Serie TV > Once Upon a Time
Segui la storia  |       
Autore: Chrystal_93    30/10/2014    5 recensioni
Avrei potuto anche intitolarlo "Le avventure da genitori di Belle e Rumple tra pannolini, urla e sorrisi", tanto per rendere meglio l'idea sul contento di questa raccolta.
_________________________
#12 cap: “Hai visto quanto muschio, Rose?” chiese Belle. [...] “E pensa che ogni albero col muschio può essere la dimora di un tipo molto speciale di fate.” Rose girò di scatto la testa per guardare il padre.[...] "Quando passano gli umani, si nascondono. Vengono fuori soltanto se una bella e buona fanciulla, in particolar modo amante degli animali, sta vagando per la foresta. Se il suo cuore è puro, la proteggeranno da ogni male. [...] Si dice che tessano sul fuso e sull'arcolaio. E inoltre hanno il potere di trasformare le foglie in oro.” “In oro?!” esclamò la figlia.” “Sì. È per questo che, in autunno, le chiome di alcuni alberi risplendono nelle ore del tramonto.”
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Belle, Signor Gold/Tremotino
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 
 
Vita da genitori

 
Dopo la tempesta, a volte, arriva l'arcobaleno


 
Costume di Halloween
 

“Non posso vestire mia figlia da zucca” disse Belle, aggrottando la fronte e squadrando la bambina che era in piedi in un angolo del Granny's.

Ruby alzò le mani al cielo. “Era un suggerimento.” Si chinò verso Rose e, sorridendole, le chiese: “Da cosa ti piacerebbe vestirti?”

Rose smise di sgranocchiare il biscotto che Granny le aveva dato poco prima.

“Evan si veste da pirata.”

Ruby sorrise e osservò Belle sghignazzare. “Se si vestisse anche lei da pirata, a suo padre verrebbe un colpo.”

“Vorresti essere uno scheletro? Un vampiro? O un lupo mannaro?” A Ruby brillarono gli occhi. Non le sarebbe nemmeno servito travestirsi per quella festa se davvero avesse voluto far paura a qualcuno -anche se tutti sapevano che, pur trasformandosi, era completamente innocua-, eppure sapeva che ne avrebbe approfittato per vestirsi in maniera ancora più provocante del solito. Sua nonna non avrebbe potuto dire niente, dopotutto era Halloween e travestirsi era d'obbligo.

“Non 'o so” mormorò Rose, spargendo un sacco di briciole sul pavimento.

“Oh Rose, stai attenta. Stai sporcando tutto.”

Belle era visibilmente esaurita.

“Belle, calmati. È solo un costume, puoi sempre comprarlo in qualche negozio.”

Belle scosse la testa. “E che madre sarei? Tutte le mamme cuciranno i costumi per i propri figli e a scuola andranno travestiti.” disse, passandosi una mano fra i capelli.

“Potresti metterle strani vestiti e truccarla. Oppure potresti metterle una gonna lunga, una maglietta viola e un cappello a punta. Una perfetta streghetta.”

Belle fece una smorfia. “Meglio di no. Anche se le cose vanno meglio, lei rimane pur sempre la figlia del Signore Oscuro e non voglio rimarcare la cosa.”

“Belle, Rose è adorabile e nessuno potrebbe mai...”

La donna agitò la mano e sospirò. Ruby si interruppe capendo che l'amica era più che stressata.

Rimasero al negozio fino alle otto di sera, senza riuscire a cavare un ragno dal buco.

“Vuoi che vi accompagni a casa e vi aiuti?”

“No, grazie Ruby. Ti ho già disturbato abbastanza.”

Belle mise il cappotto alla figlia e, prendendola per mano, si diressero a casa.

Una volta arrivate, le fece fare il bagno e la mise a letto, senza che le fosse venuta nemmeno una mezza idea su quale costume confezionare per la figlia.

Prese alcuni volumi dalla grande libreria del salotto e si trasferì in camera da letto. Riempì il letto di libri e li sfogliò fino a notte fonda per poter trovare un'idea.

“Ma chi sto ingannado.” mormorò. “Anche se trovassi un'idea non sarei in grado di cucire un bottone. Se solo Rumple fosse qui...”

Una lacrime le scese sulla guancia. Si ricompose subito, pensando che doveva essere forte e non farsi scoraggiare per un semplice costume.

Non avrebbe mandato sua figlia a mani vuote il giorno dopo, a costo di rimanere alzata tutta la notte.

Dopo un'altra interminabile ora di ricerche infruttuose, si alzò dal letto, scardinò le lenzuola bianche e le tagliò a metà. Fece due buchi per gli occhi e disegno una bocca che doveva essere paurosa ma che sembrava più il risultato dell'anestesia dal dentista.

Prima di poter dare un ultimo sguardo alla sua opera, si addormentò nell'unico angolo libero del letto.


 

Gold mise le chiavi nella serratura cercando di non far rumore. Chiuse la porta e salì le scale con passo felpato. Erano le quattro di mattina e non vedeva l'ora di mettersi a letto e stringersi a sua moglie.

Era da quasi una settimana che non vedeva né lei né la figlia ed era contento di aver aiutato Merlino e di aver risolto tutto quel pasticcio.

Prima di andare nella sua camera passò di fronte a quella della figlia e aprì uno spiraglio per vedere se dormiva.

Fece attenzione a non far rumore e a non far scivolare il fascio di luce sugli occhi della bimba.

“Papà?”

Gold vide il suo angioletto agitarsi sotto le coperte.

“Rose? Tesoro, perchè sei sveglia a quest'ora?” mosse qualche passo e si sedette sul letto.

“Mamma è triste.”

“Mamma è triste?” Rose si tirò a sedere e, prendendolo per mano, lo trascinò nella camera dei genitori.

Gold rimase a bocca aperta. La moglie era ranicchiata in un angolo, con gli occhi tutti rossi, il letto e il pavimento erano pieni di libri e materiale da cucito.

La bimba saltò sul letto, arrampicandosi tra i mille volumi della madre.

“E questo cos'è?” Gold tolse dalle mani della donna un lenzuolo bianco.

Rose agitò le mani. “Il mio costume!” Lo prese dalle mani del padre e, saltando giù dal letto, cominciò a volteggiare in giro per la stanza.

L'uomo riuscì a fermarla in tempo, prima che svegliasse la madre con tutto quel baccano.

“Domani dobbiamo portare a scuola un costume. Tutte le mamme lo fanno loro.” disse la bimba mentre il padre la scortava in camera.

“Belle non mi aveva detto niente.” mormorò lui, mettendo la piccola a letto e rimboccandole le coperte.

“No! L'ho rotto...” mormorò Rose. Il lenzuolo era parecchio sfilacciato e non sarebbe sopravvisuto a un'intera giornata di scuola e alla passeggiata serale per Storybrooke a caccia di dolcetti.

“Non l'hai rotto, si sfilaccia da solo.”

Rose arricciò le labbra in maniera inequivocabilmente simile alla madre.

“E domani cosa mi metto? Mamma sarà ancora più triste se non lo porto.”
Gold rigirò il lenzuolo tra le mani.
“Fai una magia, papà!”

“Dearie, dearie, la magia si usa solo per le emergenze e a fin di bene.” Quelle parole erano le stesse che Belle ripeteva alla figlia quando mostrava qualche segno magico.

“Ma è un'emerfenza!” Gold sorrise. Adorava quando la figlia storpiava le parole, anche se Belle si premurava subito di correggerla, inventando qualche storia su quel vocabolo così da rendere più semplice alla figlia la memorizzazione della correzione.

“Cosa facciamo, papà?”

“Noi niente. Tu ora dormi, al costume ci penserò io.”

“E userai la magia?”

“Userò qualcosa di molto più potente.”

Rose sembrò soddisfatta della risposta e, sorridendo, si infilò sotto le coperte. Lui si chinò a baciarle la fronte e si diresse alla porta.

Prima di uscire si voltò e sussurrò: “Qualche preferenza, Rose?”

Una testa dai capelli tutti spettinati fuoriscì dalla trapunta. “Qualcosa di magico.” disse soltanto.

Gold sorrise, aveva in mente proprio qualcosa di magico.


 

Dopo un'intera notte passata a sferragliare, Gold finì il lavoro. Salì le scale e andò a svegliare la figlia.

Mentre quest'ultima si lavava i denti, preparò la colazione per Rose e per la moglie. Belle dormiva ancora e lui non volle svegliarla.

“Eccomi!” Rose balzò giù dalla scale, piena della solita allegria che l'animava ogni mattina.

Gold sorrise, pensando a quanto amava che la figlia avesse preso il buonumore dalla madre.

“Dov'è il costume, papà?”

“Prima mangia tutto, ho fatto i pancakes.”

Rose si mise a sedere e battè le mani, mentre il padre le metteva nel piatto alcuni pancakes ancora fumanti.

“Posso affogarle con lo sciroppo?”

“Sì, ma non esagerare o stasera ti farà male la pancia a furia di tutti i dolcetti che mangeremo.”

Rose sorrise tutta felice. Ormai aveva sei anni e sarebbe potuta andare coi suoi amici a fare 'dolcetto o scherzetto' eppure aveva insistito perchè il padre li accompagnasse almeno per alcune case. Quando c'era lui erano più abbondanti con le dosi di caramelle e cioccolatini.

Quando ebbero finito di mangiare, lei rimase a bocca aperta di fronte al costume che il padre le aveva confezionato.

“E' per me?”

“Ma certo, dearie! Di sicuro non è per me” disse lui, osservando i ricami decisamente femminili che aveva cucito lui stesso. “E poi non è nemmeno della mia taglia.”

Rose rise alla battuta del padre e si tolse i vestiti per infilarsi il costume.

“Sei bellissima.” mormorò Gold guardando la figlia.

“Grazie, papà” disse lei, saltandogli al collo.

Lui la strinse a sé e inspirò il profumo dei suoi capelli. Era lo stesso di Belle e lui se ne meravigliava ogni giorno.

“Lo facciamo vedere alla mamma?” chiese lei, scostandosi dal padre.

“Lasciamola dormire, è stata sveglia tutta la notte.” Gold prese lo zainetto della figlia. “E poi faremo tardi a scuola!”

Rose corse fuori di casa e Gold la raggiunse, facendo attenzione a non far sbattere la porta per non svegliare Belle.


 

Belle allungò un braccio, indolenzita dalla posizione scomoda in cui si era costretta a dormire.

Con sua grande sorpresa non trovò i vari volumi sparsi e nemmeno il materiale da cucito che aveva usato durante la notte.

Aprì gli occhi, ancora preda del dormi-veglia.

“Mmm...” mormorò, voltandosi verso il comodino. “Le tre e quaranta... le tre e quaranta?!”

Si alzò di scatto. Aveva dormito fino al pomeriggio.

“Rose!” urlò, balzando giù dal letto e correndo in camera dalla figlia. Spalancò la porta e non trovò nessuno.

Il cuore le batteva all'impazzata. Dov'era sua figlia? Perchè era tutto in ordine? Che si fosse sognata tutto? Non era possibile, era il 31 ottobre, ne era certa. Ma allora che cos'era successo?

Tornò in camera da letto e cercò qualche indizio della notte precedente. Tutto però sembrava in ordine e niente testimoniava le mille ricerche inutili e il lenzuolo-costume da halloween che aveva cercato di confezionare in tutti i modi.

I battiti accelerarono e il respiro le mancò quando, tornata in camera della figlia, notò che non c'era nemmeno la sua cartella di scuola.

Si appoggiò al muro e chiuse gli occhi. Doveva esserci una spiegazione razionale.

“Forse è passata Ruby e...” non fece in tempo a finire la frase che cadde a terra. Le lacrime scesero da sole e i singhiozzi le percossero il petto. “Hanno rapito mia figlia.” riuscì soltanto a dire.

Nascose la testa fra le mani. Era stata una settimana infernale senza Rumple e ora aveva anche perso sua figlia, la gioia più grande della sua vita.

Driiin!

Il campanello suonò e Belle si riscosse subito. Senza asciugarsi le lacrime volò giù dalle scale e spalancò la porta.

“Dolcetto o scherzetto?” Si trovò di fronte sua figlia sorridente e suo marito, con la barba un po' lunga, ma con un dolce sorriso che si estendeva fino agli occhi.

“Rose!” esclamò lei, prendendo in braccio la bambina e stringendola a sé.

“Pensavo che....”

“Mamma, così mi strozzi!” protestò la piccola, mentre la madre la riempiva di baci. Si divincolò e corse su in camera sua.

Belle si girò e osservò la figlia correre su per le scale. Si mise una mano sulla bocca e scoppiò a piangere.

“Belle...” mormorò lui, stringendola da dietro.

Lei si girò e affondò il volto nel petto dell'uomo. Lui la lasciò piangere e continuò a stringerla.

“Va tutto bene, tesoro. Sono tornato ieri sera tardi e non ho voluto svegliarti. Sembravi così stanca che ti ho lasciata dormire e ho portato io a scuola Rose. Perdonami se non ti ho avvisato, non volevo farti stancare troppo.”

Belle singhiozzò. “E' stata una settimana dura. Scusa se ti ho lasciata da sola.”

Gold le accarezzò la schiena con dolcezza, posandole un bacio sulla fronte. “Mi sei mancata.”

Le asciugò le lacrime e si avvicinò alle sue labbra ma, prima che potesse baciarla, lei spalancò gli occhi.

“Il costume!” esclamò. “Oddio, ho fatto un costume terribile, non dirmi che l'hanno presa in giro a scuola.”
“No, tesoro, anzi. Purtroppo era tutto sfilacciato e...”

“Oh no.” disse, mettendogli le mani sul petto. “Non dirmi che è stata l'unica senza costume. Sono una madre terribile.”

“No, Belle...” Gold però non fece in tempo a finire la frase che Rose volteggiò giù dalle scale e trotterellò fino a loro.

“Mamma, guarda!” fece una piroetta per mostrare il bellissimo abito d'oro che il padre le aveva cucito.

“Ma questo...” Belle era a bocca aperta. L'abito era la riproduzione in miniatura di quello che lei portava ad Avonlea, quello d'oro, da principessa, della prima volta che aveva incontrato Rumple.

“Il tuo era bello ma papà ha detto che non l'ho rotto io, che si sfila... si sfilaccava da solo. Così mi ha fatto questo.”

Belle si chinò a accarezzò la stoffa. “L'hai scelto tu?”

Rose scosse la testa. “Io ho chiesto qualcosa di magico. Ma ha detto che ha usato qualcosa più potente della magia per farlo.”

Belle girò la testa e fissò il marito con la bocca aperta.

Gold sorrise. “Sono stato sveglio tutta la notte per farlo, non ero sicuro di aver fatto tutto per bene.”

Belle avrebbe voluto fargli mille domande ma qualcuno alla porta suonò il campanello.

Rose corse ad aprire e tre bambini urlanti si fiondarono nel salotto, agitanto i loro costumi e i contenitori a forma di zucca per i dolcetti.

“Rose ha invitato alcuni amici a casa, prima di fare il giro. Non sono riuscito a dirle di no.” disse lui. “Se sei troppo stanca posso portarli fuori a prendere un gelato.”

Belle si alzò e gli appoggiò una mano sulla spalla.

“No, ma tu devi essere stanco. Hai le occhiaie.” Gli accarezzò la barba. “Tu vatti a riposare, ai bambini ci penso io. Ti sveglio prima del giro.”

Gold sorrise e la baciò teneramente.

Belle chiuse gli occhi. Le sembrava un sogno poter sentire le labbra di suo marito sulle sue, nonostante non fosse nemmeno una settimana che lui era lontano da casa.

“Allora a dopo.” disse lui, avanzando verso le scale.

“Rumple?” L'uomo si girò.

“Grazie.”


 


“Posso essere io il tuo principe?”

“Tu non puoi essere il suo principe! Sei vestito da pirata!” urlò l'altro bambino.

Rose non li badò e corse alla casa successiva.

Belle sorrise, avanzando per il marciapiede dietro i bambini, a braccetto con suo marito.

“Ma non è troppo piccola? Pensavo di avere un altro paio d'anni prima di preoccuparmi di futuri pretendenti.”

“Se ha la fortuna della madre non dovrai preoccuparti di niente.”

“E' questo che temo.” disse lui, sorridendo.

“Rumple!” lo ammonì lei, scherzosamente.

Lui gongolò. “Forza tesoro, sbrighiamoci” disse lui, vedendo che la figlia e i suoi amici si stavano dirigendo verso la prossima casa.

“Meglio che questa volta stai indietro, la prossima è la casa di mio padre.”

Gold alzò gli occhi al cielo e rimase a osservare la bambina che saltava al collo del nonno e l'uomo che si commuoveva di fronte alla riproduzione più piccola della figlia.

 

 

“Certo che tuo padre è proprio un sentimentale.” disse Gold mentre sollevava la coperta e osservava il coprimaterasso.

“Parli proprio tu!” disse Belle tirandogli in faccia delle lenzuola. “Hai riprodotto il mio vestito come costume per Halloween.”

Gold gonfiò il petto. “Be', Rose è una principessa, la mia principessa, e meritava un abito adatto.”

Belle sorrise. “Però lei ti aveva chiesto qualcosa di magico, non di regale.”

L'uomo guardò la moglie sollevare un angolo del materasso per sistemare le lenzuola. La raggiunse e l'abbracciò da dietro. “E infatti è ciò che le ho dato. Quel vestito per me è magico.”

Belle aggrottò la fronte, girandosi e ritrovandosi a pochi centimetri dalla faccia del marito.

“E' il vestito con cui ti ho vista per la prima vita. Un momento magico, oserei dire.”

“Eppure hai detto che non avresti usato la magia per fare il costume, ma qualcosa di molto più potente.” disse Belle, alzando un sopracciglio.

Gold sorrise, sornione. “Sì. Infatti non ho usato la magia per confezionarlo. Ho usato la mia esperienza di tessitore ma soprattutto un'altra cosa.”

“Che cosa può essere più potente della magia per il Signore Oscuro?”

Gold le fissò le labbra. “L'amore. L'amore che ho provato per te sin dai primi giorni in cui ti ho rinchiusa nel mio castello. L'amore per nostra figlia e per la nostra famiglia.”

Belle sorrise, commossa. “Oh, Rumple...” Lo baciò con tutta la passione che aveva in corpo e ben presto i due si avvilupparono in un dolce e stretto abbraccio.

Caddero a ridosso del letto ma il corpo di lei scivolò dal materasso e, nonostante l'uomo si fosse aggrappato alle lenzuola, finirono per terra.

Lei seduta sul pavimento e lui mezzo disteso su di lei, coperto dal lenzuolo.

“Ahia” disse sommessamente da sotto lo strato di cotone.

L'uomo sembrava un fantasma e Belle scoppiò a ridere, osservando che, involontariamente e per la prima volta, il marito si era travestito ad Halloween.

“Il costume da fantasma sta meglio a te che a nostra figlia.”

“Ah si?” Gold allungò le braccia e cercò di afferrare la moglie, imitando il verso di un fantasma.

“No!” gridò lei e si alzò per scappare. Lui però fu più veloce e l'afferrò forte. A causa del lenzuolo tuttavia non riuscì a coordinare bene i movimenti e le cadde addosso, facendola finire sotto di sé, stesa sul letto.

“Rumple, smettila!” rise Belle, mentre il marito-pseudo fantasma tentava di baciarle il collo attraverso il lenzuolo.

“Non finchè non otterrò ciò che voglio.”

Belle si arrese e si rilassò sotto il corpo del marito.

“Che cosa vuoi?”

“Oh, dearie, è molto semplice.” disse lui, alzando la voce di qualche tono, imitando il timbro che aveva da folletto. “E dalla risposta dipenderà il resto di questa serata.”

Belle strinse le labbra per soffocare un sorriso. “Sembra impegnativo.”

“Lo è. Allora tesoro... dolcetto o scherzetto?”

Belle aprì la bocca sorpresa. Subito dopo l'espressione mutò in un sorriso malizioso. “Scherzetto, decisamente scherzetto.”

Gold sollevò il lenzuolo. Aveva i capelli spettinati e alcuni appiccicati alla fronte. La cravatta era tutta stropicciata e così anche la camicia, mentre un sorriso malandrino si pitturava sul suo volto.

Era da una settimana che non vedeva il marito e solo allora si rese conto di quanto gli fosse mancato, in tutti i sensi. Persino ora, così disordinato gli pareva l'uomo più sensuale che potesse esistere, addirittura più attraente dei bei modelli muscolosi delle riviste di Ruby.

“Speravo che scegliessi lo scherzetto.”

“E perchè, signor fantasma?” chiese lei, sentendo fremere i muscoli del ventre.

A Gold si illuminarono gli occhi. “Perchè sto per farti diventare la signora fantasma.”

Prima di stringere la moglie a sé, prese il lenzuolo e li coprì tutti e due.






Note dell'Autrice
Questo è uno speciale Halloween. Ebbene sì, dovevo aggiornare ma, visto che adoro questa festa (perchè adoro l'horror, con il tasso di paura fino ai 16 anni si intende), non potevo non sfruttare l'occasione. Il capitolo infatti non doveva essere questo ma... come resistere?
Non starò a dilungarmi come al solito. Vorrei solo precisare che Belle può sembrare OOC ma ricordiamo che è mamma (noi non l'abbiamo ancora vista così, sigh), che è stressata e che non sa quando suo marito tornerà. Lo so, sono stata sadica persino verso me stessa. All'inizio può sembrare -ma credo che sembri solo a me- che Rumple sia morto. Ovviamente non è così, mi sarei autopunita, altrimenti. O ci avrebbe pensato il mio cervello a farlo in mancanza di coraggio per punizioni corporali.
Inoltre, il costume di Rose. Quale altro poteva essere? Lo so, non sono stata originale ma spero abbiate capito la mia scelta e il motivo dietro di essa, anche se sono consapevole di non essermi espressa bene.
Che altro dire? Ci vediamo domani, per l'Halloween vero. Per questa raccolta ho voluto mantenermi sul soft e sul fluff, appunto per il progetto e il carattere che c'è a monte.
Spero vi sia piaciuto! 
No, non ho finito qui, anche se l'avevate sperato. Volevo ringraziare:
-Rusty 93, S05lj, Emma_blue, Elema, Ariki, Euridice100, PoisonRain, ValeDowney per le vostre recensioni e per il sostegno che mi avete trasmesso con le vostre parole. Spero che anche questo capitolo vi piaccia.
-un grazie a ValeDowney, elly_didyme_volturi e a Edward_Son2 per aver inserito questa raccolta tra le preferite. Non sapete quanto mi abbia fatto piacere saperlo.
-un grazie ancora a ValeDowney per averla inserita tra le ricordate. Mi fai sentire più che onorata.
-un grazie a AthenaKB, Elema, Emma_blue, Emyscarano, padme83, Poison Rain, Queen Elizabeth, Rumple_bumple, Rusty 93, S05jl, ValeDowney, vampiretta98 per aver aggiunto "Vita da genitori" tra le seguite. Spero che dopo questo capitolo continuate a seguirmi.
-grazie a tutti i lettori silenziosi.
Alla prossima! 

  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Once Upon a Time / Vai alla pagina dell'autore: Chrystal_93