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Autore: B_Regal    31/10/2014    4 recensioni
[Raccolta di One Shot indipendenti]
Dall'ultimo capitolo:
Ormai è quasi certa che sia un effetto di quel posto, non poter essere sereni.
Non che la sensazione le sia nuova, ma gli eventi di quella giornata sono stati duri persino per una come lei e ora ne sente il peso tutto insieme, come un grosso macigno sul petto che le mozza il respiro.
E’ lì fuori già da un po’ quando avverte una presenza dietro di lei e per un momento si irrigidisce, ma poi una mano calda le sfiora la guancia e quel tocco lo riconoscerebbe ovunque.
E non sa bene come succede, ma un istante dopo sta singhiozzando contro il suo petto.

SPOILER 5x12!
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Henry Mills, Regina Mills, Robin Hood, Roland
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Niente, con questa volevo solo augurarvi una felice notte delle streghe!
Io, in quanto devota a Regina, non potevo non dedicarle qualcosa! La più grande e meravigliosa strega della storia! <3

 
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Happy Halloween


"Allora, ripetimi di nuovo questa storia di.. Halloween?"
Il sindaco di Storybrooke alzó gli occhi al cielo mentre si appoggiava con i gomiti al tavolo, stando bene attenta a non sporcarsi con i resti di polpa arancione volati ormai dappertutto "Te l'ho detto, i bambini si mascherano da zombie, fantasmi e altre creature spaventose e bussano alle porte della città chiedendo dolcetti alle persone!"
".. E se non te ne danno si beccano uno scherzetto!" Precisó Roland, ridendo divertito e mettendosi in piedi sulla sedia, mentre si sporgeva per immergere di nuovo il suo cucchiaio.
Robin, comodamente seduto a capotavola, annuì senza mai staccare gli occhi dal suo operato "Fin qui ci sono, ma che senso ha?"
Il viso di Regina si contrasse in una smorfia, le braccia che si allargavano tradendo la pazienza che si stava sforzando di mantenere "E' un antica festa celtica Robin, una specie di celebrazione dei morti. Ma non chiedermi i dettagli perchè non ho studiato!"
L’ uomo non fece una piega ai segnali di insofferenza della compagna "E' solo che non vedo il nesso con questa cosa del mascherarsi!"
"Senti, non c’è bisogno che ti dica cosa pensi io di questa roba!” Rispose, sottolineando con il tono della voce il pronome personale “Ma i bambini si divertono e non posso bandire Halloween solo perché ho un trascorso da strega e non sono mai andata a chiedere caramelle in giro!” Spiegò, esasperata “Quindi potresti smetterla di farti problemi inutili e continuare a fare quello che stavi facendo?"
Robin soffocò una risata e scrolló le spalle "Stavo solo chiedendo, perché ti scaldi tanto?"
"E tu perchè non presti più attenzione a quello che stai facendo? Mi sembri un pó in difficoltà!" Constatò accennando con lo sguardo ai maldestri tentativi che l’uomo stava compiendo con il coltello.
L’ex ladro scrutò con attenzione la grossa zucca arancione che teneva davanti, due fessure triangolari a mó di occhi e una bocca solo accennata e un pó storta "Che dici! Sta venendo benissimo. Non trovi, Roland?”
Anche il bambino osservó la zucca, inclinando un poco la testa e sorrise "E' carina!"
Robin si inorgoglì a quella risposta "Hai visto?"
"Non deve essere carina, deve essere spaventosa! Ti fa paura?" Chiese Regina al bambino.
Roland scosse la testa.
"A parte che non è detto che debba essere spaventosa. E poi sull'espressione devo ancora lavorarci. Devo solo.. finire la bocca. E rifinire gli occhi, forse."
Regina sorrise divertita e con una punta di vittoria negli occhi "Cioè devi rifare tutto da capo!"
"Dovresti avere un pó più di comprensione, è la mia prima zucca intagliata! Provaci tu se sei così brava!"
"Io mi ero offerta infatti, sei tu che hai insistito!" Ribattè la donna, accigliata.
"Certo, perchè con la magia non vale. Roland vuole una vera zucca fatta a mano, vero?"
"La maestra ha detto così.." Si giustificò il bambino.
"Ma la maestra non verrebbe mai a sapere che.."
"Non se ne parla, Regina. Niente magia per la zucca di Halloween!" Concluse risoluto Robin.
"Ok, allora se non vuoi il mio aiuto non ti lamentare!"
"Non mi sto lamentando perchè non mi aiuti, ma perchè critichi il mio lavoro!"
"Lo faccio perchè ci tengo che Roland faccia bella figura a scuola!" Si difese Regina, lanciando l’ennesima occhiata scettica alla zucca sul tavolo.
"Farà bella figura anche con una zucca normale, come quella che porteranno i suoi compagni. Sai, non saró un esperto di Halloween, ma credo che lo scopo di tutto questo sia spronare i bambini a fare qualcosa di divertente con la loro famiglia.." Fece un cenno della testa verso di lei, spalancando gli occhi "la loro famiglia, Regina!"
La donna annuì ripetutamente "Ho capito!"
"Perchè allora tu non stai partecipando?" Domandò l’uomo come se fosse la domanda più scontata del mondo.
"Perchè tu non hai voluto!"
"Non ho voluto che usassi la magia, se prendessi un coltello e iniziassi a intagliare saresti la benvenuta nel gruppo di lavoro!"
Lei alzò le braccia, soffermandosi a guardare le mani e i vestiti macchiati di padre e figlio. Poteva giurare che a Roland fosse finita della polpa persino nei capelli. "No, grazie!"
"Hai paura di fare brutta figura? Eppure questo è il tuo campo, mi pare di ricordare che ti vanti di essere un ottima cuoca!"
"Appunto, io la zucca la faccio in forno, non ci disegno faccine sopra! E per la cronaca, ho intagliato zucche per Henry ogni anno e non ho usato la magia!"
"Allora ricordami di chiedergli se fossero davvero così belle. Anzi no..” Le fece il verso “Spaventose!"
Gli occhi di Regina si strinsero a due fessure, come facevano sempre quando si arrabbiava "Sei fortunato che non abbiamo un altra zucca a disposizione, altrimenti ti avrei sfidato davvero Hood!"
"Potresti sempre farla apparire con la magia!" Ribattè lui con una smorfia, tentando di nuovo di prenderla in giro.
"Papà, posso continuare io adesso?" Roland interruppe la discussione allungando la mano per ricevere il coltello. Il bambino aveva potuto svuotare l’interno della zucca con il cucchiaio ma arrivati al momento di intagliare Regina aveva preteso che fosse il padre a occuparsene, visto che non voleva che il primo Halloween di Roland fosse rovinato da una corsa al pronto soccorso.
Robin annuì, passandogli il coltello e poi prendendogli la mano con la quale il bambino lo aveva afferrato, per guidarlo “Però ti aiuto!”
“Sta attento, Roland!”
 “Sono bravo, non ti preoccupare!” Assicurò il bambino, impaziente di mettersi al lavoro “Deve essere spaventosa papà, mi raccomando!”
“Ah, adesso deve essere spaventosa? Quindi alla fine ci siamo fatti convincere, bravo!” Commentò l’uomo ostentando un tono offeso “Ma va bene, sarà spaventosa!”
Il bambino annuì soddisfatto e con la mano libera afferrò un altro coltello che allungò in direzione di Regina “Aiutaci, così sarà super spaventosissima!”
“Non abbiamo bisogno del suo aiuto Roland, dimostriamole cosa sappiamo fare da soli!” Alzò la testa dalla zucca verso Regina, regalandole una smorfia giocosa alla quale lei rispose allo stesso modo, arricciando il naso.
“Ma papà, Regina è più brava di te a fare i giochi di paura!” Spiegò Roland, alzando tranquillamente le spalle.
“Pure? Hai capito quante cose si scoprono a scolpire una zucca di Halloween! Qualcos’altro?”
Regina lasciò andare una risata decidendosi finalmente ad afferrare il coltello. Fece il giro del tavolo andando a sedersi su una gamba dell’arciere e squadrando con attenzione la zucca “Ci penso io, la tua zucca sarà così spaventosa da far scappare tutti i tuoi compagni dall’aula!”
 
 
Quando Roland scese le scale di corsa – un po’ troppo di corsa, a giudicare dagli ammonimenti di Regina dietro di lui – con una grossa tunica bianca che gli arrivava fino ai piedi e un cappuccio che gli copriva buona parte della testa, Robin non riuscì a trattenere una risata.
Il bambino iniziò a correre per il salone emettendo dei “buuu” sconnessi e agitando velocemente le braccia.
“Non senti anche tu questi rumori, Robin?” Regina si era fermata sulla soglia della porta e osservava la scena divertita “Non capisco da dove vengano!”
“Non ne ho idea, non vedo nessuno qui!”  L’ uomo le resse il gioco, guardandosi attorno con finta area preoccupata “Eppure sento anche io degli strani suoni!”
“Sono io papà!!” Nel momento esatto in cui si tolse il cappuccio dalla testa, Roland iniziò a ridere “Sono un fantasma!” Esclamò saltellando soddisfatto per la riuscita dello scherzo.
“Roland!” Robin si coprì le mani con la bocca “Sono scherzi da fare a papà, questo? Mi hai spaventato a morte!”
Le risate gioiose e fiere del bambino furono interrotte dal suono del campanello. Regina andò ad aprire e subito dopo un giovane ragazzino vestito di stracci e con dei finti tagli sul viso entrò nel salone dietro di lei “Hey Roland, sei pronto per andare a fare scorta di dolci?”
“Siiiii!” Il bambino corse nella direzione di Henry e gli prese la mano “Sono prontissimo!”
“Sei sicuro di volerlo portare con te Henry?” Robin si avvicinò ai due “Se ti è di peso posso accompagnarlo io!”
Il ragazzo scosse la testa “Non è un problema, anche due miei amici porteranno i loro fratelli minori. Poi tra un paio d’ore li riportiamo a casa e usciamo a fare un altro giro, da soli!”
Regina sorrise orgogliosa quando sentì Henry associare Roland all’idea di un fratellino e si scambiò uno sorriso con Robin, che subito colse il messaggio e ricambiò il sorriso.
“Va bene, allora divertitevi e portate qualcosa di buono anche a noi!”
“Mi raccomando Henry!” Fece Regina “Niente scherzi di cattivo gusto. Sicuramente domani sarò sommersa da lamentele formali per gli atti di vandalismo di questa notte e non voglio che ci sia pure tu di mezzo!”
Henry sorrise “Tranquilla mamma, solo qualche uova sui porticati!”
“E tornate prima che faccia buio!”
“Va bene!” Il ragazzino trattene un sospiro impaziente mentre afferrava la mano di Roland che lo seguì senza dire una parola “Ci vediamo dopo, buona serata!”
Regina e Robin aspettarono di sentire il rumore della porta che si chiudeva prima di guardarsi a vicenda.
“E’ perfetto..” Esclamò l’uomo accarezzando una ciocca di capelli di lei.
“Che cosa?”
“Tutto. Roland ha ricevuto un sacco di complimenti dalla maestra per la sua zucca e il suo vestito da fantasma l’ha reso felicissimo. Hai reso perfetto il suo primo Halloween, sei la madre migliore che potesse avere. Tu sei la cosa migliore che ci potesse capitare!”
Regina sorrise e nascose l’emozione che quelle parole gli avevano suscitato chiudendo gli occhi e avvicinandosi a lui per baciarlo. Robin rispose subito a quel contatto e gli catturò il viso tra le mani approfondendo il bacio. Poi si staccò mentre un sorriso malizioso faceva capolino sul suo viso.
“E noi come festeggiamo?”
“Gli adulti non festeggiano Halloween, non te l’avevo detto?” Ripose lei, soffiandosi quasi quelle parole sulle labbra.
“Gli adulti normali, ma Halloween è la notte delle streghe e tu devi proprio festeggiare!”
“Non sono più una strega, per tua fortuna Locksley!”
“Lo so. Dico solo che ogni tanto potresti tornare ad esserlo, solo quando siamo io e te. Non dico che devi uccidere qualcuno o preparare pozioni mortali ma sai, magari indossare uno di quegli abiti che portavi nella foresta incantata..”
Regina rise portando indietro la testa “E perché mai dovrei indossare quegli abiti?”
“Non far finta di non sapere quanto fossi incredibilmente sexy quando li indossavi..”
“Non credevo che facessi tanto caso al mio abbigliamento, durante l’anno dimenticato!”
“Non prestavi abbastanza attenzione, Milady! Sai..” Le circondò la vita con le braccia attirandola a sé e le baciò il collo “Non ho mai avuto l’opportunità di toglierteli e.. mi piacerebbe rimediare!”
La risata di Regina esplose contro la guancia di lui “L’atmosfera di Halloween ti ha risvegliato i sensi, Locksley?”
“Indossa uno di quegli abiti e lo scoprirai!”
Robin non credeva che l’avrebbe fatto davvero – Non che questo potesse distoglierlo dall’intenzione di approfittare di una rara serata da soli – e rimase un attimo stordito quando al posto del tallieur che indossava, Regina si manifestò davanti ai suoi occhi avvolta in uno stretto corpetto rosso fuoco rifinito, che le copriva le braccia ma le lasciava scoperta la scollatura e terminava in un tessuto morbido dello stesso colore che arrivava fino a terra.
“Sul serio?” Fu tutto quello che riuscì a dire, guardandola estasiato.
Regina sorrise compiaciuta “Adesso la magia va bene, no?”
Robin non rispose, un po’ perché era stato messo con le spalle al muro, un po’ perché non aveva più tanta voglia di parlare. Le passò un braccio dietro la schiena e la sollevò, facendosela scivolare tra le braccia “Permettete, Vostra Maestà?”
Era così serio che lei dovette faticare per reggergli il gioco senza mettersi a ridere. Contrasse le labbra cercando di assumere un espressione seria nonostante fossero i suoi occhi a sorridere per l’intero viso “Prego, fate pure!”
Aveva già percorso un paio di gradini quando si fermò un momento, combattuto “E se i bambini vengono a bussare alla porta?”
Regina scosse la testa divertita “Secondo te i bambini vengono a bussare alla porta della Regina Cattiva?”
Il sorriso di Robin si allargò ancora di più “Ecco perché ti amo!” 
  
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