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Autore: poetzproblem    31/10/2014    1 recensioni
Santana Lopez si prende cura della propria famiglia e, nel bene e nel male, Quinn—e ora Rachel—fanno parte della sua famiglia. Don't Blink Series.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Rachel Berry, Santana Lopez | Coppie: Quinn/Rachel
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Don't Blink Series'
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NDT: questa è una traduzione. Potete leggere l'originale qui oppure qui. Lasciate una recensione se vi va, così potrò tradurla e inviarla all'autrice.

Disclaimer: i personaggi di Glee non sono miei, mi piace solo giocarci...assolutamente senza trarne profitto.

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Shake It Up I Like It Dirty

by poetzproblem

 

Alright sir, sure I'll have another one it's early

Three olives, shake it up, I like it dirty

Tequila for my friend it makes her flirty

Trust me

~Bad Influence, P!nk

xox

C'è qualcosa che la eccita in un bel culo fasciato in stretti jeans di denim, specialmente quando è attaccato ad un paio di gambe mozzafiato. È la verità—Santana Lopez è una fottuta intenditrice della forma femminile. Tette, culi, fianchi, gambe, visi, braccia, polsi, caviglie, labbra—può (e lo fa) apprezzare ogni singola cosa, individualmente e come parte dell'intero. Forse ha anche un sistema per dare i voti, in un certo libriccino nero che farebbe vergognare le presentazioni in PowerPoint di Rachel Berry, non che lo ammetterebbe a voce alta.

In questo momento è seduta su uno sgabello nel suo nuovo bar preferito ad Alphabet City, ammirando la vista davanti a lei mentre la sua barista preferita sta prendendo una bottiglia di rum per prepararle un Mojito. Quello splendido culo ondeggia avanti e indietro, tirando la stoffa blu dei pantaloni, e Santana segue quelle curve perfette con sguardo famelico. L'altra ragazza si raddrizza e si volta, ed è ricompensata con una vista altrettanto invitante di seni sodi in una canottiera scollata, e dalla pelle perfetta che li circonda.

Teresa la guarda, alza al cielo i suoi meravigliosi occhi blu con aria esasperata, e posa la bottiglia sul bancone del bar prima di prendere gli altri ingredienti. Santana sorride e incrocia le braccia appoggiandole sul ripiano, guardando Teresa mentre lavora. Non è una di quelle tipe che fa il giocoliere con le bottiglie e gli shaker, ma c'è comunque un'ipnotica sensualità nel modo in cui mescola gli ingredienti.

Sono due mesi che Santana cerca di ottenere il numero di telefono di questa donna, senza aver fortuna. È solo riuscita ad avere il suo nome dopo che una delle cameriere se l'è lasciato sfuggire. Non è nulla di serio, o roba del genere—più che altro è un gioco che le piace giocare mentre assapora il miglior Mojito di Manhattan. Diavolo, non è nemmeno sicura che Teresa giochi per la sua squadra, ma la donna non le ha detto che sta giocando con l'equipaggiamento sbagliato, quindi continuerà a provarci.

Lunghe dita perfettamente curate (complete di unghie molto corte, grazie mille) fanno scivolare il bicchiere davanti a lei, e Santana esibisce il suo sorriso più seducente.

"Muchas gracias, mi hermosa."

"Mi scusi, non parlo spagnolo," risponde seccamente l'altra.

"Posso insegnarti," ribatte Santana in tono invitante.

Teresa inarca un sopracciglio scuro e si china in avanti, regalando a Santana una comoda visuale della sua scollatura.

"Sì?" domanda, chinandosi di più.

"Sì," fa eco Santana, costringendo il proprio sguardo a non scendere al di sotto del  collo di Teresa, concentrandosi invece sulla sua bocca.

"Perché non mi insegni a dire non sono interessata?" dice l'altra con un sorrisetto, prima di allontanarsi dal bar e rivolgersi ad un tipo che indossa un completo tre pezzi.

Santana ridacchia tra sé e sorseggia il proprio drink. Non è nemmeno arrabbiata. È appena passata l'una di pomeriggio di martedì, e probabilmente dovrebbe sentirsi in colpa a bere così presto, ma è la sua ultima vacanza prima di finire i corsi di base e immergersi completamente nelle materie cliniche. Ha bisogno di un po' di relax—ed ha anche bisogno di un po' di energia extra per il suo appuntamento.

Il suo appuntamento, che è stranamente in ritardo, ma va bene, perché il tempo non è un problema oggi. Il lavoro che ha trovato, trascrivere cartelle cliniche—il suo papi ha insistito che si prendesse un po' di responsabilità finanziaria—le permette di gestirsi le ore e di lavorare da casa, quindi può concedersi un po' di tempo libero, di tanto in tanto. Non che questo particolare incontro sarà il genere di svago che lei preferisce, ma ha il potenziale di essere divertente se riuscirà a premere i bottoni giusti. Più che altro, è solo incazzata che Quinn l'abbia evitata nell'ultima settimana per passare ogni minuto con…

"Berry," mormora, scuotendo la testa divertita quando vede Rachel, vestita con abito senza maniche come sempre troppo corto, che si guarda in giro esitante come se avesse paura di essere importunata. Certo, il posto non è elegante come quelli a cui probabilmente è abituata, ma non è certo una topaia. Sospirando, Santana si gira sul proprio sgabello e agita la mano, reprimendo una risata quando Rachel si stringe la borsetta al petto e si fa strada tra i tavoli occupati il più in fretta possibile.

"Scusa il ritardo," dice distrattamente, fissando con aria sospettosa lo sgabello vuoto accanto a Santana.

"Nessun problema. Mi sono tenuta occupata," sorride lei, facendole cenno di sedere prima di rivolgere distrattamente lo sguardo verso Teresa, sorpresa di vederla a fissarla con interesse. Il sorriso di Santana diventa più luminoso. Si rende conto vagamente che Rachel sta pulendo discretamente lo sgabello con un tovagliolino del bar prima di sedercisi sopra.

"Devo confessare che non so perché tu mi abbia chiesto di incontrarti qui, di tutti i posti che ci sono. Ci sono parecchi locali più carini nell'uptown," le fa notare Rachel con quel suo tono di superiorità. Santana alza gli occhi al cielo ai quei blateramenti familiari, mentre guarda Teresa che si avvicina.

"Infatti…"

"Mi scusi," la interrompe Teresa sorridendo, attirando la sua attenzione, "posso portarle qualcosa da bere?"

"Oh…uhm," Rachel si lecca nervosamente il labbro inferiore, guardando Santana, "quello cos'è?" chiede indicando il drink.

Santana apre la bocca per rispondere, ma Teresa risponde dolcemente, "Il miglior Mojito di Manhattan."

Santana sente il tono insinuante nella voce della donna, e aggrotta la fronte insospettitta.

"Prenderà una Sangria," risponde in tono incolore.

"Santana, posso ordinare da bere da sola," la avverte Rachel facendo una smorfia.

Santana inarca un sopracciglio, e Rachel sbuffa, voltandosi verso Teresa con un sorriso amichevole.

"Prenderò una Sangria, grazie."

Teresa ride, "Anche quella è la migliore di Manhattan," dice, facendole l'occhiolino, "Vino bianco, rosso o rosè?"

Rachel inclina il capo con aria pensosa, "Cosa mi consiglia?"

Teresa divora Rachel con lo sguardo, le sue labbra si incurvano con aria civettuola. Santana si sente sempre più irritata. Ma che diavolo?

"Mi sembra una ragazza da rosè," decide Teresa, e Rachel annuisce.

Una volta che Teresa si è allontanata verso il piccolo frigo dietro il bar per prendere il vino freddo e la mistura di frutti, Rachel guarda Santana con un sorriso d'intesa.

"Per questo hai scelto questo posto," dice a bassa voce.

Santana si sente arrossire fino alle orecchie, "Non so di cosa stai parlando."

Rachel apre la bocca per dire qualcos'altro, ma Teresa è di nuovo davanti a loro, facendo scivolare il bicchiere di fronte a Rachel.

"Una Sangria offerta dalla casa, per la miglior Maria che abbia mai visto."

Santana aggrotta la fronte, ma Rachel sorride deliziata, "Bè, grazie. Anche se credo che Carol Lawrence sarà sempre salutata come la migliore, visto che ha dato origine al ruolo, ma ovviamente non l'ha mai vista, quindi sono felice di accettare il suo complimento," Rachel tamburella sul proprio bicchiere con un'unghia, "e il drink."

"Di nulla. Mi chiami se ha bisogno di qualcos'altro. Il mio nome è Teresa."

Le dita di Santana stringono lo stelo del suo bicchiere al vedere quanto in fretta Rachel sia riuscita ad avere il nome della ragazza.

"Piacere di conoscerla, Teresa. Mi chiamo Rachel Berry," dice cordialmente, tendendo la mano.

"Lo so," sorride Teresa, prendendo la mano di Rachel e stringendola a malapena, ma accarezzandole il palmo con la punta delle dita mentre la lascia andare.

Teresa si allontana ancheggiando vistosamente. Rachel non sembra notarlo, invece si rivolge a Santana con un sorriso.

"Sembra molto gentile."

"Incredibile," brontola Santana, accigliandosi. "Ho cercato di attirare l'attenzione di Teresa per mesi, e tu ti limiti a parcheggiare qui il tuo culo irritante e talentuoso, a sorridere, e lei ti sta immediatamente addosso."

Rachel inarca le sopracciglia, sorpresa, poi sospira.

"Ti prego, non è interessata a me in quel modo, Santana. È solo una fan di Broadway."

Santana la guarda, con la bocca spalancata, "Wow, Berry, il tuo gaydar fa proprio schifo."

"Non è vero!" protesta Rachel, "Ho un ottimo gaydar, grazie mille."

"Eppure Quinn gli ha volato sotto per anni," ribatte Santana, sarcastica. Rachel era stata completamente ignara di tutti i piccoli indizi, e quando Quinn si era finalmente rivelata a lei, era stata comunque fottutamente cieca ai suoi sentimenti. Rachel ha la decenza di arrossire e di chinare il capo.

"Okay, ammetto di non aver colto gli indizi a riguardo, ma so che il mio gaydar funziona benissimo sugli uomini."

Santana non riesce a trattenere una risata, e si china in avanti appoggiandosi al bancone per non cadere dallo sgabello.

"Sei seria?" riesce a dire alla fine, prendendo fiato. "Sei stata con un gay per tre mesi."

"Bè, sì, ma in mia difesa devo dire che Steven negava sé stesso, ed era un attore eccezionale," si difende Rachel, mentre il suo viso non rivela nulla del suo stato d'animo—cosa che non si può dire del povero Steven.

Santana ride, "Ti prego, l'unica volta un cui l'ho visto ha passato tutta la sera a scoparsi Kurt con lo sguardo, mentre tu te ne stavi seduta vicino a lui con un vestito che non lasciava nulla all'immaginazione. Nessun uomo eterosessuale farebbe una cosa del genere."

Il viso abbronzato di Rachel diventa scarlatto per l'imbarazzo.

"Forse pensavo che fosse metrosessuale," mormora.

"O forse hai un gusto orribile in fatto di uomini," ribatte Santana, prendendo un sorso del proprio drink.

"Non è vero," protesta Rachel, cercando di fulminarla con lo sguardo, ma Santana ha affrontato persone molto più minacciose di lei. Diavolo, quattro anni di massacranti allenamenti da cheerleader diretti dalla sola e unica Sue Sylvester rendono immune chiunque a qualsiasi cosa.

Posando di nuovo il bicchiere, si volta e appoggia un gomito al bancone, tendendo una mano con le dita aperte per enumerare gli esempi della deludente storia sentimentale di Rachel.

"Jesse St. Stronzo, Finnetto, Arroganza Dan il Ripiego, Gay Steven, Charlie il Traditore, Adam Lo Stronzo Omofobico, Peter il Grande, e tre flirt i cui nomi non mi disturbo a ricordare."

Rachel la fissa in silenzio, poi fa un profondo respiro.

"Lo sai, il fatto che riesci a recitare tanto facilmente una lista dei miei ex è, francamente, un po' inquietante."

Santana alza gli occhi al cielo, "Sì, bè, sono io quella che ha dovuto ascoltare Quinn incazzarsi per tutti loro, quindi…vabbè," si stringe nelle spalle, dedicandosi di nuovo al proprio drink.

"Il fatto è che sei uscita con un sacco di cazzoni," dice con una risatina divertita all'involontario doppiosenso. Sì, forse è già un po' ubriaca.

"Pete era l'unico che fosse un minimo decente," ammette a malincuore, sapendo che era ben più che decente. Avrebbe potuto essere una storia a lungo termine, anche se lui e Rachel avevano tanta chimica quanta ce ne può essere tra un pezzo di legno e del burro di arachidi.

"Ma lui ti ha scaricata per andare a Londra, a scoparsi delle puttanelle inglesi."

Rachel stringe la mano attorno a proprio bicchiere, e la sua postura diventa più rigida, "È andato a Londra per un ruolo, abbiamo rotto di comune accordo."

"Certo," sghignazza Santana. "Comunque, di Petey non mi può fregare meno. Il punto è che Quinn è un netto miglioramento per te."

Prevedibilmente, l'espressione di Rachel si trasforma da leggermente irritata a disgustosamente deliziata in un battito di ciglia. Lei e Quinn si meritano senz'altro, con i loro nauseanti sorrisi sognanti e sguardi imbambolati.

"Su questo non discuto," sussurra Rachel con aria distante, e Santana non vuole nemmeno sapere dove la sua mente si trovi in questo momento. Okay, è una bugia. Vuole saperlo. C'è uno strano splendore che sembra circondare Rachel. Aggiungilo al fatto che Quinn non si è fatta vedere o sentire per qualche giorno, e Santana è pronta a scommettere che la sua migliore amica ha finalmente timbrato il cartellino della verginità lesbica di Berry.

Santana sa benissimo che Quinn non le darà alcun dettaglio. È ancora dolorosamente repressa quando si tratta di sesso, o almeno, di parlare di sesso.

A meno che non sia ubriaca persa—allora si scioglie un po', ma anche i discorsi causati dall'alcol sono abbastanza casti per gli standard di Santana.

Ha la sensazione che Rachel potrebbe essere un po' più interessante, se le passate esperienze in cui l'ha vista ubriaca sono una prova. Forse lo scoprirà oggi.

Rachel sta ancora sorridendo mentre prende il bicchiere e se lo porta alle labbra. Chiude gli occhi mentre fa un mormorio di apprezzamento.

"È buona," mormora compiaciuta prima di prendere un altro sorso.

"Non allargarti, mezzatacca," scherza Santana. "Non vogliamo che tu ti ubriachi prima del tuo show di stasera."

Rachel inarca un sopracciglio in una pallida imitazione della famigerata abitudine di Quinn.

"Allora non avresti dovuto invitarmi in un bar. Comunque, sarai sollevata al sapere che, nella remota eventualità che mi capiti di bere troppo, ho una sostituta estremamente competente."

Santana è siceramente sorpresa di sentire quella frase.

"Pensavo che la parola con la S fosse bandita dal tuo vocabolario."

Rachel si stringe nelle spalle, "Di recente sono stata introdotta ai," le sue labbra si incurvano in un sorriso misterioso, "benefici di avere qualcuno disponibile a sostituirmi nel caso mi  trovi…inaspettatamente indisposta."

Bè, se questo non è un eufemismo per una maratona di sesso, allora non sa che cos'altro possa essere. Santana sorride e apre la bocca per fare un commento inappropriato, ma all'improvviso Teresa è di nuovo di fronte a loro, con un sorriso seducente.

"Com'è il drink?" chiede a Rachel.

"Eccezionale. Non stavi esagerando la tua abilità," si complimenta l'altra, apparentemente inconsapevole del modo in cui Teresa la sta guardando come fosse un dolce.

Teresa si apoggia la bancone, i gomiti stretti assieme sulla superficie lucida in modo da enfatizzare due seni già impressionanti.

"Non esagero mai la mia…abilità," ripete, l'ultima parola pronunciata in tono più roco. "Posso proporti qualcos'altro? Abbiamo un menù sbalorditivo…e un paio di deliziose offerte che non sono sul menù," dice in tono insinuante, passandosi deliberatamente la lingua sulle labbra. "Posso prometterti che non sarai delusa."

Santana sente il respiro di Rachel fermarsi. Apre la bocca ma da essa non esce niente che possa assomigliare ad una parola articolata. Santana pensa di aver sentito uno squittio, e ride a bassa voce, decidendo di salvare questa povera, piccola lesbica tamburellando con un dito sul proprio bicchiere quasi vuoto, "Prenderò un altro drink."

Teresa fa un sospiro rassegnato, allontanandosi dal bancone, "Se decidi di volere qualcosa di più…sostanzioso," inclina la testa in direzione di Santana senza interrompere il contatto visivo con Rachel, "fammelo sapere."

Okay, sì, ora Santana si sente un po' offesa. Teresa volta loro la schiena per prendere il suo drink, e Santana brontola a bassa voce, "Puta."

Rachel prende un grosso sorso della propria Sangria, deglutisce a fatica, e si avvicina a Santana, sussurrando, "Forse hai ragione riguardo le intenzioni di Teresa."

"Tu credi?" risponde lei, inarcando un sopracciglio.

Teresa si volta e fa scivolare un altro bicchiere di fronte a Santana, con espressione divertita, poi fa l'occhiolino a Rachel prima di allontanarsi ancheggiando. Santana non è sicura con chi di loro due Teresa stia giocando—forse entrambe.

Rachel la segue con lo sguardo, con aria pensosa.

"Hmm, nessuna donna ci ha mai provato con me prima—bè, eccetto Quinn, naturalmente, ma questo non conta visto che era dopo che avevamo già stabilito una relazione romantica."

Santana ride, "Di nuovo…non hai nessun gaydar, Berry. Ho visto donne adocchiarti ben prima di Teresa."

"Lo trovo lusinghiero," sussurra Rachel con un sorriso timido e una sincera espressione incredula sul viso, anche adesso che sta sperimentando il successo a  Broadway e i fan che questo le procura. La situazione ricorda dolorosamente a Santana tutte le volte che lei e la maggior parte degli altri studenti (e metà del corpo insegnante) al McKinley, avevano insultato l'aspetto di Rachel, o la sua personalità, o in generale l'avevano fatta sentire indesiderabile. Si sente di merda ogni volta che ci pensa. Non aveva mai detto sul serio metà delle crudeltà che le erano uscite dalla bocca—bè, quelle sull'aspetto, comunque.

Il comportamento egoista di Rachel e i suoi frequenti attacchi di pazzia avevano meritato delle critiche.

Santana è ancora stupefatta che Rachel l'abbia perdonata per tutto questo. Non pensa che sarebbe stata altrettanto disponibile se i loro ruoli fossero istati invertiti, ma Rachel era stata disposta a lasciar andare tutto e a tenderle la mano con amicizia. China la testa e guarda nel proprio drink aggrottando la fronte, "Non incoraggiarla," mormora, cercando di coprire il proprio senso di colpa con l'irritazione.

Equivocando il suo combiamento di umore, Rachel tende una mano e gliela psosa sul polso.

"Non preoccuparti, non sono interessata alla tua barista."

Santana alza gli occhi al cielo all'idea di essere preoccupata che Rachel Berry possa sedurre una qualsiasi donna, rubandogliela—sarebbe come se un asino battesse un purosangue al gran premio—ma invece di farglielo notare, si limita a dire, "Sì, lo so. Quinn è la tua sola eccezione."

Si aspetta un cenno di assenso e un bel sorriso alla Rachel Berry, e invece vede Rachel mordersi il labbro con un cipiglio pensoso. Ritrae la mano e distoglie lo sguardo da Santana con aria colpevole.

"Io…io non so se è la mia sola eccezione."

Santana la fissa per circa cinque secondi, poi quello che Rachel ha detto acquista significato e Santana abbaia un incredulo, "Cosa?"

La sua schiena diventa rigida, e il suo stomaco si stringe spiacevolmente. Se Rachel Berry sta già avendo ripensamenti su Quinn, allora Santana tirerà fuori i rasoi. Si avvicina a Rachel, mantenendo un tono di voce basso e pericoloso.

"Senti, Berry, se hai voglia di spezzare il cuore di Quinn solo per andare in giro a scoparti degli uomini di nuovo..."

Rachel spalanca gli occhi e scuote freneticamete la testa.

"No," interrompe la minaccia di Santana. "Io non…non è…non intendevo," sbuffa frustrata, ma incontra lo sguardo furioso di Santana senza esitazione.

"Sono innamorata di Quinn, ed essere…intima con lei è," le sue guance arrossiscono, e batte rapidamente le palpebre, "È così indescrivibilmente favoloso. Ed erotico, e…"

"Okay, stai rendendo l'idea," l'interrompe Santana, sollevando una mano, e all'improvviso ricorda che ascoltare Rachel parlare di sesso nel suo tono da Rachel è sempre stato più che inquietante. Ovviamente non è affatto pentita di essersi messa con Quinn ed è tutto quello che Santana ha bisogno di sapere per poter rilassarsi di nuovo. Eccetto…

"Aspetta," le sue labbra si incurvano lentamente in un sorriso mentre pensa a quello che Rachel ha detto e il modo in cui ha reagito a Teresa, "Ti piace Quinn, ma non è la tua eccezione," chiarisce Santana, ridendo quando Rachel si morde di nuovo il labbro. "Stai cercando di dirmi che sei più safficamente inclinata di quanto credessi all'inizio?"

"Forse," ammette Rachel, stringendosi nelle spalle mentre accarezza con un dito il bordo del proprio bicchiere.

"Lo sai, visto che sono stata cresciuta da due uomini gay, sono sempre stata orgogliosa di dire che sono aperta, ma sto cominciando a capire che forse potrei aver ignorato certe inclinazioni in favore di," tace, facendo un sorriso pieno di rimpianto, "uno stile di vita più tradizionale."

Santana annuisce con aria comprensiva, "Ah, il panico gay. Già visto, già fatto."

Al liceo era andata a letto con metà della squadra di football e di hockey nello sforzo di provare che il sesso con i ragazzi le piaceva quanto quello con Brittany. Ovviamente era stato un fallimento.

Rachel scuote la testa, "Non era esattamente questo. Sono sinceramente attratta dagli uomini, e il sesso con loro mi piaceva, ma non l'avevo mai desiderato come desidero il sesso con Quinn," ammette senza apparentemente pensarci. "In retrospettiva, non posso negare di essere sempre stata attratta da lei. L'avevo solo…sublimato."

Lo sguardo di Rachel si addolcisce, e lei sospira, "È così bella, e aggraziata, e intelligente, e l'ho ammirata dal primo momento in cui l'ho vista, ma era così facile pensare che si trattasse di apprezzamento estetico, con una salutare dose di invidia."

"Quando in realtà volevi solo entrarle nelle mutande," conclude Santana con un sorriso d'intesa.

Rachel alza gli occhi al cielo, e annuisce riluttante.

"Per metterla in modo volgare…sì."

Tutti quegli anni, quei dannati sguardi, e quella frustrante tensione sessuale, e il patetico atteggiamento da cucciolo innamorato di Quinn, Santana non avrebbe dovuto sopportare nulla di tutto questo se Rachel si fosse soffermata prima ad esaminare le motivazioni della sua ossessione per Quinn.

"E ora stai pensando alla possibilità che tutte quelle donne la cui estetica hai apprezzato in questi anni possano averti titillata, ma l'hai ignorato come hai fatto con Quinn perché avevi già deciso che i tuoi progetti avrebbero dovuto includere un uomo."

Rachel la guarda silenziosamente per un attimo.

"Più o meno," dice alla fine, e il suo tono è sorpreso perché Santana sembra capire quello che ha pensato fin da quando si è messa con Quinn.

"Che c'è? Pensi che non abbia passato le stesse grane al liceo?" le chiede Santana, chiudendo gli occhi al ricordo della sua sé stessa più giovane, più stupida e più stronza.

"Ho giurato per anni che Brittany era la mia sola eccezione finchè non mi ha costretta ad ammettere che non lo era. Cioè, sì, ho fatto sesso con uomini, e occasionalmente mi è anche piaciuto, ma non era mai bello come con Britts. Pensavo fosse meglio perché, insomma, ci amavamo," dice tutto d'un fiato, stringendosi nelle spalle, sperando che Rachel le permetterà di atteggiarsi come se quella distinzione ora non le importasse più di tanto, quando entrambe sanno che non è così, "ma quello non cambiava il fatto che guardavo le altre ragazze tutto il tempo e fantasticavo di fare sesso con loro. Quando ho smesso di negarlo tutto ha avuto molto più senso, sai? Come se in cielo fosse apparso un arcobaleno."

Santana ride, anche se non era stato affatto divertente quando aveva avuto diciassette anni. Ora può apprezzare quello che Brittany ha fatto per lei, e il modo in cui la sua natura così generosa le abbia reso molto più facile ammettere tutte le sue fantasie e tutti i suoi desideri—alcuni dei quali di tanto in tanto hanno riguardato la donna seduta accanto a lei.

"Io…non ho fatto esattamente questo," confessa Rachel, "le fantasie. Mi sono solo accorta che," si lecca il labbro inferiore, sorridendo, "amo tutto della forma femminile, specialmente quella di Quinn."

Santana ride, "Ha una bella forma."

Il sorriso di Rachel scompare mentre la ragazza la fissa.

"Che c'è?" chiede, continuando a ridere, "ce li ho gli occhi!"

"Fantastichi su di lei?" domanda Rachel con espressione irritata.

Bè, dannazione. La piccola Berry è gelosa. È assofottutamente adorabile. Santana potrebbe rivelarle tutte le molteplici, spinte fantasie che le hanno tenuto compagnia prima che cominciassero a sembrarle un tantino incestuose, e invece si stringe nelle spalle e dice, "Non più."

"Santana!" ringhia Rachel, schiaffeggiando il bancone del bar, senz'altro per compensare il fatto che non puà pestare il piede in terra.

"Oh, e dai, come se fosse una sorpresa. Quinn è sexy. Io sono sexy. Saremmo state sexy assieme," e sta solo dicendo le cose come stanno, "ma non ci penso fin dal liceo. È come mia sorella adesso. Tu, d'altro canto," non finisce la frase e sorride, perché spingere i bottoni di Rachel la diverte. L'ha sempre divertita.

"Sii seria," la rimprovera Rachel aggrottando la fronte.

"Chi dice che non sono seria? Cioè, dannazione, Berry," si allontana un po' e fa scorrere lo sguardo sul corpo snello e minuto di Rachel, passandosi la lingua sui denti con aria di apprezzamento, "Se avessi pensato per un minuto che avresti potuto essere gay per qualcuno che non è Quinn, ti avrei portata a letto anni fa."

Non è una bugia. Per quanto Rachel sappia essere irritante, c'è qualcosa in lei, specialmente quando canta, che ti spinge a desiderare quello che lei ha. Santana può ammettere che aveva un debole per lei, a scuola. Non era innamorata di lei o roba del genere, aveva solo voluto fare sesso con lei almeno una volta—o forse due o tre—solo per levarsi la voglia.

Rachel la fissa, e la sua espressione irritata diventa affetto riluttante, finchè non sorride di nuovo e scuote la testa.

"Non esserne sicura, Santana. Non sarei mai stata così facile," le assicura, prendendo il bicchiere e buttando giù un altro sorso.

Santana fa un sorriso nostalgico, "Sì, lo so. Comunque non avrei mai fatto una cosa del genere a Quinn."

Almeno, non durante l'ultimo anno di liceo, quando aveva capito quando profondi fossero i sentimenti di Quinn per Rachel. Prima—bè, chissà cosa sarebbe potuto accadere se avesse affrontato la propria sessualità un po' prima, e se Rachel fosse stata più consapevole di sé stessa—o un pochino meno ossessionata da Finn Hudson.

I grandi occhi da cucciolo di Rachel sono diventati tutti umidi e inteneriti.

"Si stata una buona amica per lei. E anche per me."

Santana fa una smorfia al vedere quall'espressione strappalacrime da Bambi, "Non diventarmi sentimentale, Berry. Non è così che funziono," l'avverte, tremando al pensiero di abbracci eccessivi ed inviti ad uscire assieme per andare al centro benessere.

"Io sono l'amica con cui parli di sesso, non di sentimenti. Quindi, sentiti libera di raccontarmi le vostre acrobazie in camera da letto e sarò più che felice di darti il voto," la prende in giro sorridendo.

"Non credo che Quinn approverebbe," risponde Rachel, "altrimenti, lo farei solo per punirti per quello che Jessica mi ha detto di te."

"Mmm…Jessica," Santana fa un mormorio di apprezzamento, e il suo corpo si infiamma grazie ad un paio di ricordi molto piacevoli. Il modo in cui il corpo di quella donna riesce a piegarsi…

"Smettila di sorridere a quel modo," la ammonisce Rachel arricciando il naso. "È inquietante. Non posso credere che tu sia andata a letto con lei dopo solo un appuntamento."

"Dopo ogni appuntamento," la corregge Santana, senza smettere di sorridere, "E perché no? siamo entrambe adulte."

Santana non si vergogna di avere un sano appetito sessuale, e Jessica Foster è un bocconcino delizioso.

"Hai idea di quanto sarà imbarazzante per me se le spezzerai il cuore?" le chiede Rachel aggrottando la fronte.

Santana scuote la testa esasperata, e alza gli occhi al cielo, perché certe cose non cambiano mai. Rachel continua a pensare per prima cosa a come le azioni degli altri potrebbero danneggiarla, ma lei ormai non è più offesa. Rachel è fatta così, e una volta che l'iniziale preoccupazione per sé stessa passa, non c'è nulla che Rachel Berry non farebbe per aiutare le persone che ama. Santana sa di essere veramente fortunata ad essere una quelle persone quindi si limita a sorridere a inarcare un sopracciglio, "Ti prego, sai com'è fatta."

Jessica è una delle colleghe di Rachel, quindi dovrebbe conoscere il suo carattere meglio di chiunque altro.

"Non vuole essere legata più di quanto non lo voglia io. Non ci sono cuori coinvolti nel nostro rapporto. Solo parecchi orgasmi."

Orgasmi molto soddisfacenti, quindi Santana non ha fretta di concludere questa avventura con Jessica, ma non si illude che la loro relazione disimpegnata diventerà qualcosa di più. Anche Rachel sembra saperlo, se la preoccupazione nei suoi occhi ne è la prova.

"Davvero ti basta?"

Santana si stringe nelle spalle, "Per il momento."

Beve di nuovo, riflettendo sulla propria vita e i folli, estenunati, difficili orari che avrà per i prossimi quattro o cinque anni, prima di diventare un medico affermato. Sarebbe da masochisti dare inizio ad una relazione seria.

"Sul serio, Berry," dice quando si sente addosso lo sguardo pesante di Rachel, "Non sto cercando di finire addomesticata come te e Q. Jess e io ci divertiamo e quando non sarà più divertente, ognuna per la sua strada con un sacco di bei ricordi e zero lacrime."

Rachel sospira, "Bè, ovviamente quel genere di relazione non è qualcosa che sarei capace di mantenere, ma se funziona per te..."

"Funziona," conferma Santana, "e mi permette di ammirare bariste sexy senza alcun senso di colpa, al contrario di te."

Rachel spalanca gli occhi inorridita, "Non è vero," comincia, con voce stridula, prima di abbassare il tono, "Non la stavo ammirando," sussurra irritata. Santana ridacchia, "Apprezzavi l'estetica, allora."

Rachel arrossisce fino alle orecchie. Distoglie lo sguardo, alzando silenziosamente il bicchiere alle labbra, e Santana sa di aver ragione.

"Solo per curiosità," miagola, "Hai mai…apprezzato la mia estetica?"

Rachel arrossisce ancor di più, e borbotta nel proprio bicchiere, "Forse."

"Oh, quindi avrei potuto portarti a letto," dice Santana trionfante, indicandola.

"Nei tuoi sogni," ribatte Rachel con una risata ironica, ma le sue labbra sembrano sul punto di sorridere.

"Non mentire. Volevi un po' di gusto latino," scherza Santana, facendo scorrere le mani sulle proprie curve. "Dio, è così ovvio adesso. Mi volevi così tanto che mi hai costretta a mettere una tua foto nel mio armadietto."

Rachel ride, posando sul bancone del bar il proprio bicchiere quasi vuoto.

"È stato un gesto di amicizia," dice, fingendosi arrabbiata.

Santana sbuffa nel proprio bicchiere, "Era un grido d'aiuto. Volevi che ti portassi via a Finnsensibile e ti introducessi alle gioie del sesso lesbico. Bè, le gioie del sesso, visto che il piccolo Finny," avvicina il pollice e l'indice per illustrare l'argomento, "era un fallimento totale in quel campo."

"Non è gentile, Santana" risponde Rachel ridendo. "Finn non era così male."

"Non era neanche bravo, però."

"Bè, no," ammette l'altra stringendosi nelle spalle, "ma è stato il mio primo."

"Quindi non sapevi che c'era di meglio. Ma ora lo sai."

Rachel si avvicina, gli occhi scuri pieni di allegria, "Oh, sì," sussurra.

Oh sì, questo è senz'altro un punto per Quinn. Santana solleva il proprio bicchiere in un silenzioso gesto di omaggio, e Rachel fa per prendere il proprio, ma prima che possa raggiungerlo, Teresa gliene porge uno pieno. La ragazza gira la testa di scatto con aria sorpresa. Santana scuote la testa al vedere la totale mancanza di consapevolezza dell'amica.

"Anche questo lo offre la casa," dice Teresa facendo l'occhiolino.

"G-grazie, Teresa."

"Quando vuoi, Rachel Berry," risponde, tamburellando con un dito sul tovagliolo infilato sotto il bicchiere, prima di allontanarsi.

Rachel abbassa lo sguardo, solleva il calice e prende il tovagliolino, arrossendo, poi lo mostra a Santana.

"Incredibile, cazzo," ringhia, guardando le cifre scritte con una calligrafia ordinata sulla carta. Com'è possibile che Rachel Berry abbia avuto il numero di telefono di Teresa senza nemmeno provarci? Ovviamente quella donna non ha buon gusto—preferisce il kosher alla salsa piccante.

Un po' della sorpresa di Rachel scivola via, e la ragazza sorride mentre posa con cura il tovagliolino sul bancone e prende il nuovo bicchiere.

"Non odiarmi," dice, offrendo un sorriso di gratitudine e un cenno di saluto in direzione di Teresa.

"Okay, non dirlo mai più," ribatte Santana alzando un dito, troppo divertita per essere davvero irritata. "Inoltre, devi smetterla di apprezzare…l'estetica di Teresa."

A quella frase Rachel gira la testa di scatto, "Non lo sto facendo."

"Invece sì," le fa notare Santana.

Rachel si morde il labbro con aria colpevole, e il suo sguardo si riempie di preoccupazione.

"Non dirlo a Quinn," implora, come se guardare un po' una bellissima donna constringesse Quinn a chiudere la loro storia.

Santana esala un sospiro divertito, "Scherzi? Baby-gay Berry ottiene un numero di telefono dalla sexy barista che ho corteggiato per mesi. Pensi che andrò sbandierarlo a qualcuno? In questo secolo?"

Rachel sorride, "Ripensandoci, potrei far ingelosire Quinn vantandomene."

"Ma guardati, cerchi di essere divertente," risponde Santana alzando gli occhi al cielo. Rachel scoppia a ridere e sorseggia il proprio drink, i suoi occhi sembrano già più distratti. È veramente un peso piuma. Santana sospira, lasciando dei soldi sul bancone per Teresa prima di scivolare giù dal proprio sgabello.

"Vieni, briciola, troviamo un tavolo, e ti comprerò qualcosa da mangiare per assorbire tutto quell'alcol. Quinn sarà incazzata se ti mando a casa ubriaca."

Rachel aggrotta la fronte, "Sono perfettamente sobria, grazie mille."

La sua discesa dallo sgabello non è aggraziata quanto quella di Santana, così inciampa in avanti. Santana allunga d'istinto una mano per sostenerla, sorridendo.

"Lo sgabello è troppo alto," si difende Rachel debolmente, e Santana scoppia a ridere.

"Il pavimento è troppo alto."

"Sei alta a malapena due centimetri più di me," brontola Rachel, afferrando il proprio drink.

"Due centimetri possono fare la differenza," le ricorda Santana in tono malvagio. "Ora porta là il tuo bel culetto," indica un tavolo lì vicino, "e forse riusciamo ad avere anche il numero della cameriera."

Rachel si volta verso di lei inarcando un sopracciglio, "Sono la tua spalla, ora?"

"Bè, Quinn senz'altro non lo è più," sbuffa Santana, ancora irritata dal fatto che le sue attività del venerdì sera siano state sabotate, ora che Quinn è allegramente fuori mercato.

"Non sei altrettanto affascinante, ma sei quasi famosa, e a quanto pare a certe stronze piace," e lancia uno sguardo furtivo a Teresa.

Rachel le rivolge un sorriso luminoso, "Che cameriera vuoi?" chiede eccitata.

Santana ride al suo entusiasmo, e scuote la testa, "Siediti, Berry."

Rachel la accontenta, felice, e fa un cenno alla cameriera più vicina—una bella ragazza bionda e minuta, che le sorride e solleva un dito per comunicare che arriverà subito. Santana fa schioccare la lingua, chiedendosi se Rachel voglia davvero provare ad ottenere un altro numero di telefono. Conoscendola, lo prenderà probabilmente come un esercizio di recitazione.

La giornata di oggi si sta rivelando più più divertente di quanto Santana aveva originariamente pensato. Aveva creduto che si sarebbe annoiata ad ascoltare Rachel blaterare sulla sua vita favolosa, solo per poter cercare di capire come andavano le cose con Quinn. Sì, a volte sa essere un po' iperprotettiva nei confronti della sua migliore amica. A quanto pare non c'è nula di cui preoccuparsi, e sorride fra sé quando pensa a quanto si divertirà in futuro. Non è nella sua natura perdere l'occasione di prendere in giro le sue amiche senza pietà, e Santana sente che Rachel le darà ancora molte altre occasioni prima che la giornata finisca.

Fa un passo verso il tavolo e poi si ferma. Riflette solo per un attimo prima di prendere il tovagliolino dal bancone e infilarlo nella borsa. Di certo Rachel non userà quel numero, ma Santana non vuole che rimanga in giro. Non sta certo pensando di chiamare Teresa, ma raccontare la storia a Quinn sarà molto più divertente se potrà esibire una prova. E se Quinn deciderà di fare un salto in questo posto nel prossimo futuro, e diventare territoriale nei confronti di una certa barista affascinata ed invadente, Santana sarà lì accanto a lei. Come sempre. Santana Lopez si prende cura della propria famiglia e, nel bene e nel male, Quinn—e ora Rachel—fanno parte della sua famiglia. E mentre guarda Rachel sorridere alla cameriera e farle un cenno d'intesa, Santana sa che non vorrebbe mai che le cose fossero diverse.

  
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