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Autore: ValHerm    30/10/2014    3 recensioni
Da quando era arrivata Ai, Conan sembrava aver trovato uno spirito affine al suo. Non era solo capace di tenergli testa a scuola, ma di punzecchiarlo, di farlo ridere, di farlo restare invece di scappare via. Al massimo si davano alla fuga insieme.
- Che coppia strana, quei due - commenta Sonoko. - Però insieme forse hanno un po’ di senso in più di quando sono da soli. Sembrano due quarantenni nel corpo di due mocciosetti - ridacchia.
“Conan è speciale. La quarantenne è lei, con tutto il trucco che si mette.”
Shinichi avrebbe detto così, si ritrova a pensare, sorridendo.
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Shiho Miyano/Shinichi Kudo
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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8. Ran

Il cielo è di un azzurro particolarmente intenso, si ritrova a pensare. Ha alzato gli occhi quasi distrattamente, ma ora ne resta, stranamente, incantata. La strada verso scuola è sempre rimasta la stessa, eppure le fa ancora un certo effetto percorrerla da sola.

“Che lagna che sei. Non ti stanca il karate, ma ti pesa fare due passi?”

Si ridesta all’improvviso, e si guarda intorno. Si è immaginata la sua voce ancora una volta. Sospira, e riprende a camminare. Per quanto la sua figura potesse essere nitida tra i suoi pensieri, somigliava sempre più a un fantasma, uno spiritello che saltava fuori nei momenti più impensati.

“Spiritello? Ma ti sei vista tu, con quella faccia da funerale?”

Sorride, portandosi una mano alle labbra per soffocarne il suono. Sa che le manca la presenza di quel ragazzo nel tragitto verso scuola. Le mancano le sue osservazioni strane, incomprensibili a chiunque, tranne che a lui. Le manca il suo prenderla in giro e starle accanto, perché l’aveva sempre fatto, da quando era solo una bambina. A volte si sente un po’ sola, quando pensa a quest’abitudine che ormai non può più vivere. Poi si rassicura, dicendosi che un giorno sarà diverso. Che tornerà per restare. Tuttavia, il peso dei suoi segreti la schiaccia ogni giorno di più, perché sente di non avere più la forza per mantenerli da sola.

- Ran!

Sobbalza un istante e si gira all’improvviso, notando la figura di Sonoko che sventola una mano nella sua direzione. Le sorride di rimando, perché la sua è una voce reale, che forse non l’accompagna da tutta la vita, ma l’accompagna adesso, quando lei ne ha più bisogno.

- Fammi indovinare. Pensavi che oggi il cielo è del colore dei suoi occhi.

Commenta, sognante.

- Ma cosa dici?

Sorride l’altra, esasperata.

- Sarà. Eppure ho dovuto chiamarti tre volte, prima che ti svegliassi.

È sospettosa, ma poco dopo sorride anche lei.

- Ti capisco. – continua. – Anche io ho ancora talmente sonno.. cosa darei per essere sotto le coperte.

Bofonchia. Le mette serenità averla vicino. Nonostante le sue battute pungenti l’aiuta a distrarsi, a ridere, perché Ran possa non dimenticarsi mai di farlo.

-Oh – riprende. – Guarda, c’è il marmocchio, dall’altra parte della strada.

Ran si volta sorpresa, e scorge la figura di Conan con la cartella in spalla. Cammina tranquillamente, e non è solo. Accanto a lui c’è Ai, quella bambina così strana e misteriosa che da un giorno all’altro era entrata nelle loro vite, nella sua, e ci era rimasta. Qualcosa è cambiato dal suo arrivo. Ricorda ancora com’era Conan, quando lei non c’era. Accanto ad Ayumi, Genta e Mitsuhiko aveva trovato il suo posto, eppure non era mai davvero a suo agio. Lo capiva dai suoi sguardi, dalle sue fughe improvvise, da quelle frasi sapientone tipiche del suo carattere, che però suonavano strane alle orecchie degli altri. Era stato difficile anche per lei accettare che un bambino di sette anni potesse essere così particolare. Col tempo però aveva capito che la curiosità fa parte dei bambini e che non ti lascia mai se hai un certo carattere, qualcosa a cui lei era abituata. Da quando era arrivata Ai, Conan sembrava aver trovato uno spirito affine al suo. Non era solo capace di tenergli testa a scuola, ma di punzecchiarlo, di farlo ridere, di farlo restare invece di scappare via. Al massimo si davano alla fuga insieme.

- Che coppia strana, quei due - commenta Sonoko. - Però insieme forse hanno un po’ di senso in più di quando sono da soli. Sembrano due quarantenni nel corpo di due mocciosetti - ridacchia.

“Conan è speciale. La quarantenne è lei, con tutto il trucco che si mette.”

Shinichi avrebbe detto così, si ritrova a pensare, sorridendo.

- Sono simili, ecco tutto. Anche se Ai è così chiusa, e Conan così espansivo, l’ha conquistata lo stesso.

Viene travolta dalla stessa verità della sua frase. Era impossibile ormai vederli separati: Conan si voltava verso Ai ogni volta che aveva bisogno di una conferma. Si era preso cura di lei durante le sue influenze, correndo dal dottor Agasa un giorno sì e l’altro pure. Erano costantemente l’uno al fianco dell’altra. Se avessero avuto la sua età, quel legame sarebbe risultato più sospetto del normale.

- Vuoi dire che la bambina sveglia si è presa una cotta per il moccioso con gli occhiali? -chiede l’altra, osservandoli.  - Che fortuna, trovare l’anima gemella a sette anni. Anche tu puoi dire lo stesso, io invece no. Che ingiustizia! - si lamenta, mettendo le mani dietro la testa.

“Si lamenta sempre. Che lagna”

Ran si colpisce con un piccolo schiaffo la testa, sperando di far smettere di blaterare la voce di Shinichi. Intanto Sonoko continua il suo monologo.

- Quella bambina è un vero mistero, non mi sorprenderei se anche il moccioso si sia innamorato di lei. Sai a chi altro piacerebbe? Al tuo caro Shinichi.

Ran sobbalza all’improvviso, diventando paonazza.

- Che cosa? È una bambina Sonoko, che idee ti vengono?

- Adesso si. Ma ti conviene muoverti ad accalappiarlo, cara mia, perché tra dieci anni non lo sarà più. Immagina una come lei alla nostra età. Taciturna e gelida, sicuramente, ma anche bella e misteriosa. Resisterebbe il caro detective? Vorrei tanto poter assistere!

Scoppia a ridere tenendo a stento la cartella, mentre Ran, senza parole, evita di risponderle. Dà un ultimo sguardo ai due bambini, che ormai sono arrivati all’angolo della strada e stanno per svoltare. Si concentra su Ai, e si dice che infondo Sonoko ha ragione. Sarebbe un bel rompicapo da risolvere. Tuttavia è ancora una bambina, e non riesce proprio ad immaginarla da grande. L’unica cosa che vede è un piccolo bagliore  nei suoi occhi verdi quando si posano su Conan. Due occhi ai quali lui risponde sempre prontamente.

La voce di Shinichi si è stranamente fermata.

- Non ti staranno mica venendo dei pensieri strani, mi auguro.

Mormora Sonoko, fissandola con attenzione. Quando Ran sposta nuovamente la sua attenzione su di lei, si accorge che intanto sono già arrivate all’ingresso di scuola. La strada è già finita, e lei non si sente più sola.

- Guarda che scherzavo. Quel pesce lesso non riuscirebbe comunque a capirla, una così. In ogni caso non importa, può anche scappare col mostro di Lockness, per quanto mi riguarda. Io resto.

Sorride, e Ran non può fare a meno di fare altrettanto. Non importa che a volte si senta un po’ giù, sola e abbandonata, perché infondo al cuore sa di non esserlo. È troppo circondata dall’amore, per sentirsi realmente triste.

“Lo sai anche tu, vero Shinichi?”

Riesce quasi a sentirlo sorridere.

“Non sei sola.”

 

Note dell’autrice:
Incredibile ma vero, rieccomi qua. La raccolta mancava di tre capitoli già programmati e ho deciso di mettermi d’impegno per finirla. Nel frattempo lavoro su altre storie, ma mi dispiaceva pubblicare prima quelle di MM. Questo era un capitolo particolarmente difficile per me, che non sono amante del personaggio di Ran, ma cerco da sempre di vederne tutti gli aspetti positivi possibili (purtroppo son gusti, e se un personaggio per me è piatto, tale resta). Spero che comunque sia stata di vostro gradimento. Un saluto a chi aspettava questo aggiornamento, che infine è arrivato.

  
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