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Autore: Seekerofdreams_    31/10/2014    13 recensioni
The maid (in italiano La domestica) è la storia di una ragazza universitaria che si riempie di marshmallow e caramelle piangendosi addosso davanti ad un pc guardando serie tv e ascoltando musica. Un giorno deciderà di cambiare tutto, ma sarà il giorno giusto per alzarsi dal letto e iniziare a vivere? La risposta la troverà in un paio di occhi azzurri. Tra figuracce, nuove amicizie, tradimenti e segreti vi narrerò la storia d'amore di Niall e Serena.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Note iniziali: Ciao dolcezze, vi rubo qualche secondo prima della lettura per darvi il link della nuova fan fiction su Liam, mi farebbe veramente piacere sentire cosa ne pensate http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2874894&i=1



.The Maid.

Capitolo 26

 



 

A tutte voi che leggete
e sognate insieme a me




Eravamo insieme, tutto il resto del tempo l'ho scordato

 

 

 

 

La gente cammina attorno a me nervosamente, l'intero dipartimento di grafica è in subbuglio per le imminenti lauree.

Ho indossato il mio vestito elegante più bello, un tubino grigio con una decorazione floreale all'altezza del petto. Continuo a maltrattare le mie povere mani senza darmi pace.

Sono sempre stata una persona piuttosto ansiosa nella vita, quindi quando il familiare dolore allo stomaco si presenta, non mi stupisco più di tanto.

Qualche minuto più tardi un professore ci invita ad entrare nell'aula magna, ci vengono consegnate le nostre tonache nere con annesso capellino, come lo chiama Niall.

Già, Niall.

Spero di vederlo tra la folla che ci aspetterà fuori durante la cerimonia.

Sono passati mesi da quando ci siamo visti l'ultima volta, complici i suoi impegni con il tour e i miei preparativi per la laurea, dal concerto in America ci siamo visti altre tre volte e sono passati quasi sette mesi.

Ho sofferto tanto la lontananza, come l'ha sofferta lui. Abbiamo passato ore al telefono, ore in video-chiamate, ma niente è come un abbraccio prima di dormire ed ora non so se sono più nervosa per la fine di questa fase della mia vita o perchè non so se lui ci sarà o meno.

Negli ultimi giorni non mi ha dato una risposta concreta, anzi ha sviato più volte la conversazione e così eccomi qui, cercando di respirare, mentre cerco Will pochi passi dietro di me e gli sorrido.

Il presidente della facoltà sta tenendo uno dei suoi noiosissimi discorsi su quanto la facoltà sia orgogliosa degli studenti di quest'anno e tutte quelle cose che si devono dire durante una cerimonia di questo tipo.

Io sto sentendo caldo e non riesco a stare ferma per più di due secondi nella stessa posizione, mi guardo intorno con occhi attenti mentre veniamo chiamati sul piccolo palco allestito per l'occasione.

Ci vogliono esattamente due minuti, il tempo di prendere posizione e alzare il viso verso la platea per accorgermi di lui.

Sento una fitta allo stomaco e sorrido, esiste qualcuno più bello di lui?

Ha i capelli leggermente scompigliati, gli inseparabili occhiali da sole e un sorriso in volto appena si accorge del mio sguardo su di lui.

Alza una mano teneramente e io mi apro in un sorriso ancora più grande. Ha una camicia azzurra sopra dei pantaloni eleganti, è perfetto.

Mi muovo come se non avessi altro da fare nella vita che andare da lui, ho fretta di finire tutto, non mi importa niente di quello che sta succedendo accanto a me, anche se so che dovrei prestare attenzione ma non ce la faccio. Quando il rettore finisce di parlare, c'è qualche minuto di smarrimento, poi è tutto un “congratulazioni” a destra e sinistra.

E vado di fretta anche qui, abbraccio Will qualche secondo poi lo lascio tra le braccia della sua famiglia e mi affretto a sorpassare gente per raggiungerlo.

Mi fermo a qualche passo da lui e il cuore batte forte, fortissimo in petto. Qualcuno deve averlo riconosciuto perchè posso vedere i flash susseguirsi sul suo volto ma non se ne cura, porta gli occhiali sulla testa e mi sorride.

Cammina lentamente fino a raggiungermi e se possibile il suo sorriso diventa ancora più grande.

“Sono orgoglioso di te” è questa la prima cosa che dice e io, con gli occhi velati dalle lacrime, mi butto tra le sue braccia aperte che non tardano a stringersi intorno al mio corpo.

Casa. E' questo che respiro affondando la testa nel suo petto, sorride e respira a pieni polmoni l'odore dei miei capelli e “Mi sei mancata così tanto” dice.

“Anche tu amore, anche tu!” dico lasciandomi cullare fino a quando una voce conosciuta mi arriva alle orecchie.

Mi stacco imbarazzata voltandomi verso il relatore della mia tesi e porto una ciocca dei miei capelli castani dietro l'orecchio.

“La lascio festeggiare, volevo solo ricordarle che in settimana potrebbe ricevere delle telefonate di lavoro se qualcuna delle agenzie a cui abbiamo mandato il curriculum la riterrà interessante, si tenga libera” dice porgendomi poi la mano che stringo prontamente.

“Certo, la ringrazio ancora!” dico prima di vederlo accennare un saluto e scomparire dalla nostra vista.

Rimango qualche secondo a fissare il punto dov'è andato via e poi mi giro sorridendo verso il mio ragazzo, faccio in tempo a stringere la sua mano che mi ritrovo avvolta dall'abbraccio di mia madre.

Mi sono perfino dimenticata la mia famiglia! Sono un caso disperato!

Ricambio l'abbraccio mentre vedo Niall sorridere accanto a me. Abbiamo parlato spesso di un viaggio per incontrare la mia famiglia, ma come sempre non siamo riusciti a fare nulla.

Spero che d'ora in avanti le cose si aggiustino perchè non credo di farcela senza di lui, questi mesi sono stati insopportabili.

“Auguri tesoro” mi dice mia madre prima di lasciare il posto all'abbraccio di mio padre.

Mi lascio stringere anche da mia sorella e un lieve imbarazzo cade quando sorridendo mia madre guarda Niall.

“Ecco... si” dico grattandomi la nuca mentre Niall scoppia a ridere e scioglie tutti dall'imbarazzo.

Perchè quando Niall ride riscalda la vita delle persone e su questo non ci sono dubbi.

“E' un piacere conoscerti” dice mio padre sorridendogli.

Lui ricambia la stretta prontamente e a giudicare dal modo in cui la sua mano trema quando torna lungo il suo fianco, quello che sta passando dev'essere peggio di tutte le prove affrontate con la band. Così gli stringo la mano e gli sorrido, i miei genitori e mia sorella lo fanno sentire a suo agio immediatamente, così quando gli propongono di venire a pranzo con noi per festeggiare lui accetta volentieri e io tiro un sospiro di sollievo.

“E' un problema se viene anche Basil? Non posso andare in giro da solo...” dice mortificato e io scuoto la testa.

“Scherzi? L'avevo messo già in conto!” risponde mia madre per me.

La guardo sorpresa e lei si giustifica subito con un “Ho fatto qualche ricerca!” alzando le spalle.

Guardo mia sorella scuotendo la testa e “Da quando sa usare internet?” le chiedo scatenando le risate di tutti.

Così ci siamo ritrovati venti minuti dopo ad entrare in un ristorante elegante con un tavolo prenotato per noi. Niall di certo non passava inosservato e forse è anche grazie a lui che siamo riusciti a pranzare con uno dei vini più costosi del menù, offerto gentilmente dalla casa.

“Dovrò lasciargli qualche autografo!” dice Niall mentre aspettiamo l'arrivo della prossima portata.

Annuisco mentre lui poco dopo intavola una discussione sul calcio con mio padre e Basil.

Li guardo sorridendo prima di intromettermi nella conversazione di mia madre e mia sorella e farmi raccontare gli ultimi pettegolezzi del mio paese di nascita.

Vengo interrotta dal suono del mio telefono che mi avvisa dell'arrivo di un messaggio.

 

Da: Liam

Ciao Dottoressa!

Volevo farti gli auguri per questo traguardo, ci vediamo presto te lo prometto!

Ti voglio bene Sere, sono contento di averti conosciuto!”

 

 

Sorrido con le lacrime agli occhi catturando l'attenzione del tavolo e “Tutto bene?” chiede Niall avvicinandosi a me. Annuisco.

“E' Liam che mi fa gli auguri” dico prima di digitare velocemente la risposta.

“Ok” dice accennando un sorriso.

“Nì” dico poggiando la mano sulla sua gamba “...esisti solo tu” dico.

Sorride voltandosi poi a guardarmi e sembra un bambino.

Gli scompiglio leggermente i capelli e borbotta qualcosa prima di catapultarsi sulla fetta di torta che la cameriera, troppo gentilmente per i miei gusti, appoggia davanti a lui.

“Vedi, sono io quella che dev'essere gelosa!” dico rubandogli una fragola.

“Non devi, io mi faccio rubare il cibo solo da te!” dice aprendosi in uno dei suoi sorrisi mozzafiato.

Annuisco e in fondo so che quello è uno dei suoi modi per dimostrarmi il suo amore.

“E' arrivato il momento dei regali!” dice mia madre porgendomi una busta e un pacco.

Scarto ansiosa, strappando la carta rossa e trovandomi la scatola di un nuovo computer, sorrido ringraziando i miei. Qualche giorno fa il mio vecchio pc mi ha abbandonato quindi direi che il regalo è più che giusto. Mia sorella mi regala una bellissima penna con cui “Ci firmerai il tuo contratto di lavoro” dice.

L'abbraccio stretta prima di fare lo stesso con i miei genitori e dentro di me mi riprometto di impegnarmi per renderli orgogliosi.

Mi risiedo accanto a Niall e lui annuncia che il suo regalo era troppo grande per portarselo dietro così me lo darà più tardi.

“Cos'è?” gli chiedo curiosa stringendo il suo braccio.

“Non te lo dirò” dice ridendo.

“E dai Nì” dico sbattendo le ciglia.

“Non ci provare, non mi comprerai!” dice risoluto e io sbuffo incrociando le braccia.

“Dai, se è una sorpresa non insistere” dice mia madre e io la guardo imbronciata.

“Tu dovresti essere dalla mia parte mamma!” dico scuotendo la testa mentre Niall ride ancora.

E credo che potrei innamorarmi di questo suono ancora e ancora, senza stancarmi mai.

“Bisogna sempre ascoltare la mamma” dice lui trattenendo un sorrisino.

“Si, va bene” dico accontentandolo e mentre tutti tornano a parlare, mi avvicino all'orecchio per sussurrargli un “Dopo me la paghi biondino”.

“Non vedo l'ora” dice a bassa voce per farsi sentire solo da me. Mi affretto a prendere il bicchiere e bere un sorso di vino per nascondere il rossore e poi lascio che la sua mano copra la mia sul tavolo beandomi del suo calore.

 

 

Pov di Niall

 

 

Tu sei lei e lo sei sempre stata

 

 

 

Saluto con un abbraccio la sua famiglia e mi infilo in macchina concedendo a Serena qualche minuto da sola con i suoi. Li abbiamo accompagnati al loro hotel che sono quasi le quattro del pomeriggio, il resto della giornata ho voglia di passarla con la mia ragazza e in realtà ho già in mente tutto.

La porta accanto alla mia si apre e Serena saluta un'ultima volta con la mano prima che Basil sfrecci per strada.

“Allora... dove andiamo di bello?” chiede sorridendo.

“Mmh, potrei dirtelo, ma poi dovrei ucciderti!” dico ridendo.

“Oh...” dice sorridendo “...fa parte della sorpresa?”

“Fuochino” dico io muovendo la mano per indicarla che c'è quasi.

Ci lasciamo Londra alle spalle e la vedo spremersi per arrivare ad una conclusione e indovinare la sorpresa. Mi viene da ridere e così mentre continua a parlare, parlare e parlare le tappo la bocca con la mia. La sento sussultare mentre Basil ride alzando poi il divisorio oscurato tra noi e lui. Sento distrattamente la musica provenire dalle casse e mi appunto mentalmente di dare una pacca sulle spalle di Basil all'arrivo.

“Era un modo carino per dirmi di stare zitta?” chiede staccandosi leggermente.

Annuisco prima di chiudere gli occhi e lasciarmi andare verso di lei. Si tira indietro fino ad appoggiarsi contro la portiera dell'auto, non ho intenzione di fare nulla visto che siamo in macchina con un'altra persona ma ho intenzione di rimanere stretto a lei per il resto del viaggio.

Così allungo gli schienali indietro in modo che possiamo stenderci e “Vieni qui” dico indicandole il petto. Non se lo fa ripetere due volte e si accoccola contro il mio corpo. Chiudo gli occhi beandomi del calore della nostra pelle a contatto, sono stati lunghi questi mesi senza vederci quasi mai, eccetto rare occasioni, e quelli che dicono che la lontananza rovina i rapporti non hanno ragione, è difficile si, ma è in grado di farti capire se l'altra persone la ami veramente o no.

E io la amo, ho aspettato così tanto per avere qualcuno con cui condividere la mia vita che mi sembra surreale stringere un corpo caldo tra le braccia, eppure mi sento bene, mi sembra che accanto a lei non mi manchi nulla e cos'è questo se non amore?

Non è amore alzarsi la mattina e sperare di vederla girare per casa con la tua maglia addosso?

Non è amore chiudere gli occhi e desiderare un suo bacio?

Non è forse amore quando il cuore ti batte veloce all'udire la sua voce?

La amo.

La amo così tanto che a volte sembra faccia male.

“Stai bene?” mi chiede.

“Si, piccola, sto bene” dico lasciandole un bacio tra i capelli.

Le accarezzo dolcemente la schiena e lei si lascia sfuggire un gemito di apprezzamento.

“Grattini” sussurra e io alzo gli occhi al cielo, mi ha incastrato.

“Dai, li voglio io i grattini” dico staccandomi da lei e voltandomi di schiena.

Lei ride e mi fa il solletico prima di riempirmi di insulti perchè “Con quegli occhi da cucciolo non riesco mai a dirti di no”.

Scoppio a ridere e mi lascio coccolare dalle sue mani calde.

 

 

Arriviamo a destinazione che sono ormai le sei, siamo in estate e il sole è ancora alto in cielo, così quando Serena mette piede fuori dall'auto i colori accesi dei fiori e il riflesso dell'acqua le fanno chiudere gli occhi. Sbatte più volte le palpebre prima di rendersi conto della casa dietro di lei. E' completamente di legno, una veranda con un dondolo ci donano una visuale perfetta sul lago alle nostre spalle.

“E' bellissimo” dice lei fermandosi ad annusare un fiore dal vaso accanto ai pochi gradini che ci dividono dall'ingresso.

“Ti piace?” chiedo e lei annuisce vigorosamente.

“Bè, sono contento perchè questo è il tuo regalo di laurea!” balbetto un po' mordicchiandomi le unghia per paura della sua reazione.

“Cosa?” dice guardandomi con gli occhi sgranati “Io... non... è troppo Niall!” dice guardandosi intorno.

Prendo un respiro e “Ho voluto fare un regalo alla mia ragazza quindi accettalo e basta” dico alzando di poco il tono di voce.

“Ma...” prova a dire ma io abbasso lo sguardo ferito e questo sembra farla zittire.

“Grazie” dice infine.

“Eh?” dico alzando gli occhi su di lei.

“Ho detto grazie, per il super regalo!” dice sorridendomi.

Si avvicina abbracciandomi forte “Sai che non mi piacciono i regali costosi, non voglio sembrarti un' approfittatrice, non sto con te per i soldi ma so che è importante per te quindi grazie” dice sorridendomi.

“Ma non mi hai chiesto niente tu, sono io che voglio farti un regalo come si deve, posso permettermelo, non hai letto che sono tra i più ricchi d'Inghilterra?” dico facendola ridere.

“Non sei solo la mia ragazza, la mia donna, sei parte di me Sere... non voglio essere sdolcinato ma voglio veramente donarti la vita da principessa che meriti”.

Le accarezzo dolcemente la guancia destra e la vedo alzare gli occhi al cielo per trattenere le lacrime.

“Meno male non volevi essere sdolcinato” dice sorridendo prima di abbracciarmi.

Restiamo fermi l'uno nelle braccia dell'altro, in silenzio, per minuti interminabili. Poggio il mento sulla sua spalla e chiudo gli occhi, intorno a noi c'è una quiete quasi paurosa, si sente solo il lieve rumore dell'acqua e qualche cinguettio, per il resto si respira solo pace.

“E' bellissimo qui” dice staccandosi e prendendomi per mano.

“Andiamo a vedere la casa?” dice sorridendo e io annuisco, faccio cenno a Basil che può tornare a casa e lui sorride facendo un cenno di saluto con la testa.

“Oh, rimaniamo soli soletti?” chiede sorridendo.

“Mh” annuisco “Domani torna a prenderci” aggiungo poco dopo.

“Domani? Ma io non ho niente da mettere oltre il vestito che ho addosso!” dice preoccupata mentre apro la porta.

“Chi ha detto che ti servono i vestiti?” dico malizioso facendola arrossire.

“Oh... bè... se la metti così!” dice sorpassandomi e guardandosi attorno meravigliata.

Anche l'interno della casa è completamente in legno, un camino in pietra fa da padrone al piccolo salottino, il divano e le poltrone disposte a formare un piccolo rettangolo senza un lato lungo, il tappeto rosso al centro e un tavolino basso dove già sogno di poggiarci il cibo e godermi le partite al maxi schermo appeso alla parete, che stona forse un po' con il resto dell'arredamento, ma l'ho voluto a tutti i costi!

“Dio, è bellissima!” dice entusiasta girando poi a guardare la cucina, anch'essa di legno chiaro e già la immagino tra i fornelli.

“Oddio il frigo è pieno! Hai pensato a tutto eh?” dice ridendo.

Annuisco mentre lei mi trascina per il resto della casa, ci sono due stanze da letto, entrambe arredate e pronte, un bagno e un ripostiglio.

“Oh mio Dio!” esclama aprendo la porta finestra sul giardino.

Le piante fanno da padrone in ogni angolo e ammetto che ho amato posizionare una panca per mangiare all'ombra di un salice piangente.

“E' perfetta amore, perfetta!” dice baciandomi dolcemente.

La avvolgo tra le braccia e la faccio girare, ride e chiudo gli occhi per registrare quel suono nella mia testa, forse è stata una delle cose che mi è mancata di più di lei.

“E ora che si fa?” chiede allegra.

“Possiamo fare una passeggiata lungo il laghetto!” propongo e lei sembra accettare volentieri, così qualche minuto dopo ci ritroviamo a chiudere la porta di casa e attraversare il vialetto mano nella mano.

 

 

Pov di Sere

 

 

A te che hai preso la mia vita e ne hai fatto molto di più

 

 

Il leggero venticello mi fa chiudere leggermente gli occhi, stringo le dita intorno alle sue e mi sembra di non essere mai stata così felice in vita mia. Niall mi ha reso una persona migliore, già da prima di incontrarlo e ora essere al suo fianco sembra qualcosa di così grande. Ho avuto paura di perderlo, ogni giorno da quando ci siamo messi insieme e non perchè non mi fido di lui, assolutamente, ma ho paura che qualcuno o qualcosa possa portarmelo via. La fama, il successo, un'altra donna, le fan, la casa discografica, i manager.

Eppure è qui e io sto bene, ma bene dentro. Mi sento come rinata ogni volta che mi è accanto, ogni volta che mi sfiora, ogni volta che mi sorride, ogni volta che mi parla.

“Comunque non hai bisogno di sforzarti tanto” dico rompendo il silenzio.

“Di fare cosa?” mi chiede mentre ci avviciniamo ad un piccolo molo.

“Hai detto prima che vuoi darmi la vita da principessa che merito, ma Niall...” dico fermandomi al centro del ponticello di legno e posizionandomi davanti a lui “...io mi sento una principessa ogni volta che sono con te, quindi l'unica cosa che puoi fare è non andartene da me” dico abbassando lo sguardo.

“Non andartene via Niall” sussurro ancora.

Apre la bocca per ribattere ma poi mi tira solo verso di lui.

“Piccola mia” sussurra piano sulle mie labbra prima di baciarmi dolcemente.

“Sono qui, non ho intenzione di andare da nessuna parte, prima dentro casa ho immaginato di svegliarmi e trovarti con me tutti i giorni e non perchè ti sei fermata a dormire da me ma perchè condividevi la casa con me, quindi non pensarci neanche che voglio andare via, ok?” dice accarezzandomi i capelli e io annuisco.

“Prima di tornare qui ho parlato con Harry sai?” mi dice.

Io gli faccio cenno che può proseguire e lui si morde il labbro inferiore.

“Io...voglio che tu capisca che per me che non ho mai avuto una relazione seria non è semplice vivermi le cose, la nostra storia per me è tutto, in questi mesi ho parlato più volte di te che scritto canzoni, ok potrei aver scritto canzoni pensando a te ma non è questo il punto, il punto è che una sera sono entrato in camera di Harry e dal nulla gli ho detto... voglio vivere con lei” dice guardando il sole all'orizzonte, ormai tramontare.

Il mio cuore ha un tuffo al sentire quelle parole, ma rimango in silenzio per farlo continuare.

“Lui mi ha fatto stendere accanto a lui e mi ha abbracciato e ha iniziato con frasi tipo... il mio piccolo Niall è cresciuto e bla bla bla...” dice scimmiottando la voce di Harry e io mi lascio sfuggire un sorriso.

“Il punto non è nemmeno questo in effetti” dice più a se stesso che a me.

Prende un respiro e si gira verso di me “Il punto è che non mi interessa se stiamo insieme da un giorno, nove mesi, due anni o da sempre, io voglio trovarti a casa quando torno, voglio sapere che sei lì quando parto, voglio viverti ogni giorno!” dice dolcemente.

Il cuore è ormai partito per un viaggio tutto suo e non credo di riuscire a farlo smettere.

“Mi stai chiedendo di andare a vivere insieme Niall?” dico guardandolo.

Non mi risponde, ma si morde le unghie come fa di solito quando è nervoso, così faccio qualche passo verso di lui e guardandolo negli occhi “Ecco... perchè se tu lo facessi io ti risponderei di si!” dico.

E i suoi occhi luminosi e grandi sono carichi d'amore e continuerò a ringraziare Dio ogni giorno della mia vita per avermi dato la possibilità di averlo nella mia vita, perchè mi ha preso per mano e ha portato colore e gioia nel mio mondo.

Il bacio che viene dopo è un bacio consapevole e carico d'amore e aspettative, quando ci stacchiamo parte a raffica a parlare di quello che faremo in futuro e questo mi fa dedurre che ha pensato di chiedermi di vivere insieme da un bel po' e non posso far altro che sorridere.

“Tu cosa farai adesso? Con il lavoro intendo!” chiede.

“Ho mandato già qualche domanda tramite l'università, aspettiamo qualche risposta!” dico scrollando le spalle.

“Vedrai che ti chiameranno, per il momento allora possiamo restare qui, che ne dici?” chiede speranzoso.

“Ma non abbiamo niente qui Nì” dico.

“Domani torniamo in città, parleremo anche con i tuoi se vuoi, poi prendiamo le cose che ci servono per le vacanze e torniamo a rilassarci qui, dobbiamo vedere anche i ragazzi, mi ammazzano altrimenti” dice serio.

“Quindi questa è la casa delle vacanze?” chiedo sorridendo.

“Mmh, si... mi piace l'idea di venire a rilassarmi qui quando non ho impegni!” dice dolcemente.

E io annuisco, forse sono un po' spaventata da tutte queste novità, ma a chi non fa paura fare dei cambiamenti nella propria vita?

“Ora che ci penso ci servirà una domestica” dice di punto in bianco.

“Stai scherzando spero?” dico guardandolo male e lui scrolla le spalle.

“Inizia a correre Niall” dico mentre lui ridendo sfreccia verso casa e io con qualche secondo di ritardo lo seguo determinata a fargli del male.

“Scherzavo amore, sarai sempre e solo tu la mia inimitabile dom!” dice ridendo sulla porta di casa nostra.



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Credo che ogni parola sia superflua ora, ho scritto questo capitolo con tutto il cuore e l'amore per i Siall di questa storia, sono stati parte di me e spero anche un po' parte di voi che mi avete seguito fin'ora. Ormai manca solo l'epilogo per finire e riserverò a quello tutti i ringraziamenti ma mi sembra doveroso dire un grande, grandissimo GRAZIE alle ragazze del mio gruppo facebook "Il Cielo d'Irlanda è dentro di te", senza di voi sarebbe stata molto più dura scrivere!
Spero che questo finale non vi abbia deluso e anzi, spero di avervi tramesso anche una sola, banalissima emozione.
Nei capitoli precedenti c'è stato un calo di recensioni, non so se è perchè la storia non piaccia più o per colpa mia... ho ritardato un pò nel postare (OPS), però spero di leggervi e non per fare numero eh! Ma perchè in ogni cosa che scrivo ci lascio un pezzo di me e mi piacerebbe veramente sapere cosa ne pensate...! :)
Un abbraccio fortissimo,
Serena.

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