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Autore: _Riri_Sunflower_    31/10/2014    4 recensioni
Cristina Yang è in Svizzera da una settimana e in una fresca serata non può fare a meno di pensare ai suoi amici di Seattle. In particolare, non può non pensare a Owen, il suo amore.
Songfic partecipante al SONG-FIC'S CONTEST #in love
Canzone: I will always love you - Whitney Houston
Genere: Introspettivo, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cristina Yang, Owen Hunt
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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Ero partita da meno di una settimana e ancora non ero riuscita a sentire la mia migliore amica. Avevo voglia di sentirla, di chiederle come stava Derek, sapere come stavano i suoi figli. Anche se non l’avrei mai ammesso, volevo sapere come stava Owen. Nonostante ci fossimo lasciati più volte, io l’amavo.
Questo era uno dei motivi per cui ero partita per la Svizzera: non me ne fregava niente se il posto mi era stato dato da Burke, ma dovevo andarmene da Seattle. Ne avevo passate tante in questi anni da specializzanda, e per quanto amassi lavorare al Grey Sloan Memorial, avevo la necessità di cambiare aria.

Vivevo ancora in albergo, non avevo ancora avuto la possibilità di trovare una casa; guardavo fuori dalla finestra della mia camera e cercavo di immaginare cosa stesse succedendo in quell’ospedale. La mia mente mi portò subito al pronto soccorso in cui lavora Owen: un incidente, un trauma, lui che dava ordini di quali esami fare prima e quali dopo…
 

 
If I
Should stay
I would only be in your way
 

Ricordavo il nostro primo incontro alla perfezione: ero scivolata sul ghiaccio e una stalattite mi si era conficcata in corpo. Lui era lì, mi ha soccorso e me l’ha tolta senza problemi, come se fosse la cosa più naturale del mondo.
Anche lui era ferito, dovevo fargli l’anestesia per cucirgli la gamba ma mi dimostrò quanto la sua soglia del dolore fosse alta. Ne rimasi affascinata, sicura di non aver mai incontrato in vita mia una persona come lui. Poi, subito dopo, mi baciò. Quel bacio mi fece girare la testa da quanto fu meraviglioso. Nessun paziente prima di allora si era comportato in quel modo, si limitavano agli abbracci e alle lacrime di gioia quando dicevo loro che l’operazione era andata bene.

Owen Hunt era un ottimo chirurgo, la persona più meravigliosa che avessi potuto incontrare. La paura che provai quando seppi che gli avevano sparato alla spalla e io non potevo salvarlo perché stavo già operando Derek. Credetti di impazzire in quel momento…
 

 
So I’ll go
But I know
I’ll think of you every step of
The way
 

Il nostro matrimonio a casa di Meredith mi fece capire quanto ero pazza di lui in quel momento. Una piccola cerimonia in casa, una festa tra amici, io e Owen sposati. Avevamo deciso di non portare anelli per via del nostro lavoro, li avevamo indossati solo per quell’occasione; non sapevo neanche se mi stavano bene. Posai la tazza di caffè sul cornicione del balcone e guardai le montagne innevate, per quanto l’illuminazione della città potesse permetterlo. Mi piaceva quel posto, ma sentivo la mancanza dei miei amici, di Owen…
 

 
And I…
Will always
Love you, oohh
Will always
Love you
You
My darling
Mmm-mm
 

Non ho mai detto di non amarlo. Anzi, lo amavo anche fin troppo. Evitavo di chiedergli della guerra, avevo capito fin troppo bene che era difficile per lui parlarne. Teddy stessa mi aveva sconsigliato di fare domande: sapeva meglio di chiunque altro cosa aveva provato, c’era anche lei.
Ripresi la mia tazza e bevvi pensando a quanto fosse differente la vita in Europa da quella negli Stati Uniti. Owen mi mancava più di ogni altra cosa. Anche Meredith, chiaro, ma più passava il tempo, più capivo quanto stavo bene con lui.
I miei ultimi giorni a Seattle erano stati particolari, Owen aveva reso le mie notti speciali. Tutto quel sesso da semplici “amici” era il miglior addio che potessimo darci. Anche se lui non approvava la storia dell’aborto, sapevo che potevo contare su di lui.
 

 
Bittersweet
Memories
That is all I’m taking with me
So good-bye
Please don’t cry
We both know I’m not what you
You need
 

Voleva diventare padre e io glielo avevo negato: già una volta ero rimasta incinta e lo avevo perso per altre cause e mi ero ripromessa che non sarebbe più successo. A quanto pare mi sbagliavo. Non era prevista, né la prima né la seconda gravidanza, entrambe interrotte. Chi poteva assicurarmi che avrei cresciuto quel figlio nel migliore dei modi? A pensarci adesso, mi pentivo di averlo fatto, ma lui mi aveva tenuto la mano per tutti il tempo…
 

 
And I…
Will always love you
I…
Will always love you
You, ooh
 

Avrei dovuto scrivergli? Ma cosa gli avrei detto, che mi mancava e volevo vederlo? No, dovevo resistere… Avevo messo sulla mia scrivania in ufficio una nostra foto, ricordo del nostro amore intenso. Questa mattina mi ero ritrovata a guardarla con nostalgia; i nostri baci rubati, il nostro luogo segreto in cui ci rifugiavamo quando qualcosa andava male. Mi mancava ogni singola cosa di noi.
Iniziava a fare freddo, nel cielo le stelle brillavano diventando le protagoniste della notte. Avevo finito il caffè e guardai la tazza vuota con i rimasugli della bevanda sul fondo. Rientrai nella mia stanza e chiusi accuratamente la doppia finestra, tirai le tende e lasciai la tazza sul tavolino vicino all’ingresso. Da quando ero partita ancora non avevo chiamato Meredith. Con i fusi orari non ci avevo mai capito molto, così decisi di lasciarle un messaggio vocale.

Presi il telefono e feci scorrere le varie voci nella rubrica, ma andai oltre alla M e mi fermai alla O, Owen. Solo al pensiero di lasciargli un messaggio in segreteria mi tremarono le dita: senza rendermene conto premetti il tasto di chiamata e sentii la sua voce risuonare nella cornetta del telefonino. «Segreteria del dottor Hunt. Lasciate un messaggio e vi richiamerò.» Semplice ed esaustiva. Il problema maggiore veniva adesso: cosa diavolo gli avrei detto? Non sapevo che ore erano in Svizzera, non sapevo che ore erano a Seattle, non sapevo nulla. Rimasi in silenzio per qualche secondo e iniziai a dire qualche parole a caso.
«Owen, ciao. So che non ti aspetti una mia chiamata, ma… ma volevo sapere come stavi. Da quando sono qui non ho ancora avuto tempo di sentire nessuno. Meredith come sta? E Derek? Io… mi trovo bene qui, ma non è il Grey Sloan. Quel posto era come la mia casa… Solo che io non ci dormivo come faceva Callie. Lo sapevi che Callie per un periodo dormiva in ospedale? Webber l’ha beccata una notte che ballava in mutande. Dio, non riesco a immaginarmi la sua faccia! Richard sta bene? Il dottor Burke prima di me ha fatto un ottimo lavoro, non posso lamentarmi.» Ma che diavolo stavo dicendo? Tentai di rimediare come meglio potevo. «Sai una cosa? Fai finta che questo messaggio non te l’abbia mai lasciato. Scusa.» e chiusi la conversazione.
 

 
I hope
Live treats you kind
And I hope
You have all you’ve dreamed of
And I wish you joy
And happiness
But above all this
I wish you love
 

Perché non riuscivo a dire alle persone quello che provavo? Avrei dovuto dirgli subito che l’amavo ancora, che mi mancava e che avrei voluto che venisse a trovarmi. Non ero mai stata una fifona, ma in questo caso lo ero, tanto. Dovevo convincermi a dire quelle semplici parole, ma sapevo meglio di chiunque altro che non avrei mai potuto fare felice Owen. Litigavamo spesso, facevamo pace e molte altre cose: avevo sopportato anche il tradimento da parte sua, ne avevamo discusso un giorno intero, ma l’avevo superato. Quando avevamo divorziato ero stata male, ma nonostante tutto sapevo che era la cosa giusta da fare, e non solo per il fatto che la compagnia aerea non avrebbero potuto rimborsarci dopo l’incidente.
 

 
And I…
Will always love you
I…
Will always love you
And I…
Will always love you
I…
Will always love you
 

Ti amo, Owen. Non riuscirò mai a dirtelo di nuovo e spero vivamente che la vita ti riserbi qualcuno degno di essere tua moglie. Ti amerò sempre, ma non siamo destinati a stare insieme. Rischieremmo di odiarci e non voglio che questo accada. Tu vorrai dei figli e te li negherò sempre; non voglio essere una di quelle madri che pensa solo alla carriera quando ha una famiglia. Non voglio neanche essere una donna che lascia il lavoro per accudire i figli. Questa non sono io, non lo sarei mai stata. Una volta avevo sognato tutto questo, ma più che un sogno mi sembrava un incubo. Io ero Cristina Yang, non una donna che aspirava a diventare mamma. Seppure con rammarico, Owen l’aveva capito e accettato. Per questo motivo lo avevo incoraggiato a uscire con altre donne, ma lui mi fece capire con dei giri di parole, che la sua donna ideale ero io. Eppure non potevo renderlo felice come voleva: lui per me si era sacrificato molte volte, ma io? Io pensavo solo a diventare un ottimo cardiochirurgo.

 
I, I will always love
You…
I will always love… youuu
Darling I love you
I’ll always
I’ll always
Love
You
Oooh
Ooohhh
 

Questo è quello che mi ha fatto andare avanti, ma mi rendo conto che non gli ho dato abbastanza e me ne pento amaramente. Chissà se gli mancavo o aveva già trovato un modo per dimenticarmi. Mi sdraiai sull’enorme letto della mia stanza d’albergo e pensai ancora una volta a Owen: ricordavo ogni singolo momento passato insieme a lui, ogni emozione provata, i litigi e i baci. Non avrei mai potuto dimenticare certe cose, facevano parte del mio io. Chiusi per un momento gli occhi e mi immaginai con un bambino tra le braccia, lui con le lacrime agli occhi. Chissà come sarebbe andata la nostra vita se non avessi abortito, se fossi diventata madre.

Sicuramente, se non avessi avuto l’incidente aereo, saremmo ancora sposati, non avremmo litigato più volte e Mark e Lexie sarebbero ancora vivi. Aprii gli occhi e posai il telefono sul comodino accanto al letto dopo aver controllato l’ora: l’orologio segnava le quattro, ma non sapevo se avevo ancora il fuso orario di Seattle o era già quello di Zurigo. Sinceramente, non mi importava; mi coprii con la coperta e rivolsi un ultimo pensiero a Owen prima di addormentarmi esausta.
 

Mi manchi Owen Hunt, e ti amo. Per sempre.
   
 
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