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Autore: Nocturnia    31/10/2014    6 recensioni
"Scusa." ribatte Harper, sorridendo come uno scemo "Ma ammettilo: Apokolips è una gran figata."
Sì, Roy, esatto: davvero una gran figata Halloween all'inferno.
Genere: Avventura, Azione, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bat Family, Batman, Dick Grayson, Selina Kyle aka Catwoman
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Halloween
Disclaimer: Selina Kyle, Bruce Wayne e tutti gli altri personaggi appartengono a Bob Kane, alla DC Comics e a chi detiene i diritti sull'opera. Questa storia è stata scritta per puro diletto personale, pertanto non ha alcun fine lucrativo. Nessun copyright si ritiene leso. L’intreccio qui descritto rappresenta invece copyright dell'autrice (Nocturnia) e non ne è ammessa la citazione altrove, a meno che non sia autorizzata dalla stessa tramite permesso scritto.


"Accumulare bei ricordi, non è forse la sola cosa che possiamo fare nella vita?"
- Banana Yoshimoto -



Aggiungi una zucca in tavola



Se me l'avessero detto un anno fa non c'avrei mai creduto.
Se qualcuno mi avesse anche solo palesato l'idea (e avrebbe dovuto farlo mentre ero veramente ubriaco) gli avrei riso in faccia e risposto che no, Jason Todd aveva chiuso con Bat-sfigato e la sua combriccola di pipistrelli e pettirossi mutanti.

"Jason!"

Mi abbasso di colpo, scansando il pugno d'energia cinetica che un parademone mi ha appena scaraventato addosso.
"Dovevi coprirmi il fianco, Roy." sibilo, staccandomi un frammento sanguinolento dalla maschera "Dovevi coprirmi il fianco mentre io andavo a recuperare quei due disgraziati."
"Scusa." ribatte Harper, sorridendo come uno scemo "Ma ammettilo: Apokolips è una gran figata."
Damian si lancia giù da una roccia e sfonda il cranio a un parademone; Selina e Grayson lo finiscono staccandogli la testa di netto e sporcandomi di sangue e chissà cos'altro - poltiglia sussurra una vocina poltiglia aliena e cervella demoniache.
Sì, Roy, esatto: davvero una gran figata Halloween all'inferno.

Bruce ha il fiato corto e perde sangue dall'addome.
Sposta il peso sulla sinistra e una costola emette un suono poco rassicurante - crick, la terza che si rompe da quando hanno iniziato lo scontro.
"Coraggio, pipistrello; non siamo nemmeno al terzo round."
Wayne tace ed espira lentamente, sputando poi un bolo di sangue e saliva.
"Non ci trovo niente di divertente, Oliver."
Queen gli mostra il medio e geme debolmente, tentando di riaprire l'occhio gonfio.
"È stata tua l'idea di venire fino al centro della terra e cercare la Scatola Madre, non mia."
"Ma non hai rifiutato."
"Come potevo?" puntualizza Oliver, alzando un dito nella sua direzione "No a Clark perché se poi Darkseid lo prende sai che casino. No a Diana perché l'amazzone ha qualche problema di controllo. No a Barry perché la sua velocità qui è inutile e, cito testualmente, no ad Arthur perché odio quando fa il saccente." Bruce lo fissa in tralice, indeciso se ficcargli un pugno in bocca oppure no "Rimanevo solo io; il migliore, comunque."
"Che modestia."
"Disse il pipistrello all'arciere."
Wayne sospira, scrutando il rilevatore e localizzando il segnale della Scatola Madre.
"Non si trova molto distante."
"No." comincia Oliver "È solo dopo orde di parademoni, stuoli di maghi demoniaci, eserciti di creature dalla dubbia provenienza e il loro signore supremo, Darkseid; una sciocchezza, proprio."
"Ce la faremo."
"E come?" ribatte Oliver, incoccando una freccia e facendo esplodere un parademone "Li ucciderai tutti con il tuo famosissimo bat-glare? Ah no, forse userai una tecnica più raffinata." rotola di lato, evitando per un soffio i denti di una di quelle bestie poche amichevoli "Li ammazzerai di noia."
Bruce si ripromette di stampargli quel pugno in faccia non appena avranno concluso la missione.

"Dovrei essere in giro a raccogliere caramelle." si lamenta Damian, mettendosi in bocca un fudge "Non qui a camminare nella merda di demone fino al ginocchio."
Selina si toglie il casco, passandosi una mano tra i capelli e regalandogli un'occhiata per nulla amichevole.
"Che bambino petulante che sei." lo riprende "E poi dove diavolo hai preso quel cioccolatino?"
Damian storna lo sguardo e ingoia anche il secondo fudge, accompagnato da un sospiro paziente di Grayson e da quello ben meno accondiscendente di Tim.
"Novità sulla posizione?" li interrompe Roy "Sta cominciando a fare caldo."
"Tre chilometri a nord." replica Selina, controllando il visore dell'armatura "Se procediamo a questo ritmo dovremmo..."
Il ruggito che segue non promette nulla di buono.

Se non conoscete i parademoni posso assicurarvi che non vi state perdendo nulla.
Assomigliano a gigantesche ranocchie cui hanno estroflesso gli occhi, aborti verdastri che corrono più veloci di un dannato ghepardo.
Se esplodono, ti ricoprono di visceri maleodoranti e rossastri.
Se muoiono, puzzano comunque.
Se respirano, allora vuol dire che quello morto sei tu.
Fisso quello che dovrebbe essere un parademone, ma è molto peggio.
"Furie." mormora Selina, inviandomi il file con una semplice torsione del polso "L'avanguardia di Darkseid."
Annuisco, inclinandomi in avanti e studiando il terreno di scontro - coaguli di rocce e magma rovente.
Le informazioni mi scorrono davanti agli occhi come una marea di numeri e dati, filamenti bluastri che Selina sta analizzando con la mia stessa protervia e attenzione.
"Una volta ho fatto parte del loro gruppo." prosegue poi "Insieme a Wonder Woman e molte altre; non è stata una bella sensazione."
"Siamo vicini." gracchia nell'auricolare Dick "Se persino Bloody Mary si è scomodata allora significa che siamo nella direzione giusta."
"Tutto sta nell'arrivarci." bercia Tim e stringe la mano fasciata, lasciandone stillare piccole gocce di sangue.
"Codardi." è l'ultima parola che sento da Damian, prima che spazzi le briciole rimaste del suo fudge ed estragga il bastone da combattimento "Nella setta nessuno teme la morte."
La bestemmia di Selina mi strappa una risata involontaria.

"Odio i commenti sessisti." ansima Oliver, assicurandosi che Lashina rimanga immobile dov'è "E questa qui ne ha fatti un sacco."
"Ti ha solo chiamato..."
"So come mi ha chiamato." latra Queen, colpito nella sua virilità "E il fatto che sia una Furia non sminuisce certo l'offesa."
Bruce scrolla le spalle in un gesto noncurante, esaminandosi la gamba.
"Ti ha colpito proprio per bene."
Wayne lo ignora, riconoscendo i primi sintomi di uno shock ipovolemico.
"Deve averti reciso qualche arteria."
La siringa di policarbonato inietta l'ultima spugna rimasta, e a Wayne non resta che sperare non ci siano altri ostacoli sulla via per la Scatola Madre.
"Deve anche fare un male cane, eh?"
L'orizzonte di Bruce si riempie di lampi rossi e neri.

Roy è uno scemo.
Roy è uno scemo, ma è il mio scemo, motivo per cui gli salvo il culo quando la sexy vampira tenta di lanciarlo giù da una rupe.
"Non siamo a Sparta, rossa." replica Grayson, colpendola sul mento e assestandole poi un montante al plesso solare "Qui non buttiamo giù nessuno."
Bloody Mary digrigna i denti e non cede, tenendo alta la difesa.
Tim la distrae quel tanto che basta perché Damian abbia spazio e azzeri le sue capacità di replica colpendola alla tempia, Selina che le spezza una gamba e si dedica poi a cercarle gli occhi con le unghie.
"Grazie." biascica Roy "Non so come avrei fatto se..."
Il cozzo quasi mi fa sputare un dente.

Selina è stanca - o, per dirla meglio, ne ha le palle piene di questi casini made in pipistrello e allegra famiglia.
Hanno tutti combattuto fino allo stremo delle forze, lasciando che, per l'ennesima volta, la testardaggine di Bruce li facesse preoccupare e stare in ansia e...

morire.

L'armatura che Fox le ha fornito si nutre del suo sostegno vitale e mentirebbe se dicesse che va tutto bene.
Dick le ha passato una dose d'ossigeno extra qualche ora prima, ma i polmoni sembrano fatti di carta vetrata e si rifiutano di collaborare, dandole l'impressione d'essere in una cassa molto buia e molto fonda - una bara.
Inspira ed espira, inspira ed espira.

Plotch.

Il primo polmone collassa senza neppure darle il tempo di chiedere aiuto.

La gatta ha smesso di respirare.
Questo è il primo pensiero coerente che mi attraversa la mente - il primo che abbia un senso logico da quando mi sono ripreso.
Roy ha eliminato il parademone che mi aveva colpito, ma tutte le attenzioni sono ora per Selina, all'improvviso così piccola dentro quell'armatura così grande.
"Sta morendo?" chiede Tim e il suo è il pigolio disperato di un uccellino chiuso in gabbia.
"No." mastica Grayson a denti stretti "Ma il polmone destro è collassato. La base del sinistro sta cominciando ad avere problemi e a breve potremmo avere tachicardia e tachipnea."
"Sto bene." balbetta Selina "Sto.." un suono umido le risale in trachea, impedendole di concludere la frase.
"Dobbiamo riportarla indietro; l'armatura la sta mangiando viva."
Il viso di Selina è una maschera di dolore e rabbia, i capelli una massa arruffata e sudata che le danno un aspetto selvaggio e indomabile.
"Non posso lasciare Bruce." riesce a dire "Non adesso che manca così poco."
Tim la sostiene per la schiena, aiutandola a respirare meglio.
"Non hai possibilità in questo stato." sottolineo "Se chiamiamo adesso Cyborg possiamo aprire un boomdotto e riportarti a casa."
"No." ribatte - ringhia - artigliando la mano di Tim "Andate avanti; resterà l'uccellino piccolo con me."
Drake annuisce, restituendole la stretta con la stessa intensità.
Sorrido; in fondo, è bello essere a casa.

Oliver sarebbe irritato se non sapesse la gravità della situazione di Bruce.
A fare una prognosi ottimista, dai due ai tre mesi di convalescenza.
A essere pessimisti (cosa in cui il pipistrello eccelleva) un anno e poi e poi.
Wayne dondola, non cammina, e sebbene la Scatola Madre sia praticamente dietro l'angolo, Queen è sicuro che non ce la farà.
L'ultimo attacco dei parademoni aveva minato quel poco di salute che gli era rimasta, lasciandolo con gli organi interni in poltiglia e un respiro rauco che non prometteva nulla di buono.
"Bruce." mormora Oliver "Dobbiamo ritirarci."
"No." ribatte il pipistrello, testardo come al solito "Non possiamo."
"Morirai."
"Mi è già successo."
"Chiederemo a Clark."
"No."
"Lascerai tutti soli: Alfred, Dick, Tim, Selina. La tua famiglia."
"Loro sanno perché lo faccio."
Oliver resiste all'impulso di prenderlo a manrovesci, perché sa che anche la sua bocca è in condizioni pietose.
"La famiglia accetta le nostre scelte, Bruce; ma questo non significa che non soffrano per esse."
"Vuoi rimanere tutto il tempo qui a parlare oppure andiamo a prenderci quella maledetta scatola?"
Oliver sospira e pensa che è con Laurel che vorrebbe passare i suoi ultimi istanti - ma dovrà accontentarsi di un miliardario egocentrico e brutale che gioca a fare l'eroe.
Come lui.

La verità?
Mi piacciono le entrate in scena teatrali.
Oliver alza i pugni al cielo, esultando; Bruce si limita a cadere in ginocchio e a sboccare un fiotto densissimo e nerastro.
La Scatola Madre è un piccolo concentrato di tecnologia e mistero, un delicato intrico di scienza divina e leggenda.
Questa, nel particolare, ha il profilo di un auricolare, motivo per cui la infilo in una tasca del giubbotto e seguo poi lo sguardo di Roy.
"Ci è andata di culo."
Annuisco, massaggiandomi il collo indolenzito.
"Darkseid via da Apokolips."
"Un evento più unico che raro."
"Non se avevo detto a Kory di tenere pronta l'artiglieria."
Soppeso le parole di Roy, scoprendo poi i denti in un sorriso di pancia e di cuore.
"Hai detto a Kory di avvisare i Nuovi Dei."
"E di farlo in fretta."
"Così da creare un diversivo in qualche buco sperduto della galassia."
Roy alza il pollice in segno di vittoria, sorridendo a sua volta.
"Non credo però sia il caso d'abusare della nostra fortuna."
"Concordo."
Oliver ci raggiunge pochi istanti dopo, Grayson e Damian che comunicano a Victor la nostra posizione e quella di Selina.
"Ragazzi..." esordisce, ma ha una labbro rotto, per cui le parole suonano più come un ragassi privo di nerbo "non sapete che piacere immenso è per me vedervi: davvero, un raggio di sole in questo posto infernale."
"Avevi paura di morire con il buon vecchio pipistrello, eh?" lo provoco, alzando un sopracciglio.
Oliver si porta una mano al petto, fingendosi offeso.
"Assolutamente no. È solo che... "
La risposta di Bruce giunge forte e chiara.


Alfred non approverebbe.
Anzi, sono sicurissimo che non stia approvando proprio per niente il fatto che ce ne stiamo tutti qui in mutande davanti alla console.
"Consiglierei un abbigliamento più consono al luogo, signorino Jason."
Addento un altro biscotto al cioccolato, passando poi il sacchetto a Grayson.
"Perché non lo dici anche a Tim?" domando, evitando un morso zombie e guadagnando cento punti esperienza.
Alfred arriccia leggermente il naso, un aplomp di tutto rispetto.
"Perché il signorino Tim ha la buona creanza d'indossare almeno una maglia, non solo un paio di boxer con sopra scritto frasi allusive."
"Selina gira tutte le notti con il sedere stretto in perizomi di pizzo nero e tu non dici niente."
Alfred appoggia la tazza da tè sul piattino con un sonoro cling - una minaccia e un gesto di stizza.
"Non credo che quello che indossa o non indossa la signorina Kyle sia di suo interesse, signorino Jason."
Roy rotola insieme al controller e lancia un grido belluino quando abbatte il suo centesimo zombie.
"Paga!" strepita verso Damian "Paga quanto scommesso."
"E inoltre la signorina Kyle non ha mai girato in perizomi di pizzo nero per casa, come dice lei."
"Come no." ribatto, frugando nella zucca di plastica in cerca di una caramella gommosa "E io sono una cheerleader."
Dick ride sommessamente, perché questa conversazione è già avvenuta tra me e lui - e in mezzo ci sono andate pure Kory e Barbara e Poison Ivy - finendo la sua mela caramellata ed evitando l'attacco di uno zombie particolarmente ostico.
Alfred espira rumorosamente dal naso - chiaro segno di guai in arrivo.
Damian porge cento dollari a Roy, uno sguardo che se potesse uccidere Harper sarebbe già bello che imbalsamato.
Io dò di gomito a Dick e gli rubo gli ultimi punti esperienza.

Selina apre un occhio, richiudendolo subito dopo.
Le fanno male le ossa e dal piano di sotto sente provenire grida degne d'uno scenario di guerra.
"I ragazzi stanno giocando a Call of Duty." le spiega Bruce, il viso ben piantato davanti allo specchio per valutare i danni.
"Voglio un whoopie." petula Selina, scrollandosi di dosso le lenzuola aggrovigliate "Anzi, due."
"Spero che ce ne siano ancora."
"Vai a prendermene uno."
Bruce si volta, osservandola da sopra la spalla; ha il labbro rotto e gli occhi sono infossati dal gonfiore, un taglio gli attraversa la guancia e Selina sa che gli manca qualche molare per i pugni ricevuti.
"No."
"Sei Batman."
"Sono un Batman pestato."
"E io una gatta che è quasi morta per te."
Bruce sospira, esaminandosi la cute e trovando tre nuovi tagli - uno ha un aspetto orribile e un liquido giallastro sta cominciando a colarne fuori.
"Un muffin?"
"Un whoopie."
Bruce scende le scale con l'entusiasmo di un condannato al patibolo.

Selina fissa l'orologio a muro: le undici e trentacinque di sera.
Se ha fatto bene i conti (e Selina non ne sbaglia mai uno) Bruce è sceso da ben venti minuti e non è ancora tornato con il suo whoopie.
Furiosa - e affamata - costringe le proprie gambe a muoversi e si avvolge dentro una vestaglia di Wayne - almeno è comoda. E grande.
Lo spettacolo che le si presenta nel salone del Manor ha un che di comico e tenero assieme.

Famiglia è il nome che diamo a chi si prende cura di noi.
Famiglia è il nome che diamo a chi ci ama senza condizioni e senza sconti, a chi perdona senza dimenticare - e a volte ci riprende tra le braccia senza neppure chiederci il perché.
Famiglia è il nome che ho dato a questa strana accozzaglia di pipistrelli e uccellini troppo cresciuti e gatti molesti.
Famiglia è Roy che litiga con Damian per un'altra stupida scommessa e Tim che sorride senza mai perdere la speranza.
Famiglia è Grayson che non mi ha mai lasciato andare - mai davvero - e Alfred che mi permette di rubargli l'ultimo biscotto.
Famiglia è Bruce, con i suoi modi sgarbati e la sua paranoia, con la sua cieca disperazione e le sue lacrime mai piante - Jason... non puoi lasciarmi. Non così, non adesso.
Famiglia è Selina, una spalla nuda e un amore che l'ha spinta a sacrificare tutto - persino l'indipendenza di cui andava tanto fiera, perché a un cuore spezzato non serve alcuna libertà se non quella di sanguinare, di gocciolare desiderio e voglia.
"Guardiamo Amityville Horror?" suggerisce Roy "Oppure L'esorcista?"
Selina si raggomitola contro Bruce, mangiando il suo whoopie.
"Non c'è qualcosa di più nuovo?"
"Se posso, Padron Bruce, suggerirei Annabelle. È appena uscito al cinema e ne abbiamo giusto una copia qui."
Alfred inserisce il blu-ray, sedendosi al mio fianco e reclinandosi contro lo schienale della poltrona.
"Le recensioni sono entusiastiche e mi sembra il film appropriato per festeggiare la notte di Halloween."
Bruce annuisce e Selina ha già chiuso gli occhi, il volto nascosto dal bavero della vestaglia di Wayne e il respiro che si è fatto più leggero.
Tim preme il pulsante di avvio e Roy mi sorride felice.
"È bello essere a casa, vero Jay?"
Damian continua a masticare caramelle e spero gli venga una colite di tutto rispetto, ma poi si arrampica vicino a Grayson e non posso fare a meno di pensare che sì, è bello essere a casa.
Dick annuisce e non c'è bisogno di altre parole tra noi - ha già capito tutto.
Quella notte di Halloween sarà l'unica cosa che mi impedirà d'impazzire quando di Bruce non rimarrà altro che polvere e sangue.



Nota dell'autrice: il fudge è un dolce tipico americano, tipo un cioccolatino molto compatto.
Il whoopie è anch'esso un dolce tipico degli Stati Uniti, composto da due tortine di cioccolato con in mezzo una crema di marshmallows.
Bloody Mary e Lashima, per i meno esperti del fandom, sono due delle Furie dell'esercito di Darkseid.
E dopo i chiarimenti (e nella speranza di avervi intrattenuto almeno un poco) auguro a tutti un buon Halloween: Gotham non vede l'ora d'accogliervi!






   
 
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