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Autore: fewde    30/10/2014    1 recensioni
«Le unghie crescono, e lo sappiamo tutti. Ma nessuno sa il perché. La verità è che nascosti nelle unghie ci sono dei minuscoli ominidi, che scrivono storie, che corrispondo alle unghie. Quindi d'ora in poi, pensiamoci bene prima di tagliarcele! Stiamo distruggendo delle storie fantastiche».
Genere: Demenziale, Parodia, Satirico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Le unghie crescono, e lo sappiamo tutti. Ma nessuno sa il perché. La verità è che nascosti nelle unghie ci sono dei minuscoli ominidi, che scrivono storie, che corrispondo alle unghie. Quindi d'ora in poi, pensiamoci bene prima di tagliarcele! Stiamo distruggendo delle storie fantastiche.
Quindi per la rubrica: "Salviamo le storie degli ominidi delle unghie" vi racconto la prima perla demenziale.

 
Storia dell'ominide dell'alluce destro.
 
C'era una volta un contadino, che nel bel mezzo del medioevo viveva in una capannetta mezza distrutta e aveva solo un piccolissimo appezzamento di terra, in quanto essendo vecchio, riusciva a malapena a muoversi. Il re del suo villaggio non lo voleva aiutare per nessuna ragione al mondo, nonostante egli lo avesse servito per più di sessant'anni.
Al povero era morta la moglie di vecchiaia e tutti i figli in guerra.
Un giorno, mentre zoppicava per i campi e raccoglieva il grano, vide qualcosa di strano per terra: una cassettina di legno con uno strano sigillo blu e dorato sopra.
Il contadino tornò a casa per aprirla (sempre zoppicando). Si mise sul suo tavolo con una gamba più corta delle altre e aprì la scatolina. Dentro c'era una bacchetta magica e un foglio di pergamena scritto con dell'inchiostro verde (no, tranquilli, non ha ricevuto la lettera per Hogwarts a 70 anni).
Il vecchio dopo aver provato ad agitare la bacchetta senza successo decise di leggere la pergamena. Il contadino non sapeva leggere, quindi la pergamena magica per aiutarlo lesse ad alta voce quello che aveva scritto sopra.
"Questa bacchetta può fare tutto ciò che vuoi, solo se le viene chiesto in rima"
Il contadino sorpreso ed eccitato, provò subito la bacchetta.
"Se davvero puoi fare di tutto, voglio tu mi dia 100 lire per ogni mio rutto" (il contadino era un po' volgare già...)
Dopo questo incantesimo il contadino passò tutta la giornata rumoreggiando nella sua capanna e riempiendola di soldi.
Dopo essersi reso ricchissimo il contadino provò a chiedere una donna, ma con scarsi risultati, così decise di incamminarsi per cercarne una nelle 7 terre di Swith(?).
Non si preparò nessuno zaino, né si portò dietro i soldi, solo la bacchetta, che nascose dentro i pantaloni luridi e vecchi che non provvide a farsi nuovi.
Si mise in viaggio su un sentiero desolato per poter arrivare in poco tempo al villaggio più grande della terra numero 4, quella dove viveva.
Ad un certo punto però incontrò un indiano con una lancia pronto ad attaccarlo. A quel punto senza perdersi d'animo il vecchio prese la bacchetta e disse: "Brutto stupito indiano, infilati quella lancia nel deretano!"
L'indiano fece esattamente ciò che il vecchio gli aveva ordinato e questo poté allontanarsi (sempre zoppicando).
Mentre si stava abbeverando al fiume, una strana sensazione colpì il contadino, che decise che avrebbe voluto viaggiare nel futuro. Così recitò: Se con te tutto si può fare, mille anni avanti voglio andare"
Il contadino svenne all'istante e quando si rialzò si ritrovò in quello che presumibilmente era lo stesso posto in cui stava cinque minuti prima, solo mille anni dopo. Il fiume c'era ancora, al posto del verde che lo circondava si trovavano delle strade fatte di qualcosa estraneo al contadino e una polvere densissima si alzava non molto lontano da lui. Un grande frastuono alle sue spalle lo fece voltare. Era una successione di esplosioni. Il vecchio non sapeva cosa fossero, e non sapeva che era appena capitato nel bel mezzo della seconda guerra mondiale, però avvertì il pericolo e se ne andò da lì.
Dopo ore di cammino raggiunse un bunker, circondato da guardie. Nonostante capì all'istante che avvicinarsi qualche metro di più a quelle guardie gli sarebbe costato la vita, il suo istinto gli diceva di entrare nel bunker, quindi prese la bacchetta e disse: "Qui fuori non voglio stare, dentro il bunker fammi entrare!" e in un battibaleno si ritrovò dentro il bunker. Atterrò sopra un tavolo, sfondandolo a metà. Il suo frastuono fu sentito da altre guardie che stavano nella sala accanto e corsero subito a controllare cosa fosse successo.
Di nuovo una strana sensazione si fece largo nelle vene del vecchietto che ora stava acquisendo la consapevolezza di ciò che doveva fare. Prese la bacchetta e disse: "Qui non voglio morire, cinque anni più avanti voglio finire".
Il tavolo non c'era più. Il silenzio regnava ora in quella sala dove cinque anni prima una decina di guardie avevano fatto irruzione convinte di avere estranei nel bunker, e avevano trovato solo un tavolo spezzato a metà e un centinaio di monete sparse per terra.
Il vecchio aveva capito perché aveva ricevuto la bacchetta, ci era voluto tanto ma ce l'aveva fatta. Prese una magnum appoggiata su un mobile in angolo e iniziò a camminare per i corridoi. Da una sala provenivano delle voci. Erano le voci giuste.
Il contadino zoppo aprì la porta, un uomo baffuto e una donna molto più giovane di lui erano seduti su un divano rosso di pelle.
Il vecchio puntò la pistola contro la testa dell'uomo e colpì. Centro.
Ora era il turno della donna. Click. Un altro colpo partì dall'arma e colpì la donna.
A quel punto il contadino prese la pistola e la poggiò sulla mano aperta dell'uomo.
"L'assassinio è compiuto, fammi tornare da dove sono venuto!"
 
E così il vecchio se ne tornò nell'anno 940, dopo aver ucciso Hitler.


Angolo dell'autore. Buonsaaalve gente. Beh, penso si noti che questa storiella (se storia si può definire) è stata scritta giusto per divertirmi e senza un grande impegno. Spero comunque che qualcuno ci si sia imbattutto per caso e si sia fatto due risate. 
  
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