncio! E' troppo sfiancante cercare di ragionare con te su questa cosa... Va bene, allora alla festa ci vado sola. Eccheccazzo!”

 

“Hanabi!”

 

“Ops, scusa. Da quando sto con Ako il mio linguaggio si sta volgarizzando un po' troppo, in effetti...”

 

“Come il tuo modo di mangiare...”

 

“Ehm, no, quella è colpa di Naruto-sensei...”

 

“...E il tuo modo di vestirti...”

 

“Eddài, non posso mettere il kimono con sotto il sarashi anche in casa...”

 

“...Per non parlare del tuo sorriso.”

 

“No, quello invece è colpa di... Eh?” Hanabi aveva già pronta in canna una nuova scusa, ma quella frase proprio non se l'aspettava.

 

La sorella maggiore le sorrise dolcemente, poi riprese: “Certo, il tuo sorriso. Da quando sei una genin sorridi molto di più.”

 

“Ahahahah... Credi? Per me te lo stai immaginando... Va beh, senti, io vado a fare un giro per conto mio, allora. Spero di vederti tra le bancarelle entro la prossima mezz'ora.”

 

In realtà, però, quella era solo una mezza verità. A quel punto, era davvero meglio che non ci fosse... Perché le era venuta un'idea per aiutarla. Un'idea veramente geniale.

 

Henge no jutsu!

 

***

 

“Ciao Hinata! Come stai?”

 

Cazzo. Ci mancava anche Kiba con quel suo minchia di cane pulcioso. Va bene che ho messo il profumo preferito di Hinata, ma se questo se ne accorge, tanti saluti al mio perfetto piano di battaglia!

 

“Ahem... Bene, Kiba, benone. Ora se vuoi scusarmi... Do-dovrei andare un a-attimo in bagno...”

 

“Ok, Hinata, come vuoi! Ci vediamo dopo allora!”

 

Detto questo la ragazza, con un rapido cenno della mano, schizzò a tutta velocità lontano dai due.

 

Nel frattempo, dietro a Kiba, silenziosamente, giunse anche Shino.

 

Il ragazzo del clan degli Inuzuka (che ormai non ci faceva neanche più caso a quell'inquietante sbucare alle spalle della gente, tipico vizio dell'amico) si volse e gli chiese:

 

“Senti Shino... Sbaglio o quella era Hanabi?”

 

“A giudicare dalla reazione dei miei insetti, sono abbastanza certo che sia così, Kiba-kun.”

 

“Ah. E che cosa diavolo ci fa trasformata da sua sorella maggiore?”

 

“Vuoi seguirla per scoprirlo?”

 

“Mmm... Non so perché, ma il mio naso mi dice che è meglio restare fuori da questa faccenda. Sente puzza di guai.”

 

Bene. Ho seminato le due persone più pericolose che potevo incontrare. Adesso posso concentrarmi su sensei. Dopo questa Hinata per sdebitarsi con me dovrà farmi un regalo grosso come i volti di pietra...

 

Quando si avvicinò al suo sensei, però, ad Hanabi sfarfallò il cuore. Senza che lei se ne accorgesse, le sue gote si fecero improvvisamente di fuoco. Davvero avrebbe dovuto... Sì, insomma... Flirtare con...

 

Lo faccio per Hinata-nee. Lo faccio per Hinata-nee. Lo faccio per Hinata-nee...

 

Chissà come mai, però, il suo mantra non riusciva a risultarle convincente fino in fondo...

 

Ok. Adesso prendo un bel respiro e...

 

“Ah, ciao, Hinata! Come va?” Naruto le fece un enorme sorriso. Uno dei suoi. Quelli bastardi. Quelli traditori. Quelli che rendevano le gambe molli come budini alla minore non meno che alla maggiore. Anche se la minore non l'avrebbe mai ammesso nemmeno davanti ad Hibiki.

 

“Ah! Salve sens... Ahem... Ciao Na-Na-Na-Naruto!”

 

Dentro la mente del biondo, una certa volpe dalle nove code si lasciò sfuggire un ghigno. Ma lo soppresse. Voleva vedere come andava a finire. Probabilmente ci sarebbe stato da divertirsi.

 

“Naruto, senti... Che ne dici se andassimo a prendere un gelato? Sai... Faccio un po' fatica a sopportare la ressa...”

 

“Ok, Hinata, come vuoi. Avrei dovuto incontrarmi più tardi con Kakashi sensei, con Sakura e con il Teme, ma non fa nulla. Possono aspettare.”

 

Bingo! Due piccioni con una fava! Liberarsi di miss capelli color chewing-gum e risucire a trovare un posto appartato per stare con il sensei. E in più in omaggio, un frappé alla banana. Fase uno completata!

 

Il problema fondamentale di Hanabi è che, dopo la fase uno, il suo piano si faceva molto vago. Cioè, restava inteso che ci sarebbe stata una fase due. Ma cosa, di preciso, sarebbe accaduto in questa fase due, non è che le fosse chiarissimo. Fargli confessare il suo amore per sua sorella, probabilmente. Un bacio? No, quello no! Per carità! Quello toccava a Hinata! Ma se fosse successo e lei non si sarebbe potuta rifiutare? Naaah. Figuriamoci. Sensei che prende l'iniziativa su questo genere di cose? Impossibile.

 

Dopo essere stati in silenzio per un lungo tratto di strada, con Naruto che ammirava semplicemente le stelle del meraviglioso e sereno cielo autunnale e con Hanabi che stava elaborando la strategia per la fase due, finalmente raggiunsero la gelateria.

 

E qui, vi fu il primo ostacolo. Kururu. Si era dimenticata che era stata assunta come commessa part-time in quel posto. E chi era mai Kururu? Semplice. Una vanesia diciassettenne meritevole di sparire dalla faccia della terra. Oppure essere inghiottita da Kurama. Però la volpe doveva masticarsela un bel po' prima. Almeno avrebbe sofferto in misura adeguata. Motivo di tale sentenza? Membro attivo e fastidioso del 'Naruto fan club'. Ridefinibile più propriamente, perlomeno per Hanabi, in:

 

Maledette cagne in calore che vanno dietro al sensei e fanno tutte le ochette in sua presenza ridacchiando! E poi vanno in giro con quei vestiti... Va bene che avete dei bei balconi, però vi sembra il caso?

 

Istintivamente lo sguardo di Hanabi scese verso il basso. Alla vista di quelle forme piene che non le appartenevano, istintivamente si profuse in un mugolio di soddisfazione. Ah, quanto avrebbe voluto che quelle fossero le sue... Un momento. Ma che cosa stava pensando?

 

Concentrati, cazzo! Fase due: eliminare Kururu. Non fisicamente, ma solo metaforicamente. Purtroppo.

 

“Buonasera Kururu-chan, come stai?”

 

Cagna.

 

“Ahahah! Ma ciaooo Hinata! Vedo che hai portato a trovarmi il nostro bell'eroe biondo. Naruto-kun, chiedimi tutto quello che vuoi. Per stasera, per te, è gratis!”

 

“Ah, gentilissima come sempre Kururu-chan. Allora, per me una granita alla menta e per Hinata...”

 

“Un frappé alla banana, grazie!” Replicò Hanabi con una certa acidità nella voce.

 

“Oh, che peccato... E io che speravo mi chiedessi dell'altro, hihihih! Beh, sarà per la prossima volta... Arrivano subitoooo!”

 

Detto ciò, Kururu sparì nel retrobottega per un istante.

“Simpatica la tua amica...” Non poté esimersi dal commentare Hanabi.

 

“Scusala, Hinata, Kururu fa sempre così... Se l'avessi saputo non...”

 

“Oh, ma di che ti preoccupi?”

 

Che possa staccarle il collo a morsi, poi lavarmi in una vasca riempita del suo sangue? Nooooo, figuriamoci. Non sono un demone infernale. Sono solo Hanabi Hyuuga. Ed è molto, molto peggio...

 

“No, niente è che... Niente, era un'idea stupida, scusa...” Rispose invece un po' impacciato Naruto.

 

Nel frattempo, ciò che avevano ordinato era arrivato. Kururu si sporse al bancone in modo decisamente eccessivo per porgere loro la granita ed il frappé. Il motivo della cosa forse sfuggì a Naruto. Ma di certo non sfuggì ad Hanabi. Mentre quell'oca stava per aprire quella fogna che aveva al posto della bocca, la Hyuuga la prevenne.

 

Senza farsi scorgere dal biondo, con apparente noncuranza si avvicinò fino a sfiorare il seno sporgente di Kururu. Tanto bastò. Un dolore come di scossa elettrica pervase il corpo della povera malcapitata, tanto da lasciarla paralizzata.

 

“Come sempre sei gentilissima, Kuru-chan! Grazie mille! Ora scusa, ma dobbiamo andare!” Le disse Hanabi con un ghigno perfido.

 

Bello farsi paralizzare i centri nervosi dallo juken, vero? Così impari a sbattere quelle tue tette da zoccola in faccia a Naruto-sensei...

 

Dopo essere usciti da quel locale, Hanabi emise un sospiro liberatorio, ma, a quanto pare, la sfida più grande doveva ancora arrivare. Il suo prossimo rivale? Nientemeno che lo stesso Naruto.

 

“Hinata... Senti... Io, ahem... Ti devo delle scuse...”

 

Oh cazzo, non dirmi che... Oh cazzo. OH CAZZO!

 

Mai come in quel momento l'imitazione della sorella maggiore fu più perfetta, da parte di Hanabi. Perché di fronte alla prospettiva che Naruto stesse per dire qualcosa di tremendamente serio ed importante, suo malgrado, anche la minore andò in iperventilazione.

 

“Ecco vedi – seguitò imperterrito Naruto – Io non ho mai avuto il coraggio di risponderti... Fino ad ora... E' piuttosto difficile, nel senso che so che sono un baka... Il fatto è che non so neanche io bene cosa ho in tes...”

 

Naruto non fece in tempo a terminare la frase che successe un fatto insolito. Mentre andava letteralmente a fuoco (E tanti carissimi saluti alla fase tre), senza capire più nulla la ragazza non si accorse di un dispettosissimo sasso fuori posto.

 

Un ninja che inciampa su un banalissimo sasso? E quando mai si è visto? Eppure, quando certe cose capitano, capitano. Nulla può impedire alla sorte di svolgere il suo filo, quando lo desidera.

 

Hanabi caracollò malamente. Nella direzione sbagliata.

 

Addosso al suo sensei.

 

In meno di un secondo si trovò distesa a terra, con il suo seno che premeva sopra al petto di lui.

 

Solo quello?

 

Tsk. Illusi. La sorte quando si vuole divertire lo fa per bene.

 

Naturalmente senza farlo apposta, il suo volto andò ad incrociare una rotta decisamente pericolosa. Le labbra di Hanabi si trovarono così a collidere contro quelle di Naruto.

 

Hanabi non divenne solo rossa, ma tutti i colori dell'iride. Poi realizzò che:

 

a)L'idea di trasformarsi in sua sorella era stata effettivamente una cazzata di proporzioni cosmiche.

 

b)doveva sparire.

 

c)doveva assolutamente sparire.

 

d)No, cazzo, doveva davvero sparire!

 

Quando il biondo riaprì gli occhi che erano rimasti socchiusi si ritrovò da solo, in una strada deserta. Un momento... Ma fino ad un istante prima non stava dicendo ad Hinata che...

 

“Ehi, Kurama... Ho le allucinazioni, per caso? Ero con Hinata o me lo sono sognato?”

 

“Tsk, biondino idiota! Se queste sono le scuse che prende il tuo cervello per farsi dare delle porzioni extra di gelato gratis, non so proprio che farci. Vatti a fare una dormita, che non mi piace un jinchuuriki con le allucinazioni. Tu non sei Gaara, e io, sicuramente, non sono Shukaku. Chiaro?”

 

Signorinella, sappi che la prossima volta non ti salverò il culo gratis... Perché sicuramente ci sarà una prossima volta... Oh, sì sono pronto a scommetterci... Mwahahahah!

 

Hanabi tornò a casa barcollando. A vederla sembrava che si fosse scolata una razione di saké degna dell'hokage.

 

Il suo primo pensiero, appena arrivata, fu di correre ad abbracciare sua sorella.

 

“Scusa Hinata-nee, scusa tanto! Tantissimo! Tantissimissimo! Non andrò mai più ad una festa senza di te, lo giuro!”

 

Hinata non seppe mai il motivo di tanta disperazione da parte di Hanabi. L'unica cosa che vide fu il suo tubetto di burrocacao sparire improvvisamente. La sua cara sorellina se l'era letteralmente spiattellato tutto sulle labbra. A suo dire il freddo della serata era stato una vera tortura.

 

Angolino dell'autore

 

Ecco, finalmente torno dal mondo dell'angst, di nuovo con una storia delle mie. Demenzialmente idiota e, naturalmente, ai danni della mia vittima preferita, Hanabi Hyuuga. Dite che sono stato troppo cattivo, stavolta?

  
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