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Autore: Cherry_Leto    01/11/2014    2 recensioni
Hermione sa di non essere figlia di Jane e Andrew Granger, ma questo non le importa.L'unico pensiero che ha è di tornare a Hogwarts e mettere in moto la confraternita, trovare nuove reclute e addestrarle assieme a George Weasley e ad altri.
Purtroppo però c'è qualcun altro alla ricerca della propria sorella o cugina.
Dalla prefazione:
"Già, che poi non credo abbia qualcosa da ridire. Per Merlino,anche lei ne faceva parte!"
Il rosso sorrise.
"Se per questo giocava a quidditch, era sposata ed era anche bella e simpatica, ma questo non vuole dire che..."
"Ah George abbracciamo e sta zitto."
Dal Capitolo 9:
A chilometri di distanza, un giovane ragazzo entrò in un castello antico, che pareva fosse stato costruito nel medioevo.
Al suo passaggio, porte e portoni si aprivano, elfi e uomini si spostavano e le chiacchiere e risate si spegnevano.
"Madre" disse entrando in una stanza illuminata dalle fiamme scoppiettanti del camino.
"Allora, l'avete trovata?"
"Sì, ma dubito sarà facile...avvicinarla o solamente parlarle. É potente come i genitori. Io e mio cugino riteniamo opportuno osservarla discretamente."
"Voglio conoscerla."
[...] Un vento gelido si alzò dal pavimento, facendo alzare tutte le pergamene...
Genere: Commedia, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, George Weasley, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny, Lavanda/Ron, Luna/Neville
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo, Più contesti
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Hermione Granger stava mangiando l'ultimo pezzo di pizza mentre stava leggendo per l'ennesima volta Storia di Hogwarts.
Non riusciva ancora a crederci che sarebbe tornata in Inghilterra per affrontare l'ultimo anno accademico alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts.
La giovane venne interrotta dalla lettura dal battere sulla porta.
"Posso?"  chiese una voce, prima di annunciare la presenza di una donna minuta dai capelli castani.
"Certo mamma. Entra pure."
La donna si sedette sul letto accanto la figlia e le diede una carezza sul volto.
"Mia cara Hermione, so che hai affrontato una guerra, hai perso tante persone e in parte hai perso anche te stessa. Io lo capisco e ti ammiro tantissimo per quello che hai fatto. E no, non sorridermi, non ti ho ancora perdonato del tutto per averci tolto la memoria, per quanto sia stato un nobile gesto." 
La donna fece una pausa per inumidirsi le labbra e prendere un bel respiro profondo.
"Ti sei sempre presa cura di te stessa e dei tuoi cari, ma vorrei comunque chiederti di...essere cauta. Sii attenta, non abbassare mai la guardia...anche se Voldemort è morto. Tu... hai un futuro grandioso dinanzi a te... e poi...devi trovare la tua famiglia."
Hermione scosse il capo, l'ombra del sorriso ancora sul volto. "Tu, e papà, siete i miei genitori, la mia famiglia. Non loro, chiunque essi siano. Per me sono estranei mamma."
La donna sospirò: "Va bene, ma... almeno per quella cosa lì ... sì, ti ho sentito parlare con George ...beh, stai attenta."
La riccia si buttò al collo della madre "Mi mancherete."

***
Poco dopo Hermione Granger, armata di baule e della sua inseparabile borsetta di perline, prese l'ultima passaporta della giornata, lasciando dietro di se non solo l'Australia, ma coloro che erano stati la sua famiglia, la sua ancora, per ben diciannove anni.

King's Cross era come ogni anno gremita di persone. Babbani e maghi si mischiavano in questa danza frettolosa.
C'erano persone che si incontravano dopo molto, con scene da film, e uomini d'affari che passavano di lì composti parlando ai loro cellulari, mentre cercavano Merlino sa cosa. 
C'erano donne che aspettavano l'arrivo del treno con sguardo speranzoso e persone che attendevano l'inizio di qualcosa di magico. 
"Mione!" urlarono cinque teste non appena varcòil muro.
In meno di un minuto fu circondata dalla sua seconda famiglia in un abbraccio caloroso, pieno di significati. Non servivano parole né sguardi, anche se fossero stati a metri dalla giovane  avrebbe saputo quello che provavano.
"Harry...Ron..." riuscì a dire, abbracciandoli forti  "Ginny!" Esclamò quando la rossa si buttò tra le sue braccia. "Non mandare una lettera,no, no, tanto a chi se ne importa eh!?" urlò lei suscitando una risata da parte della Grifondoro. 
"Scusami, avevo così tante cose da fare..." rispose lei a mo di scuse.
"Ehi, ci sono anch'io!" disse George Weasley con un sorriso abbozzato, ma con l'ombra del fratello addosso e un enorme macigno sul cuore. 
"George..." sussurrò la giovane prima che si scambiassero un abbraccio goffo, ma allo stesso tempo dolce. 
"Ci sei mancata tantissimo!" si fece sentire finalmente Molly Weasley, abbracciando la giovane in un abbraccio sincero, come faceva con tutti i suoi figli. "Arthur purtroppo non è potuto venire, ci sono così tante cose da sistemare!" "Non ti preoccupare Molly, porgigli i miei saluti!". 
La comitiva iniziò a parlare del più e del meno, sorridendo e rimanendo in silenzio per qualche istante quando si nominava qualcuno di caro a loro. 
Solo allora Hermione si guardò attorno.
La stazione era quasi silenziosa, non c'era tutto il trambusto e il vociare degli anni precedenti.
Gli studenti si lasciavano abbracciare dai genitori, si lasciavano cullare dalle braccia delle loro famiglia. Non era facile lasciare i propri cari, in quel momento meno delle altre volte. 
Quando l'unico pernsiero che hai è rivolto a persone che non ci sono più, quando chiudi e gli occhi e vedi solo caduti e scintille rosse e verdi, non sei pronto a lasciare tutti a casa e ad andartene a studiare.
Per altri invece, era quasi un sollievo lasciare la propria casa, per tornare alla loro vera casa,Hogwarts. 
"Hermione, dobbiamo andare."
La giovane annuì e lasciò che i tre la precedessero.
"Allora noi due...ci vediamo ad Hogsmeade ? " chiese lei.
"Sì. Teniamoci in contatto via gufo...e sì, avevi ragione, faremmo meglio a parlarne alla McGrannitt..."
"Già, che poi non credo abbia qualcosa da ridire. Per Merlino,anche lei ne faceva parte!"
Il rosso sorrise.
"Se per questo giocava a quidditch, era sposata ed era anche bella e simpatica, ma questo non vuole dire che..."
"Ah George abbracciamo e sta zitto."
Il rosso non se lo fece ripetere due volte e avvolse la riccia in un abbraccio.
"Ah, e solo perché siamo amici non significa che lascerò che tu venda indisturbato i tuoi prodotti."
"Ma Caposcuola Granger... non è giusto. Devo guadagnami da vivere!"
"Trovati un'altro modo!"
Urlò lei prima di correre verso il treno, a rifugiarsi dagli sguardi dei presenti e a prepararsi ad un nuovo anno. 
  
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